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  1. #101
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Citazione Originariamente Scritto da goku super sayan III Visualizza Messaggio
    Rivolto a Roku: ci vuole tanto a dire 2 parole?
    ff sempre + emozionante

    Risposta di Roku: Uccidi i genitori di una ragazza così carina, e che per lo più conosci da tempo, e poi ne riparliamo...

  2. #102
    C-18 + Crili= Love 4ever! L'avatar di Irene
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    Falco!!
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    Ogni capitolo diventa sempre più bella! bravissima!!

  3. #103

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    Vi assicuro che continuando sarà ancora più bella e emozionante... GT! il tuo capolavoro m'ha ispirato a creare una fanfic simile, sai? Anche se non penso possa raggiungere il tuo livello eccelso...

  4. #104
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    Citazione Originariamente Scritto da Gohan Ssj Visualizza Messaggio
    Vi assicuro che continuando sarà ancora più bella e emozionante... GT! il tuo capolavoro m'ha ispirato a creare una fanfic simile, sai? Anche se non penso possa raggiungere il tuo livello eccelso...
    Esagerato...^///^ Comunque mi fa piacere sentirti dire questo...

  5. #105

    Thumbs up

    Citazione Originariamente Scritto da GT! Visualizza Messaggio
    Esagerato...^///^ Comunque mi fa piacere sentirti dire questo...
    Ma perché, scusa? E' stata davvero bella. Ne ho letto di fanfic, sì mi sono piaciute, ma non mi hanno colpito dentro, sono rimaste fatte bene ma non mi hanno lasciato un segno così... come posso dire... insomma, sei riuscita nel tuo intento: la tua fic dà davvero una sensazione di Innocence, di Innocenza, e quindi trovo sia giusto premiarti perché si sa, se una cosa che hai scritto fuori dagli schemi piace così tanto è una bella soddisfazione. E per noi, per me almeno, è un ricambio dato alle belle cose che ho provato leggendo il tuo Capolavoro.

    E non finirò mai di dirlo. Non sono esagerato, ma giusto. Perché Innocence è davvero stupenda/o! (che dir si voglia)

  6. #106
    Semplicemente SAIYAN™ L'avatar di -Goku Super Sayan 4-
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    Bella storia, davvero complimenti! Continuerò a leggerla...

  7. #107
    C-18 + Crili= Love 4ever! L'avatar di Irene
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    Citazione Originariamente Scritto da Gohan Ssj Visualizza Messaggio
    Ma perché, scusa? E' stata davvero bella. Ne ho letto di fanfic, sì mi sono piaciute, ma non mi hanno colpito dentro, sono rimaste fatte bene ma non mi hanno lasciato un segno così... come posso dire... insomma, sei riuscita nel tuo intento: la tua fic dà davvero una sensazione di Innocence, di Innocenza, e quindi trovo sia giusto premiarti perché si sa, se una cosa che hai scritto fuori dagli schemi piace così tanto è una bella soddisfazione. E per noi, per me almeno, è un ricambio dato alle belle cose che ho provato leggendo il tuo Capolavoro.

    E non finirò mai di dirlo. Non sono esagerato, ma giusto. Perché Innocence è davvero stupenda/o! (che dir si voglia)
    straquoto!!!!

  8. #108
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Vi ringrazio...^_^
    Ecco il prossimo capitolo.

    Capitolo 16- Nightmare Begins

    Pare questa storiellina quasi giunta a compimento
    ora che la nostra eroina ancor nel cuore ha il suo tormento.
    Lo racconto per inciso
    e la cosa assai mi duole,
    dai due potenti fu deciso: ella non può andare dove vuole!
    Ma torniamo ai due amici senza perderci più in ciance.
    Se ne stavano infelici colle lacrime alle guance.
    Beh, la fine della storia
    questa ancora non c'è data...
    Tosta torna la memoria, ora dove s'era fermata...


