EPISODIO 131: MINACCIA SCONGIURATA
“Che hai, Bulma?” chiese Marron, vedendo come la moglie di Vegeta fosse caduta in uno stato di angoscia improvvisa. “Non lo so, Marron… ho una brutta sensazione!” rispose la donna dai capelli blu. Non avrebbe saputo spiegare razionalmente cosa la facesse stare male, ma era come se la vita di qualcuno a lei molto caro si fosse spezzata. Bulma non poteva sapere come Yamcha, suo amico sin dalla fanciullezza, nonché proprio ex compagno, avesse perso la vita durante la battaglia, ma certi legami particolarmente forti sembravano creare un’empatia tale che, se uno dei due si trovava in pericolo di vita, l’altro potesse in qualche modo percepirlo. “Sei preoccupata?” chiese la bionda figlia di Crilin porgendo una tazza di tè caldo alla sua amica e datrice di lavoro. Bulma ringraziò la giovane collega con un cenno del capo e prese la tazza, specchiandosi nel liquido in essa contenuto “Si… ma forse sono io che lavoro troppo di fantasia! Hehehe!” minimizzò la madre di Trunks e Bra. “Non devi nascondere le tue preoccupazioni! E’ normale che tu sia in apprensione! Come potrei non capirlo? Del resto c’è anche mio padre tra coloro che sono partiti alla caccia di quel mago maledetto! Per non parlare di mia madre, che non ho la più pallida idea di dove sia! “ disse la giovane donna. “Esatto… proprio come mio marito e mio figlio Trunks…” annuì Bulma per poi scoppiare a piangere. Marron assunse un’espressione dispiaciuta. Non avrebbe voluto toccare quel tasto e forse aveva peccato di mancanza di tatto, ma aveva agito in buona fede, in quanto voleva solo far capire a Bulma come lei fosse una persona che poteva comprendere e condividere il suo stato d’animo. La donna dai capelli biondi cinse l’altra in un abbraccio, offrendole una spalla su cui piangere e sfogare la sua angoscia. Faceva un po’ specie vedere una scena simile, considerando che, malgrado l’effetto dei senzu magici che aveva ringiovanito Bulma facesse diverse le reali proporzioni di età tra le due, Marron era ben più giovane di colei che stava consolando. Ciò era tuttavia perfettamente in linea coi caratteri delle due donne. Marron in questo era come suo padre. Una persona rassicurante, con cui sorgeva spontaneo parlare liberamente e confidarsi
Nel frattempo, Mister Satan e Karin giocavano a carte per ingannare l’attesa, e il gatto si rese conto a suo spese sino a che punto si spingesse la fortuna sfacciata del presunto salvatore del mondo, che infatti vinceva regolarmente. Peraltro, a rendere ancora più umilianti le sconfitte patite dal guardiano della torre nella terra sacra era il fatto che Gill ripetesse per cinque minuti buoni “ Vince Satan! Vince Satan! Vince Satan!” ogni volta che il nonno della sua amica Pan vinceva una partita, facendo pesare come un macigno anche il poco lusinghiero punteggio con cui il gatto stava avendo una vera e propria debacle nei confronti dell’avversario. Satan infatti, aveva vinto per dieci volte di fila. Olong invece se ne stava in un angolino con aria un triste. Gli mancava il suo amico Pual! Era vero che di fatto ogni volta che stavano insieme litigavano, ma tutto sommato gli voleva bene, e non meritava di essere fatto oggetto della crudeltà gratuita da parte di Babidy. “Cerca di farti forza, Olong! Vedrai che non appena raccoglieremo le sfere del drago, potrai riabbracciare Pual!” lo consolò Jiaozi con la sua tenera vocina. In quel momento, una voce si mise in contatto con il gruppetto. “Ehi voi!!! Mi sentite??? Sono Re Kaioh!” disse la voce che, analogamente a quanto fatto in precedenza da Babidy, parlava telepaticamente a tutti i presenti. “Re