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  1. #1161
    Senior Member L'avatar di GoTeo
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    A casa...... o forse no!
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    Quanto mi mancava leggere la tua ff Lynd....
    visto che nn l'ho finita di leggere tutta ,quando torno la finisco e commento per bene

    Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
    Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
    Mia LongShot con Gogeta_89

  2. #1162
    Libertà viva nel cuore... L'avatar di Lynd
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    Citazione Originariamente Scritto da GoTeo Visualizza Messaggio
    Quanto mi mancava leggere la tua ff Lynd....
    visto che nn l'ho finita di leggere tutta ,quando torno la finisco e commento per bene
    Ciao Teo!!! Che bello risentirti ^^! Sono molto lieta di sapere ciò ...
    Ok, leggi tranquillamente e poi mi dirai !! Ti aspetto!
    "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

  3. #1163
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    La battaglia tra bene e male nn poteva essere rappresentata meglio da questi 2 personaggi, li hai resi alla perfezzione
    gli scontri sono descritti benissimo e grande Yamcha anche se mal ridotto è riuscito a dare una mano a Brando
    quoto Alpha
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    Bellissimo ep. Lynd! Anche se non posti da un pò non hai affatto perso la mano!
    sempre grandissima Lynd

    Il mio primo video adesso rimodernato.... "braccio destro di Dante™"
    Ed ecco il secondo OSCAR DBA 2007/2008 :"Miglior critico di ff"
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  4. #1164
    Demente precario L'avatar di Final Goku II
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    Bellissimo Lynd! Sempre più intrigante e misteriosa la tua storia! Non hai perso la mano nemmeno un pò!

  5. #1165
    Senior Member L'avatar di The Prince of the Saiyan
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    grande lynd! sono tornato e trovo la tua ff bella come quando avevo abbandonato!!
    sono nuovamente momentaneamente in lutto per la vittoria dell'inter

  6. #1166
    Libertà viva nel cuore... L'avatar di Lynd
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    Salve ragazzi miei ^^! Perdonate il ritardo, anche se adesso è divenuto una costante, ma non posso proprio scrivere e postare con regolarità a causa della scuola e di altri impegni...
    Ringrazio vivamente Teo, Final e Prince che con i commenti mi allietano sempre e mi danno una spinta in più a dare il meglio di me (pure se non riesco sempre...), così come tutti gli altri fantastici lettori !
    Comunque, vi auguro una buona lettura sperando che vi piaccia e non vi appaia troppo noioso o pesante!

