Io faccio il linguista. Insegno (ma si fa per dire, visto che sono, ancora, piuttosto giovane, e che mi trovo a fare, più che altro, assistenza alle Cattedre altrui) all’Università. Dunque, più che scriverle, leggo le poesie (e qualsiasi altro testo serva al mio lavoro). Ad ogni modo, ti invio questi pochi versi che ho scritto qualche tempo fa. Spero ti siano graditi.
*.
Hanno tagliato i pioppi.
E chi si nascondeva sotto i pioppi
ancora non si vede, oltre la rete.
Se scendi, sulla strada,
o se risali, ascolti qualche mucca
lambire il serbatoio.
Solo qualche mucca annacqua ogni corsa
di gazze e topi di cortile. Solo
quel po' di fiori bianchi
che non si vedono, sull'altra strada
- c'è solo erba, se la guardi di giorno -,
allentano la presa di vie troppo
trafficate. Di lato,
sette case e qualche cane riflettono
un pugno di verde ed i pochi odori
che inghiottono chi torna
senza fretta. Ma il fiume, fatto nuovo
lo scorso anno, non ricorda canali,
pesci, larve. Rallenta,
se tu vuoi che corra piano. E le mucche
non ricordano che cos'hanno visto
senza guardare. L'erba
tagliata, a lungo andare, le distrae.
Se vedi un fagiano, una volpe, un tasso,
sembra che niente possano temere.
La paura è il passo ancora da venire.
Hanno tagliato i pioppi.
E chi si nascondeva sotto i pioppi
dev'essersene andato. Non c'è più
quell'ombra per scappare dalla strada.
San Desiderio, 08 aprile 2006