che gente che c'è in giro
più che altro io abolirei il "ke"(che),il "nn"(non),il "sn"(sono),"xkè"(perchè
e qualsiasi altra abbreviazione da tabbozzo
che gente che c'è in giro
più che altro io abolirei il "ke"(che),il "nn"(non),il "sn"(sono),"xkè"(perchè
e qualsiasi altra abbreviazione da tabbozzo
Giustissimo! Ripeto: nessuno ha intenzione di "ghettizzare" la nostra Lingua e di renderla asettica, al di la di ogni altra considerazione sarebbe anacronistico.Se è troppo aperta o troppo chiusa non esiste più una lingua.
Ma tuttavia (non è un errore) occorre evitare che la nostra Lingua perda la qualità, l'identità e la correttezza formale (quel minimo che le resta).
No l'esperanto è tutt'oggi presente (quì danno lezioni multimediali, www.lernu.net) e non è assolutamente fallito, tantochè è una lingua parlata da 1,6 milioni di persone.Veramente l'esperanto è morto da anni, è un esperimento completamente fallito che non ha dato il minimo risultato.
Nel forum dell'Accademia della Crusca hanno anche affrontato una simile discussione, eccola: http://www.achyra.org/cruscate/viewt...hp?p=6916#6916
cito alcuni punti che mi pajono significativi:
"Ricito ancora i princípi del purismo strutturale ai quali s’attennero i nostri maggiori linguisti e filologi, Bruno Migliorini e Arrigo Castellani:
1. S’accettano solo forestierismi che vengono a colmare una reale lacuna semantica.
2. I forestierismi compatibili con le strutture fonetiche s’accettano tali e quali (tango).
3. Quelli che non si possono accettare senza cambiamenti, o s’adattano (filme), o si sostituiscono con voci già esistenti ([indice di] ascolto e non audience), o si sostituiscono con neoformazioni (autista e non chauffeur).
Consideriamo ora le seguenti parole, tutte di fattura ineccepibile, tanto che non se ne avverte l’origine straniera, e d’uso comunissimo: albicocca, bianco, cifra, dogana, etichetta, furgone, gabinetto, ingegnere, locomotiva, maresciallo, noia, orgoglio, pompelmo, quarzo, ricco, scherzare, tabacco, uragano, viaggio, zucchero. Immaginiamo per qualche minuto che queste familiarissime parole non fossero state adattate, come succede oggi; che lingua parleremmo oggi? (E che lingua parleremo domani, se si va avanti in questa maniera?) Diremmo, rispettivamente (le trascrizioni mancano di alcuni diacritici): al-barquq, blank, sifr, duwan, etiqueta/étiquette, fourgon, cabinet, engignier, locomotive (/loko'mOtiv/), marhskalk, enoja, orgolh, pompelmoes/pampalimasu, Quarz, rihhi, skerzon, tabbaq, huracán, viatge, sukkar. E se oggi adoperassimo tali voci nella loro «sacrosanta veste alloglotta» (Castellani) parleremmo, appunto, una lingua creolizzata, senza identità propria, e che non sarebbe piú una lingua di cultura.
Bisogna capire che queste parole straniere assimilate sono un arricchimento per la lingua. Tradurre tutto sarebbe chiudersi al mondo, e questo gli spagnoli l’hanno capito da gran tempo. Diceva Leopardi che «la nostra lingua non fa piú progressi»: come non sentire oggi tutta la portata di quest’affermazione? Il progresso dell’italiano consisterebbe appunto nell’appropriarsi le invenzioni moderne «senza venir meno alle necessità strutturali della lingua nazionale» (Migliorini)".
Quì invece trovate una lista di tutti i forestierismi (o barbarismi) italianizzati:
http://www.achyra.org/simposio/Lista_dei_forestierismi
Provvederò in seguito a trascriverne alcuni
"L'uomo deve ridiventare, anzitutto, essere spirituale, teso verso tutto ciò che innalza e nobilita: se no, quantunque gradevole sia la decorazione, la vita risulta solo una mangiatoia, in cui ci si sazia e l'essenziale non esiste più"
Io l'esistenza dell'Esperanto lo letta in un libro abbastanza vecchio, poi nn sò se è morta o meno.
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Beh, essendo nata con l'intenzione di unificare le popolazioni nella comunicazione, 1 milione di persone e mezzo su 6 miliardi mi sembra tanto un fallimento, dopotutto.
Non metto in dubbio che tutt'oggi ci siano corsi d'apprendimento, ma alla fin fine è come studiare il latino e il greco a scuola, che a ben poco serviranno.
