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Discussione: Cuore di metallo

  1. #221
    More awesome than ever L'avatar di Rowelence
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    Finalmente mi sono deciso a leggere i capitoli che mi mancavano XD
    Sei stata bravissima, come al solito, anzi ora che ci penso sei addirittura migliorata! L'unico difetto é che il ritorno nel passato dei due cyborg mi é sembrato decisamente forzato...insomma cosa diavolo importa a loro di quello che pensa la gente? Tanto nessuno potrà mai fare loro del male!
    Sto giocando a: Tales of Xillia (PS3), Assassin's Creed 3 (WiiU), Pokémon X (3DS - Solo online) Sto leggendo: A storm of swords (volumone completo in italiano) Sto guardando: Kill la Kill (ep 7)


  2. #222
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    Lo so che non avrebbero avuto grane dai terrestri, ma 17 e Reika hanno acconsentito solo perchè Trunks glielo ha chiesto su un letto di ospedale e loro non hanno avuto la forza di dire di no... (E se non facevo così la storia non continuava XD)
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    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

  3. #223
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    Citazione Originariamente Scritto da Dyana Visualizza Messaggio
    Lo so che non avrebbero avuto grane dai terrestri, ma 17 e Reika hanno acconsentito solo perchè Trunks glielo ha chiesto su un letto di ospedale e loro non hanno avuto la forza di dire di no... (E se non facevo così la storia non continuava XD)

    Allora in questo caso Trunks é un idiota XD
    Forse non ha ben capito che si preoccupava di una cosa di cui i due cyborg se ne fregavano altamente XD
    Comunque hai ragione,se non facevi così non potevi andare avanti
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  4. #224
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    Capitolo VIII, re-inizio:

    Gohan era super eccitato quella mattina. Aveva fatto e rifatto la cartella scolastica almeno tre volte e i libri contavano già numerose pagine spiegazzate. Non stava fermo un secondo e continuava a pensare come sarebbe stato frequentare finalmente una scuola normale, con ragazzi e ragazze della sua età. Quella notte non era quasi riuscito a chiudere occhio e quando infine alle sei si era alzato e vestito, per l’euforia si era infilato una calza diversa dall’altra. Ora erano quasi le sette e mezzo e il ragazzo si apprestava ad uscire di casa.
    Kiki lavava i piatti sporchi della colazione, Goten era in camera sua a vestirsi e suo padre, Son Goku, il guerriero più potente della galassia, era in giardino a compiere l’ allenamento quotidiano. Dopo la sconfitta di Cell e dopo una settimana di attesa, mentre i suoi compagni di avventura recuperavano le sette sfere del drago namecciane, era tornato in vita. In un primo momento, aveva deciso di rimanere nell’aldilà e lo avrebbe fatto anche volentieri se non avesse avuto una famiglia a cui pensare, anche perché la sua Kiki era rimasta incinta da poco.
    - Ricordati di non dare confidenza agli estranei e non fare a botte con nessuno. Ricordati che prima di innamorarti devi chiedermi il permesso e se la ragazza che ti piace non piace a me tu ti devi disinnamorare, chiaro? Kiki dava le spalle al saiyan e continuava a impartirgli ordini, e a malapena Gohan l’ascoltava. Quando la lancetta che segnava i secondi toccò il numero dodici, Gohan afferrò la cartella, si sistemò un secondo i capelli e aprì la porta di casa, rivolgendo un saluto alla madre, al fratellino e al padre, un attimo prima di saltare sulla nuvola d’oro e partire alla volta di Satan City, sede di una delle più prestigiose scuole del pianeta.

