storia di un eremita

[Il Nicco]

non sono molto sicuro di come stia venendo, faccio degli episodi molto brevi, ma la forma mi pare corretta; poichè mi metto a scriverla solo di domenica penso che posterò solo un episodio a settimana
la storia partirebbe un attimo dopo la sconfitta del mago Piccolo(teoricamente 38 anni prima del 21° Tenkaichi).
1-La fine di Piccolo
“Maestro!!”, urlò Muten senza ricevere risposta”Maestro!”
Era inutile. Il maestro Mutaito si era ucciso con la sua tecnica dell’Onda dell’Arginamento Demoniaco per eliminare il Grande Mago Piccolo richiudendolo in thermos elettrico.
Muten si inginocchiò davanti al suo mestro, sconvolto: oramai tutto ciò che poteva fare era scavargli una tomba. Con un badile preparò il terreno, dopodichè ne avvolse il corpo con delle morbide fasce e lo depose nella buca, assieme al thermos in cui era rinchiuso il Grande Mago.
Dopo aver interrato il suo vecchio maestro Muten sentì una mano sulla propria spalla: era Enito, l’altro allievo di Mutaito, che, visto il suo dolore del compagno, aveva preferito lasciarlo solo. ”Non disperarti, senza il suo intervento non saremmo mai riusciti a fermare Piccolo”.
“Sì”, rispose Muten, “ma smettiamola di roderci l’animo e ripuliamo il mondo. Piccolo è sconfitto, ma non il suo esercito.”
Era vero. I mostri creati dal grande mago non erano ancora giunti a conoscenza della sconfitta di quest’ultimo e continuavano ad imperversare per il mondo creando scompiglio e devastazione.
Giunti in prossimità della città dell’ovest furono fermati da un gruppo di quattro demoni dall’aspetto draconico. ”Oh bella,” disse uno questi ”due umani che sperano di entrare in città impunemente. Lo sapete che il re ha ordinato il divieto di trasferimenti da una città all’altra?” La risposta fu inaspettata. ”Il re è morto, e voi non siete alla nostra altezza, vi consiglio di farci passare”
Una risata accompagnò l’attacco dei demoni mentre Muten ed Enito, si mettevano in posizione di guardia pronti a contrattaccare.
Il primo attacco colse alla sprovvista Muten che fu preso da un colpo di coda e scagliato a terra; riuscì ad alzarsi e si pose a metà stada tra i due demoni che lo stavano attaccando guardando davanti a se. Era il momento di fare sul serio.
Frattanto Enito aveva già eliminato il suo primo avversario con un colpo al ventre e si preparava a sferrare il colpo di grazia al secondo, quando lo vide stendere una mano verso di lui; incurante del gesto si avvicinò sollevando il braccio per colpire, ma dalla mano del demone eruppe una scarica di elettricità che lo catapultò a qualche metro di distanza rendendolo incosciente.
I due demoni continuavano ad attaccare con tutte le loro forze, ma Muten continuava a bloccare gli attacchi, da qualunque direzione venissero; il maestro Mutaito aveva fatto un ottimo lavoro, ma se il terzo si fosse ripreso non ce l’avrebbe fatta. Come fare?
Decise di farsi catturare. Gli sarebbe stato più facile. Lasciò sche il colpo seguente lo colpisse, deviandolo quel tanto che bastasse a non stordirlo seriamente.
“Ah ah ah!”, ridacchiò il demone che aveva parlato prima, ”nessun essere umano è in grado di contrastare gli strumenti del grande mago Piccolo; portateli in città e avveritite Clarinetto”

[L0rd C]

La cosa pare interessante,idea originale anche se probabilmente non ti porterà molti lettori ma fregatene.Non scrivi niente male,buona la grammatica e il lessico come anche le descrizioni dell'animo dei personaggi.C'è qualche piccola problema di impaginazione(scrivi il titolo in maiuscolo e staccalo dal capitolo)ma nel complesso davvero niente male.Adesso vediamo come si sviluppa,per adesso le premesse sn buone.

