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Risultati da 1 a 10 di 35
  1. #1
    King of the Bohemien L'avatar di Jeff Buckley '85
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    Predefinito Etica: Frutto del progresso civile o di quello tecnologico?

    E' un discorso che mi frulla nella testa da un po' di tempo.
    Se ci pensate negli ultimi tre secoli la nostra società ha compiuto un balzo civile immenso e senza precedenti nella nostra storia.
    Conquiste come l'abolizione della schiavitù, l'emancipazione della donna, la scomparsa delle persecuzioni razziali e religiose, l'abolizione della tortura e della pena di morte, l'istruzione gratuita per tutti e tante altre rendono di fatto la società europea una delle più progredite, non sono conquiste universali (pensiamo alla pena di morte negli USA o alla condizione della donna in alcuni paesi islamici) ma il discorso che volevo fare è un altro.
    Siamo sicuri che sia merito di Cesare Beccaria se la pena di morte è stata abrogata? O che sia a causa del progresso civile se le donne e i neri sono stati emancipati?
    Più ci penso più credo non sia vero, alcuni mesi addietro proposi un thread sul Forum Libero di DBA in cui ipotizzavo un improvviso ritorno al Paleolitico e si discuteva del fatto che secondo molti utenti la prima conseguenza di questo arretramento sarebbe la perdita di tutte queste conquiste, in pratica se si togliesse la tecnologia che permette all'uomo di sostituire il lavoro umano con le macchine o che permette di avere una mortalità infantile bassissima (con minore impegno da parte delle donne) la condizione delle donne tornerebbe a farsi grama e si tornerebbe alla schiavitù.
    Voi che ne pensate? Le conquiste sociali di cui ci vantiamo sono davvero il frutto di un crescendo civico o sono dovute solo alla crescita tecnologica e senza di essa verrebbero messe in discussione?
    "Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."

    I sette principi del Bushido

  2. #2
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    Topic complicato.

    Non come la mia risposta, però. Io credo che l'etica odierna non sia assolutamente frutto della tecnologia, ma dell'uomo stesso. Pensa alla situazione delle donne: sono state le macchine a renderle libere, o sono state loro stesse a lottare per i propri diritti? Stessissima cosa vale per le persecuzioni razziali, e per qualsiasi altro passo avanti dell'etica.

    Secondo me la visione di un mondo dove l'avanzare della tecnologia rende più "umana" anche l'etica della popolazione mondiale, è una visione sbagliatissima. Ringraziate piuttosto coloro che si sono sacrificati per un ideale, e che sono passati alla storia per ciò per cui si sono battuti.

  3. #3
    is the thing L'avatar di stimato ezio
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    bhè ovviamente più si va avanti nel progresso tecnologico più le condizioni di vita migliorano e quindi ci si accorge di ciò che si fà per ottenere questo prtogresso e poi anche la popolazione è cresciuta enormemente e il numero di minoranze sfruttate e persone contro le persecuzioni è cresciuto riducendo pian piano questo genere di ingiustizie,comunque ai nostri tempi valgono più gli "eroi"che con i mass media e con internet possono diffondere il proprio messaggio "facendo cambiare idea" a un popolo o una nazione nè è un'esempio il fatto che nonostante l'America sia mooolto più avanti di noi a livello tecnologico ha ancora la pena di morte spero di non aver sparato cazzate troppo grosse

  4. #4
    Signor Member L'avatar di Qualcun'altro
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    Citazione Originariamente Scritto da TheOnlyBest Visualizza Messaggio
    Topic complicato.

    Non come la mia risposta, però. Io credo che l'etica odierna non sia assolutamente frutto della tecnologia, ma dell'uomo stesso. Pensa alla situazione delle donne: sono state le macchine a renderle libere, o sono state loro stesse a lottare per i propri diritti? Stessissima cosa vale per le persecuzioni razziali, e per qualsiasi altro passo avanti dell'etica.

    Secondo me la visione di un mondo dove l'avanzare della tecnologia rende più "umana" anche l'etica della popolazione mondiale, è una visione sbagliatissima. Ringraziate piuttosto coloro che si sono sacrificati per un ideale, e che sono passati alla storia per ciò per cui si sono battuti.
    Non concordo pienamente: tu dici che sono le donne che lottando hanno ottenuto l'emancipazione, ma allora la domanda che mi sorge è: perchè solo ora? Cioè, perchè in 4 500 anni di storia solo negli ultimi tre secoli di progresso tecnologico le donne hanno lottato e ottenuto cio che hanno ottenuto? Per millenni esse hanno accettato, volentieri o (sicuramente) no, la condizione di sottoposte all'uomo, ribellandosi solo con i progressi tecnologici. Se no perchè nell'antica Grecia, culla della civiltà occidentale e della democrazia le donne hanno continuato a rassegnarsi al ruolo di cittadini di serie B, quando non avrebbero potuto trovare ambiente migliore per la loro lotta?