    I primi raggi del sole iniziarono a fendere la linea dell'orizzonte.
    Lontano, quella sfera infuocata iniziava lentamente a sollevarsi, scacciando via le stelle e schiarendo la volta celeste.
    Con la sua lentezza, pareva salutare dall'alto chi quel giorno sarebbe nato, morto, oppure scomparso dal pianeta...
    Un'altra mattinata sorse.
    17 si era alzato prima, sorprendentemente.
    Non riusciva a dormire.
    Aveva una brutta sensazione.
    Sua sorella, invece, dormiva ancora.
    Aveva stretto tra loro le mani, per scaldarsi.
    Lui non notò che nella destra brillava fiocamente un anello...
    La sua brutta sensazione non accennava a calmarsi.
    Era come...
    se lui, molto presto...
    non avesse più rivisto la sorella.
    Un'orrenda sensazione.
    Istintivamente, senza quasi rendersene conto, posò il petto sulla schiena della ragazza e con le braccia le sfiorò i capelli e il collo.
    Mai come ora temeva di perdere la persona dormiente che stava stringendo.
    Un ultimo abbraccio...
    D'un tratto, la porta si spalancò e la luce rischiarò la stanza in meno di nulla.
    Sulla porta vi erano i due, Gero e Ghiller.
    Il primo con le mani in tasca, il secondo con in mano degli strani strumenti.
    Questo'ultimo fece un passo avanti verso 17 e fece una domanda.
    "Allora, 17... andiamo a fare un ultimo controllo, prima di farlo?"
    Il ragazzo titubò.
    "Fare cosa?" chiese al dottore, mentre questi si carezzava i baffi.
    Lui fece un "Oh" secco, come volesse richiamare l'attenzione e poi rispose
    "Una cosa che di certo ti piacerà un sacco..."
    Il silenzio accompagnò quella visita e sulla camera tornò il buio.
    Il fratello, afferrato sottobraccio dai due scienziati, varcò la soglia fatale...
    tirando un'ultima occhiata alla porta della sua stanza, entrò.
    Ma il silenzio scese su tutto il laboratorio.
    18 ancora stava dormendo.
    Aveva percepito una sensazione di calore che era l'abbraccio del fratello.
    Ma non ci aveva ancora fatto caso.
    Il suo inconscio stava plasmando delle immagini...

    Stava sognando qualcosa...

    Inizialmente, il groviglio quasi gelatinoso di colori, non distingueva nulla.
    Ma poi, molto lentamente, tutto iniziò a prendere forma.
    I muri umidi e freddi erano fin troppo reali.
    Anche il rumore dell'acqua che perdeva dai tubi iniziò a sentirsi.
    18 era al centro della stanza.
    Dietro di sé vi era la latrina, in pessimo stato.
    Davanti, iniziò a definirsi lo specchio appannato dal vapore.
    Il suo riflesso era confuso, appannato.
    Era nel bagno.
    Un sogno molto strano...
    La ragazza posò la mano sullo specchio, con l'intento di togliere l'offuscamento.
    Ma per quanto lei continuasse a strofinare, la superficie rimaneva uguale.
    All'improvviso, però ,qualcosa di tremendo accadde...
    Come se qualcuno lo avesse colpito con un pugno, il vetro si spaccò in mille pezzi.
    Ogni singola scheggia di vetrò fini addosso a 18 e due enormi pezzi le si conficcarono negli occhi.

    Lanciando un urlo, la ragazza si alzò di scatto portandosi le mani al volto.
    Senza rendersi ancora conto di aver sognato, aprì gli occhi.
    Aveva davanti a sé una stanza vuota, 17 non c'era.

    "Ho solo sognato..."mormorò, un poco scossa.
    Non era normale.
    Lei non sognava certo cose così sconvolgenti.
    Era la prima volta che le accadeva.

    "17?" chiamò la ragazza, senza ricevere risposte.
    "Forse è andato a correre..."pensò, cercando di giustificare la sua assenza.
    "Ma perché senza di me?"
    Alzandosi in piedi, 18 lanciò un'occhiata al diario nell'angolo.
    Afferrando la penna, scrisse un bigliettino, che posò sul letto del fratello.
    "Visto che non ti ho trovato,sono uscita. Se torni e non mi trovi, resta qui.
    Ti voglio bene."
    Non era molto spaventata dalla mancanza del fratello.
    Non se l'aspettava minimamente quello che sarebbe successo...
    Camminando scalza, uscì lentamente dalla sua camera.
    Pareva davvero deserto.
    Non si udiva nulla. Tutto il rifugio era silenzioso e questo era inquietante.
    Solo il rumore di un neon rotto echeggiava nella stanza centrale.
    18 si sedette con calma su una sedia, guardando attentamente ovunque.
    Il silenzio non le piaceva.
    Le dava un senso di devastazione...
    Tutto pareva morto se non vi era il minimo rumore di anime umane...
    D'un tratto, l'attenzione della ragazza fu attratta dalla porta dell'orco.
    Aveva ancora i segni delle pallottole di 6 ed era stata fustellata.
    Poco tempo prima aveva sentito degli strani rumori al suo interno.
    Era inquietante. Decisamente inquietante.
    Alzandosi in piedi, 18 venne colta dall'impulso di posare l'orecchio su di essa.
    Una volta che lo ebbe fatto, sentì un rumore.
    Una cosa simile ad un sussurro... forse frutto della sua immaginazione...

