ULTIMO CAPITOLO!!!
31. Alla fine…
Goku e Vegeta ansimavano per la fatica, il sudore bagnò i loro visi, quando ritornarono al loro stato normale per potersi riprendere dallo sforzo. I due Saiyan si lasciarono cadere a terra sfiniti e fecero alcuni respiri profondi.
“Uff… Uff… é… è finita! È… è morto…! Caspita!”, fece Goku tra un respiro all’altro totalmente al limite, ma contento. “Non… non sento più… la sua energia…”
“Neanch’io…”, concordò Vegeta brevemente.
Goku fu quello che si riprese un po’ velocemente, si sedette e cominciò a guardare il cielo stellato terrestre con aria melanconica. Il silenzio improvviso, che ora regnò sul campo di battaglia era, in confronto al fracasso di qualche minuto fa, era quasi assordante. Il Saiyan chiuse gli occhi e si gustò il venticello rinfrescante che raffreddò la sua pelle umida dal sudore. Vegeta lo osservò in silenzio.
“Cosa stai pensando?”, chiese alla fine, con una voce per lui calma e poco aggressiva.
“Alle cose che sono successe ultimamente… alla faccia di “futuro incerto”…!”
“Bah… e tu lo chiami incerto….”, commentò Vegeta nuovamente nervoso.
“Cosa farai ora, Vegeta?”, chiese ora Goku. “Freezer è morto, sei libero…”
“Non lo so… non ci avevo mai pensato sinceramente… ma ora noi due siamo gli unici Saiyan… a parte quel mezzosangue di tuo figlio… che delusione…”
“Dimentichi Radditz e Sedri!”, lo corresse Goku con un sorriso da volpe.
Vegeta gli rivolse lo sguardo con un aria completamente scombussolata, temendo che Kakaroth sia ora completamente impazzito o anche solo dimentico della bruta realtà. “Ma quelli sono morti! Cosa ce ne fregiamo di due cadaveri?!”
Ora il sorriso di Goku si era esteso fino le orecchie. “Questo lo so. Ma non è una condizione definitiva!”
“Che cazzo stai dicendo?!”, scappò a un Vegeta completamente sconcertato, non sapevo più che aggiungere a tale affermazione. Goku si voltò perso una voce che lo stava chiamando, erano Crilin e Piccolo. L’umano stava portando Gohan sulle spalle, ancora svenuto per i colpi subiti. Il namecciano si era rigenerato da solo, quando vide Vegeta ancora in vita ringhiò:
“Spero che tu sia cooperante… Contro Goku non te la caverai tanto facilmente!”
Vegeta si alzò a fatica e fissò Piccolo con aria di sfida: “Se insisti a voler vistare l’altro mondo, so essere molto disponibile…!”
“Smettetela voi due!”, s’intromise Goku velocemente tra i due litiganti prima che finisse in una rissa. “Siamo vivi per miracolo! Dobbiamo festeggiarlo! Che ne dite di una tregua?”
Sia Piccolo che Vegeta incrociarono le braccia davanti al busto e si voltarono le spalle. Se sapessero che si somigliarono in quel momento! Crilin a stento riuscì a trattenere una risata, quando sia accorse che sulla sua schiena si mosse qualcuno. Dopo qualche attimo il giovane Saiyan aprì gli occhi.
“Ehi, Gohan, finalmente ti sei svegliato!”
Crilin lo lasciò scendere a terra, Gohan si tenne la testa dolente mentre si guardò intorno. Vide Crilin accanto a lui, poi Piccolo, Vegeta e poi suo padre.
“Papá!!! Sei vivo!!!”, gridò felice e saltò in braccio a suo padre che finì per perdere l’equilibrio e cadde a terra.
“Ahia! Calma… Gohan! Mi fanno male tutte le costole! Ahia!”, rise il genitore tra risata e lacrime. I due si guardarono negli occhi lucidi per le lacrima per poi abbracciarsi per lunghi minuti. Ad un tratto Gohan alzò lo sguardo e si guardò nuovamente intorno come se cercasse qualcosa.