Kaioh! La sentiamo forte e chiaro!” esclamò Dende. “Salve a tutti! Vi sto contattando in seguito ad una mia chiacchierata con Kaiohshin il Sommo, al termine della quale siamo giunti alla conclusione che sia necessario fare qualcosa per quel che concerne la salvezza della Terra nel suo esistere in se!” disse la divinità. “A che si riferisce?” chiese Dende. “Intende dire che ha timore che questi scontri possano portare alla distruzione fisica, magari anche involontaria, del nostro pianeta?” chiese Popo. “Hai indovinato al primo colpo! Mi complimento per la tua saggezza, Popo!” rispose Re Kaioh. Dende, da par suo, si grattò imbarazzato la nuca, arrossendo leggermente. Era imbarazzante per una divinità che trascorressero gli anni, ma non riuscisse nemmeno ad avvicinarsi alla saggezza e alla conoscenza di colui che era in teoria il proprio servitore. “Finora tutti coloro che hanno attaccato la Terra avevano intenzione semplicemente di conquistarla… non di distruggerla! Ma se vi ricordate, tra i nemici che risorgeranno dall’inferno, ce ne saranno alcuni privi di razionalità, che non ci penserebbero due volte a disintegrare il pianeta, anche senza una particolare ragione!” spiegò il buffo essere dalla pelle azzurra. “Uno su tutti, Broly! Figuriamoci se a quel pazzo scatenato interesserebbe qualcosa di distruggere il pianeta!” commentò Olong, la cui schiena fu attraversata da un brivido. “Infatti… e ora come ora, se egli comparisse e si mettesse in testa di farlo, sarebbe pressoché impossibile impedirglielo!” disse la divinità. “E cosa pensa di fare per scongiurare questo pericolo?” chiese Popo. Per quanto egli potesse essere saggio, il disegno delle due divinità gli risultava misterioso. “Ora vi spiego! Kaiohshin il Sommo ha fatto in modo di trasferire un frammento del suo pianeta a Re Enma… il quale, a sua volta, lo farà giungere a voi tramite Baba!” spiegò il Re del Nord. “Un pezzo del pianeta dei Kaiohshin? E cosa dobbiamo farci?” chiese Dende, il quale però, prima che qualcuno potesse rispondere, fu colto da un’illuminazione, figlia del ricordo della sua pur breve permanenza sul pianeta dei Kaiohshin. “Aspetti un momento! Ha a che fare con il fatto che il pianeta dei Kaiohshin è impossibile da distruggere, vero?” chiese il namekiano. “Esatto! Kaiohshin il Sommo sostiene che se anche un piccolo frammento del pianeta dei Kaiohshin viene portato all’interno del nucleo del pianeta Terra, esso ne assumerà le medesime proprietà, compresa appunto l’impossibilità di essere distrutto!” disse Re Kaioh. “Ma è meraviglioso!” esultò Dende, la cui gioia fu condivisa da tutti i presenti. “Ottimo! Informerò Re Enma del fatto che invierete qualcuno al palazzo di Baba per prelevare il frammento!” concluse Re Kaioh. “Ok! Ringrazio moltissimo lei e il Sommo per ciò che state facendo per noi!” disse Dende, “Hehehe! Beh, era una situazione un po’ particolare! Dovevamo pur renderci utili, no?” si congedò Re Kaioh. “Bene! Ora qualcuno di noi deve recarsi al grande calderone al centro della Terra! Non sarà una missione difficile! Goku e Chichi, ancor prima dell’arrivo di Radish sulla Terra riuscirono senza difficoltà nell’impresa! Pertanto Jiaozi o Popo non dovrebbero avere problemi!” disse Dende, voltandosi verso gli altri. “Ci vado io! Popo deve restare con lei, supremo Dende! E poi per un’impresa simile io sono più che sufficiente!” si propose Jiaozi. “Benissimo! Contiamo su di te, allora!” sorrise Dende. Jiaozi, quindi, salutò tutti i presenti e si avviò verso il Palazzo di Baba, per ricevere il frammento del pianeta dei Kaiohshin che avrebbe poi portato al centro della Terra.