    17 era già in piedi da una mezz’ora buona e si stava diligentemente sistemando il colletto della divisa. Quando ebbe finito si fissò con vanità allo specchio, soddisfatto della propria immagine, spostando il collo per vedere il suo bel viso da tutte le angolazioni. Ma quando il suo sguardo si posò su un punto nero che spiccava sulla pelle, mutò involontariamente il sorriso compiaciuto in una smorfia di disgusto. Velocemente entrò nella confortevole camera da letto ed estrasse da una sontuosa cassettiera il suo fedele foulard arancione e lo legò in modo spiccio intorno al collo, in modo da nascondere del tutto alla vista quel minuscolo dettaglio che tanto odiava. Scese al piano di sotto dove Reika stava finendo di fare colazione... Una decina di piatti era impilata in bel ordine sul tavolo e lei stava terminando l’undicesima portata di frittelle. Lei, come 17, non aveva necessità di mangiare, ma non avrebbe mai rinunciato a riempirsi lo stomaco, come ogni saiyan che si rispetti. Si erano trasferiti in quella modesta ma accogliente casetta poco fuori Satan City. Ovviamente, loro non avevano scucito un Cent. Il fatidico giorno in cui Chihiro aveva distrutto ogni ponte col futuro e col loro passato, i due Cyborg si erano stancamente diretti alla Capsule Corporacion. Il Principe dei saiyan era quasi svenuto quando aveva visto Reika sull’uscio di casa.
    Ma alla fine aveva pagato. Dopotutto non aveva scelta o avrebbe perso anche l’ultima briciola di dignità che aveva. Erano passati quattro anni e 17, Reika e Chihiro si erano ricostruiti una vita. Ovviamente, i due mori avevano dovuto trovarsi un lavoro...
    - Dici che oggi succede qualcosa durante il pattugliamento o sarà la solita noia mortale?
    Chiese 17 sedendosi sulla sedia di fronte a quella della compagna.
    - Sto iniziando a pentirmi di aver scelto la polizia. Pensavo fosse più eccitante-
    - Ma se sei entrato in centrale solo perché ti piaceva la divisa- lo rimbeccò con un risolino Reika.
    - E anche perché abbiamo le sirene e possiamo superare ogni limite di velocità, quando possiamo- aggiunse 17 con tono menefreghista.
    - Quasi dimenticavo- commentò la Cyborg, con un’espressione di ironica rassegnazione.
    - Mamma! Siamo in ritardo! Mi devi portare a scuola!! Chihiro scendeva in quel momento le scale, trascinandosi appresso la pesante cartella. Aveva quasi sette anni, ormai.
    I capelli continuava a portarli molto corti e la loro forma era tutta particolare. Una corta frangetta le ricadeva sul viso, mentre il resto della chioma si diramava un po’ dappertutto e ogni giorno servivano almeno 15 minuti per pettinarli.
    - Eccomi- Reika si alzò, si infilò una semplice giacca nera e uscì all’aperto, seguita dalla figlioletta.
    - Ti aspetto in centrale! Disse 17 mentre agitava lievemente la mano in segno di saluto.
    Inspiegabilmente il collo iniziò a prudergli proprio nel punto in cui c’era quell’insopportabile macchiolina scura. Il Cyborg si passò un paio di volte la mano sopra di esso, prima di avviarsi sul posto di lavoro.
    Ultima modifica di Dyana; 21-12-2007 alle 17:43
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    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

  5. #225
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    Oh Dyana hai postato!! Molto bello questo capitolo, 17 è forte, quindi si è trovato un lavoro...più per divertimento che per altro ! E tutta la famiglia sta in una casetta che Vegeta ha comprato loro...che gesto gentile (o è stato costretto XD)! Bello come capitolo, mi è piaciuto, bravissima !
    "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

  6. #226
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    Grazie Lynd ! Sn contenta ti sia piaciuto! Ehhh, 17 non è proprio il tipo che prende particolarmente sul serio qualche cosa però presto avrà pane per i suoi denti, questo è certo
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    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

