ciaoo ragaaaaaa oh questa è la mia prima FF e spero ke vi piaccia.... questo è il primo capitolo e ditemi se devo continuare o devo lasciare perdere ok???


Anno 737, sul Pianeta Vegeta la pace regna, Re Vegeta, che ha 45 anni, complotta con freezer di coquistare il pianeta Klint…
Vegeta, il principe dei saiyan ha 17 anni e passa le sue giornate, più che altro, a divertirsi con gli amici e a dare ordini agli schiavi di famiglia…
Un giorno Vegeta entrò nella sala da pranzo in cui una decina di schiavi stavano facendo le pulizie… Il Principe attraversò la stanza guardando uno alla volta tutti i servi e ad ogniuno si fermava un attimo e sussurrava : “ mmh mmh” come per dire che il lavoro di quello schiavo era fatto bene.
Quando arrivò a un uomo abbastanza vecchio, sulla ottantina, che era chino a terra con uno spazzolino in mano che gli serviva a lucidare le piastrelle, Vegeta disse con la faccia disgustata: “e quello cos’è?” guardando una macchiolina grande più o meno come un’ape sulla piastrella appena pulita, il signore disse dispiaciuto: “ mi dispiace, o mio principe, provvedo subito a risolvere il problema”
“ mi dispiace?” disse Vegeta ancora più disgustato di prima, “ sei solo un vecchio strambo! ” disse mentre gli sferrava sulla guancia un calcio tale da fargli cadere gli unici tre denti che gli rimanevano.
Il vecchio senza dire una parola ne gridare dal dolore si rimise subito al lavoro…
Vegeta andò avanti e si fermò di fronte ad una ragazza anch’essa china sulle piastrelle, egli guardò a terra e vide un’altra piastrella sporca e, più furioso che mai, gridò in modo che tutti potessero sentirlo: “ abbiamo un’altra fannullona qui! ” “ ti punirò per…” le sue parole gli si farmarono in gola quando lei alzò il volto e si alzò in piedi, era alta come lui e lo fissava… lui era come di pietra non riusciva né a muoversi né a dire niente… il silenzio venne rotto quando la ragazza disse in tono di sfida: “ bè??” “ c’è qualche problema?” Vegeta a quelle parole sembrò tornare in se e disse con lo stupore di tutti: “ no non c’è n-nessun problema…” si voltò e uscì dalla stanza.