Originariamente Scritto da
Lynd
Spero vi piaccia!!
Capitolo 23
Nella graziosa casetta di montagna dei Son, dispersa nelle profondità dei monti Paoz e circondata da verdi boschi, due ragazzini stavano svolgendo alcune faccende domestiche. La caratteristica porta dell’abitazione, di legno chiaro, era stata abbattuta dalla furia di Trunks che adesso fortunatamente si era placata. I vetri della maggior parte delle pittoresche finestre erano ridotti in mille pezzi e anche alcuni mobili erano fuori posto, quindi ora ambedue cercavano di sistemare il meglio possibile l’ambiente. Goten tirò su l’uscio e l’amico strinse le cerniere ambo i lati dei muri dove questo era posizionato originariamente, poi legarono delle tende colorate alle aste delle finestre al posto delle lastre di vetro, alzarono una credenza rovinata a terra e spostarono delle poltrone contro la parete sulla quale vi erano due enormi buchi.
-Ecco, così dovrebbe andare!- esclamò il piccolo moro asciugandosi una minuscola goccia di sudore dalla fronte.
-Già, abbiamo fatto un ottimo lavoro! Batti il cinque amico!- rispose Trunks ugualmente felice e stanco. L’interno della modesta dimora era stato anche spolverato e tutto il lavoro era stato svolto impeccabilmente dai saiyan e perciò, soddisfatti, si accinsero ad uscire per cercare qualcosa da mangiare nel folto dei maestosi boschi. Il padrone di casa spalancò la porta con cura e, facendo attenzione a non staccarla nuovamente dalle cerniere, si stava dirigendo saltellando verso un sentiero che lo avrebbe condotto nel cuore di una radura con alberi da frutto, ma si sentì chiamare dall’amico che non si era mosso dalla soglia.
-Cosa c’è Trunks, non hai fame per caso?- gli chiese egli fermandosi all’istante e guardandolo con aria interrogativa.
-Certo che ho fame, che domande fai!- ribatté il maggiore dei due inarcando un po’ le sopracciglia.
-E allora? Muoviti che altrimenti non ci resterà il tempo di trovare abbastanza cibo per soddisfare i nostri stomaci!-
-So anche questo, ma non ti sei accorto che non possiamo andare in giro conciati così?-
-Perché scusa? Non mi pare che siamo indecenti!-
-Guarda la tua tuta e la mia: abbiamo mezzo corpo nudo e i pantaloni stracciati…se ci vedesse qualcuno cosa direbbe?-
-Che siamo carini?-
-No, che siamo entrambi dei poco di buono! Dai, andiamoci a cambiare!-
-Uffa…e va bene, torniamo dentro in camera mia, devono esserci alcuni abiti nuovi- e costretto a ritornare indietro, Goten andò in una delle poche stanze della baita seguito dal compagno, aprì le ante del bello e pesante armadio di legno color mogano e frugò per alcuni istanti gettando a terra una miriade di magliette, calzini, berretti e pantaloni, dei quali molti finirono addosso al saiyan dai capelli lillà.
-E Goten, fa più attenzione a dove lanci queste cose!- gli disse lievemente irritato togliendosi una calza che gli era andata dritta in faccia. Quello non rispose, intento com’era a ricercare qualcosa di adatto per sé e per l’amico, fino a quando non trovò una tuta azzurra molto stretta in vita e un’altra di colore giallo con un cappuccio.
-Bingo! Quale vuoi tu?-
-Mah…mi provo questa gialla, quella là mi sembra piuttosto piccola per me…e poi con quell’elastico così stretto soffocherei! A te starà bene- e detto questo afferrò al volo il vestiario che il moro gli aveva lanciato e si diresse in un angolino della camera dove era posizionato un paravento di fibre intrecciate e carta di riso opaca. Velocemente ambedue indossarono i nuovi abiti ed uscirono chiudendo cautamente l’uscio, dunque imboccarono il sentiero attraversando parte del bosco udendo richiami di vari animali e lasciandosi carezzare i visi dalla fresca brezza che scoteva dolcemente i rami frondosi, permettendo ai più svariati odori naturali di diffondersi nell’aria circostante e riempire i loro polmoni. Arrivarono alla radura dall’erba alta e trovando un bivio decisero di dividersi per poi ritrovarsi nel medesimo punto e gustare ciò che ognuno aveva raccolto. Goten si diresse verso destra percorrendo una stradina battuta e scovando tra i pomposi cespugli alla ricerca di frutti, mentre Trunks verso sinistra addentrandosi sempre più nel fitto del bosco, nelle zone ombrose e selvatiche. I raggi del sole penetravano debolmente in questa fortezza naturale costituita da alberi, arbusti piante e liane che rendevano difficile e intricato il cammino del coraggioso figlio del principe che spezzava col taglio della mano i vegetali più resistenti e si liberava dai rami bassi più insidiosi scagliando piccoli ki blast.