  7. #227
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    Capitolo IX, Gohan:
    - Perché hai quel muso così lungo, oggi? Reika e 17 erano su una volante ed erano in giro di perlustrazione, come tutte le mattine. Ovviamente, guidava 17.
    - Trunks è stato un cretino- fu la secca di risposta della Cyborg che guardava fuori dal finestrino, cercando svogliatamente qualche possibile cenno di anomalia.
    - Non ti ho mai sentito dire una cosa del genere. Da dove scaturiscono queste parole? Il tono del Cyborg erano scherzose e per una volta non c’era ombra di derisione.
    - Che bisogno c’era di rispedirci nel passato se nessuno avrebbe potuto torcerci un capello? Nemmeno se l’intera popolazione mondiale si fosse mossa contro di noi avrebbero potuto fare niente! Il tono di lei, invece, era decisamente rabbioso...
    - È inutile rompersi la testa su queste domande a cui tanto non puoi rispondere. E poi è anche ero che non possiamo lamentarci più di tanto. Possiamo finalmente uscire di casa e fare qualcosa come persone normali- disse cautamente 17, consapevole che quando la saiyan aveva la luna storta era meglio non irritarla. Reika meditò un paio di secondi su quell’ultima affermazione, prima di rispondere
    - Ammetto che hai ragione. Però non mi va giù il modo in cui sono andate le cose. Soprattutto, vorrei sapere come sta, cosa ha fatto mentre noi siamo qui...
    - So come ti senti, ma non possiamo farci nulla. Possiamo solo aspettare che Bulma costruisca un nuovo ponte tra il suo e il nostro tempo-
    - Sì, ma sono quattro anni che ci sta provando!
    - Dubito che sia una passeggiata costruire una macchina del tempo praticamente da zero-
    La conversazione fu in quel momento interrotta da una voce femminile e autoritaria.
    - Centrale a volante 12, rispondete, passo- 17 afferrò l’apparecchio collegato alla radio e lo portò alla bocca.
    - Volante 12 a centrale, riferite- disse con un tono professionale che tanto faceva impressione, pronunciato da lui e che costrinse Reika a premersi le mani sulla bocca per evitare di esplodere a ridere.
    - 17 sei tu? La voce dall’altro capo dell’apparecchio si era ammorbidita di colpo, dopo avere riconosciuto la voce del Cyborg, che, con infinita malizia, rispose alla stessa maniera
    - Sì capo, sono io, dimmi-
    Ebbe a malapena il tempo di terminare la frase che Reika gli strappò di mano il ricevitore
    - Volante 12 a centrale, qui 17 e Reika parlate pure- disse sottolineando con forza il suo nome. Ormai era abituata a tutte le attenzioni che le esponenti del gentil sesso dedicavano al marito e le stroncava con le stessa premura che ci metteva 17 a stroncare quelle rivolte verso di lei quando notava sguardi troppo insistenti da parte di altri. Si udì uno strano e fastidioso rumore e i due mori intuirono che era caduto il ricevitore al loro superiore. Fu con infinito imbarazzo che la donna riferì il messaggio.
    - È in corso una rapina a una banca in centro, dirigetevi lì a prestare soccorso. Passo e chiudo-
    - Evvai!! Finalmente posso mostrare a tutti quanto sono in gamba! Disse ironicamente, il Cyborg mentre azionava le sirene e spingeva il pedale dell’acceleratore.
    - Sei rimasto un bambino, C-17- disse Reika con tono che voleva sembrare di rimprovero, ma che le riuscì solo a metà, divertita dalla baldanza del compagno.

    ***

    “Sono in ritardo, sono in ritardo!!! Gohan sfrecciava per le strade di Satan City, sorprendendo non pochi passanti per la foga della sua corsa. Ma aveva appena svoltato un angolo quando sentì degli spari e vide dei rapinatori uscire in fretta dalla banca centrale, tenendo in mano delle borse da cui fuoriuscivano banconote, mentre una macchina era parcheggiata davanti all’edificio, circondate da auto della polizia. Ma le forze dell’ordine non potevano far altro che restare acquattate dietro alle loro vetture, per non essere colpite dai proiettili dei malviventi che non sembravano aver la minima intenzione di arrendersi.
    “Accidenti, proprio adesso?? Si disse disperato il saiyan, mentre correva nervosamente sul posto, indeciso se intervenire o meno. in quel momento un’altra auto della polizia si fermò bruscamente accanto alle altre e dopo alcuni secondi ne uscirono due personaggi non identificabili, perché tenevano la visiera del berretto in modo che coprisse loro gli occhi. Uno dei due, invece di gettarsi a terra per ripararsi dai proiettili, puntò la pistola nera verso uno dei tre e intimò loro di arrendersi. Abbandonare ogni esitazione e trasformarsi in super saiyan per salvare quello che a prima vista sembrava un pazzo, per Gohan fu tutt’uno...
    Ultima modifica di Dyana; 10-04-2008 alle 20:57
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    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

