UNA SOLA SETTIMANA?
All’interno del rifugio (precedentemente reso pieno di crepe grazie allo sfogo di rabbia dell’anziano) la voce del saggio riecheggiava carica di tensione. Urbick, ai suoi occhi, appariva ora come uno stupido orgoglioso.
Dove diavolo lo troviamo un esercito tanto vasto! In una settimana, poi! Ma sei pazzo, Urbick!
Questi, fece una smorfia di disapprovazione, voltò le spalle ed uscì dall’edificio, nel silenzio generale. Lo stesso informatore Incha rimase con gli occhi puntati verso il basso, con la solita sigaretta fumante. Aleggiava lo sconforto più totale. Nemmeno il frizzante Keji riusciva più a trovare la via per uscire da quello stagnamento. Se ne stava lì, a gambe incrociate, come le braccia al petto, per terra, con un’espressione corrucciata che avrebbe fatto invidia a una di quelle del leggendario Goku. Hikaru, dal canto suo, era affacciata alla piccola finestra, ad osservare il mondo, che di lì a poco sarebbe stato invaso da una tempesta di nome Senchan.
HO TROVATO!
Saltò improvvisamente in piedi Kenji, con l’espressione felice di chi ha trovato una soluzione fin troppo ovvia per averci pensato su così tanto tempo. Gli brillavano gli occhi, di un sorriso così largo da fare quasi impressione, le mani strette a pugno come se stesse già per iniziare la sua opera. Il suo scatto fece spaventare tutti. Inchan cadde per terra, il saggio sbattè con la testa contro il muro ed Hikaru quasi cadeva dalla finestra
Ho trovato!! Dobbiamo teletrasportare tutti gli abitanti su un altro pianeta, da lì distruggere la terra con i Senchan ancora sulla superficie, e così li ammazzeremo tutti!
Il coro delle voci della stanza fu unanime!
IMBECILLE!
Ripreso il suo contegno, il consigliare fece sfilare le sue parole come coltelli sulla Gola del giovane, mentre gli si avvicinava sempre di più, quasi a volerlo picchiare
Ci vorrebbero tre anni solo per trasportare sei miliardi di persone, chissà quale sarebbe il pianeta su cui dovremmo andare a sbattere, chissà quanto tempo ci vorrebbe per trovarne uno adatto, ed ammesso che si trovi questo pianeta dovremmo distruggere la terra da una distanza presumibilmente enorme, i Sechan non sono idioti come te e se ne accorgerebbero, e poi … SEI UN IMBECILLE!
Eh eh – ridacchiò l’idiota (anche detto “l’imbeccille”) agitando le mani – non ci avevo pensato …
Parlando seriamente – intervenne Hikaru, passeggiando per la stanza – da soli, noi non possiamo combattere, assolutamente, questo è fuori discussione. Bisogna mobilitare tutti i mezzo sayian del pianeta.
Hikaru, poi chiami me idiota. Come chiedi di poter convocare mezzo pianeta per la guerra? Al telefono? E poi, sai benissimo come sono menefreghisti. Non sono tutti come noi. Sono diventati stupidi fenomeni da baraccone.
Allora, quando parla il Saggio non l’ascolti proprio, eh? Nemmeno quando racconta le sua storie riguardo ai leggendari Goku e Vegeta? – Kenji cominciò a capire, e pian piano fece risplendere nuovamente il suo sorriso – Basterà chiedere a Re Kaiho di farci da Megafono.
L’anziano saggio sorrise, socchiudendo gli occhi. Era proprio come pensava. Quei ragazzi erano degni discendenti , senza dubbio.
D’un tratto, udirono tutti una voce. Una voce che conoscevano, che rimbombava nelle loro orecchie come u pensiero. Era la voce di Urbick!
Quel Bastardo! – esultò Kenji – ci ha anticipati tutti, aveva già capito cosa fare.
Sayian! Concittadini! Fratelli miei, ascoltatemi, ve ne prego! Non vi dirò chi sono, utilizzerò solo la seconda parte del mio nobile nome. Esso mi fu donato, tramandato come un prezioso gioiello, di generazione in generazione. Colui che vi parla è un discendente diretto e puro dei Brief!
Di tutti s’accesero gli animi. Durante queste parole, i terrestri in generale avvertirono un fiume di emozioni contrastanti: dapprima, paura. Dopodiché, menefreghismo. Poi ancora, interesse ed infine … commozione. Perché avrebbero dovuto credere alle parole di un fantasma? Ebbene, come per istinto, come per un richiamo di sangue ed ossa, nell’udire quel “Brief” tutti sentirono nella propria anima il bisogno di bere quelle parole.
Vi prego di credermi. Il mio avo Vegeta combatté contro Nemici come Freezer, Cell, Majin Bu, che varie volte misero in pericolo la terra, forse addirittura l’universo. Nemici potenti, quasi solitari nel loro cammino verso la sconfitta che subirono, l’uno dopo l’altro, ad opera di grandi Guerrieri, quali il mio avo, il suo compagno Goku, e gli altri leggendari combattenti. Ebbene oggi, mio popolo, vi chiamo a raccolta tutti voi. Cerco di risvegliare in voi quel potere nascosto, quel leone rinchiuso nella gabbia del cuore di ognuno di voi, che da anni giace sotterrato vivo, in attesa dello spiraglio che gli consenta di rinascere, esplodere in tutta la sua meravigliosa potenza. Io, da oggi, vi chiedo, di combattere un nuovo invasore! Un invasore dai mille, dai milioni di volti, volti pronti ad urlare in faccia a noi nobili e potenti Sayian la loro presunta superiorità. Ebbene io dico a questi invasori, io dico a questi volti ostili, io dico a questi sporchi figli di puttana, che on sarò solo a combattere contro la loro orda barbarica. Avrò con me l’orgoglio d’una spada di miliardi di combattenti potenti e valorosi, avrò con me il più potente esercito mai esistito, avrò con me la forza pura, avrò al mio fianco l’orgoglio vivo dei SAYIAN! CHI E’ CON ME?
All’affannoso grido di Urbick seguirono tre secondi. Durati il primo, Urbick riprese fiato, come una camera d’aria rapidissima risucchiatrice d’aria. Durante
mi spiace, ma vi lascio con il fiato sospeso, un pò di suspance
p.s. mi spiace per Goteo, non ho avuto la sua benedizione, ma ho voluto postare lo stesso.