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Discussione: Il diritto al voto

  1. #31
    Juggernauts L'avatar di Zack Fair
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    SPC, forse non hai capito.
    Al giorno d'oggi non si può pensare di far fare due anni di leva a chi auspica a votare, soprattutto perchè la nostra società e ben lontana da quella descritta nel romanzo (noi non puniamo i criminali fustigandoli sulla pubblica piazza, come non siamo in guerra contro una razza aliena di insetti).
    Il nocciolo del ragionamento è che, come diritto, quello del voto non è una bazzecola, e in quanto tale dovrebbe essere usato con maggior accortezza e senso di collettività, non so se mi spiego.
    Dato che è proprio un diritto fondamentale, seguendo il ragionamento di Heinlein, perchè non meritarselo questo diritto? A chi mi risponde "così la libertà di espressione fa a farsi fottere", rispondo che nessuno ti vieterebbe di esprimerla, ma soltanto che devi meritartela, dimostrando questa tua maturità. Nel romanzo questo è risolto con l'arruolamento nell'esercito, dove la maggior parete dei volontari auspicano a diventare fanti o piloti spaziali, ma anche il più paralitico sulla faccia del pianeta, se fermamente determinato a conquistare quel diritto, sarebbe entrato nei ranghi (o dietro una scrivania, non so, o a testare gli impianti di riscaldamento su Plutone), la Federazione stessa lo avrebbe fatto entrare senza problemi. Nle libro si mira a formare uomini e donne scelti (in vista anche di una guerra interstellare).

  2. #32
    Lol Member L'avatar di ghonnen
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    ho capito cosa intendete, ma non vedo il perche fare un arruolamento di massa...se uno ci tiene(ora, nel mondo reale) al suo diritto, lo fa valere. come? andando a votare con la massima liberta di pensiero. credo che una persona che faccia questo sia sufficentemente matura per poter decidere da sola cosa vuole per il propio futuro. la soglia dei 18 anni è solo un eta approsimativa...delle volte a 18 anni non si è del tutto maturi, ma comunque entrando nella societa e nella vita politica, uno ha il diritto di poter ESPRIMERE il propio giudizio. anche nelle dittature ce la liberta di pensiero, ma non ce la liberta di espressione...che sono 2 cose totalmente differenti ...

  3. #33

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    Provo a mettere un po' di carne al fuoco in più.
    Giustissimo che si debba meritare in primis il proprio diritto al voto, così come si merita un alto stipendio o una situazione famigliare tranquilla (almeno si dovrebbe...), se il fondamento di uno Stato è meritocratico, perchè anche il voto non darlo solo ai migliori? Dopotutto tutte le società hanno sempre puntato a costruire una cerchia elitaria di persone migliori, i restanti non contano.

    Magari si può estendere il significato di "meritare". Che forse non significa solo fare qualcosa per lo Stato, ma anche votare col senno di poi, perchè se il voto è un grande mezzo per esprimere le proprie opinioni, allora queste devono essere veramente pesate bene per poterle dare influentemente.
    Mi spiego meglio: come si diceva, alla fine può rodere che il professore universitario filantropo e il macellaio omofobo abbiano sempre un voto che vale 1 per testa, e che magari, noi tutti lo sappiamo bene, la plebe tende a dare il proprio voto con un po' di superficialità... anche perchè molte volte non possiede i titoli di studio, la stessa coscienza adatta per porsi in maniera ideale al voto. Quindi un restringimento ulteriore verso l'alto del diritto non credo che lo si debba escludere così facilmente.

    I problemi sono principalmente due: i criteri da utilizzare e la cultura fortemente democratica che ha il nostro Paese, che credo non reggerebbe un'azione simile. Magari i nostri discorsi potranno avere luce in un futuro possibile (certamente un'altra realtà, come quella del romanzo) e con un'altra cultura alle spalle, oggi appare effettivamente una soluzione improbabile.
    HANNO DETTO:
    cioè dopo essere stato tutto il giorno che sono fuori per lavoro torno a casa stressato.. e mi tocca leggere 11 pagine di minchiate su questo thread.. solo perche swen è pazzo....

  4. #34
    Praise the sun! L'avatar di Kaiohshin87
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    Ma scusate, con un sistema che limiti il suffragio universale, di qualunque natura esso sia, ci farebbe tornare indietro di 100 anni (se ci va bene), quando alla vita politica partecipavano solo i "notabili", l'unica differenza è che invece del redditto la discriminante sarebbe il livello di "istruzione" (le virgolette sono d'obbligo).