[Super_Saiyan95]

bella complimenti

[Il Nicco]

grazie lord, alla fine qualcuno ha commentato, per la tua al momento non posso ancora commentare perchè mi devol leggere gli ultimi due capitoli, ma penso che domani riuscirò a dirti qualcosa

[Il Nicco]

ecco la puntata di oggi, non succede molto, ma io la trovo carina(ragionandoci un po' su ho deciso che le posterò due volte a settimana, per stavolta di seguito, poi probabilmente mercoledì e domenica); perdonatemi i titoli dei capitoli, ma è una delle cose in cui riesco peggio inventarli

2-UN AVVERSARIO PERICOLOSO

Muten ed Enito furono portati in un grosso edificio adibito a magazzino e, senza tanti complimenti, furono gettati tra le merci di una stanza.
Fu là che, dopo un paio d'ore, si risvegliarono Muten ed Enito, o meglio, Enito si risvegliò, poiché Muten era stato sufficientemente accorto da deviare il colpo in modo tale da ottenere un falso svenimento atto solo a ingannare i demoni.
“Saranno demoni, ma la loro ingenuità ha dell'incredibile, non trovi Enito?”
“Hai ragione Muten, ma non per questo dobbiamo sottovalutarli; non ti pare strano che ci abbiano lasciato in vita?”
“Non saprei, quando ci hanno catturato uno di loro ha ordinato di andare chiamare un certo Clarinetto, potrebbe darsi vogliano delle infromazioni.”
“Chissà, ma ora è tardi per discutere, mi è parso di sentire dei passi, meglio fingerci ancora svenuti”
Muten non ebbe il tempo di finire la frase che un rumore cigolante annunciò l'apertura della porta. Tre demoni entrarono, seguiti da un altro essere, dall'aspetto molto più minaccioso.
Era alto all'incirca quanto Muten, ma il suo corpo verdognolo e le ali tradivano la sua origine diabolica. Un volto rettilineo e senza naso, mani artigliate ed uno sgardo di subdola malvagità lasciavano poi intendere che si trattasse di un avversario ben più pericoloso dei soliti demoni.
“Alzatevi!” intimò; la sua voce era rocciosa e ogni sillaba serpeggiava per la stanza insinuandosi anche negli angoli più remoti della stanza.
Muten ed Enito, vista l'autorità espressa dall'essere, si alzarono in piedi.
Il demone iniziò a palare: “Noto con piaciere che al mondo non sono rimasti soltanto poveri sciocchi terrorizzati dal potere della famiglia demoniaca, ma anche qualche valente lottatore...”
“Paragonato ai tuoi sgherri, anche un mulo è un valente lottatore” replicò Enito.
“Se la pensi così, non avrai niente in contrario, se ti faccio prendere a claci dal mio mulo, vero?”
La voce del demone suonava beffarda e superba, con un non so che di divertito; ad un cenno del suo capo due demoni uscirono dalla stanza ridacchiando.
I due guerrieri non si lasciarono sfuggire questa occasione e si lanciarono all'attacco del demone e del suo sgherro cogliendo alla sprovvista il drago, ma non Clarinetto, che, prontamente, parò il pugno mirato al suo addome da Enito per poi portare un colpo con l'avambraccio al guerriero, rompendo la sua guardia.
Nel frattempo Muten era riuscito, con pochi colpi ben assestati, ad eliminare il drago, ma quando si voltò, vide che il suo amico era a terra dolorante dopo aver subito una ginocchiata all'altezza dello stomaco; quindi Clarinetto si portò alle sue spalle con un balzo cogliendolo di sorpresa; incapce di reagire, Muten venne preso alla nuca e sbattuto a terra con grande violenza.
“Aspettate almeno che sia arrivato Fhun per combattere, almeno durerà di più”, disse il demone co un tono a metà tra il dolce e il sadico.
Detto ciò Clarinetto lasciò la stanza, dimenticantosi di quei due mortali reputati inadatti al suo livello.

[Rowelence]

Non male questa fantafiction, davvero non male. La storia è interessate e la grammatica è corretta a parte qualche sporadico errore di battitura. Non vedo l'ora di leggere i prossimi episodi!

[RexVegeta]

Sembra una FF promettente!
Finalmente qualcosa con protagonista il mitico vecchietto!!!
Qualcosa di alternativo! Per il modo di scrivere mi sembra molto buono, e avrei piacere che tu seguissi la mia in modo che entrambi possiamo così darci suggerimenti per migliorarci!

