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l'amore vero non esiste.
Esiste il colpo di fulmine, uno crede di aver trovato la donna della propria vita, e si "innamora" in realtà è solo una persona che in un determinato periodo della vita ci attrae più delle altre.
E naturalmente il colpo di fulmine è temporaneo.
Allora vi chiederete come mai ci sono coppie che durano una vita intera...beh, ci si affeziona pure ad un pesciolino rosso, quindi....
La pubblicità ci fa inseguire le auto e i vestiti, fare lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono.
Metti caso che hai un nemico...una cosa è se devi pensare solo a te mentre se hai un figlio ci sono possibilità che prenda di mira lui e non te e quindi è il tuo punto debole...poi quando si è innamorati si perde la lucidità e si ragiona in maniera spesso condizionata...
† I'm not an hero, never was, never will be... †
Ma non viviamo in un cartone animato almeno spero .Si realistà un nemico, non ci sono mica molte persone che hanno nemici che farebbero di tutto per ucciderle.Rinunciare all'amore è rinunciare a molto e quindi si vive una vvita + triste di quella che si potrebbe vivere^^
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Gohan Supremo ha espresso un ottimo concetto, argomentandolo in modo sbagliato.
Premetto che l'amore è sì una invenzione della nostra testa, proprio per questo è universalmente riconosciuto come "sensazione". Ricordate che tutto ciò che noi percepiamo è una sensazione.
Detto questo, vi spiego perché l'amore - nel quale io, beninteso, non credo, perché ormai la mia testa è entrata in modalità "illusione"* e non ne uscirà praticamente mai - rende l'uomo debole, facendo l'esempio di me stesso: io sono un individuo che ama controllare qualsiasi cosa gli sia vicino, quindi poco predisposto al "concedersi"; non amo dover pensare agli altri, ma devo farlo necessariamente, perché uno sconvolgimento della situazione tipo mi creerebbe un forte disagio. E' proprio questo disagio il punto chiave del discorso: se mi concedo ad una persona nella mia interezza, sono come un vaso che si spezza in vari pezzettini: ogni pezzettino perso, è una cosa che non può essere recuperata e che provoca una grave mancanza nel mio animo.
Per farla breve: appoggiarsi su qualcuno per star meglio (quindi amare) ti dà certamente la carica, la forza di andare avanti, la parvenza di gioia, ma - al contempo - ti rende fragile come la ceramica.
Il ferro è più resistente della ceramica, ma non esisto vasi fatti col ferro.
Provare attrazione per un'altra persona è umano ed ineluttabile, ma io cerco di appoggiarmi tenendo in conto diverse possibilità e mai totalmente.
*= tutte le belle e le brutte sensazioni - e, generalmente, tutte le cose - che proviamo partono dallo stesso principio, ma sono ben gestite dalla mente. E' come se io avessi una linea e la colorassi con tutti i colori: la linea colorata non sembra più una linea, ma un bel disegno (se ben colorata ed imbellita), anche se resta sempre una linea retta.
EDIT: è il 4° topic che leggo sull'amore, pare che torni di moda soltanto nei periodi in cui mi accade qualcosa di particolare
Ultima modifica di Garrincha; 11-02-2007 alle 00:37
Una corda scese sinuosa. La afferrai fra gli spruzzi e dal ponte si levò un grido di incoraggiamento, sguaiato e scellerato, il cui fetore era un affronto al cielo.
penso che l'amore sia introvabile almeno il vero amore
"ascolta simon non dimenticarlo":credi in te stesso,non credere in me,non credere in me perchè credo in te,credi solo ed unicamente in te stesso"
esiste.
piuttosto, vorrei proporvi un quesito su cui discutevo con i miei amici poco fa:
Secondo voi, se la storia nasce da una precedente e lunga amicizia, una volta che la storia finisce, sarebbe realistico riuscire a tornare "amici"?
Se mi vogliono sono così, di certo non posso cambiare:
perchè io, di sentire dei cavalli che mi spingono la schiena, ne ho bisogno come dell'aria che respiro....
si, forse si può pure tornare amici, ma non come prima.
E questo è assicurato.