di + sono illuminista
"L'uomo deve ridiventare, anzitutto, essere spirituale, teso verso tutto ciò che innalza e nobilita: se no, quantunque gradevole sia la decorazione, la vita risulta solo una mangiatoia, in cui ci si sazia e l'essenziale non esiste più"
uso la ragione quasi sempre a volte perdo molto tempo a ragionare
non mi faccio mai guidare dai sentimenti in questo modo mantengo anche la mia individualità
anche quando mi arrabbio raggiono e so quando fermarmi
so anche che questo post è un po' confusionario
non so descrivere meglio la situazione...
See the ice in which we craft our souls
Rispetto la tua domanda, ma la trovo alquanto strana: ti spiego meglio.
Non ho lettto tutte le pagine del topic, ma sono convinto che abbiano risposto quasi tutti "bisogna ragionare, ma anche essere romantici". Purtroppo, dico purtroppo perché questo rende la discussione meno interessante, non c'è nessun "estremista".
E poi interpretare il romaticismo solo come "sentimento" è un semplicismo troppo duro, ma capisco che non è che ci possiamo mettere a fare discussioni del tipo "in Italia è mai esistito il romanticismo" o robe simile.
Per quanto riguarda me, la società mi costringe ad essere un illuminista moderato al romanticismo, ma io sono addirittura pre-romantico.
il romanticismo è imbevuto di sentimento nazionale e di nità, a me estraneo, non mi piace la "nazione", sono un solista, io, anche se campo a spese della nazione, ma questo mi è stato imposto dall'alto.
Sono insomma un pre-romantico, che vede in tutto ciò che è "freddo" la morte termica delle cose.
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I sentimenti prima di tutto, la ragione segue... Romantica al 110%
NoW I ShOw YoU My ReAl PoWeR!!!
Secondo me non si può parlare, come ha già detto Gogeta_89, di posizioni tanto estremiste, nel senso che entrambi i movimenti sono stati frutto di un percorso umano maturato nell'arco dei secoli, che si è definito poi meglio grazie a determinati eventi storici. Dunque, almeno per me, la cosa migliore sarebbe riuscire a trovare un equilibrio tra soggetto ed oggetto, una posizione moderata che prenda talune caratteristiche dal Romanticismo, e tal'altre dall'Illuminismo.
L'unica dicotomia irrisolvibile, a mio parere, è quella tra "giusto" e "sbagliato", che dopotutto è alla base del vivere umano, e che non porge vie di moderazione, ma, invece, è assolutamente soggettiva, e non trova riscontro nell'unità, nel totale.
Personalmente non saprei definirmi Romantico, nè tantomeno Illuminista, perchè l'una è direttamente collegata all'altra. L'Illuminista ha bisogno della riflessione soggettiva sul rapporto con l'oggetto; il Romanticismo ha bisogno di un approccio intelligibile e razionale. Quindi sono indissolubili.
Ultima modifica di Davyl; 15-11-2007 alle 21:02
Uso la ragione quasi mai...
Agisco secondo i miei sentimenti...so che non è una buona cosa...
E preferisco anche la corrente letteraria romantica rispetto a quella illuministica...
Spoiler:
Emh...che significa "riflessione soggettiva sul rapporto con l'oggetto"? Non sono indissolubili, si occupano di argomenti diametralmente opposti.L'Illuminista ha bisogno della riflessione soggettiva sul rapporto con l'oggetto; il Romanticismo ha bisogno di un approccio intelligibile e razionale. Quindi sono indissolubili.
Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.