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  1. #1
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Red face Anche la mia FanFiction

    Visto che in questo periodo molte persone postano le loro storie, lo faccio pure io.
    La mia FF si intitola Innocence ed è presente su Dba, ma non è ancora completa.
    Pensavo che magari postarla qui sarebbe stato molto carino, anche se non so se piacerà a molti, dato il tema inusuale che tratta, e visto che è più che altro un introspettivo drammatico, (ma molto ma molto crudo)...
    Solitamente dovrei targarla NC17, ma confido nel poter metterla pure qui...
    Cominciamo. Vi siete mai chiesti che vita poteva aver avuto 18, ancor prima di diventare un androide? Ascoltate questa storia....

    Prologo:

    Sin da quando ero una bimba piccola, i miei genitori
    mi raccontavano che, se un giorno io fossi stata presa dall'orco cattivo,
    di sicuro il principe sarebbe giunto a salvarmi...


    Una goccia.
    Una goccia di un liquido scarlatto cadde sulla moquette del pavimento.
    Una goccia, poi un'altra.
    Un'altra e un'altra ancora.
    Marito e moglie giacevano senza vita al suolo, dilaniati.
    Le coperte della cameretta erano tutte inzuppate di sangue. Impronte di mani insanguinate sui muri, sui mobili.
    Due fratelli.
    Si erano addormentati qualche ora prima con la certezza di rivedere i loro amati genitori.
    Ora dormivano placidamente con i loro cadaveri accanto, tra le coperte piene di sangue.
    Qualcuno era entrato silenziosamente in casa e i due coniugi avevano disperatamente cercato di salvaguardare i piccoli. Erano stati uccisi.
    Il carnefice stava insensibile accanto al letto.
    I capelli lunghi e bianchi, uno sguardo freddo e triste.
    Il corpo era per la maggior parte metallico, con visibili saldature e pezzi di diverso colore.
    Un microfono sull'orecchio destro.
    Dall'apparecchio uscì una voce.
    "Bravo, Roku... hai proprio fatto un bel lavoro con quei due... ora prendili."
    L'androide non cambiò espressione e si avvicinò ai fratelli prendendoli entrambi tra le braccia. Dormivano ancora.
    Lentamente fece per incamminarsi fuori dalla casa ma, una volta uscito, trovò una decina di volanti della polizia ad attenderlo. Avevano di certo sentito tutto.
    "Mani in alto... sei in arresto per duplice omicidio colposo" intimò un poliziotto puntandogli contro la pistola.
    L'androide non disse nulla. Dal microfono un'altra frase.
    "Uccidili!"
    Subito questi stese un braccio in avanti e lo fece mutare in una mitragliatrice.
    Senza la minima esitazione, crivellò di colpi quei poveri uomini.
    Passò veloce tra i cadaveri, alzandosi in volo.
    "Abbiamo fatto un bel regalo alle loro famiglie, vero?" chiese la voce ridendo.
    L'androide non rispose.
    Stava arrivando alla meta.
    Atterrò su uno spiazzo dentro una montagna e si diresse verso la porta che aveva innanzi.
    Un laboratorio apparve dinnanzi a lui, una volta che essa si spalancò.
    Un uomo giovane, tutto vestito di nero, si alzò dalla postazione PC e sorrise giungendogli appresso.
    "Hai fatto in fretta, Numero 6... forse meriti un premio!"
    Roku, il cui nome significava appunto 6, posò su una branda i due fratelli.
    "Ma che cosa abbiamo qui? Ti avevo detto di trovarmene due dello stesso sesso, idiota!!!" urlò l'uomo vedendoli.
    I due gemelli stavano per svegliarsi. Uno aveva i capelli neri, mentre la sua sorellina era bionda.
    Lei aprì gli occhi e vide quelle due persone che non conosceva.
    "Chi siete?" chiese spaventata per poi svegliare suo fratello.
    Il bambino si svegliò e come la sorella si impaurì, indietreggiando.
    "Cari bambini... papà e mamma ci hanno chiamato per portarvi qui.
    Dovevano partire per un lungo lungo viaggio, quindi ci occuperemo noi di voi due..." disse l'uomo con tono rassicurante. Mentiva chiaramente.
    Allora i due fratelli si calmarono un poco, mettendosi a sedere.
    "Quando tornerà la mamma? ...voglio stare con lei..." mormorò la bambina a suo fratello, stringendosi.
    Roku non disse nulla.
    Non poteva dire a loro che proprio lui aveva ucciso i genitori e che non sarebbero mai più tornati.
    Poi iniziò a discutere con l'uomo.
    "Dottor Gero... perché non dite loro la verità... che non potranno mai più vederli...".
    Il dottore lo gelò con lo sguardo "Numero 6... una sola parola in più e ti distruggo! Hai capito bene, ammasso di ferraglia?"
    L'androide non ribatté. Squadrò quei piccoli sventurati e si allontanò con aria triste.
    Fratello e sorella erano spaventati, sul punto di piangere. Sentivano già la mancanza di mamma e papà, ignari della loro fine.
    "Allora, piccoli miei... io sono il dottor Gero. Voi come vi chiamate?"
    I bambini fecero per presentarsi, ma le loro bocche vennero tappate da un dito che vi si posò sopra.
    "Non importa..." disse l'uomo con noncuranza.
    "D'ora in avanti vi darò io dei nuovi nomi, siete d'accordo?" chiese questi carezzando la testa della bimba.
    "Io vi do il benvenuto... Numero 17... e Numero 18..."