    "SORELLA!!!"

    Il cuore di 18 ebbe come un tonfo, a sentire il richiamo.
    Pareva la voce del fratello.
    Che ci faceva lì dentro?
    Che diavolo stava succedendo?

    "17? S...sei tu??!" domandò lei, tremando.

    Non ci fu risposta.
    L'istinto portò la mano della ragazza sulla serratura.
    Lo sapeva, era una cosa folle.
    Non avrebbe mai osato farlo.
    Ma il suo corpo non reagiva.
    Si sentì un rumore metallico sui cardini della porta.
    18 riuscì a spostare in avanti la porta, senza difficoltà.
    Era rimasta aperta.
    E la stanza dell'orco era proprio davanti a lei.
    Era come quando l'aveva vista da piccola.
    I mobili, il computer nuovo, il letto... non era cambiato nulla.
    Se non fosse per una botola spalancata davanti a lei.
    La ragazza si paralizzò per un attimo.
    Da quel buco usciva uno strano odore.
    Un odore simile al ferro fuso o alla ruggine.
    Non osava immaginare cosa ci poteva essere là dentro.
    Ma aveva l'impulso di scendere a vedere...
    C'era una piccola rampa di scale, dentro la botola.
    Circa due metri più in basso, si vedevano delle piastrelle in marmo, di colore bluastro.
    Allora, cogliendo tutto il coraggio possibile, la ragazza decise di fare un salto.
    Atterrando sulle ginocchia, 18 si rialzò subito per guardarsi attorno.
    I muri erano pieni di progetti, disegni, calcoli su carta.
    Pareva perfino la carta da parati del luogo.
    Vi era un lungo corridoio, semi-illuminato, che conduceva chissà dove.
    Anche se non avrebbe voluto,18 ebbe la cattiva idea di percorrerlo.
    I calcoli e la carta sui muri vennero sostituiti da resti di macchinari.
    Un enorme elicottero era sventrato e ne era rimasta integra solo l'elica.
    Per terra vi erano repliche di organi umani, come occhi o altro.
    Una stanza circolare apparve al centro...
    La cosa faceva venire i brividi...
    Ma quello che 18 vide poi sarebbe rimasto nel suo cervello per sempre.
    La visione di ciò che aveva di fronte la paralizzò, facendole sgranare gli occhi.
    Una lampada scialitica illuminava una sorta di letto operatorio.
    Su un carrello vi erano arnesi come tenaglie, saldatori, trapani, seghe e bisturi.
    Un paravento copriva il seguito della stanza circolare.
    Per terra e sui carrelli vi erano metri e metri di fili elettrici e sul pavimento vi era dell'olio.

    Ma sul lettino operatorio, la cosa più sconvolgente...
    Una figura umana...
    Numero 17, suo fratello, giaceva completamente nudo sul lettino.
    E teneva gli occhi spalancati e fissi verso la luce.
    Ci furono alcuni secondi di silenzio e poi 18 lanciò un urlo di terrore.
    Correndo verso il fratello, cercò di coprirlo con la stoffa del lettino, invano.
    Prese poi il suo viso tra le mani e iniziò a scuoterlo.
    "17!!! 17!!!! Che hai??! Rispondimi!!! Ti prego, parlami!!! Mi senti????!!!" iniziò a urlare lei, guardando il suo sguardo fisso con aria sconvolta.
    17 non reagiva, il corpo era floscio e gli occhi erano sbarrati.
    Pareva un inquietante manichino.
    "Fratellino..." mormorò 18, posandolo sul letto.
    Le lacrime avevano iniziato a scorrere sul suo viso.
    Era un incubo. Voleva assolutamente svegliarsi.
    Mentre un silenzio di tomba iniziava a spandersi, una voce da dietro spezzò tutto.