Accidenti, 1,6 milioni che lo parlano a livello 3 (e suppongo che ci siano livelli superiori quindi parliamo giusto di gente che è capace di parlarlo a livello della seconda lingua di un diplomato), veramente notevole, peccato che, ad esempio, il dialetto milanese sia parlato da 2 milioni di persone
Dialetto milanese > Esperanto
Abbastanza divertente che tu riesca a non considerare un fallimento una lingua che in 120 anni non è neanche riuscita a superare un cacchio di dialetto che parlano in una zona ristretta dell'italia
Tra l'altro mi ricordo di aver parlato qualche anno fa con un adattatore di anime che si era trovato a lavorare su un anime in cui oltre al giapponese c'erano frasi in esperanto, se non ricordo male sui copioni c'era solo la traduzione e non erano riusciti a trovare nessuno che sapesse l'esperanto così da poter avere le frasi in esperanto da far pronunciare ai doppiatori (poi non so come abbiano risolto).
Questo dovrebbe dirla molto lunga sul fallimento dell'esperanto...
Ma guarda che è perfettamente inutile che tu ti metta a linkare roba scritta da talebani della lingua italiana visto che è facilissimo accorgersi di come questi signori non abbiano pensato anche un solo secondo all'utilità.
Perché il primo obiettivo di una lingua è quello di farsi capire, di permettere la comunicazione e quando leggo di una possibile traduzione di duty free shop non so proprio che cosa dire.
I duty free dove si trovano?
All'aeroporto, e all'aeroporto chi è che ci va?
O gli stranieri o i viaggiatori, i primi hanno solo da guadagnare dall'uso di un termine abbastanza "internazionale" e i secondi avrebbero comunque solo da perdere visto che quando saranno all'estero sarà comunque molto comodo per loro sapere già il nome con cui lo troveranno.
Giusto una possibile traduzione per bearsi della capacità di utilizzare vocabili italiani, un puro sfoggio di nozionismo accademico totalmente inutile visto che un termine del genere non verrebbe mai utilizzato.
Ma a parte questo è una lista strapiena di termini che nessuno si sognerebbe mai di usare e di traduzioni allucinanti (puzzle->mosaico, ma perché?).
Ribadisco che non sono questioni da affrontare citando pari pari i talebani della lingua senza un minimo di rielaborazione personale.
Come si puo' imporre una lingua?
La lingua si evolve e si adatta col passare del tempo.
L'esperanto e' stato un esperimento di per se interessante ma nulla piu'. L'utilita' di tale lingua e' opinabile.
Se oggi l'inglese e' la lingua principale parlata del mondo lo si deve in minima parte alla colonizzazione Inglese e alla sua situazione nel 19' secolo, e in misura molto piu' grande alle 2 Guerre mondiali, in cui gli Inglese e gli Americani furono protagonisti e vincitori.
Si confermo' come lingua della diplomazia, come lo era stato il Francese prima di lui, come il Latino ancor prima (Un esempio lampante - La chiesa nelle processione continuava ad usare il latino, imponendolo come lingua ufficiale, quando la maggiorparte dei fedeli non lo capiva, e tutto si riduceva a pronunciare a memoria dei riti di cui il popolo non sapeva il significato, quando il tempo lo aveva condannato a Morire e a non essere usato).
E' un fatto del tutto naturale quindi che la sua espansione sia stata cosi progressiva e rapida, anche e sopratutto per il periodo in cui si e' diffuso, in cui le comunicazioni e gli scambi culturali sono resi molto piu' facili dal fenomeno della globalizzazione.
Usare parole artificiali che nessuno accetta e nessuno usa (O se vengono usate, vengono usate da 4 gatti) va contro il concetto stesso di lingua, che di per se e' una cosa viva. L'assimilazione di parole Inglesi puo' dar fastidio ma se entrano nel vocabolario comune delle persone nessuno puo' impedirlo, e nessuno puo' fermare con la "Forza" un processo irreversibile.
Di per se questo non e' un male, se pero' si vuol far nazionalismo a tutti i costi, quello e' un altro discorso.
Concordo.
A parte il fatto che, ribadisco anch'io, l'esperanto è stato un gran bell'insuccesso se soltanto 1,6 milioni di persone su 6 miliardi dopo 120 anni dalla sua nascita lo parlano a livello 2... Bah.
Tra l'altro qua si sta dimenticando che lo scopo per cui una lingua nasce è quella di comunicare. Fossilizzare la nostra beneamata lingua come vorrebbero i "terroristi della crusca" equivale a far morire la nostra lingua ( come ho spiegato sopra più e più volte e non solo io ).
una curiosità..chi è a favore della purezza della lingua italiana yogurt come lo italianizza?
Ultima modifica di heef; 28-10-2007 alle 18:53
stasera mi sbronzo di brutto e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane
mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego - "e lei venne!" il teatro degli orrori
Cmnq tra cinese mandarino e inglese scielgo l'inglese.
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