[dark sayan]

bella, finalmente qualcosa di diverso dal solito, bravo

[Il Nicco]

ed ecco la nuova puntata, molto combattuta, ma io faccio combattimenti brevi per non caricare troppo

3-Nel Silos

I due guerrieri rimasero ad aspettare nel magazzino; erano stati lasciati soli e privi dello spazio di muoversi.
Dopo alcuni minuti la porta fu aperta e un gruppo di demoni intimò a i due di seguirli; sarebbe stato inutile eliminarli, perciò Muten ed Enito decisero di seguire gli ordini, in attesa di vedere come si sarebbero sviluppati gli eventi.
Furono portati in una sorta di arena cicolare le cui pareti equivalevano ai bordi del ring. I muri erano tinteggiati di una vernice blu molto scuro e apparivano fatte di cemento. Sembrava un grosso cilindro blu, o, più precisamente, l’interno di un silos blu. Perché erano stati portati in quel luogo?
Subito dopo che furono entrati si aprì un pannello in una parete, dal quale uscì un essere alto il doppio di loro e muscoloso altrettanto; il suo volto era molto simile a quello di un umano, ma la pelle era di un rosso mattone e portava sul cranio un paio di corna; evidentemente si trattava di Fhun, il “mulo” di Clarinetto.
Il primo pensiero che attraversò la mente di Enito fu che dovesse trattarsi di un avversario di grande potenza, ma sciocco, d’altronde il termine mulo lo lasciava intendere piuttosdto facilmente, e decise perciò di tentare un attacco alle spalle usando come sponda le pareti dell’arena. Intanto Muten era partito all’attacco caricando in corsa un pugno per poi sferrarlo al ventre del mostro che, per tutta risposta, gli prese il braccio e lo scagliò lontano contro le pareti della stanza. Una notevole prontezza di riflessi.
Approfittando di quell’attimo di distrazione Enito corse verso Fhun, ma, una volta giunto a pochi metri di distanza, spiccò un balzo laterale andando verso la parete, e, saltando anche da quella sferrò una potente gomitata al muso del demone, che indietreggiò disorientato coprendosi la faccia con le mani. Enito iniziò dunque a tempestarlo di colpi sull’addome a grande velocità, per impedirgli di ripredersi aspettando con ansia che il suo compagno si riprendesse; quindi sferrò un calciò al ginocchio di Fhun e si allontanò, ansimante.
“Notevole, veramente notevole”, disse il mostro”possiedi una grande forza, e una tecnica ancora più straordinaria, ma non basta. Io sono un po’ più forte di te e questa minima differenza è più che sufficiente”.
Detto ciò il mostro sferrò un pugno di inaudita potenza al lottatore, che indietreggiò di qualche metro per uscire dalla sua portata, ma il demone lo prese per la gola e spiccò un balzo tale da portarlo fino al soffitto dell’arena, che si trovava diversi metri più in alto; dopodichè si lasciò cadere per eliminare Enito con l’impatto al suolo e il peso del proprio corpo.
Erano ormai a pochi metri dal terreno quando una forza misteriosa strappò il corpo esanime di Enito dalla stretta di Fhun. Si trattava di Muten che, ripresosi, era riuscito a salvare l’amico appena in tempo. Contemporaneamente il pesante corpo di Fhun venne a contatto col terreno, creando una profonda voragine in cui si intravedeva il corpo dell’essere immobile.
Un sorriso apparve sul volto di Muten, mentre pensò: “Siamo salvi”.
Era una fortuna: Muten era sempre stato più debole di Enito dal punto di vista tecnico, e anche la sua potenza era leggermente più bassa; se Fhun fosse sopravvissuto all’attacco sarebbe stata la fine. Muten si sedette per controllare le ferite del compagno: erano poche, ma la testa era stata colpita pesantemente e poco c’era mancato che quella spinta non gli rompesse il cranio; probabilmente Fhun non era in grado di volare, non essendo una creatura di Piccolo, ma non per questo era da sottovalutare: il suo livello tecnico era molto inferiore sia a quello di Enito sia al suo, ma la sua straordinaria forza compesava ottimamente queste sue carenze. Anche Muten era messo male, le ossa gli dolevano, ma fortunatamente era riuscito a salvarsi. Ora doveva trovare una via d’uscita da quel luogo.

P.S. ho dimenticato di ricontrollare la grammatica, se ci sono errori sono dovuti alla distrazione

[Rowelence]

Fantastico questo terzo episodio! L'hai scritto in modo perfetto, (non ho trovato neanche un errore) e la storia sta iniziando ad essere molto interessante!