    "Non devi toccarlo, numero 18."
    Ultima modifica di GT!; 21-01-2007 alle 21:31

  9. #109
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    La ragazza riconobbe il timbro come quello dell'orco e si girò di scatto.
    La luce della lampada illuminò gli occhi gelidi di Gero, mentre si avvicinava alla luce con passo lento.
    Teneva tra le mani una siringa vuota, il cui ago luccicava al buio.
    Ghiller gli era alle spalle e aveva indossato un camice.

    "CHE HAI FATTO A 17???!" domandò 18, terrorizzata.

    L'orco le sorrise per poi dare un bacio al vetro della siringa.
    "Vedi, tesoro... non ho ancora fatto nulla a tuo fratello.
    Tuttavia, gli ho iniettato una sostanza da me creata.
    L'ho chiamata "Diamond ring"
    Mentre parlava, Ghiller da dietro gli passò una fialetta con dentro del liquido trasparente. Gero quindi riempì di nuovo la siringa, mentre18 stava inerme a guardare.
    "...si tratta di una sostanza che addormenta le cellule cerebrali.
    Crea insomma uno stato di coma artificiale.
    Tuo fratello per ora è caduto in coma, per questo non devi toccarlo..."

    La ragazza non capiva.
    Perché fare questo a 17?
    Perché?

    "Ti chiederai perché abbiamo fatto questo" disse Ghiller, avvicinandosi.
    "Dottor Gero, prego... se vuole spiegare..."
    Gero lanciò un occhiataccia alla ragazza e poi iniziò a spiegare il suo diabolico piano.
    "Io ho intenzione di operare tuo fratello... e anche te...
    perché secondo voi vi alleno da quando eravate piccoli?
    Perché quelle corse, la fatica, tutto?
    Molto semplice..."
    Le orecchie di 18 vennero percorse da una scossa alla frase seguente.

    "...vi stavo preparando per divenire androidi...
    DIVENTERETE COME 6!!!!"
    "Androidi??!"ripetè sconvolta 18, pensando a Roku.
    "Androidi come Roku???! Perchè??!"
    Ghiller le rispose.
    "Il Red Ribbon da sempre cerca di creare l'arma definitiva...
    un uomo macchina che sia fortissimo, che non dorma mai... che non abbia mai fame... e che soprattutto...
    non dica mai di no!!!"
    "Per questo abbiamo pensato di costruire due armi gemelle.
    Sarebbe stato stupendo se voi due foste stati due maschi... beh, peccato.
    Voi due siete destinati a diventare androidi perfetti!!!!" continuò Gero.
    18 si mise le mani sulle orecchie.
    Non voleva sentire simili pazzie.
    "NO!!! NON VOGLIO!!!!"
    Ghiller l'afferrò improvvisamente per il mento, portandosela a tre centimetri dalla faccia.

    "Decidiamo noi cosa è giusto per te e cosa non lo è, signorina!!!"
    La stretta del ragazzo era forte, terribile, e 18 si mise a lacrimare per la paura.
    L'albino di tutta risposta sorrise e la posò a terra, mettendosi poi a frugare in giro.
    Gero continuò il suo discorso.

    "...Roku doveva essere l'arma definitiva...
    purtroppo, conoscendo voi, ha perso ogni disciplina ed è divenuto un bidone."
    Ghiller si frappose tra i due e posò a terra due contenitori che odoravano di formaldeide.
    Con orrore, 18 notò che dentro uno dei due vi era un occhio umano.
    E nell'altro, vi era un polmone.
    Un conato di vomito le venne dallo stomaco, ma cercò di trattenersi.
    "Purtroppo, 6 non sarebbe stato comunque perfetto...
    guarda, questi sono solo un paio dei suoi pezzi... era davvero ridotto male...
    ricostruirlo è stato un vero lavoro da genio..." concluse Gero, carezzandosi i baffi.
    "VOI SIETE PAZZI!!!! LASCIATECI IN PACE!!!!" urlò all'improvviso 18, al limite della sopportazione.
    Entrambi gli scienziati risero tra loro e di tutta risposta, 18 ricevette un pugno in faccia da Gero.
    Cadendo a terra, la ragazza chiuse gli occhi, sperando di svegliarsi nel suo letto.
    Non fu così.
    Gero le si avvicinò.
    E le disse qualcosa di altamente preoccupante.
    "Inizierò a lavorare su voi due quando avrò preso i pezzi necessari...
    ma per ora... mi conviene farti andare in coma..."
    Quando 18 aprì gli occhi, vide l'ago della siringa a pochi centimetri.
    Sentì poi un acuto dolore al collo, seguito dal fluire di un liquido dentro di sé.
    La voce di Gero bisbigliava al suo orecchio.