    Capitolo 56. Visita inaspettata
    Finalmente il lungo ed estenuante scontro svoltosi in un campo di battaglia decisamente obsoleto, nella sala di una beauty farm, era giunto ad un’apparente conclusione con il netto trionfo delle forze benigne sostenute da una misteriosa e stupefacente potenza scaturita da una semplice e antica gemma. Due giovani stavano distesi su quel pavimento che, se prima era totalmente ricoperto da uno spesso ed incorruttibile strato di puro e splendente ghiaccio, adesso s’iniziavano ad intravedere nuovamente le belle e pregiate mattonelle che lo costituivano. Anche il gelo che avvolgeva le quattro mura bianche e gravemente lesionate e forate in svariati punti stava sciogliendosi lentamente, lasciando il posto a sbuffi improvvisi e intermittenti di vapore caldo, proprio come se fossero dei geyser. Il silenzio saturo di terrore e sgomento che fino a qualche istante precedente aveva troneggiato incontrastato in quell’ambiente che poteva facilmente essere paragonato alle dimenticate segrete di un castello, ora era stato scacciato da un crescente vociare di persone che nelle vicine saune tentavano in ogni modo di fuggire e di abbandonare il più in fretta possibile la camera. Tutto d’un tratto infatti si era verificato qualcosa ch’essi mai si sarebbero aspettati, poiché con un boato la loro parete riscaldata e decorata da pannelli di buon legno finemente decorati, era esplosa e un personaggio decisamente inquietante aveva fatto la sua comparsa rotolando sul suolo di marmo. Questi indossava una tunica color della neve, sgualcita e con gli orli strappati mentre intatta era l’importante cintura d’oro che con arcaica eleganza cingeva la sua vita e una piccola parte dell’addome longilineo, la chioma lievemente arruffata ma pur sempre dall’ammirevole bellezza attorniava infine un volto diafano recando un’immagine pressoché irreale e fantastica. Una donna dalle abbondanti forme, che dapprima era corsa via impaurita per imboccare la porta ed uscire da quel luogo maledetto, aveva fatto ritorno sui suoi passi e si era accostata alla figura che pareva essere caduta in uno stato di semi-incoscienza. Deglutendo ella si piegò sulle ginocchia allungando una mano verso la guancia dell’individuo che a suo parere non doveva avere più di venticinque o trent’anni al massimo, ma non fece in tempo a sfiorargliela giacché quest’ultimo spalancò completamente gli occhi fissando con scintillio furente colei che gli stava innanzi.
    -Oh…mi scusi tanto! Credevo che si fosse sentito male…sa, con il colpo che ha preso traforando il muro! Posso comunque aiutarla, seppur nel mio piccolo?- chiese la signora ritraendosi leggermente e cominciando a rabbrividire vedendo che il tizio si stava rimettendo in piedi da solo, come se nulla fosse accaduto. Egli inspirò profondamente guardandosi la veste non più nelle migliori condizioni, poi rivolse la sua attenzione all’altra che nel frattempo cercava di stringere l’immacolato accappatoio sul suo fisico prosperoso.
    -No, non importa assolutamente, andate piuttosto lontano da qui…ho ancora qualcosa che non deve essere lasciato in sospeso- sentenziò l’essere dopo alcuni istanti nei quali nessuno aveva osato favellare, dunque si apprestò a tornare dagli avversari quando un pensiero lo arrestò facendogli apparire un ghigno sinistro sulle labbra sottili e dalle tonalità grigiastre.
    -Perdonate la mia terribile scortesia nei vostri confronti, cara dama. Ho riflettuto e sono giunto alla conclusione che sarebbe molto utile accettare il vostro prezioso ed indispensabile aiuto!- enunciò con accezioni addolorate e sentite nella suadente voce.
    -E..mi dica…cosa posso fare…per lei?- balbettò lei percependo un brivido scenderle lungo la schiena.
    -Nulla di così complicato e temerario, credetemi! Vedete quel ragazzo biondo, disteso su quel suolo? E ammirate ciò che porta al collo: un gioiello tanto grazioso e puro che soltanto un’anima gentile potrebbe indossarlo! Fareste il grande piacere di prenderlo per me?- e con una spinta accennata indicò l’oggetto dei propri desideri alla donna che, come ipnotizzata da quelle parole pronunziate con cotanta dolcezza, annuì dirigendosi verso l’obiettivo. Con passo cadenzato scavalcò le macerie che rendevano piuttosto difficoltoso il passaggio da una stanza all’altra, raggiunse Brando che ancora con le palpebre chiuse respirava a pieni polmoni cercando di riprendersi da ciò che era improvvisamente successo, quindi si chinò su di lui afferrandogli direttamente il ciondolo della collana. Ei però reagì immediatamente tentando di liberarsi dall’invadente presa della nuova venuta tirando a sua volta la catenella nella sua direzione, anche se presto comprese che sarebbe stata un’impresa quasi impossibile, visto che il suo fisico era stato fortemente debilitato dal precedente scontro e dai poteri che il minerale aveva dimostrato di possedere.