    Forse non ve ne accorgete, ma questo tipo di tesi hanno una valenza molto pericolosa che, secondo me, tutto portano tranne che ad un'evoluzione della società, e sono concezioni pericolose non solo per la vita politica del paese, ma per la sua società e per il suo senso di giustizia (che tanto per cambiare andrebbe a farsi benedire, pensate davvero che una volta tolto il diritto al voto ad alcune persone, il prossimo passo non sia una distinzione nel trattamento giuridico tra chi ha il voto e chi no)? Credete veramente che le vecchie oligarchie greche, o che gli stati liberali del 1800 fossero più efficienti di quelli democratici odierni? E pensate che anche cambiando il metodo di selezione potreste ottenere risultati migliori rispetto a queste due oligarchie citate prima?

    Tralasciando l'eventualità del diritto in base al servizio militare, che come ha detto Vegeth è riferita all'ambito sociale di quel romanzo, da quel che ho letto pare che il metodo per scegliere chi si merita il voto sia quello dell'istruzione (e quindi in maniera più ampia, possedere una certa autonomia intellettuale).
    Che cosa vorreste intendere per "livello d'istruzione". Un test di cultura generale (geniale eh, perché uno se sa dove si trova Roma è certo che abbia una buona capacità di pensiero politico indipendente), basarsi sul livello d'istruzione (lol! Stesso discorso della frase di prima ma ancora più evidente, diamo il voto a laureati idioti ma non a gente che magari ha fatto solo le medie, ma ha una capacità intellettuale decisamente superiore. Potremo chiamarla "democrazia del pezzo di carta -igienica-"), un test del qi (wow, facciamo Watson presidente della repubblica già che ci siamo), mi piacrebbe comprendere meglio questo punto, dato che avete parlato di "meritocrazia del voto", ma senza spiegare nel dettaglio le possibili modalità per scremare chi è degno di votare e chi no.
    Chibi, tu ti poni il problema sul perché il voto di un deliquente valga quanto quello di un onesto lavoratore. Beh, innanzittutto la nostra società prevede (o almeno dovrebbe) che un cittadino che commette un reato, paghi il suo debito della società e una volta pagato, esso non debba più essere "marchiato" nella vita sociale, dato che ha già "espiato" le sue colpe. In quest'ottica sì, un delinquente che ha pagato per quello che ha commesso merita gli stessi diritti, poi sul fatto che la nostra giustizia dovrebbe cominciare a dare una certezza della pena, quindi non tanto funzionare meglio, ma almeno funzionare, beh qui entreremo su un altro tema, ma ovviamente mi trova d'accordo il fatto che chi commetta qualunque reato deve scontare ciò che la legge prevede. Ma trovo inammissibile che a costui vengano tolti altri diritti, come quello al voto, anche dopo aver scontato la sua pena.

    Ma dico, riuscite a rendervi conto che l'intelligenza (anzi, le intelligenze) non è inscindibile dalla cultura generale di una persona? E questo perché purtroppo molte persone, magari con grandi capacità, non hanno avuto le possibilità per ampliare la loro cultura generale, o magari si sono trovati di fronte ad un sistema formativo scadente (come quello italiano, in questo secondo caso però, è ovvio che uno non interessato ad ampliare le proprie conoscienze, "se la cerca", per quanto il sistema scolastico possa essere pessimo) . Lo capite che ci sono persone plurilaureate che possiedono una mentalità più ottusa a livello politico di un operaio (i quali spesso, per ragioni sindacali, possiedono un livello di conoscenza politico mediamente più alto del neolaureato figlio di papà tipo, ah ovviamente è una stupida generalizzazione anche la mia, spero che abbiate capito che fare una distinzione in base al titolo di studio o alla posizione sociale ha del delirante). E lo capite che peccate pesantemente di presunzione nell'affermare che ci sono persone che buttano il loro voto? Le vostre tesi sono superbia cammuffate da meritocrazia. Troppo facile negare dei diritti perché alcune persone non ci sembrano degne di esercitarle, di questo passo arriveremo anche a "perché consetire a questi idioti di esprimere le loro opinioni, tanto dicono solo cazzate che creano disordine". Se proprio vi sta a cuore l'intelligenza "politica" di una persona e la sua capacità di giudizio nel votare, bisognerebbe prodigarsi per migliorare la cultura generale media dei nostri connazionali, insomma cercando di dare strumenti in più e non togliendo diritti creando i presupposti di una società ancora più classista ed ottusa degli ottusi verso cui si è tolto il voto. Tutto questo però, ben consci del fatto che riguardo il voto politico, l'unica critica possibile che può essere fatta ad un altro votante è la capacità di aver ragionato in maniera sufficientemente indipendente (per quanto la piena indipendenza non esiste per nessuno), non certo sulla scelta che ha fatto.