    Citazione Originariamente Scritto da Roscio360 Visualizza Messaggio
    allora la valve è la cura

  5. #5
    Re-build L'avatar di Lorenzo GOV
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    Di certo le conquiste del diritto civile e sociale non sono una diretta conseguenza della minore o maggiore civiltà di un popolo. Basti come esempio la Grecia con la sua considerazione delle donne e degli schiavi.
    Tuttavia c'è stata una sempre maggiore presa di coscienza circa questi temi solo negli ultimi secoli e io trovo una parziale e momentanea spiegazione a ciò, pensando all'illuminismo europeo: d'altra parte, ancora oggi, in epoca di grande diffusione della tecnologia, i paesi arabi presentano una condizione della donna a dir poco anacronistica per quanto ci riguarda. Dunque io penso che se l'Europa versi in un così grande benessere e avanzamento culturale in tal senso sia dovuto a quella grande epoca in cui ci fu la diffusione di grande ideologie politiche moderne (liberlismo, democrazia), un dilagare della laicità in ogni senso (da noi non c'è il fondamentalismo e l'integralismo di certi altri paesi e culture) e un fiorire di coscienze di classe, di etnia, di popolo e di cittadinanza, con tutto ciò che ne consegue.

  6. #6
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    secondo me, il progresso civile può avvenire in maniera del tutto indifferente dal benessere. Tuttavia ha dei connotati ben precisi, che risiedono proprio nelle libertà personali, nel riconoscere una virtù superiore alla collettività, nella comunità, e in tanti altri aspetti. La storia abbonda di esempi calzanti. Però ora come ora ritengo che le lotte intestine ad una popolazione incivile siano più che mai attive. Prevaricazione sociale, maschilismi (rinasce il mito della donna facile), ignoranza come da tempo non se ne vedeva, sfruttamento di chi vive oltre il nostro giardino, e ogni genere di perdizione, ognuno tenta di vendere la propria idea come buona, isolazionismo e sostituzione dell'interazione reale con quella virtuale, che via via prende i connotati di una piaga.
    Personalmente ritengo che mai come ora si è vissuto nel lusso, tuttavia il progresso civile è a parer mio non solo arrestato, ma addirittura fa marcia indietro.

  7. #7

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    Credo che il progresso civile, se non va di pari passo a quello tecnologico, almeno lo segue da vicino e ne viene influenzato.
    La maggior parte delle scoperte moderne legate al mondo della fisica e della tecnologia aprono grandi spazi di discussione.
    Faccio un esempio per essere meglio compreso: la tecnologia ha influenzato la civiltà in seguito alla nuclearizzazione di Hiroshima e Nagasaki. Si è iniziato ad accorgersi del significato di tale oggetto tecnologico (anche tardi, direi) ed con il tempo si è avviato il programma Russell - Einstein.
    Oggi più che mai gli scienziati, e più in generale il mondo intellettuale, collaborano (o almeno così dovrebbe essere) con il mondo politico. Basti pensare all'ancora aperta discussione sull'eutanasia.

    Da qui, l'essenza dell'etica: non qualcosa di semplicemente genetico, od evolutivo. Ma qualcosa che si sviluppa crescendo attraverso il progresso sia civile che tecnologico/scientifico.

  8. #8
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    Citazione Originariamente Scritto da The Prince Visualizza Messaggio
    Credo che il progresso civile, se non va di pari passo a quello tecnologico, almeno lo segue da vicino e ne viene influenzato.
    La maggior parte delle scoperte moderne legate al mondo della fisica e della tecnologia aprono grandi spazi di discussione.
    Faccio un esempio per essere meglio compreso: la tecnologia ha influenzato la civiltà in seguito alla nuclearizzazione di Hiroshima e Nagasaki. Si è iniziato ad accorgersi del significato di tale oggetto tecnologico (anche tardi, direi) ed con il tempo si è avviato il programma Russell - Einstein.
    Oggi più che mai gli scienziati, e più in generale il mondo intellettuale, collaborano (o almeno così dovrebbe essere) con il mondo politico. Basti pensare all'ancora aperta discussione sull'eutanasia.