    -Insomma! Non arrivo neppure a sconfiggere un folle che vuole rubare ciò che mi appartiene, che immediatamente ne sopraggiunge un altro! Per di più donna! Dannato postaccio della malora, non avrei mai dovuto mettere piede qui! Lei intanto prenda questo!- urlò l’amante dei viaggi assestando un poderoso calcio alla gamba della malcapitata che scotendo il capo lasciò subito il lucente ciondolo color dello zaffiro, indi senza dire una sola parola si allontanò con un’espressione stravolta sul viso.
    -Che diamine! Adesso ne ho proprio abbastanza degli abitanti di questa cittadina, uno più strambo dell’altro! Però non posso lasciare questo buon uomo qui, ora che tutto è tornato alla quiete iniziale e la temperatura è fortunatamente ritornata piacevolmente tiepida- e rialzandosi faticosamente si rasciugò una minuscola goccia di sudore che gli solcava la fronte dalla pelle bronzea, felice come mai di sentirla scendere lungo la tempia dopo un’eternità di gelo. Con una rinnovata forza di volontà e determinazione che rilucevano nelle sue magnifiche iridi smeraldine, si issò lentamente cercando di reprimere gli spasmi dolorosi delle sue masse muscolari che evidentemente dovevano davvero essere esauste. Barcollando riuscì finalmente ad alzarsi del tutto e sostenendosi con un palmo della mano ancora tremante poggiata sulla parete, camminò in direzione del moro sconosciuto che intanto aveva mosso impercettibilmente il capo schiudendo un po’ gli occhi lievemente annebbiati.
    -Coraggio compagno d’armi, usciamo da questa valle di lacrime…- mormorò il biondo afferrando l’altro e cingendogli la vita sanguinante con un braccio, mentre il gemello lo teneva ritto pigiandogli leggermente il petto che seguiva il ritmo di un respiro affannoso ed irregolare. Così ambedue si trascinarono fino alla porta semi distrutta del locale, ondeggiando come se avessero precedentemente abusato di sostanze alcoliche, dato che i loro piedi minacciavano imperterriti di farli inciampare da un momento all’altro.
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  7. #1167
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    Giunti che furono alla desiderata meta, non fecero in tempo ad abbassare la maniglia tuttavia lucida e dalla superficie perfettamente levigata, che alcuni agenti di polizia muniti delle ultime innovazioni tecnologiche nella sfera delle armi irruppero nella stanza sfondando il pregiato legno con dei calci e atterrando per l’ennesima volta i due uomini.
    -Ah, giungete come sempre alla buon’ora! Noi, e specialmente il sottoscritto, potevamo benissimo morire sotto l’attacco di quel pazzo squilibrato e sottospecie di monaco! Guardate, adesso potete tornarvene da donde siete venuti, ormai quegli sarà fuggito da un pezzo!- esclamò visibilmente adirato Brando, alzando il pugno e aggrottando le sopracciglia.
    -Ciò di cui ci stai vilmente accusando non è corretto, giovanotto impertinente! Dalla chiamata al nostro reparto a questa destinazione abbiamo impiegato non più di sei o sette minuti. Piuttosto, constatato che il tuo compare è momentaneamente incapace di intendere e volere, saresti così gentile da descriverci l’assalitore? Purtroppo i miei colleghi non l’hanno rintracciato da nessuna parte, anzi non riusciamo a capire come possa essere fuggito, dal momento che l’intera beauty farm è stata circondata immediatamente…- e colui che doveva essere la guida della spedizione fece cenno ai sottoposti di soccorrere gli attendibili ma sconvolti testimoni oculari, togliendosi poi il berretto e passandosi perplesso una mano sul mento ruvido di barbetta brizzolata.
    Nel frattempo il misterioso essere dall’incantevole figura angelica ma che aveva rivelato un animo oscuro e malvagio più probabilmente di un demone stesso, si era effettivamente dileguato dopo avere osservato il misero fallimento della donna alla quale aveva affidato una missione semplicissima, ovvero quella di strappare un ciondolo ad un ferito. Silenzioso e magnifico com’era entrato, così si era smaterializzato nello scarso tempo di un solo istante, mentre un’espressione un po’ delusa ma sicuramente non rassegnata aveva fatto capolino sul volto pregno di una beltà tenebrosa e che forse nessun essere vivente possedeva. Nel giro di un attimo indi egli si ritrovò in un luogo desolato e