  8. #228
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    ***
    - Ecco la banca! Esclamò Reika Vedendo i mezzi dei colleghi accanto all’uscita della banca. 17 frenò di colpo, girando il volante in modo che la macchina si fermasse dando la fiancata ai rapinatori.
    - Allora, sii serio per favore questa volta e comportati da poliziotto invece che da eroe- disse Reika a 17, mettendosi il berretto azzurro con la visiera blu e brandendo una pistola.
    - Sì, sì, va bene, non trattarmi come fossi un moccioso- rispose il Cyborg col tono irritato di un bambino che subisce la predica. Poi estrasse dal fodero la pistola e aprì di scatto la portiera e puntò la pistola contro il rapinatore più vicino.
    - Gettate le armi! In nome dell’autorità conferitami come rappresentante delle forze dell’ordine, io vi dichiaro in... il moro fu costretto a interrompersi, perché il tizio con cui stava parlando cadde al suolo, tramortito dal pugno che gli aveva appioppato quel ragazzo dai capelli biondi che era comparso alle sue spalle. Tutti si voltarono sorpresi verso il nuovo arrivato, che senza perdere un secondo aveva colpito e messo fuori combattimento un altro dei quattro malviventi. Sul viso di 17 l’espressione incredula fece lentamente spazio a un’espressione a dir poco furente e una vena iniziò a pulsargli sulla tempia.
    - EHI, TU! Urlò con quanto fiato aveva in corpo, in direzione del saiyan che stava per mettere fuori gioco anche un altro bandito.
    - Sparisci da qui! Mi stai impedendo di compiere il mio lavoro!!! Gohan si arrestò sorpreso, guardando alla sua destra, poi alla sua sinistra e infine, capendo di essere l’unico a quel poliziotto ignoto poteva rivolgersi, si indicò strabuzzando gli occhi e mormorando con un filo di voce:
    - Io?
    - Sì, tu! Ma chi ti credi di essere per metterti a fare l’eroe in questo modo, eh?! Questo è il nostro lavoro, tu te ne devi solo stare a guardare, chiaro?!!
    Per il saiyan quello fu troppo e lasciando andare il malvivente che teneva per il bavero e si avvicinò più arrabbiato che mai a quel ingrato individuo. Il ragazzo manteneva la sua aura a nemmeno la metà della sua effettiva grandezza, ma la forza sprigionata dalla trasformazione in super saiyan creava attorno a sé una folata d’aria a ogni passo e quando fu abbastanza vicino, agitò dolcemente i capelli corvini del poliziotto. Quest’ultimo lo superava di qualche centimetro, ma le spalle di Gohan superavano abbondantemente le sue.
    - Ma chi si crede di essere?! Se non intervenivo io, quelli là la avrebbero uccisa senza pensarci due volte, se ne rende conto?!
    - Ci avrebbero provato, forse. Ma io sono decisamente difficile da ammazzare e comunque non hai il minimo di diritto per dirmi quello che devo o non devo fare. E adesso sparisci da qui, ho una rapina da sventare-
    Intanto i due banditi ancora in piedi, stavano approfittando della distrazione dei due giovani e di tutta la piccola folla per caricare silenziosamente i soldi e i compagni sul loro mezzo.
    - Ma allora è proprio un ingrato! Ma si rende almeno conto di quello che dice?!
    - Ti ho detto di levarti dai piedi, o ti sbatto dentro per intralcio ad un pubblico ufficiale-
    Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso e il biondo, perdendo del tutto le staffe, scagliò un pugno al poliziotto, che ancora non era riuscito a guardare negli occhi per via del berretto. Ma con sua enorme sorpresa, il moro parò senza la minima difficoltà il suo colpo, senza che la sua mano tradisse un tremito.
    - Ma cos...? Gohan non fece nemmeno a tempo a finire la frase che un potente rombo risuonò per l’intera via mentre il veicolo dei rapinatori compiva una brusca impennata e partiva a tutta velocità, approfittando della disattenzione generale. Tutti i presenti eccetto il poliziotto moro vennero colti alla sprovvista, distratti dall’acceso discorso dei due ragazzi e si fecero prendere dal panico, nonostante alcuni dei poliziotti cercasse di fermare la corsa dei fuggiaschi sparandogli contro, ma i proiettili mancarono il bersaglio. In tutta la confusione che era nata, il ragazzo moro, impassibile, voltò il capo verso il mezzo in fuga, vi puntò contro la mano libera e, senza emettere un suono, scaglio un piccolo ki-blast azzurro che colpì in pieno una ruota posteriore, facendo perdere il controllo al conducente e facendo terminare ingloriosamente la fuga contro il palo di un lampione.
    Poi il poliziotto tornò a rivolgere la sua attenzione al saiyan
    - Come... come ha fatto? Boccheggiò Gohan senza smettere di fissare la vettura mezza distrutta. Quando tornò a voltarsi verso il suo interlocutore, una goccia di sudore iniziava a corrergli a lato dell’occhio sinistro.
