Originariamente Scritto da
Naoto
Quei tanti giovani che vediamo nelle inquadrature televisive durante le varie convention del premier e che si capisce non hanno nulla da spartire con i loro coetanei dalle teste rasate e dalla voglia di nazionalsocialismo e di violenza, vorrei condurli ad Auschwitz, oggi Oswiecim, dentro i 'Block', fra l'umido odore del legno che marcisce, far sentire la campana stonata che suonava gli appelli, far vedere il filo spinato che sgocciola sotto la pioggia, la scritta di ferro: 'Il lavoro rende liberi', i riflettori che ancora si accendono, il rumore sordo dello sportello del forno crematorio quando si chiude. Le tante fotografie di bambine e bambini prigionieri e sotto i nomi: Marta, Alice, Isacco, Allegra, Isaia, Sara. E poi ancora, ammucchiati, migliaia di pennelli da barba, di occhiali, centinaia di valigie, eleganti, di pelle, con le etichette dei grandi alberghi, e quelle di cartone dei poveri, e i vasini dei più piccoli, e le gamelle di latta e i grembiuli e le vestaglie con la stella di David.