semibuio, dove inquietanti ombre saettavano da una superficie all’altra di quello che pareva essere un edificio costituito totalmente da ghiaccio, che rifrangeva la fioca e spettrale luce azzurrina emanata da quattro grandi torce poste innanzi all’arco dell’ingresso dell’insolita dimora. I passi del proprietario creavano un lieve rimbombo quando i pesanti stivali d’oro calpestavano il pavimento splendido e duro come una lastra di vetro, attraversando velocemente un corridoio di cui non si poteva vederne facilmente la fine e rischiarando il percorso solamente con l’immortale bagliore che non abbandonava mai la sua regale e longilinea persona. I lembi sgualciti del suo abito svolazzavano leggiadri e rassomigliavano alle ali di una meravigliosa farfalla che posata su di un fiore si prepara per innalzarsi nuovamente in volo, le pallide mani erano chiuse a pugno e tese lungo i suoi fianchi e lo sguardo ferino mirava dritto ad un esatto punto dinanzi a sé. Un massiccio portone di nobile ed antica fattura si presentò infatti ai suoi occhi, dopo ch’aveva camminato molto e sentiva le sue membra esortarlo a fermarsi almeno per brevi istanti prima di riprendere un’azione ch’egli amava e soleva ripetere ormai da tempo immemore: ricercare, leggere e studiare la moltitudine delle sue pergamene, alcune redatte con una calligrafia quasi impossibile da decifrare e probabilmente neppure di derivazione umana. Con un gesto secco e deciso afferrò l’elaborata maniglia color fumo che ricordava in parte il severo stile medioevale, dunque l’aprì garantendosi il passaggio dal triste e terribile corridoio cui il fondo era stato inghiottito del tutto da una coltre dalle tinte d’onice, ad un’enorme stanza come poche se ne erano mai viste. Le pareti morbidamente ovali erano rivestite da librerie tanto ampie e alte che raggiungevano bene e combaciavano col soffitto intarsiato, ricolme di testi e volumi davvero ingombranti che rappresentavano un mero tesoro dell’umanità e che sarebbero stati ammirati volentieri e sfogliati dagli amanti della lettura e della sapienza. Al centro preciso della figura geometrica vi era invece un tavolo ellittico dalla struttura semplice ed efficace, sul quale trovavano appoggio ordinatamente dei papiri e altre carte arrotolate di materiali diversi che si mostravano nella loro complessiva bellezza e purezza. Il padrone di quella fortezza solitaria e perfettamente adatta alla misteriosa condotta di questi, avanzò senza esitazione verso uno dei tantissimi ripiani della libreria dirimpetto al tavolo prendendo delicatamente e con modi carezzevoli un libricino cui le rade pagine erano ingiallite e rese fragili dal tempo, quindi si accomodò elegantemente su una sedia che poteva paragonarsi alla riproduzione di un trono, poiché presentava uno schienale alto e inciso sulla sommità con simboli particolari e il sedile era imbottito e vestito di un panno sanguigno con profili immacolati. Subito egli s’immerse in una lettura appassionata e con dedizione analizzò ogni parola che con caratteri sfarzosi riempiva quella carta lievemente ruvida al tatto e spessa quasi come la propria rilegatura dalla cromatura ocra, le dita affusolate ne sfioravano costantemente e con moti meccanici gli angoli un po’ aguzzi ma sapientemente arrotondati, mentre le labbra non smettevano di pronunziare silenziosamente le frasi che donavano un significato al semplice libro materiale. Poscia ch’ebbe letto rapidamente quattro pagine senza che l’ombra di un’emozione trasparisse dal viso marmoreo, incominciò la quinta e già dalle prime righe la sua mente elaborò deduzioni che gli fecero comparire un accennato sorriso e trarre un profondo respiro, ma proprio quando stava giungendo al punto che evidentemente aveva per lui un interesse non indifferente, una sommessa e cristallina risata che nonostante ciò era capace di fare scorrere dei brividi lungo la schiena di chiunque riecheggiò nell’ambiente. Immediatamente il tizio si arrestò chiudendo lentamente e pesantemente le palpebre e lasciando che sulla sua fronte abbassata cadessero alcuni ciuffi ribelli, poi un’insolita fragranza di fior di loto si diffuse nell’aria circostante fino a renderla pressoché irrespirabile, tanto le invisibili scie di profumo si rivelarono essere dense e forti da stordire ed annebbiare i sensi.
    -Carissimo, ho forse distolto la tua attenzione da qualcos’altro? Oppure non attendevi davvero una mia visita?- domandò una voce dai toni estremamente melliflui e fin troppo allusivi rivolgendosi a colui che presiedeva la camera.
