Già, hai ragione davide! ^^" La mia pigrizia non mi ha permesso di continuare questa fic, ma la riprenderò in mano oggi!Quando non aggiorno per troppo tempo fatemi sentire in colpa, così mi rimetto a scrivere!
Già, hai ragione davide! ^^" La mia pigrizia non mi ha permesso di continuare questa fic, ma la riprenderò in mano oggi!
"(...) Ogni dolore nasconde una gioia e ogni fine un principio (...)"
Accidenti Videl90!! Che passione che metti in quello che scrivi!! Complimenti davvero!!!
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Sbrigati a leggere! Forse il cammino di Lunch č giunto alla fine...
Grazie mille Yuki, sono contenta che la mia passione per Dragon Ball traspaia in quello che scrivo! ^__^ Chiedo umilmente perdono per il ritardo di questo capitolo, ma come ho già detto prima di cominciare a postare questa what if, la storia non è mai stata completata... Per colpa della pigrizia e delle vacanze arrivo tanto tardi con il settimo capitolo! ^^"
CHAP 7
“Cosa aspetti, non eri tanto sicuro di te? Attaccami!” Radish esortò divertito il nipote.
Goten però non si mosse e mantenne la posizione di guardia che aveva appena imparato. Il suo visino era contratto in un’espressione concentrata “Non posso attaccarti, papà dice che devo imitare la tua tecnica per batterti!” rispose il bambino con la sua sincerità disarmante.
Suo malgrado, Radish scoppiò a ridere. Quel moccioso era riuscito a sorprenderlo e voleva assolutamente portarlo via con sé per educarlo al combattimento. “Va bene, faremo a modo tuo, allora.”
Il guerriero si lanciò verso il bambino, con l’intento di stenderlo il prima possibile. Sarebbe bastato un preciso colpo alla nuca. La mano di Radish però, trovò incredibilmente solo l’aria: con un movimento alquanto scoordinato, ma fulmineo, Goten si era scansato rimanendo in equilibrio su un piede solo e inclinando esageratamente il corpo verso destra.
Radish rimase paralizzato dalla sorpresa solo per un istante e provò a colpire nuovamente il bambino, questa volta con un calcio. Goten si abbassò appena in tempo, ma trovandosi in quella strana posizione perse l’equilibrio. Istintivamente puntò le mani a terra e si rialzò in piedi con una rovesciata. Troppo compiaciuto dalla sua acrobazia, perse di vista il saiyan che lo colpì allo stomaco con una gomitata.
Goten era a terra, con le braccia strette attorno al torace. Gli mancava il fiato e cominciava a capire che il combattimento non era quel bel gioco che sembrava a prima vista.
Goku digrigno i denti e strizzò forte gli occhi. Aveva mandato il suo bambino a lottare contro un avversario che nemmeno lui era lontanamente in grado di contrastare. Il ragazzo puntò i gomiti a terra e cercò di fare leva per alzarsi, ma una fitta al petto lo costrinse a tornare sdraiato. Perdonami figliolo, perdonami! Goku tossì e sputò sangue “Coraggio, Goten! D-devi solo trovare la giusta concentrazione, puoi farcela!” esclamò il giovane con la voce più ferma che riuscì a trovare.
Incoraggiato dalle parole del padre, il bambino si rialzò e annuì. Non doveva deludere il suo papà, doveva fagli vedere che era valoroso quanto lui! “Beh, non mi hai fatto un bel niente!!” strillò cercando di nascondere gli occhi lucidi e puntandogli il dito contro.
Radish ghignò, ma in cuor suo era scioccato dalla velocità con cui quel marmocchio si era ripreso dal suo colpo. “No? Beh, rimediamo subito!”
Ma Goten non lo stava a sentire. Il bambino aveva socchiuso gli occhi: nella sua mente erano memorizzate le mosse e le posizioni che aveva osservato compiere dai guerrieri durante il combattimento contro il fratello di suo padre. All’improvviso Goten si sentì padrone del suo corpo come non lo era mai stato. Sentiva il sangue scorrergli nelle vene, i polmoni gonfiarsi ritmicamente e il cuore pulsare prima velocemente, poi, gradualmente, sempre più regolarmente. Avvertì un’energia sconosciuta eppure in qualche modo così nota, attraversarlo. Vincerai sempre, se ogni fibra del tuo corpo crederà nell’obiettivo che ti sei prefisso.