“Dov’e Radditz? E Sedri? Erano con me prima…”
Il viso di Goku si rabbuiò e accarezzò i capelli ormai lunghi di suo figlio e spiegò: “Mi dispiace… sono morti. Frezzer li ha eliminati…”
“No… dimmi che non è vero…! Morti…? No… Maledizione…!”, ripeté Gohan con le lacrime negli occhi. Infuriato si aggrappò alla magliette stracciata di Goku e gli gridò: “Perché? Perché non lo hai impedito??? Li voglio indietro!!! Subito!”
Goku a stento riuscì a trattenere un gemito di dolore, quando Gohan batté con forza sul suo busto, dovette tenergli fermo i pugni per calmarlo.
“Gohan! Ti prego ascoltami! Ti ricordi della storia che io e mamma ti abbiamo raccontato più volte? La storia delle sfere del drago? Con quelle possiamo riportali in vita!”
Il bambino lo guardò scettico. “Davvero? Quelle sfere possono fare una cosa del genere…?”
“Certo! Purtroppo abbiamo solo un desiderio libero per anno… a dire il vero avrei voluto resuscitare la gente uccisa dai Saiyan…”, cercò di spiegare, ma Gohan lo interruppe bruscamente.
“Ehi, quello lo puoi fare anche dopo! Prima voglio indietro Radditz, capito?”
Goku era sorpreso di trovarsi suo figlio comportarsi in un modo tanto deciso, non era mica cosi che lo aveva avuto in mente…. “Sisisi… ricevuto! Gli altri aspetteranno un anno! Dio, Chichi mi ucciderà!”, sospirò. In quel momento si ricordò di un particolare importante. “Ah si, quando tornerai a casa ti aspetta una sorpresa!”
“Una sorpresa? Dai, dimmelo!”, fece Gohan ad un tratto tranquillo.
“Ora hai una sorellina! Non sto scherzando! Si chiama Son Gorin e ha tre settimane! Che ne dici?”
“Avete finito voi due? È insopportabile!”, li interruppe un Vegeta chiaramente seccato e impaziente. “E dimmi cos’è sta storia di poter resuscitare i morti?! Non ho masi sentito una sciocchezza del genere! Sputa il rospo, Kakaroth!”
“Te lo spiegheremo dopo, Vegeta! Aspetta e vedrai!”, lo calmò Goku. “Crilin… dobbiamo andare da Bulma per prendere il radar cerca-sfere… prima troviamo le sfere meglio è!”
L’umano sorrise alzando il pollice. “Giá fatto ed eseguito! Dobbiamo solo raggiungerla e chiamare il Dio Drago! Ci aspettano tutti!”
“Uao… bene! Ehm… hai ancora qualche fagiolo Senzu? Sono stremato…”
Crilin aprì il sacchetto, ma trovò solo un Senzu che lanciò verso il suo amico. Goku la guardò pensieroso, poi voltò gli occhi verso Vegeta che aspettò qualcosa. Un bel dilemma… se lo mangiava lui, Vegeta ne rimarrà sicuramente male, se la desse a lui, sicuramente coglierebbe l’occasione per attaccarlo. Come unica soluzione mangiò solo metà, l’altra parte la diede a Vegeta.
“Ecco… arrangiati…”
“Perché lo fai, Kakaroth? Sono sempre un tuo nemico!”, protestò Vegeta, ma deglutì subitissimo il mezzo fagiolo.
Goku gli sorrise e tese le spalle. “Lo so. Ma penso che dopo una battaglia del genere possiamo anche concederci una tregua… abbiamo combattuto bene insieme. Possiamo batterci altre volte… a fino ad allora… non mi sembra che tu abbia altri impegni!”
