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Discussione: 1984 di George Orwell

  1. #1

    Predefinito 1984 di George Orwell

    Chi l'ha letto? Io l'ho appena finito e mi è piaciuto moltissimo, voi che ne pensate???
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  2. #2
    Senior Member L'avatar di lucifero la leggenda
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    Io l'ho letto.
    Fosse partita da me la cosa non l'avrei mai letto, ma mi sono trovato a leggerlo perché la nostra docente di italiano ci ha costretto.
    Orwell è un autore di tutto rispetto, il libro è bello però non mi piace come lui si sofferma sui dettagli, sulle descrizioni, sui particolari. Di solito sono le parti che appassionano in quanto danno sfogo alla fantasia in quanto si riesce ad immaginare, attraverso le parole dell'autore, i luoghi, le cose, le persone ecc.
    Devo dire la verità nonostante sia stata una scelta non mia mi ha fatto piacere leggerlo. Io inoltre ho visto anche il film che rispetta abbastanza bene il libro (ovviamente l'ho visto dopo aver letto il libro).
    Un mio parere sul libro: è sicuramente un capolavoro ma neanche l'apoteosi del romanzo storico. Ottime le allusioni a Stalin e ai regimi totalitaristi.
    C'è sempre un buon motivo

    per sorridere :)

  3. #3
    Member L'avatar di Madoka87
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    io nn l'ho ancora letto, ma so di cosa parla...perchè ho fatto un esame su george orwell, ma su un altra opera! cmq da qllo ke ho letto sembra veramente molto carino!
    Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella,se vedi cadere una stella è perchè stai guardando il cielo,se stai guardando il cielo è perchè credi ancora in qlcs...
    -Bob Marley-

  4. #4
    Stella Danzante
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    Citazione Originariamente Scritto da lucifero la leggenda Visualizza Messaggio
    Io l'ho letto.
    Io inoltre ho visto anche il film che rispetta abbastanza bene il libro (ovviamente l'ho visto dopo aver letto il libro).
    Di che film parli in particolare? Tieni presente che specificamente su 1984 non ce n'è stato solo uno, e che ad occhio praticamente tutte le opere più o meno vicine al filone cyberpunk devono qualcosa direttamente o indirettamente ad Orwell. Il "Brazil" di Gilliam ad esempio, pur non essendo una riproduzione pedissequa del libro di Orwell, ne è probabilmente una delle interpretazioni più riuscite e fantasiose.

    Citazione Originariamente Scritto da lucifero la leggenda Visualizza Messaggio
    Un mio parere sul libro: è sicuramente un capolavoro ma neanche l'apoteosi del romanzo storico.
    Ma da quando è un romanzo storico, poi?

  5. #5
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    è tra le mie opere preferite... (ti consiglio anche "La fattoria degli animali" sullo stesso tema ma scritto come un racconto per ragazzi...)
    il rischio di considerarlo un 'romanzo storico' o un 'racconto di fantascenza' è reale ma riduttivo, è un romanzo assoluto che va ben oltre ogni classificazione... il rischio di dittatura non è scomparso ma è + reale che mai... il 'grande fratello' (non gli imbecilli dell'omonimo programma televisivo) è forse internet? E' possibile monitorare il mondo intero e controllarlo?

