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  1. #271
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    Smile Auguri!

    Auguri sinceri a tutti gli Utenti ed a tutti i lettori per un Anno nuovo sereno e gioioso!

    Francesco Tenni
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  2. #272
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    Post Federico II di Svevia, "Rime".

    * Suggeriamo la lettura delle Rime di Federico II di Svevia, imperatore illuminato che, durante il suo regno in Sicilia (XIII secolo), fu il mecenate ed il "propugnatore" della Scuola poetica siciliana (alla quale diedero essenza i suoi più stretti collaboratori, Jacopo da Lentini, il "Notaro", Pier delle Vigne, Guido delle Colonne, Giacomino Pugliese ed altri), la quale fondò la lingua italiana volgare pre-dantesca e diede nascita (probabilmente per opera di Jacopo da Lentini, il "Notaro") a forme metriche (l'endecasillabo) e strutturali (il sonetto) immortali della nostra Letteratura. L'edizione suggerita è dotata di apparato critico e di approfondito commento. E' divisa in due sezioni, una dedicata alle Rime autentiche, ed una riservata alle Rime dubbie. Il curatore, Letterio Cassata, è un valente filologo italiano e storico della lingua italiana.

    - Federico II di Svevia, Rime, a cura di Letterio Cassata, Quiritta, Roma, 2001.
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  3. #273
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    Post Edoardo Sanguineti, "Il gatto lupesco. Poesie (1982-2001)".

    * Suggeriamo la lettura di un'opera importante, che raccoglie parte della originalissima ed irriverente produzione poetica di Edoardo Sanguineti, per tanti anni Professore di Letteratura italiana all'Università di Genova (tra gli altri Atenei presso i quali ha insegnato), poeta, scrittore, traduttore, sceneggiatore e critico letterario tra i più acuti ed anticonformisti del panorama italiano degli ultimi cinquant'anni.

    - Edoardo Sanguineti, Il gatto lupesco. Poesie (1982-2001), Feltrinelli, Milano, 2002.
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  4. #274
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    Post Edoardo Sanguineti, "Mikrokosmos. Poesie 1951-2004".

    * Suggeriamo la lettura di un altro libro di versi importante di Edoardo Sanguineti, anch'esso silloge di più raccolte, prodotte, negli anni, dal poeta e critico letterario. La poesia sanguinetiana si caratterizza per l'esasperazione dell'espediente formale del "verso lungo" e per l'applicazione di tecniche sperimentali, nella metrica e nello stile, tipiche della "post-avanguardia".

    - Edoardo Sanguineti, Mikrokosmos. Poesie 1951-2004, Feltrinelli, Milano, 2004.
    Ultima modifica di Francesco Tenni; 06-01-2008 alle 11:52 Motivo: aggiunta.
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  5. #275
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    Post Edoardo Sanguineti, "Segnalibro. Poesie 1951-1981".

    * Di Edoardo Sanguineti suggeriamo la lettura, ancora, di una raccolta poetica (che sillogizza diversi libri dell'Autore), forse tra le meno conosciute (o tra le più "dimenticate"), ma, sicuramente, tra le più brillanti ed "avanguardistiche". Il libro, corposo e denso, merita di essere letto e riletto, anche nello scopo di approfondire gli sviluppi tecnici e stilistici del "fare versi" della "neoavanguardia" italiana degli anni '60 e '70.

    - Edoardo Sanguineti, Segnalibro. Poesie 1951-1981, Feltrinelli, Milano, 1989.
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  6. #276
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    Post Edward Lear, "Limericks".

    * Suggeriamo la lettura di un testo di brevi poesie, epigrammatiche, accompagnate dai disegni originali dell'Autore, di Edward Lear, multiforme genio inglese di età vittoriana, vissuto tra il 1812 (nacque a Londra) ed il 1888 (si spense a San Remo). L'opera, curata minuziosamente da Ottavio Fatica, è adatta a tutti i lettori ed è esperienza letteraria divertente e leggibilissima.