    "Ci vorrà un altro poco prima che io ti abbia iniettato tutto il Diamond ring...
    sta' ferma, così finisco prima..."
    18 si era rassegnata.
    L'orco le stava iniettando il liquido letale...
    Sarebbe divenuta come il fratello... un manichino.
    E al suo risveglio non sarebbe stata più lei.
    No...
    Non voleva...
    Iniziò a pensare a 6.
    Voleva gridargli aiuto, ma già sentiva le forze mancarle...
    Non voleva finire così...
    Poi, però,tutto d'un tratto,l'istinto di sopravvivenza si scatenò.
    NON DOVEVA FINIRE COSÌ!!!!
    Un urlo fortissimo uscì dalle sue tonsille
    "NON VOGLIO!!!!!!!!!"
    E poi, raccogliendo tutte le forze rimaste, si mise a scalciare.

    Sentì l'ago della siringa uscire dal collo.
    Un calcio colpì alla pancia l'orco e lo vide cadere addosso al carrello degli attrezzi.
    Con la forza della disperazione, raccolse le forze per alzarsi in piedi.
    Spintonò via Ghiller, che la guardò sorpreso senza far nulla.
    Senza aspettare un secondo di più, in lacrime, scattò verso il corridoio correndo come una pazza.
    Doveva fuggire via!!!

    Senza voltarsi, salì le scalette come un razzo e, uscendo dalla botola, travolse un modellino di macchina nella stanza dell'orco.
    Singhiozzando e non fermandosi un attimo, uscì da quella stanza
    e poi aprì in tutta fretta la porta per l'uscita.

    In meno di due secondi, uscì fuori all'aperto.
    Il sole la colpì agli occhi, ma senza indugiare iniziò a scalare la montagna.

    Iniziando a vederci doppio e piangendo ad ogni passo, 18 era già fuggita...

    Mentre il cuore batteva all'impazzata, la sua mente ripeteva di continuo:
    Aiutatemi...
    Aiuto, 6...
    Questo è un incubo...
    Svegliatemi...

  10. #110
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    * * * * * * * * *

    Nel laboratorio sotterraneo, intanto, Gero stava sistemando sul carrello gli arnesi.
    "'Fan**lo... quella puttanella è davvero ostinata..." mormorò, massaggiandosi lo stomaco.
    "Perché ca**o non l'hai bloccata tu??!" domandò poi a Ghiller, mentre sistemava i contenitori al loro posto.
    L'albino fece un cenno negativo.
    "Dottore... perché non si calma? Ha tutto il tempo per prenderla..."
    Gero si lamentò ancora a bassa voce.
    "Lo sapevo che non sarebbe stato facile come con 17... mi sa che dovremo cambiare strategia..."
    Il ragazzo era ancora sul tavolo, con gli occhi spalancati.
    Il segno della siringa era rimasto sul collo.
    "...Potrebbe non essere necessario... le ha già iniettato abbastanza Diamond ring
    per farla cadere in coma, no?" domandò poi Ghiller.
    "Può darsi... ma sarà meglio fare buon viso a cattivo gioco d'ora in poi...
    voglio che sia lei a venire da me..."
    L'albino rimase stupito ad osservare il volto dell'orco.
    Un grande sorriso era stampato sul suo volto, gli occhi erano persi nel vuoto.
    Gero disse un ultima frase, prima di portare via 17.

    "Io... la voglio... la desidero... voglio il suo corpo stupendo..."