    -Siete deliziosa ed affabile come vi ricordavo…Kohòr! Quanto tempo è trascorso dal nostro ultimo incontro…speravo proprio che mi dimenticaste lasciandomi finalmente libero di concludere il mio fine più alto e celestiale!- rispose ei alzandosi e volgendo la sua attenzione alla figura femminile e deliziosa che aveva favellato con cotanta grazia. Un piccolo sorriso increspò le carnose labbra a forma di cuore e aventi il colore rosso acceso del sangue arterioso con le sfumature lievemente più scure e infuocate del tramonto, le sottili e rosee dita dell’indice, del medio e dell’anulare della mano destra si posarono maliziose tra il mento e la bocca appena dischiusa. I capelli setosi come i petali di una rosa e della medesima tinta della violetta con barlumi d’ametista erano morbidamente raccolti in una coda alta e le punte lunghe le sfioravano con tenerezza e freschezza la spalla e la schiena, incorniciando un volto un po’ ovale, dalle guance perennemente arrossate e facendo risaltare con abile maestria gli occhi languidi che, riprendendo le vaghe forme di una dolce mandorla, contenevano nelle iridi l’argento fuso e l’acciaio più tagliente ed affascinante. Il corpo minuto ma che non nascondeva affatto delle forme sinuose e curvilinee come le sommità delle verdi colline, era coperto con abiti che lasciavano ben poco all’immaginazione di chi osservava e da questo si poteva dedurre quanto la meravigliosa donzella fosse tutt’altro che pudica e timida: una fascia lillà con ricami in fili luminescenti e gemme di svariato intaglio che ne decoravano la stoffa donandole un tipico sapore arabeggiante, ne avvolgeva la parte superiore lasciando parte dell’addome scoperto, mentre dei pantaloncini di ugual fattura le rivestivano i fianchi e una minimale porzione delle cosce.
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  8. #1168
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    Un velo ondeggiante rosato e dalle giocose trasparenze che dai fianchi scendeva molle lungo le gambe completava poi l’abbigliamento della nuova venuta, con la testa ripiegata su di un lato osservava con un misto di divertimento e desiderio l’austero padrone della dimora che senza batter ciglio la fissava a sua volta, privo di qualsivoglia emozione.
    -Oh, noto con dispiacere che la mia presenza ti reca tedio…oppure aspetta: non è il fatto che io sia qui ad oscurare il tuo bel visetto, quanto probabilmente una breccia nella tua incrollabile e cieca fiducia sulle capacità e abilità delle quali tanto ti rallegri. Non sei cambiato affatto, sai? Ti conobbi quand’eri incosciente e assetato di vana sapienza, ed ecco che ti ritrovo esattamente come prima…se non peggio!- esordì lei con una vena d’ironia contenuta del discorso e avvicinandosi con movimenti felini all’altro.
    -Anche voi non rinnegate la vostra natura spregevole che mitigate sotto le mentite spoglie di una creatura fantastica, nel cui sguardo puoi smarrire la ragione e il senno, e dai suoi baci ricevere in dono l’eterno veleno… Andate ora, ho diverse mansioni da svolgere e doveri che mi attendono- sentenziò egli voltandole le spalle e allontanandosi dalla giovinetta così simile a una dea.
    -Uhm, non mi piace affatto la tua condotta! E soprattutto non sopporto che il mio obiettivo non mi dedichi uno stralcio della sua attenzione, così come invece merito! Suvvia, ti rivelerò ugualmente il motivo della mia inattesa visita…so cosa brami, intendo ciò che vuoi a tutti i costi realizzare. Non sei riuscito ad ottenere il gioiello dal biondo ragazzo dallo spirito puro e ingenuo, non hai ancora ben indagato il significato delle parole che con arcaico inchiostro brandiscono la pergamena isolana-
    -Voi…come sapete ogni cosa che faccio o che leggo? Avete per caso acquisito altri doni a me occlusi e sconosciuti?- le chiese ei tornando indietro e raggiungendola, quasi arrivando a sfiorarla con gli orli della propria tunica.
    -Può darsi… Comunque, vorresti ascoltare con mera solerzia ciò che ho da annunziarti e proporre?- ribatté con un nuovo quesito l’astuta fanciulla, alzando il braccio sinistro avvolto da un' appariscente spirale richiamante le forme di un serpente dagli occhi arzenti, e arrivando a percorrere la soda guancia dell’altro con i sensibili polpastrelli, indi lo spinse fino alle imponenti sedie facendo sì che si sedesse docilmente attendendo che la voce dai toni di miele della donna riempisse la grande ed imperiale sala.
    Ultima modifica di Lynd; 21-04-2009 alle 22:26
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  9. #1169
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    Bellissimo ep. Lynd! Mi mancavano i tuoi capolavori!