    - Ma chi sei tu? Chiese poi mentre cercava di liberare la mano destra, ancora saldamente bloccata in quella del moro. Per tutta risposta lui mollò la presa con un gesto secco e portò lentamente la mano verso il lobo, facendo poi tintinnare l’anello dorato, che scintillò alla luce del sole. Solo allora il saiyan dorato iniziò a capire chi effettivamente avesse davanti. Vedendo l’espressione di Gohan cambiare, sul volto del poliziotto comparve finalmente un sorriso.
    - Scusa se all’inizio ho reagito così, ma non ti avevo riconosciuto- il tono del moro stavolta non era più burbero, solo un po’ infastidito dal suo errore.
    - Sei cambiato tanto in questi anni e non sono ancora molto abituato a riconoscere subito le aure. Dopotutto ho imparato a farlo solo da poco- finito che ebbe di pronunciare l’ultima frase, portò la mano sul berretto.
    - È da un po’ che non ci vediamo...- continuò alzando la visiera abbastanza da mostrare i suoi occhi di ghiaccio.
    - ... Gohan-
    - C-17! Anche Gohan sorrise gioioso, riconoscendo finalmente il Cyborg. Si erano già visti alcune volte e al saiyan 17 era subito risultato simpatico, col suo fare spavaldo e il suo carattere ironico. Dal canto suo, il Cyborg non poteva non provare simpatia istintiva verso quel ragazzo dall’apparenza così timida che lo aveva liberato dallo far parte dell’essere perfetto. Intanto, gli altri poliziotti presenti si erano precipitati verso l’auto schiantata e un attimo dopo i malviventi ancora coscienti si ritrovarono le manette ai polsi.
    - Complimenti 17, un colpo perfetto! Non li hai ammazzati, ma li hai resi in offensivi, bravo-
    - Quand’è che la smetterai di trattarmi come se fossi un bambino? Chiese infinitamente seccato il Cyborg a Reika, che era comparso alle sue spalle con un sorriso sornione stampato in faccia.
    - Quando la smetterai di comportarsi come se tu lo fossi, caro mio- rispose la saiyan ala domanda del compagno, che la guardò bieco.
    Poi lei si rivolse a Gohan
    - Te sei il misterioso guerriero che un po’ di tempo porta un po’ di giustizia in questa città, vero? Se non sbaglio sei il figlio di Son Goku, giusto?
    - Sì, sono io. Mi chiamo Gohan- rispose il saiyan, riacquistando la sua naturale timidezza e portando la mano dietro la nuca, mentre si presentava. Nel farlo, Reika notò la spilla appuntata sul gilet del ragazzo.
    - Vai alla Orange Star High School? Chiese stupita indicando la stella arancione.
    - Wow! È una delle scuole più prestigiose del pianeta! Hai scelto davvero il meglio- si complimentò poi, allargando il suo sorriso.
    - Beh, grazie. Mia madre ha pensato che avrei dovuto frequentare una scuola normale- rispose Gohan che prese a giochicchiare con lo stemma.
    - Proprio oggi inizio a studiare l... Gohan si inchiodò sul posto, mentre le parole gli morivano in gola. Poi con uno scatto alzò la manica per poter vedere l’orologio.
    - Cosa??!! Le otto e mezzo?!! SONO IN RITARDO!! Il saiyan schizzò via a tutta velocità lungo la strada, ma fatti pochi metri si bloccò di scatto, voltandosi verso i due Cyborg che lo guardavano con tanto d’occhi.
    - Scusate, ma devo scappare, sono in ritardo atroce! Ci rivediamo presto, ok? Chiese nervosamente, mentre correva sul posto.
    - D- d’accordo... vieni al distretto numero 18, noi lavoriamo lì- disse 17, attonito dallo zelo del giovane studente.
    - Ok, ciao! Un attimo dopo, Gohan era sparito alla vista.
    Il sorriso di 17 si incrinò visibilmente.
    Reika se ne accorse immediatamente e gli mise una mano sulla spalla.
    Su, 17. non puoi deprimerti così ogni volta che senti pronunciare quel numero- disse cercando disperatamente di consolare il compagno.
    - Lo so. Scusami. È che alla fine non la abbiamo trovata. Mi manca terribilmente- confessò lui alzando lo sguardo al cielo.
    - La stiamo cercando in lungo e in largo. Dopotutto è il motivo principale per cui abbiamo scelto questo lavoro- disse sommessamente Reika.
    - Sì, ma il problema è che su questo stramaledetto pianeta ci sono troppe persone, accidenti! Disse 17 con frustrazione mentre scopriva i denti.
    - Hai ragione... forse dovremmo risolvere il problema- 17 si voltò di scatto verso la saiyan che aveva abbassato gli occhi e aveva un’ombra sul viso tale che non le si vedevano gli occhi. Però aveva un ghigno sadico sulla faccia che non prometteva niente di buono.
    - Reika? Chiese lui incerto. Per tutta risposta lei si mise a ridere di gusto.
    - Sto scherzando, sciocchino- e i due si misero a ridere di nuovo.
    - Su, adesso andiamo. Dopotutto il nostro lavoro non è ancora finito- disse 17 quando entrambi si furono calmati. Ma, fatti pochi passi in direzione della banca, una voce perentoria li fece arrestare di scatto.
    - Voi due! I Cyborg si irrigidirono. Quel tono, quella voce... era senza dubbio lei. Nervosamente si voltarono, mentre Videl si avvicinava velocemente, con un passo e un’espressione tutto fuorché amichevole.
    Ultima modifica di Dyana; 11-04-2008 alle 16:47
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    Cuore di Metallo Capitolo IX, Gohan