    * * * * * * * * *
    La cima della montagna si avvicinava.
    18 iniziava a non sentirsi bene: la vista era doppia e le gambe non la reggevano.
    Ma doveva arrivare.
    Da lui.
    6 era la sua ultima speranza...
    Finalmente le sue mani si posarono sulla porta.
    Non ce la faceva davvero più.
    Un ultima frase uscì dalla sua bocca.
    "Aiutami, 6...!"
    Quasi a rispondere, la porta si mosse e piano piano ne uscì 6.
    Guardò un attimo 18, stupito per l'inattesa visita e nel vederne il viso così strano.
    Accennò solo un paio di parole, spiazzato:
    "Numero 18... va tutto bene?"
    Improvvisamente, l'androide sentì le braccia della ragazza cingergli l'addome.
    18 lo strinse più forte che potè e poi si mise a piangere disperatamente.
    6 rimase allibito e immobile.
    La ragazza singhiozzava e urlava a scatti, affondando il volto umido nel suo petto.

    L'unica frase che capì, tra i lamenti della ragazza e i singhiozzi, fu

    "Ha preso mio fratello."
    Senza saper cosa fare, Roku posò una mano sulla testa della ragazza e la carezzò.
    "Entriamo dentro" le disse, guardandola negli occhi
    "Mi devi raccontare che è successo..."
    Così, con il pianto disperato di 18 come sottofondo, i due entrarono nella grotta.
    Lì, 18, seppure sul punto di crollare, raccontò quello che le era successo.
    6 rimase senza parole.
    Non ci credeva.
    Quello che temeva si stava avverando...
    "Dannazione... tu, 18, come stai?" domandò poi, carezzandole una guancia.
    18 non rispose.
    Aveva abbassato la testa, subito dopo aver finito di parlare.
    "Numero 18?"
    6 alzò il volto della ragazza e notò sul suo collo il buco della siringa.
    In quel momento l'androide sbiancò, intuendo quale sostanza potessero averle iniettato.
    Agitò forte la ragazza che iniziava già a non dare segni di coscienza.
    "No!!! Non farmi questo 18!!! Stai sveglia!!!! Non mi lasciare!!!"
    18 lo guardò un attimo negli occhi per poi capovolgerli.
    L'androide continuò a scuoterla e l'abbracciò.
    "NO, 18!!! NON PUOI LASCIARMI!!!!!!"

    Mentre la ragazza pareva già non esserci più, 6 ebbe un'idea.
    Arrossendo leggermente in volto, scoprì il collo della ragazza.
    Non c'era altro modo.
    Così 6 posò le labbra sul collo della ragazza ed iniziò ad aspirare.
    In breve tempo, il liquido trasparente cominciò a scorrere fuori dal collo di 18.
    La ragazza iniziò a dare segni di ripresa.
    I suoi occhi poi si aprirono e incontrarono quelli di 6.
    L'androide tolse le labbra dal collo, che ora aveva un segno violaceo, e posò una mano sulla sua guancia.
    "Va tutto bene, 18?" domandò con tono gentile.
    18 arrossì leggermente, poi fece un cenno positivo.
    Lentamente, iniziò anche a piangere.
    Fu allora che accadde qualcosa di inatteso...
    18 sentì delle braccia familiari attorno al suo collo.
    Prima che se ne rendesse conto, il suo volto andò a posarsi contro il petto di 6.
    L'aveva abbracciata...
    La stava stringendo forte.
    Non era da lui...
    "6...?" mormorò lei, confusa.
    L'androide rimase in silenzio per un po'.
    Poi iniziò a parlare, con un tono triste e tremolante.
    A malapena tratteneva le lacrime.
    Guardandola poi negli occhi, Roku pronunciò una frase carica di tristezza:

    "Temevo di averti persa per sempre..."

    Senza finire la frase, di nuovo la strinse a sé, mentre lei non capiva nulla.
    "...Non mi fare più scherzi del genere... io ho bisogno di te..."
    18 sentì come un improvviso calore nel petto.
    Non era da 6 esser così emotivo...
    In altre situazioni, avrebbe girato la testa, divenendo impassibile.
    Ma ora, la sua testa era sul suo petto.
    E sentiva un rumore simile al battito di un cuore.
    Era davvero lui in quel momento?
    Cosa lo aveva fatto reagire in quel modo?
    Quasi a rispondere a questi pensieri, l'androide iniziò a spiegare.
    "Era da tanto che non provavo una simile paura...
    avevo il terrore di perderti, 18..."
    Il silenzio avvolse i due come un velo.
    Ognuno era immerso nei suoi pensieri.

