Basta questo, grazie .
Originariamente Scritto da Lu
Basta questo, grazie .
Originariamente Scritto da Lu
Ma che bravo eh?
peccato che hai volutamente evitato di quotare la parte in cui dico che ci sono le dovute eccezioni...
Poi oh, se vuoi capire che non si parlava del totale dei diplomati capisci, altrimenti se non ci arrivi evidentemente sta laurea l'hai presa al CEPUSenza dubbio (con le dovute eccezioni) le difficoltà non sono permanenti, prima o poi chiunque impara a studiare, solo che c'è chi impiega minori energie perchè già è stato abituato a farlo.
e mi fermo che già stiamo sviando troppo che poi passa Derfel e ci impala
Ultima modifica di Lu; 30-06-2008 alle 17:13
Imperdonabile; non si trattano così i post di una signora .
In realtà il tuo pensiero è quanto di più giusto e concreto vi sia; con ogni probabilità ne ripeterò pedissequamente il contenuto alla mia progenie; esso, inoltre, ricalca sorprendentemente i dettami che, ormai diversi anni fa, i docenti cercarono di inculcarmi. Spirito libero ed amante del libero fluire del talento, tuttavia, non vi diedi ascolto. Tra la chiusura di un bilancio, la comprensione del sistema Keynesiano e delle teorie fisiocratiche di Quesnay mi innamorai di Petrarca, Leopardi e Nietzsche; compresi il gigantesco peso specifico di figure quali Montesquieu, Rousseu, Diderot, Marx, Vladimir Ilyich Ulyanov, Joseph Goebbels.
La qualità dell'insegnamento all'interno degli Istituti Tecnici è migliorata notevolmente nel corso di quest'ultimo decennio (ricordo distintamente che non più tardi di otto anni fa si discuteva in merito ad un eventuale cambiamento di ragione sociale [si sarebbe optato per trasformarli in Licei Tecnici]), tanto da snaturare il venefico paradigma che, da sempre, accosta simili indirizzi didattici unicamente ad una realtà lavorativa.
Individuo il nodo focale nella difficoltà, per un ragazzo di nemmeno 14 anni, di effettuare la scelta maggiormente connaturata alle proprie prerogative. Chiunque può trovarsi, rendendosene conto fuori tempo massimo, in un ambiente non consono alle attitudini manifestate precedentemente. L'Università potrebbe così rivelarsi semplice instrumentum per correggere il tiro.
Ingrifis, non ci interessa la storia della tua vita
Cavolo, ma ci vuole tanto a capire che la tua esperienza personale non rappresenta la stragrande maggioranza dei casi?
Se è capitato a te non significa che sia così per tutti, la maggior parte dei laureati in lettere proviene da licei (classico , scientifico, linguistico ecc) e questo è un dato di fatto. Ciò non esclude che un ragioniere possa ugualmente laurearsi in lettere, ma è MENO consueto. Non ho detto IMPOSSIBILE, ma MENO CONSUETO. Capito ora?
Ultima modifica di Lu; 30-06-2008 alle 18:10
Sarà forse perchè chi esce da un liceo non ha nessun titolo di studio utile, mentre chi esce da qualche altro indirizzo professionale, ha già un riconoscimento e la possibilità di svolgere un attività?
Non so... io sapeva che erano queste le divisioni tra le scuole...
Ultima modifica di ghonnen; 30-06-2008 alle 18:16
E' giusto ma non vedo cosa c'entri.
L'istituto ti prepara per una professione e per l'università (sebbene non agli stessi livelli del liceo visto che deve provvedere a 2 obiettivi insieme [ma forse questa è una mia opinione]), il liceo ti prepara per l'università e basta.
EDIT: Bingo, ho capito dove volevi andare a parare, forse hai ragione (mi riferisco a quello che credo comporti una preparazione diversa tra liceo e istituto).
Ultima modifica di Daredevil; 30-06-2008 alle 18:19
Intendo dire che se finisci un liceo, sei OBBLIGATO ad andare avanti...
Se finisci un istituto invece, PUOI andare avanti...
Avrai una minore preparazione, ma non è mica la fine del mondo, visto che comunque si riesce ad andare avanti...
Bene o male , chi sceglie l' istituto professionale desidera avere un lavoro...
Chi si vuole laureare in un campo specifico, avrà un minor numero di aderenti provenienti da scuole tecniche et simila...
Diciamo che una classe solitamente è composta da un maggior numero di liceali...
Beh, non sei obbligato nel vero senso della parola, alla fine puoi lavorare con una raccomandazione
Beh, minore preparazione dipende... se scegli di fare ingegneria per esempio e hai fatto l'ITIS hai già studiato bene materie come Matematica, Calcolo, Sistemi, Informatica ecc
Nel caso in cui un diplomato ITIS sceglie di fare Lettere ha una minore preparazione rispetto ad un liceale su quelle particolari materie che si fanno li, ma non perchè è deficiente chi fa l'ITIS, semplicemente perchè il suo percorso scolastico è stato orientato su altre cose, ma ciò non esclude che possa comunque farlo
Si, ma tu procedi per un discorso diverso che non è sbagliato ma è diverso da cio di cui stiamo parlando.
Se uno fa un istituto tecnico per lavorare in seguito è un conto, noi stiamo parlando di quelli che decidono di andare all'università e del differente tipo di preparazione che può darti una scuola o l'altra rispetto a corsi di laurea differenti, non so se mi sono spiegata bene ...