    p.s. ah, ovviamente so di essermi arrischiato, se mai veramente avremo al potere un sistema politico del genere, io il diritto al voto me lo sono giocato dato che ho messo in dubbio la sua validità, essendo quindi troppo ottuso per poter comprendere la sua grandissima valenza etica per il paese, eh vabbeh, una domenica libera in più per giocare a briscola.
    Ultima modifica di Kaiohshin87; 02-11-2007 alle 12:26

  5. #35
    Mistico L'avatar di †Evil Darkness†
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    Citazione Originariamente Scritto da Vegeth™ Visualizza Messaggio
    SPC, forse non hai capito.
    Al giorno d'oggi non si può pensare di far fare due anni di leva a chi auspica a votare, soprattutto perchè la nostra società e ben lontana da quella descritta nel romanzo (noi non puniamo i criminali fustigandoli sulla pubblica piazza, come non siamo in guerra contro una razza aliena di insetti).
    Il nocciolo del ragionamento è che, come diritto, quello del voto non è una bazzecola, e in quanto tale dovrebbe essere usato con maggior accortezza e senso di collettività, non so se mi spiego.
    Dato che è proprio un diritto fondamentale, seguendo il ragionamento di Heinlein, perchè non meritarselo questo diritto? A chi mi risponde "così la libertà di espressione fa a farsi fottere", rispondo che nessuno ti vieterebbe di esprimerla, ma soltanto che devi meritartela, dimostrando questa tua maturità. Nel romanzo questo è risolto con l'arruolamento nell'esercito, dove la maggior parete dei volontari auspicano a diventare fanti o piloti spaziali, ma anche il più paralitico sulla faccia del pianeta, se fermamente determinato a conquistare quel diritto, sarebbe entrato nei ranghi (o dietro una scrivania, non so, o a testare gli impianti di riscaldamento su Plutone), la Federazione stessa lo avrebbe fatto entrare senza problemi. Nle libro si mira a formare uomini e donne scelti (in vista anche di una guerra interstellare).
    Ripeto l'ideale a cui auspichi è ineccepibile, ma andiamo all'atto pratico!
    Pragmatisticamente come pensi di introdurre questo concetto, ad esempio, in Italia? Come dare alla massa informe la responsabilità nel votare? Sarei curioso di saperlo

    p.s: queste idee furono anche espresse da un certo Adolf Hitler nel "Mein Kampf"!
    "L'uomo deve ridiventare, anzitutto, essere spirituale, teso verso tutto ciò che innalza e nobilita: se no, quantunque gradevole sia la decorazione, la vita risulta solo una mangiatoia, in cui ci si sazia e l'essenziale non esiste più"

  6. #36
    Juggernauts L'avatar di Zack Fair
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    Citazione Originariamente Scritto da †Evil Darkness† Visualizza Messaggio
    Ripeto l'ideale a cui auspichi è ineccepibile, ma andiamo all'atto pratico!
    Pragmatisticamente come pensi di introdurre questo concetto, ad esempio, in Italia? Come dare alla massa informe la responsabilità nel votare? Sarei curioso di saperlo

    p.s: queste idee furono anche espresse da un certo Adolf Hitler nel "Mein Kampf"!
    Ma guarda che continui a non capirmi, io non penso di introdurre proprio niente, meno che mai in un paese come il nostro
    E' la società in sè che è diversa, e su questo si basa questo concetto.

    Con una realtà come quella odierna pensi veramente che un sistema del genere funzioni/sia accettato?

  7. #37
    Mistico L'avatar di †Evil Darkness†
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    Ma guarda che continui a non capirmi, io non penso di introdurre proprio niente, meno che mai in un paese come il nostro
    E' la società in sè che è diversa, e su questo si basa questo concetto.

    Con una realtà come quella odierna pensi veramente che un sistema del genere funzioni/sia accettato?
    Non ci siam capiti, pongo la domanda diversamente:
    preso atto che su quello che hai detto hai ragione (mancanza di responsabilità nel voto, ecc.), come pensi di risolvere questo "problema"?
    "L'uomo deve ridiventare, anzitutto, essere spirituale, teso verso tutto ciò che innalza e nobilita: se no, quantunque gradevole sia la decorazione, la vita risulta solo una mangiatoia, in cui ci si sazia e l'essenziale non esiste più"

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