    18 era stravolta.

    Era una mattina come le altre, quella...
    solitamente, il fratello le sorrideva, uscivano fuori e correvano assieme fino al pomeriggio.
    Ma quella mattina... non aveva nemmeno avuto un cattivo presagio, non trovandolo nel letto.
    Perché?
    Eppure erano gemelli...
    Una cosa sola...
    Perché lei non aveva sentito il pericolo sin dal principio?

    L'immagine di suo fratello simile ad una marionetta senza fili echeggiava in lei.
    Era un orrendo incubo.
    Era arrivato senza alcun preavviso... come un fulmine...

    Voleva svegliarsi...
    Riaprire gli occhi e trovarsi davanti 17.

    In quei momenti, 18 iniziò a sentire la vera mancanza del fratello.
    ...Proprio quando i propri cari non ci sono più, si può capire la loro importanza...
    La giovane affondò la faccia nel petto di 6.
    Voleva cancellare ogni ricordo.
    Non voleva più vedere nulla.
    E tremava al solo pensiero di ritornare dall'orco, ora che sapeva i suoi scopi...
    6 cercava di fare chiarezza dentro di sé.
    Sapendo l'accaduto, l'antica paura che covava dentro di sé era riemersa...
    17 non sarebbe più stato "normale".
    Lo avrebbero fatto divenire un mostro.
    Mostro, come lui.
    Non avrebbe mai permesso che questo accadesse. Lo aveva giurato...
    Ma le sue parole, di fronte alla cruda realtà, crollavano come un castello di carte.
    Aspettava da tempo un simile evento.
    Lo aspettava tenendo il coraggio tra le mani, pronto a dimenarsi pur di evitarlo.
    Pur di morire, pur di evitare che accadesse a 18...
    E ora che era accaduto, lo aveva preso alla sprovvista...

    Che dire?
    Cosa fare ora?
    Domande beffarde sorgevano nella sua mente.
    Teneva stretta la sua amata 18, senza saper che fare...
    divorato dentro dall'inattesa e raccapricciante notizia.
    Ombre nere si mescolavano tra di loro dentro il suo cervello...
    Il ricordo del luna park...
    Quel giorno felice... forse l'unico giorno davvero felice...
    Spariva, mescolandosi a nere ombre.
    Sapeva che un giorno uno dei due fratelli avrebbe fatto capolino alla sua porta.
    Era questione di tempo.
    Un senso di apatia iniziò a impadronirsi di lui.
    Come molto spesso accadeva, iniziava a manifestarsi in lui il desiderio di sparire.
    Ma questo vortice nero venne come spazzato via da una voce cristallina.
    "6..."
    18 lo aveva chiamato e lui la guardo all'istante.

    Fu allora che una domanda affiorò.
    Ed era la domanda che 6 temeva.
    "...Ora... cosa possiamo fare? Cosa facciamo?"
    Che fare?
    Di certo lui l'avrebbe difesa.
    Era logico. Istintivo.
    Ma... fino a quando?
    Fino a quanto avrebbe potuto proteggerla, ora che le sue braccia erano prive di armi?
    Gero aveva dalla sua una Magnum 44. Una pistola potente, che non usava mai.
    Ghiller, per quanto poco lo conoscesse, indossava un coltello sotto il cappotto.
    E lui aveva solo delle semplici braccia.
    Per quanto avrebbe potuto giocare a fare l'eroe?
    Per quanto ancora?
    Cercò comunque di rassicurare la ragazza.

    "Non preoccuparti, 18... io ti proteggerò, lo giuro.
    Domani andremo assieme da Gero... penso di riuscire ad ottenere un compromesso... se mi stai vicino, sarai al sicuro..."
    L'androide posò le mani sulle spalle di lei e la staccò un attimo dal suo petto.
    Lo sguardo di 18 lasciava ad intendere il fatto di aver capito.
    Un'ultima lacrima precedette il sì.

    6 allora si alzò in piedi, allontanandosi un po'.
    Voltando lo sguardo, parlò a bassa voce.

    "Dormi pure nel mio letto. Io starò qui seduto a farti da guardia."

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