    - Edward Lear, Limericks, a cura di Ottavio Fatica, Einaudi, Torino, 2002.
    Ultima modifica di Francesco Tenni; 09-01-2008 alle 12:12 Motivo: aggiunta.
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  7. #277
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    Post André Breton, "Manifesti del Surrealismo".

    * Suggeriamo la lettura di un testo importante, documentaristicamente, per chiunque voglia approfondire il discorso letterario e teorico della nascita dei movimenti di Avanguardia artistica, in Europa, negli anni '30 del XX secolo, in particolare, in questo volume, del Surrealismo. Il testo, adeguatamente curato, raccoglie i Manifesti del Surrealismo tracciati da André Breton.

    - André Breton, Manifesti del Surrealismo, Einaudi, Torino, 1987.
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  8. #278
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    Post Jorge Luis Borges, "L'Aleph".

    * Suggeriamo la lettura di uno dei libri più celebri e "belli da leggere e da rileggere" (di racconti) di Jorge Luis Borges, il grande poligrafo argentino che ci ha lasciato opere tanto importanti, quanto originali, e che ha saputo essere grande scrittore e poeta non solo nei suoi racconti, nei suoi romanzi e nelle sue raccolte poetiche, ma, anche, nella sua opera non eguagliabile di saggista.

    - Jorge Luis Borges, L'Aleph, Adelphi, Milano, 1998.
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  9. #279
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    Post Jacques Prévert, "Les feuilles mortes".

    * Trascriviamo, nella traduzione di Maurizio Cucchi, la celebre poesia di Jacques Prévert (e musicata da J. Kosma), diventata una canzone nota a tutti e sempre suggestiva da ascoltare, Les feuilles mortes. Il testo è tratto dal volume

    - Jacques Prévert, Le foglie morte, a cura di Maurizio Cucchi, testo originale a fronte, Guanda, Parma, 2004 (1981-1980),

    da noi suggerito ai lettori qualche giornata addietro. Sarebbe bello che qualcuno commentasse i versi di Prévert, così, come gli viene. Ma, al solito, nutro poche speranze in proposito. In ogni caso, la poesia-canzone del poeta francese è un capisaldo della poesia novecentesca e dell'arte degli chansonniers.




    Le foglie morte

    Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi
    i giorni felici del nostro amore
    Com'era più bella la vita
    E com'era più bruciante il sole
    Le foglie morte cadono a mucchi...
    Vedi: non ho dimenticato
    Le foglie morte cadono a mucchi
    come i ricordi, e i rimpianti
    e il vento del nord porta via tutto
    nella più fredda notte che dimentica
    Vedi: non ho dimenticato
    la canzone che mi cantavi

    E' una canzone che ci somiglia
    Tu che mi amavi
    e io ti amavo
    E vivevamo, noi due, insieme
    tu che mi amavi
    io che ti amavo
    Ma la vita separa chi si ama
    piano piano
    senza nessun rumore
    e il mare cancella sulla sabbia
    i passi degli amanti divisi

    Le foglie morte cadono a mucchi
    e come loro i ricordi, i rimpianti
    Ma il mio fedele e silenzioso amore
    sorride ancora, dice grazie alla vita
    Ti amavo tanto, eri così bella
    Come potrei dimenticarti
    Com'era più bella la vita
    e com'era più bruciante il sole
    Eri la mia più dolce amica...
    Ma non ho ormai che rimpianti
    E la canzone che tu cantavi
    la sentirò per sempre

    E' una canzone che ci somiglia
    Tu che mi amavi
    e io ti amavo
    E vivevamo, noi due, insieme
    tu che mi amavi
    io che ti amavo
    Ma la vita separa chi si ama
    piano piano
    senza nessun rumore
    e il mare cancella sulla sabbia
    i passi degli amanti divisi
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

  10. #280
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    PS2 Io preferisco di gran lunga la nuova PlayStation3.

    Beh, caro Alex!, grazie del tuo prezioso intervento, non proprio prévertiano, ma, come si dice, è già qualcosa. Ti rispondo. Secondo me è meglio la PlayStation3. Saluti cordiali.

    Francesco Tenni
    Sentio, fugit hiems, Zephyrisque moventibus orbem / iam tepet Eurus aquis; sentio, fugit hiems.

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