Beh...Non so se a quest'ora saresti andato alle superiori eh
Perchè siamo (Per fortuna non tutti) dei vigliacchi
Io invece la vedrei l'utilità
Quali diritti?
Intanto noi non decidiamo un cazzo, è il preside che comanda
Beh...Non so se a quest'ora saresti andato alle superiori eh
Perchè siamo (Per fortuna non tutti) dei vigliacchi
Io invece la vedrei l'utilità
Quali diritti?
Intanto noi non decidiamo un cazzo, è il preside che comanda
Eh già, infatti andare alle superiori è un male. Ma io non lo so.
Ringrazia chi ti paga le tasse e ti permette di farti una cultura, va, invece di dire solo "noi studenti non abbiamo diritti, ci vorrebbe un nuovo '68".
Se nella vostra scuola non decidete un cazzo, e il preside si impone (sempre se è vero), allora ne parlate ad un consiglio di classe, o, essendoci una figura più alta come il preside in questione, discutete di questo in un'assemblea di istituto. Mica da fare il rivoluzionari di turno, bah, abbiamo la fortuna di essere un paese democratico (anche se non so fino a quanto questo corrisponda al vero, dati alcuni fatti di assassini che in poco tempo diventano stilisti), allora sfruttiamo questa occasione.
Esatto, il complesso degli elementi che he generato il '68 non penso proprio che sia individuabile ai giorni nostri, oggi una rivoluzione di tale entità "idealistica" dubito che avrebbe seguito, anche se un miglioramento della nostra società non sarebbe così sgradito.
Per quanto riguarda l'esempio scolastico:
Nella mia scuola, e penso anche nella gran parte delle scuole del Paese, l'assemblea d'istituto è vista come un giornoi di vacanza, per decidere chi saranno gli esponenti di ciascuna classe nell'assemblea da noi si fa a sorteggio, altrimenti dubito che ci andrebbe qualcuno, è evidente come la coscienza del proprio peso nella società sia ormai ridotta al minimo. A dire il vero, la norma scolastica sarebbe la scelta individuale di partecipare o no a tali assemblee, nel senso che ci dovrebbe andare chi realmente interessato, anche se non so in quante scuole succede questo, madari a tal proprosito descrivere anche voi la vostra situazione scolastica in quest'ambito (io sto in un istituto il cui regolamento, è per gran parte costituito da regole "fuorilegge" in senso "oppressivo" per gli studenti).
Insomma, almeno nel mio caso, il buonsenso del "partecipare alle istituzioni per non dar forza alla controparte", è pressochè assente.
Tornando al sessantotto vero e proprio, non so effettivamente se ha dato luce ad un miglioramento politico, anche se comunque, il contesto politico degli anni successivi fu profondamente influenzato dal sessantotto.
La grande svolta di questi movimenti ci fu in ambito culturale, la nuova generazione si fece portatrice di valori prima pressochè sconosciuti, oltreutto mi pare (e diverse fonti internettiane e non lo confermano), che alcuni traguardi come l'emancipazione della donna (nel cui complesso comprende anche l'affrontare problemi come l'aborto e il divorzio), la nuova legislazione scolastica e universitaria, e non ultimo, lo statuto dei lavoratori, furono conseguenze sessantottine.
Per quanto riguarda il problema del terrorismo, che secondo alcuni affonda le sue basi nel sessantotto, beh, è vero che questa rivoluzione sessantottina si avvalse della violenza come legittima arma politica in maniera progressivamente sempre più accentuata, ma c'è anche da dire che gli episodi "terroristici", la cui prima manifestazione fu l'esplosione della bomba nella "Banca Nazionale dell'Agricoltura", c'entrano poco con le armi di attuazione di rivolta in senso democratico promulgata dal sessantotto.
Anzi, tali atti terroristici furono i tentativi di gettare il Paese nel caos per dare poi vita ad una svolta autoritaria, quindi io non ho mai identificato tali atti come direttamente propri dei moti sessantottini.
Logicamente tutto questo è puramente relativo, è un fattore che cambia di Istituto in Istituto.
La penso in questo modo per il semplice fatto che il regolamento della mia scuola ha sempre dato ampi diritti agli studenti; di conseguenza, il 90% dei ragazzi della mia scuola partecipa attivamente all' assemblea di classe così come a quella di Istituto con la possibilità di farsi sentire, di esprimere il proprio parere sugli eventuali problemi. Oggi, almeno nella mia scuola, la situazione è di pura democrazia, ovvero docenti e studenti hanno lo stesso potere di parola in ambito di assemblea. Certo, poi ci sono anche gli appositi rappresentanti di classe/istituto che sono i veri e propri elementi che fronteggiano la situazione scolastica nelle riunioni scolastiche.
Sono solo soddisfatto della mia libertà di parola, ergo l'utilità di una situazione sessantottina la paragonerei a zero attualmente.
Per quanto riguarda la situazione della tua scuola, trovo normale che tu veda una maggiore utilità di ribellarsi. A questo punto, tutto ciò che posso consigliarti è uno sciopero, magari a cui partecipi la maggior parte degli studenti (anche se vedo poca speranza che gli studenti di prima aderiscano), e dove si possa protestare per la situazione che da quel che ho capito è abbastanza anti-studentesca. Nessuna violenza, risultati quasi sicuri.