La mia prima one shot che celebra il mio ritorno!!!
Ciao a tutti! Per alcuni problemi di salute, nonchè un computer che ha dei comportamenti umani, non ho potuto scrivere per lungo tempo.
Spoiler:
Siccome mi piace molto scrivere ho deciso di festeggiare il tutto con una one shot che, però, non parlerà di DB, in modo tale che chi mi considera uno scrittore di bassa classe (se c'è, non lo so), sappia che so scrivere altro oltre a DB, e affinchè io mi metta alla prova con nuovi tipi di ff.
PREMESSE: -La one shot tratta dell'argomento Matrix, ergo chi non ha visto la trilogia non può capirla.
-I tre agenti potenziati del Reloaded sono stati da me ribattezzati Jameson, Kowalsky e Burner
-E' ambientata durante il Reloaded, per ulteriori informazioni giocate a Enter the Matrix, disponibile per ps2 e probabilmente Xbox
PENSIERI IN LOTTA
L'ufficio postale era un luogo molto affollato a tutte le ore del giorno. Per i suoi corridoi passavano insegnanti, dirigenti, poliziotti e molti altri cittadini. In quel momento erano suonate le dieci di sera, ora dell'orario di chiusura. Nell'ingresso, una grande sala con numerose colonne verdi, con, in fondo, una specie di piccolo sportello, camminavano alcuni dipendenti, intenti a svolgere le ultime commissioni. Un agente di sicurezza, con l'uniforme bianca, stava appoggiato al muro, fumando una sigaretta. Un suo collega stava all'interno dello sportello, seduto alla scrivania. Ma i dipendenti, la sala, l'ufficio, la città, il mondo... erano tutta un'illusione. Una neurosimulazione interattiva chiamata Matrix, utilizzata dalle macchine per tenere gli esseri umani sotto controllo.
Tutto questo Niobe lo sapeva bene. Niobe era una donna dura, con i capelli neri e uno sguardo deciso. Era il comandante della Logos, il più piccolo Hovercraft della flotta ribelle. Lei, insieme al primo ufficiale, Ghost, era entrata in Matrix per un unico motivo: trovare il pacchetto. Quel pacchetto era il chiodo fisso di Niobe da giorni ormai, non riusciva a darsi pace. Qel pacchetto era ciò che poteva dare una svolta alla guerra, ciò che poteva dare un'altra speranza agli umani. Quel pacchetto era l'ultimo messaggio della nave da battaglia ribelle Osiris, comandata dal capitano Thadeus. Thadeus era un vecchi amico di Niobe, poichè entrambi avevano lottato insieme contro le macchine sulla stessa nave, prima di diventare comandanti delle loro. La Osiris era sparita misteriosamente da qualche tempo, ma Thadeus diceva di aver visto qualcosa e di averne salvato le foto su un dischetto, nascosto in Matrix da un suo uomo, prima che la nave sparisse. Niobe aveva scoperto che il pacchetto si trovava all'ufficio postale, quindi vi si era diretta di gran carriera. La donna estrasse il cellulare. Rispose una voce con tono provocatorio. "Operatore" "Sparks, sono dentro. Sai dirmi dov'è il pacchetto?" "Nella casella 732-189-622. Comunque ci tengo a informarla che è un suicidio, una pazzia!". "Sparks, piantala!". "D'accordo, ma chieda a Ghost di lasciarmi i suoi stivali se fallisce!". Niobe lo ignorò e riattaccò, dirigendosi con passo sicuro verso lo sportello. Sparks era l'ultimo membro dell'equipaggio della Logos ed era l'operatore. Aveva sempre da ridire sui comportamenti di Niobe, ma alla fine l'appoggiava sempre. Niobe, nel frattempo, pensava a ciò che avrebbe fatto una volta tornata a Zion. Avrebbe proseguito la relazione con Jason Lock? O sarebbe tornata con Morpheus? I dubbi si dissolsero quando un impiegato sbuffò: "Signora, stiamo chiudendo, se ne vada!". Niobe, in risposta, prese alle spalle il dipendente che chiacchierava con la guardia allo sportello e gli ruppe il collo con un gesto. Le due guardie la circondarono, ma lei balzò in alto e li atterrò entrambi con un calcio. Da una porta infondo al vicino corridoio uscì un'altra guardia. "Ferma! Ferma o sparo!". L'uomo estrasse una pistola Mustang calibro 380, puntandola verso la ribelle. Niobe cominciò a correre verso di lui, schivando le pallottole con semplici movimenti del busto accompagnati da salti. Una volta arrivata, disarmò l'uomo con una manata e lo spedì contro il muro con un calcio poderoso. La donna si mise in tasca la pistola e andò nella sala attigua, contenente numerose caselle. Non trovando quella che cercava, chiamò Sparks. "Sparks, qualcuno ha già frugato nelle caselle, questo vuol dire che lo stanno facendo anche al secondo piano!" "Lo so, capitano. C'è un ascensore nel corridioio vicino a questo, lo prenda!". Niobe corse fino all'ascensore, ma, dopo aver premuto il pulsante, capì