  9. #229
    Libertà viva nel cuore... L'avatar di Lynd
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    Bravissima Dyana, finalmente hai postato dopo tanto tempo!! Attendevo un tuo capitolo tanto bello ^^!! E son pure la prima!!
    Davvero belli i dialoghi tra 17 e Reika, divertente la parte quando i due cyborg sono nell'auto e il capo "donna" li chiama e fa la voce sensuale a 17 ! Ma Reika è stata fantastica, con il suo tono deciso !
    E poi ecco l'azione e l'entrata in azione del coraggiosissimo C17 nelle vesti di paladino della giustizia!!
    Stupendo l'arrivo con l'auto, e anche l'entrata in scena di Gohan è stata davvero forte!! Però la parte che mi ha colpito di più è stata quella in cui il cyborg e il saiyan si trovano faccia a faccia e non si sono ancora riconosciuti, quindi hanno un atteggiamento ostile...troppo bella!! Poi prò si riconoscono e sono pure contenti di rivedersi!
    Però per il nostro 17 la vera felicità sarebbe ritrovare sua sorella C18...lo capisco poverino, deve essere triste non sapere da dove cominiare la ricerca!
    Un capitolo meraviglioso, all'altezza delle aspettative!! Adesso chissà cosa farà Videl...evidentemente i due cyborg non le stanno molto simpatici...
    Attenderò con pazienza il prossimo capitolo!! !
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  10. #230
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    Bravissima, Dyana, uno dei tuoi migliori capitoli, sei molto migliorata...
    Certo, uno come 17 che diventa poliziotto non me lo immagino, ma almeno è comodo ai fini della storia, credo, almeno per ora...
    Cosa vorrà adesso Videl? conoscendo le sue prime apparizioni già me lo immagino...

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