  6. #6
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    1984, Londra, Capitale dell’Oceania. Queste le coordinate geo-cronologiche in cui si inscrive il famosissimo romanzo di George Orwell “1984”. Un mondo diviso in tre grandi blocchi l’un contrapposto all’altro ed una società civile organizzata secondo i principi rigidi e gerarchici del Socing (socialismo inglese in neolingua). A volte l’uomo sogna ma leggendo questo capolavoro della letteratura mondiale si ha l’impressione che Eric Arthur Blair, vero nome di George Orwell, abbia partorito un incubo. Attraverso la vicenda del protagonista del romanzo, un impiegato di nome Winston Smith, l’autore ci porta a scoprire un mondo antitetico alle classiche utopie descritte nella “Repubblica” di Platone, nell’”Utopia” appunto di Thomas More, nella “Città della scienza” di Bacone e in altri libri di minor fama. Leggendo le pagine di 1984, alla curiosità iniziale subentra quasi un senso di folle soffocamento: uomini perfettamente integrati nelle file di un partito che tutto vede e tutto prevede; sentimenti individuali inesistenti; sessualità osteggiata e ridotta a puro atto fecondativo; istinti primordiali sfogati in un unico momento di odio collettivo, canalizzati e rivolti verso oggetti e soggetti indicati dal partito; la Storia adattata alle esigenze del partito e modificata a seconda delle convenienze del momento; l’individuo e la sua memoria storica annullati nel loro essere “nel tempo”: l’individuo sa quello che il partito gli dice di sapere e ricorda ciò che il partito vuole che venga ricordato. Ancora: una storia d’amore finita con un singolare ed atipico tradimento; torture; reati contro il libero pensiero (psicoreato); una lingua da distruggere ed una lingua da inventare (la neolingua); il tutto sotto l’occhio vigile del partito e della sua emanazione concreta, ossessiva ed invadente: il Grande Fratello.
    Questo e molto altro è 1984. Winston Smith è un povero impiegato del Ministero della Verità che ha un compito esattamente opposto a quello che potrebbe far pensare il suo nome: gli impiegati di questo Ministero passano la giornata a manipolare e falsificare le notizie scritte nei giornali, nelle riviste, nei libri, al fine di far coincidere con la realtà presente tutto ciò che il Grande Fratello aveva detto in passato. Ecco che allora se il partito decideva di abbassare le razioni di cioccolata da 70 a 50grammi settimanali, il Ministero della Verità si affrettava a correggere quanto detto mesi prima dal Grande Fratello e a far così risultare che lui, mesi addietro, aveva previsto un rialzo delle razioni di cioccolata fino a 50 grammi settimanali: così il fallimento della previsione e della produzione diventa trionfo. “Chi controlla il presente controlla il passato, ma chi controlla il passato controlla il futuro”. E così il partito ed il Grande Fratello rendono eterno il proprio potere: controllando l’uomo, le sue pulsioni, i suoi ricordi, i suoi sentimenti; annullandolo, disperdendolo in una massa anonima e facilmente prevedibile.
    Ma gli spunti sono veramente infiniti. Oltre al Ministero della Verità che si occupa di falsificare, vi sono anche il Ministero dell’Amore che usa la tortura per mantenere l’ordine pubblico, il Ministero dell’Abbondanza responsabile della riduzione dei beni ed il Ministero della Pace che ovviamente si occupa della guerra. Ogni Ministero fa esattamente l’opposto di quanto il suo nome potrebbe far pensare, ma tutto ciò nell’Oceania di 1984 è perfettamente normale. Tutto è sottoposto al “bipensiero”, il concetto probabilmente più tremendo di tutto il libro. Il “bipensiero” è tutto e niente contemporaneamente, è la bugia e la verità, l’essere e il non-essere che convivono nello stesso istante. Eccolo descritto dalle parole stesse di Orwell:“Raccontare deliberatamente menzogne ed allo stesso tempo crederci davvero, dimenticare ogni atto che nel frattempo sia divenuto sconveniente e poi, una volta che ciò si renda di nuovo necessario, richiamarlo in vita dall’oblio per tutto il tempo che serva, negare l’esistenza di una realtà oggettiva e al tempo stesso prendere atto di quella stessa realtà che si nega”. Questo per dare un idea e soprattutto perché meglio di queste parole non si potrebbe trovare per spiegare questo distorto e particolare esercizio mentale.
    Infine last but not least l’ossessivo slogan del partito:

    LA GUERRA E’ PACE
    LA LIBERTA’ E’ SCHIAVITU’
    L’IGNORANZA E’ FORZA

    Uno slogan ripetuto all’eccesso che rappresenta, insieme al “bipensiero” la colonna portante su cui si regge l’Oceania descritta in 1984. Anche in questo caso i termini palesemente contraddittori messi però in una frase che li rende identici: anche questo è un pregevole esercizio di “bipensiero”.