    Da qui, l'essenza dell'etica: non qualcosa di semplicemente genetico, od evolutivo. Ma qualcosa che si sviluppa crescendo attraverso il progresso sia civile che tecnologico/scientifico.
    io trovo che in realtà la scienza se lasciata a briglia sciolta potrebbe anche tirar fuori l' eugenetica, come accadde nel nazismo, e per tante altre genialate che funzionano sulla carta ma hanno un lato "inumano". Trovo invece che l' apparato civile si riveli a volte troppo antiquato rispetto al velocissimo progresso scientifico...
    Pensa ad esempio tanto per citare qualcosa di attuale, il fatto che già da decenni si propongono strumenti di contenimento, e talvolta addirittura di creazione di risorse, energia in primis, e tuttavia proprio lo sviluppo civico, di gran lunga più lento rispetto allo scientifico ci incastra in un totale depauperamento delle risorse naturali..

    edit: Il tuo esempio delle bombe è molto azzeccato per spiegare che è proprio il progresso civico che rincorre. Ci fosse stata pari evoluzione, nessuna bomba sarebbe stata sganciata. Ora so bene che non viviamo nel mondo dei teletubbies, e le guerre ci sono, però la 2 guerra mondiale è proprio il tipico esempio di abitudine (la guerra) che è diventata troppo difficile da gestire a causa delle moderne armi..
    Ultima modifica di Andrew Clemence; 30-06-2010 alle 00:04

  9. #9
    imma a huge fahget L'avatar di sentinel
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    L'etica, il progresso sociale, l'uguaglianza sono tutte cose bellissime, ma dobbiamo pensare che a seconda dell'epoca in cui ci troviamo, possono essere conquiste, o zavorra. Nella Grecia Antica dare condizioni paritarie alle donne avrebbe fatto crollare il fragile sistema di democrazia diretta che si era venuto a creare: il numero avrebbe fatto crollare la baracca. Nel Medioevo, con lo strapotere ideologico della Chiesa, che aiutava sia Papa che Imperatore a governare, predicando di sopportare e stare zitti, per essere premiati in Paradiso, la condizione paritaria della donna sarebbe venuta a cozzare con il sermone cristiano che da sempre predica l'inferiorità, la malignità e la bassa resistenza al peccato della donna. Ed è infatti con il laicismo che la discriminazione non è più necessaria: crolla la Chiesa come dominatrice secolare delle menti del popolino, e subentra una maggiore consapevolezza di cosa significa civiltà. Tutto ciò: l'Illuminismo, il Laicismo, la parità sono stati notevolmente aiutati dal progresso tecnologico, che ha sostituito l'uomo alla macchina, ha permesso lo scambio di opinioni più facilmente....

    Quindi sì, in parte l'Etica deriva sia dal progresso tecnologico, sia da quello civile.
    Forse quando rimarrà solo sale e terra e le stelle cadranno, ti sentirai a casa.

  10. #10
    Prince L'avatar di Alessandro330
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    Io sono dell'idea che il progresso tecnologico abbia avuto un'importanza quasi fondamentale per migliorare la civiltà del mondo.
    Se guardassimo i secoli addietro le donne erano emancipate più che altro per i lavori o mansioni che avrebbero svolto con più difficoltà rispetto ad un uomo.
    Il ritorno al Paleolitico che si discuteva su DBA mette bene in evidenza tale discorso, l'uomo si occuperebbe della caccia per via della sua forza fisica, sarebbe la colonna portante per il sostentamento di un gruppo di persone, mentre la donna potrebbe dare una mano con lavori "minori" come la fabbricazione di indumenti, la cucina del cibo ecc..
    Questo già di per se la metterebbe in secondo piano per via della natura stessa, poi possiamo tranquillamente parlare delle "tradizioni" che si vengono a creare nel tempo e che non giustificano una differenziazione dei compiti.
    Ad esempio nell'antica Roma i senatori potevano essere solo uomini non perchè una donna non avrebbe potuto farlo, ma semplicemente perchè la mentalità relegava l'essere femminile a compiti modesti.

    L'avanzamento tecnologico, l'informazione accessibile a tutti, ha permesso di appianare le differenze e quindi dare opportunità a tutti indifferentemente, altrimenti varebbe la stessa regola che va avanti da millenni, l'uomo caccia cibo, la donna bada bambini.

    Il discorso razziale e la schiavitù non le tocco nemmeno, quelle sono mentalità che si sono diffuse come un'epidemia di peste, ma con il tempo sono scomparse nella maggioranza della popolazione mondiale.
    Ultima modifica di Alessandro330; 30-06-2010 alle 00:19

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