Vegeta ringhiò come un leone e rese anche lui le spalle. “Non me ne frega. E poi non ho nient’altro da fare… bah… che strazio…”
Ora Goku si voltò verso le due vittime della ultima battaglia e si caricò il corpo di Sedri sulle braccia, a quella vista una sensazione di tristezza lo pervase nuovamente. Con un cenno chiese a Piccolo di portare Radditz, ma quello si rifiutò.
“Che cosa?! Perché dovrei portarlo io? Eh no, Goku! Scordatelo! Perché non lo fa Vegeta?!, protestò apertamente. Ma il principe si era giá librato in volo, perciò dava chiara testimonianza della sua scarsa disponibilità.
“Lo faccio io.”, si offrì Gohan al suo posto, e veramente si caricò il corpo pesante di suo zio sulle spalle e si librò in aria.
“Bene… Piccolo, almeno puoi portare almeno Yamcha o Tenshinhan?!”
“Sisisi… va bene…”, brontolò il Namecciano seccato e si prese i corpi di Tenshinhan e Jiaozi, Yamcha venne portato da Crilin. Cosi il gruppetto si mise in viaggio per la capitale dell’Ovest.
Arrivati a destinazione ovviamente regnò il dispiacere per le vittime, ma avendo a disposizione le sfere del Drago non è che si tramutò in vera tristezza. La cosa che fece bollire gli spiriti era invece il fatto che Vegeta fossa ancora vivo e che si voleva resuscitare anche Radditz, ma Goku assicurò a tutti dia vere tutto sotto controllo. Ma la sua sicurezza so azzerò, quando sentì una voce molto famigliare.
“Gohan! Dove sei??? Vieni dalla mamma!!! Gohan!!!”
“Oddio… è già qua!”, brontolò Goku, ma poi alzò le braccia per segnalare a sua moglie la sua posizione. La donna consegnò qualcosa a Bulma poi accorse velocemente, naturalmente per prima cosa verso suo figlio. Vedendolo cosi cambiato, con quella sua armatura Saiyan malconcia, quei muscoli e le cicatrici le scappò un urlo di orrore.
“O mio dio!!! Ma cosa ti fanno fatto, figlio mio??? E cos’è quella cosa sul mento? E sulla spalla? Ti hanno fatto molto male, vero? Quei mostri… Gohan…”
Chichi scoppiò in lacrime per la felicità di poter finalmente riabbracciare suo figliolo, che abbassò lo sguardo tra imbarazzo e felicità e si grattò la nuca, ma quando sua madre lo abbracciò non poteva più trattenere le lacrime. Per alcuni minuti stettero cosi, finche il vagito di un neonato li interruppe.
“Credo che qualcuno vorrebbe salutare suo papà e suo fratellino…”, sorrise Bulma. Nelle sua braccia portò la piccola Son Gorin, che appena vide suo padre smise di piangere e cominciò ridere felice. I suoi occhi e capelli corvini davano chiara testimonianza della sua discendenza. Goku si avvicinò curioso e le accarezzò la guancia con un dito. Appena che questo era nel suo campo visivo, Gorin lo afferrò.
“Eh, ha una bella presa forte…!”, rise il padre tutto contento. “Allora tu sei la mia piccola Gorin… felice di conoscerti!”Come risposta arrivò un sorriso felice, Goku chiamò Gohan a se per fargliela vedere.
“Finalmente tutta la famiglia è nuovamente riunita…”, disse il padre di Bulma che osservò tutto soddisfatto.
“Non proprio…”, gli contraddisse un Goku nuovamente serio. “Mancano ancora due. Lo zio e la cugina.”
“Che coooosaaaa? Volete resuscitare quel mostro che ha rapito mio figlio? Ma siete impazziti totalmente???”, gridò Chichi terrorizzata, la sua voce fece piangere nuovamente la piccola Gorin.
“Non è un mostro. Gli voglio bene!”, spiegò Gohan questa sua decisione tenendo il broncio. “Dico che non è cosi male… per un Saiyan.”
“Dio… fate quel che volete! Tanto nessuno qua ascolta quel che dico!”, sospirò Chichi allora e si voltò indignata.