Ora Goten capiva il senso delle parole che aveva mormorato una volta suo padre. Lui un obiettivo ce l’aveva: doveva sconfiggere quel cattivo perché aveva fatto del male al suo papà e ucciso un suo amico, del quale aveva tanto sentito parlare. Non importava se lui era solo un bambino e il suo avversario un gigante alto quattro volte lui che era riuscito ad atterrare anche suo padre. Goten strinse i pungi e li sentì pervasi da quella strana energia. Ridusse gli occhi a due fessure: ora esistevano solo lui e il suo nemico.
“Cos’è quell’espressione, marmocchio? Credi forse di intimorirmi?” Radish riuscì appena a pronunciare queste parole, un secondo dopo era piegato in due dal dolore. Goten si era lanciato contro di lui ad una velocità pazzesca e lo aveva colpito con il tallone al collo dello stomaco. Movimento preciso, nessuno spreco di energie. Radish cercò di reagire, ma i suoi movimenti sembravano goffi e scoordinati in confronto a quelli così fluidi del bambino. Il saiyan cercò di afferrarlo con un ampio movimento del braccio, ma Goten saltò sul suo arto e lo utilizzò per arrivare all’altezza del suo viso, che colpì con una micidiale gomitata.
Radish si portò le mani al volto e sentì il sangue sgorgare copiosamente dal suo naso. Non ebbe nemmeno il tempo di provare rabbia: il figlio di Goku gli era già alle spalle e lo aveva colpito con una spallata proprio dietro il ginocchio, facendolo rovinare a terra.
Nessuno dei presenti riusciva a capacitarsi di quello spettacolo: tutti avevano dipinta in volto la medesima espressione scioccata. Bulma e Muten erano usciti dalla Kame-House per vedere meglio.
“Ha una potenza spaventosa, non è nemmeno paragonabile a quella di Goku!” disse Muten sbalordito.
“Pe-pensi che quel bambino sia anche più… più forte di quel energumeno?” chiese Bulma con la voce che le tremava.
Il vecchio Muten non rispose subito: si aggiustò gli occhiali da sole e mise le braccia dietro la schiena. Guardò Radish rialzarsi con fatica e il piccolo Goten rimanere impassibile di fronte a lui. “Il figlio di Goku è senza dubbio molto superiore a quel guerriero.” Disse infine.
“Davvero?!” esultò Bulma illuminandosi. L’espressione preoccupata del vecchio però non era mutata. “EVVIVA!! Forza Goten, fai vedere di chi sei figlio a quel ammasso di muscoli!!” gridò quasi con isteria la donna, alzando il pugno verso l’alto.
Radish si voltò furioso verso di lei e Bulma, pentita subito di essersi esposta tanto, si nascose in fretta dietro a Muten. “Non è ancora il momento di esultare.” Disse saggiamente il vecchio maestro di Goku.
La donna dai capelli celesti lo guardò sorpresa “Ma perché no? Hai appena detto che…”
“Goten ha una forza straordinaria, ma è un bambino e non ha la minima esperienza nelle arti marziali. Quel alieno invece ha la guerra nel sangue, si vede che è cresciuto combattendo. Spero solo che vada tutto bene, ma ho un brutto presentimento!” spiegò Muten. Una goccia di sudore gli scivolò giù per la tempia.
"(...) Ogni dolore nasconde una gioia e ogni fine un principio (...)"
bella puntata, la frase di muten, quella finale, infligge un pò di timore alla fanfiction, anch se penso che se la caveranno!!!
vedremo!!!
bella punata!!
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo
Che sia la libertā di volare o solo di sentirsi vivo
Brava Videl90! Scrivi molto bene!
ke fine ha fatto gohan?
Ecco Fatto!!Originariamente Scritto da *Videl90*
Giā, hai ragione davide! ^^" La mia pigrizia non mi ha permesso di continuare questa fic, ma la riprenderō in mano oggi!
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo
Che sia la libertā di volare o solo di sentirsi vivo
Ahah, accidenti che frana!Ecco Fatto!!
"(...) Ogni dolore nasconde una gioia e ogni fine un principio (...)"
ti fai desiderare ehAhah, accidenti che frana!
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo
Che sia la libertā di volare o solo di sentirsi vivo
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