-Eh ma che fatica! Come fanno Goku, Gohan e lo stesso Goten a vivere qui in mezzo a questa massa verde? Oh ecco dei frutti!- esclamò ad un tratto sgranando gli occhi lucidi per la felicità. Spiccò velocemente un salto raggiungendo un enorme cespuglio che era aggrappato alle scoscese pareti di una roccia e riuscì a raccogliere delle particolari bacche rosse con striature blu e bianche. Con un grande sorriso sulle labbra il saiyan conservò il prezioso cibo all’interno del capiente cappuccio, poi scese con un altro balzo atterrando purtroppo su una strana foglia gigante piena di aculei sbattendoci il sedere. Fortunatamente però solo i pantaloni della tuta subirono danni bucandosi in alcune parti e lasciando che le punte aguzze scalfissero superficialmente la pelle del ragazzino che non sentì molto dolore, infatti si limitò a rialzarsi e a massaggiarsi la parte lievemente ferita. Poi proseguì a inoltrarsi tra la folta vegetazione poiché i frutti non sarebbero bastati né per lui né per l’amico, quindi si arrampicò lungo il possente tronco di un albero e cominciò a saltare di ramo in ramo, veloce e silenzioso come un cacciatore in cerca della sua preda. Nel frattempo al moretto era andata decisamente meglio e girovagava per il boschetto luminoso dove battevano i raggi del sole che illuminavano i sottili fili d’erba e i fiori che si piegavano elegantemente sollecitati dal soffio di un piacevole e invisibile venticello. Aveva già trovato radici, succosi frutti gialli e rosa e anche una sostanza zuccherina che egli aveva estratto dai petali dei fiori di un arbusto.
-Trunks sarà felice! Credo che per adesso possa andare…tanto è solo uno spuntino, la vera mangiata sarà stasera!- esclamò Goten fra sé chiudendo gli occhi per assaporarsi i profumi che provenivano dal contenuto del cesto di foglie lunghe che aveva preparato apposta per mettervi il cibo. Imboccò dunque nuovamente il liscio sentiero per tornare al luogo di appuntamento con l’altro saiyan che non se la stava cavando male nonostante le difficoltà che stava incontrando.
Dopo qualche minuto egli giunse saltellando alla radura centrale e si distese fra il verde tappeto naturale attendendo il compagno che ancora non si vedeva, perciò si rilassò azzerando l’aura e ne approfittò per schiacciare un pisolino. Ma erano appena trascorsi pochi istanti che un’ombra piombò sul povero Goten svegliandolo di soprassalto e facendolo urlare a squarciagola.
-Ahah ci caschi sempre!- disse una voce seguita da una gaia risata.
-Trunks! Sai che non mi devi fare prendere certe paure…qui il posto è tranquillo, non voglio creare scompiglio agli animali…- rispose l’altro mettendosi seduto e torturando l’erbetta con le dita.
-Suvvia, tu cosa hai trovato? Io queste- esordì Trunks mettendosi a testa in giù e facendo rotolare a terra dei frutti e slegandosi dal cinto una grossa lucertola.
-Wow, ti è andata bene! Guarda me- e anch’egli gli mostrò il suo cesto con le provviste. Entrambi sorrisero e iniziarono a divorare i cibi e, dopo avere acceso un fuocherello con dei rametti secchi e lo strofinio di due pietre, vi arrostirono il rettile che purtroppo si bruciò le cosce e parte del petto.
-No…le parti più buone sono carbonizzate! Accidenti Goten non potevi stare più attento invece di continuare a ingozzarti con quella specie di colla zuccherata che hai capitato non so dove!-
-Senti, assaggiala e poi dimmi se è buona o no!-
-Non ne ho la minima intenzione! E poi la foglia dove c’è questa cosa è piena di saliva!-
-Si mangia così, io e mio padre ce la dividiamo!-
-Ah…beh d’accordo, però lo prenderò con un dito…- e sfiorando la sostanza se la portò lentamente alla bocca e la assaporò.
-Come ti sembra?-
-Mmh…buonissima! Da qua, tu non ne vuoi più giusto?-
-No no, sono pressoché sazio- e lasciato il particolare miele nelle mani di Trunks, egli tolse dal fuoco la magra carne e ne ingoiò le parti rosee. Quando finirono il loro spuntino pomeridiano i due si alzarono, spensero il vigoroso elemento con una sfera e decisero di arrivare a casa facendo una corsa. Iniziarono a sfrecciare velocemente per il sentiero del ritorno e frenarono appena in tempo per non sfondare di nuovo la porta, alzando una grande polvere che li fece tossire.
-Che corsa… Senti Trunks, che ne dici se andassimo a trovare Piccolo?- propose Goten distendendo la schiena e le gambe.
-Sì, in fondo che potremmo fare qui? E poi può darsi che ci dia una mano per ricostruire almeno in parte la Capsule Corporation!- esultò l’altro spiccando un salto e alzando un braccio. Quindi piegarono le gambe e si librarono nel cielo limpido e azzurro, giocando tra di loro e non vedendo l’ora di raggiungere quel luogo di pace e serenità in cui il saggio namecciano usava meditare e accogliere i piccoli saiyan per dedicarsi con loro a sani allenamenti sia fisici che spirituali.