    Un libro assolutamente da leggere che ci offre degli spunti critici e riflessivi notevolissimi nei confronti del nostro mondo e del modo che abbiamo di viverlo. L’artista è sempre un po’ profeta nonostante ingigantisca all’eccesso le proprie intuizioni. Orwell riesce a cogliere degli aspetti che a mio giudizio sono presenti anche nel nostro mondo, ovviamente li enfatizza, li camuffa, li maschera; ma coglie una verità e, nonostante la tenga celata dietro il racconto di un mondo “impossibile”, ci fa anche intuire che quell’incubo da lui descritto ha qualcosa di reale e minaccioso.
    Un opera non è mai a sé stante, tanto meno 1984 che tocca argomenti a noi così vicini. Il “bipensiero”: quante volte abbiamo sentito nostri governanti dire un qualcosa ed il giorno dopo dire l’esatto opposto? La manipolazione della storia: soprattutto ultimamente si sta facendo un uso abominevole dei fatti storici della Resistenza, un uso mirato a riabilitare un qualcosa che la storia stessa ha già sconfitto e a demonizzare un qualcos’altro che non esiste più e non avrebbe senso di esistere. Ma tremendo è stato per me leggere quello slogan: La guerra è pace\La libertà è schiavitù\L’ignoranza è forza. Tremendo è stato leggerlo e confrontarlo col mondo che ho di fronte. Un mondo in cui si invadono Stati, si ammazzano uomini, donne, bambini, si infrangono leggi da noi stessi scritte (Diritto internazionale e Trattato di Ginevra ad esempio); un mondo in cui si scatenano guerre in nome della pace.
    A torme, di terra passarono in terra,
    Cantando giulive canzoni di guerra,
    Ma i dolci castelli pensando nel cor;
    Per valli petrose, per balzi dirotti,
    Vegliaron nell’arme le gelide notti,
    Membrando i fidati colloqui d’amor.

  7. #7
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    !vacis! nemmeno il mio vecchio prof. poteva fare meglio. Complimenti.

    Ma la "neo-lingua" è quella dei messaggini?

  8. #8
    Senior Member L'avatar di Illuskan
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    C'è poco da dire, gran libro veramente, personalmente la prima volta che l'ho avuto in mano l'ho letteralmente divorato, soffermandomi solo dopo sui vari significati. Come messaggio è simile a quello de "La Fattoria degli Animali" semplicemente sviscerato e sviluppato meglio, a metterci in guardia dallo stato del mondo moderno

    Citazione Originariamente Scritto da zan Visualizza Messaggio
    Ma la "neo-lingua" è quella dei messaggini?
    AHAH

  9. #9
    Senior Member L'avatar di michele longobardi
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    Non l'ho letto,ma ho studiato l'argomento e l'autore a scuola,per le lezioni di inglese.

  10. #10
    Senior Member L'avatar di lucifero la leggenda
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    Citazione Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
    Di che film parli in particolare? Tieni presente che specificamente su 1984 non ce n'è stato solo uno, e che ad occhio praticamente tutte le opere più o meno vicine al filone cyberpunk devono qualcosa direttamente o indirettamente ad Orwell. Il "Brazil" di Gilliam ad esempio, pur non essendo una riproduzione pedissequa del libro di Orwell, ne è probabilmente una delle interpretazioni più riuscite e fantasiose.?
    Guarda se vedo un film non leggo nomi degli attori o del regista ecc perciò non so dirti di chi era, però il titolo era proprio 1984 e ricordo che diceva tratto da 1984 di Orwell.

    Citazione Originariamente Scritto da EmptÿWords Visualizza Messaggio
    Ma da quando è un romanzo storico, poi?
    Già in effetti è una cavolata, mi sono confuso...
    C'è sempre un buon motivo

    per sorridere :)

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