che non funzionava. "Sparks, l'ascensore non funziona!" "Dannazione, faceva al caso suo! Pazienza, cerchi il montacarichi nella zona di smistamento principale. Stia attenta, chiunque abbia frugato nelle caselle è ancora qui e non mi piace!". Niobe imboccò un corridoio secondario di corsa, senza pensarci. Sfrecciò lasciando sbigottiti gli operai, che, alla sua vista, si limitavano a fare spalluccie a chiamare la sicurezza. Nel secondo caso, Niobe era costretta ad affrontare gli agenti, am erano così deboli che era come se non ci fossero. Infine, la donna giunse alla zona di smistamento. La sala era invasa da canali ad altezza d'uomo pieni di lettere di ogni provenienza. Niobe spezzò la schiena all'impiegato che aveva di fronte con un calcio in salto, quindi affrontò i tre agenti di sicurezza che erano sopraggiunti di corsa. Il primo tentò di colpirla con un pugno, ma lei gli troncò il braccio per poi scagliarlo contro uno smistatore. Un altro le dette un calcio, ma lei lo schivò e lo centrò con una raffica di pugni di Kung Fu seguiti da un calcio in salto. L'ultimo rimasto estrasse la Mustang, ma Niobe lo crivellò di colpi con la sua 9000s, sparando in acrobazia. Una volta fatto ciò, attraversò la sala fino al montacarichi. Sfortunatamente, la saracinesca era abbassata, quindi la ribelle fu costretta a dirigersi verso gli uffici. "Sicurezza!!!" strillò un dipendente, impaurito. Quattro agenti assalirono Niobe, ma la loro fine fu quella di sfracellarsi contro i vetri degli uffici, in un frastuono assordante. Nel frattempo, Niobe pensava al suo futuro. Il pensiero più ricorrente andava a Lock e Morpheus, ma anche a Neo. Lei doveva credere nell'Eletto? La distrazione fu un grave errore, poichè una pallottola le sfiorò il braccio. Niobe assalì colui che l'aveva assalita con uno schiaffo, per poi balzare sul muro e schiantarlo con un calcione alla mascella. La guardia aveva mostrato, con il suo sparo, una stanza protetta da un vetro, doveva si trovava un grosso pulsante rosso. La donna sfondò il vetro con un calcio in volo, per poi premere il pulsante. Un clangore metallico la rassicurò, quindi si mosse verso il montacarichi. Dinanzi ad esso trovò ben dieci agenti di sicurezza, armati di pistola. "Mani in alto, signora!". Niobe fu costretta a reagire ed estrasse da due delle innumerevoli fondine sotto la giacca, altrettante pistole mitragliatrici UZI. Lei balzò a siluro verso di loro sparando a tutto spiano. Per lei tutto appariva a rallentatore, da quanto era concentrata. Le pallottole nemiche le sfrecciavano accanto alle guancie con una lentezza illusoria. Era la chiave, per i ribelli, quella della concentrazione. In pochi secondi, davanti a Niobe non restò che un mucchio di cadaveri crivellati, quindi salì sul montacarichi. Mentre saliva, suonò il cellulare. "Capitano, il secondo piano è invaso dalla polizia, si sganci!". Niobe provò a premere il pulsante, ma era troppo tardi. L'arnese si fermò e, dinanzi a se, la donna vide due poliziotti. Quindi estrasse due Berette 92 e balzò di lato, sparando senza mira. Ebbe fortuna e i due agenti caddero esangui. Si trovava in una stanza di ammasso di casse piene di lettere, l'ideale per nascondersi. Infatti, decine di poliziotti erano appostate lungo tutta la sala. La donna si arrampicò su uno scaffale rasente al muro e riuscì ad evitare lo scontro. Saltò dal lato opposto, dove si trovava il tetto di uno sgabuzzino. Lo sfondò si trovò all'interno, dove, ad attenderla, vi era un poliziotto munito di MP5. L'uomo riuscì a sparare solo una raffica, poichè Niobe lo spedi al suolo con un calcio al mento per poi crivellarlo di colpi con la sua stessa arma. Uscì dallo sgabuzzino di soppiatto e scoprì di trovarsi nella sala controllo, dove un impiegato, ignaro, svolgeva le sue mansioni. Niobe lo trucidò giusto in tempo per difendersi dai poliziotti provenienti dalla porta accanto. Erano tre, armati di fucile a pompa. La donna li assalì a mani nude. Fece in modo che i primi due si sparassero l'un l'altro, per poi spiaccicare al suolo l'ultimo con una ginocchiata in testa. Niobe uscì e, finalmente, vide l'ingresso della sala delle caselle. Suonò il cellulare. "Capitano, il pacchetto è là dentr... CAZZO! Agenti in avvicinamento!!!". Dalla porta della stanza uscì un agente, Jones per precisione. Era colui al quale Neo aveva schivato le pallottole tempo addietro ed era seguito da dieci unità SWAT, armate fino ai denti. "Prendetela!" disse l'agente.
ma sarà grazioso?
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