    E cosi il misterioso figuro si da alla fuga, dopo aver mandato una poveretta a fare un ultimo tentanti! Ma dai...

    Cmq eccelsse descrizioni come al solito! E devo dire davvero magnifica la dimora del tizio! Di certo ama leggere!
    E adesso arriva costei! Che pare conoscere l'individuo e pare proporre un'alleanza! Chissà chi è...
    Sono molto curioso!

  10. #1170
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    Citazione Originariamente Scritto da AlphaOmega Visualizza Messaggio
    Bellissimo ep. Lynd! Mi mancavano i tuoi capolavori!

    E cosi il misterioso figuro si da alla fuga, dopo aver mandato una poveretta a fare un ultimo tentanti! Ma dai...

    Cmq eccelsse descrizioni come al solito! E devo dire davvero magnifica la dimora del tizio! Di certo ama leggere!
    E adesso arriva costei! Che pare conoscere l'individuo e pare proporre un'alleanza! Chissà chi è...
    Sono molto curioso!
    Ti ringrazio di cuore A_O!! E a me mancavano i tuoi splendidi commenti ^^!

    Già, ammetto che non ha fatto una scelta molto eroica ! Eh sì, sperava che l'ignara donna avesse un'animo puro così come Brando, purtroppo però si è sbagliato...

    Sono felicissima che le descrizioni ti siano piaciute ! E mi fa veramente piacere che la dimora del tizio ti abbia affascinato! Forse è stata la parte in cui ho messo più cura per descriverla... Eh sì, pare che abbia la passione per la lettura!
    Esattamente! Poi vedrai nel prox capitolo il tipo di alleanza che gli proporrà, e probabilmente saprai pure come i due si conoscono...
    Lieta di avere destato la tua curiosità ^_^!!
    Ti attendo al seguito!
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