    ***ecco qui il prologo, se desiderate il seguito, non fate altro che dirlo...^_^***
    Ultima modifica di GT!; 08-01-2007 alle 23:16

  2. #2
    You know my name... L'avatar di Vegge_Davv88
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    Io desidero il seguito, ed è scritta bene... inoltre tutto ciò che impone un nuovo punto di vista nel mondo di dragon ball non può che farmi piacere
    La necessità e l'avidità ci seguiranno fino alle stelle...

    Vecchia ff (incompiuta): Dragon ball T

  3. #3
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Molto bene!
    Ecco il primo capitolo.

    Orfani

    C'erano una volta due fratelli. La loro vita proseguiva felice,
    ma un brutto giorno un servo di un orco cattivo li rapì...


    Il dottor Gero li fissava. Accennò un sorriso e si mise in ginocchio all'altezza dei gemelli.
    "Signore... quando arriverà la mamma?" chiese intristito il bambino, ora ribattezzato come Numero 17.
    "La tua mammina mi ha detto che tornerà... a patto che voi facciate quello che dico. Mi sono spiegato?" rispose Gero carezzandogli una guancia.
    La bimba, Numero 18, era in lacrime, spaventata dal posto umido e da quelle persone da poco conosciute.
    "Quanti anni avete, piccoli?" chiese Numero 6 a qualche metro di distanza. "Sei..." mormorarono all'unisono i due.
    "Siete ancora un po' giovani... inizierò a praticare quando sarete più grandi..." borbottò tra sé e sé l'uomo.
    I bimbi furono accompagnati alle loro camere.
    Come ogni bimbo della loro età, si aspettavano una stanza piena di balocchi, di tende colorate...
    "Ecco qui." fece Gero spingendoli dentro.
    I loro visi, al veder i loro lettini, persero ogni piccolo bagliore di felicità: due piccole brande, sporche e malridotte, stavano nel mezzo di una stanza di circa tre metri per quattro di diametro.
    Tutto intorno vi erano tubi, fili della corrente che servivano per il laboratorio adiacente.
    Come una prigione.
    Non vi erano finestre, né, quanto minimo, una piccola porta sul mondo esterno.
    "Credo sia ancora molto tardi per voi, piccoli...vi conviene dormire ancora. Il bagno se vi serve è alla prima porta a sinistra. Buonanotte..." sghignazzò Gero apprestandosi a chiudere la porta di ferro.
    Ma prima di poterlo fare, venne bloccato dalla manina gelida di 18.
    "Embeh...cos'hai, ora?" domandò stizzito.
    La bimba assunse un'espressione imbronciata.
    "Signore... questo posto non mi piace e il nome che mi hai dato lo trovo brutto..."
    Non ebbe nemmeno il tempo di finir la frase, che fu colpita al volto da uno schiaffo che la fece cadere all'indietro e battere la testa sulla parete.
    "Sorellina!!!" urlò 17 correndole incontro. 18 era grondante di lacrime e si teneva la guancia arrossata.
    "Perché mi hai picchiato, signore?" pianse tra un singulto e l'altro.
    "Che vi piaccia oppure no, questa è la vostra casa, ora! Non vi permettete di lamentarvi, altrimenti non mi farò problemi a picchiarvi. Anzi, potrei anche farvi di peggio." Così dicendo, si tolse la cinghia e la fece schioccare tra le mani.
    17 e 18 trattennero il fiato e le lacrime, terrorizzati.
    Gero si mise poi alla porta e la chiuse sonoramente "Scordatevi che io vi vizi come i vostri genitori, marmocchi... ora filate a dormire!!!" urlò e i gemelli obbedirono istantaneamente.
    Il maschietto si sdraiò accanto alla sorellina, ancora dolorante.
    "Fratellino mio... perché è stato cattivo con me?" domandò singhiozzando.
    "Non lo so... voglio la mamma..." mormorò coprendosi con una lercia coperta.
    "Spero che torni presto..." concluse la bimba imitando il fratello.
    I gemelli chiusero poi gli occhi e si addormentarono.
    Nello stesso momento, Numero 6 stava seduto su una sedia, osservando la scena.
    "Che cavolo guardi, tu?" chiese il dottore avvicinandosi.
    "Lei è troppo cattivo, dottor Gero..." mormorò a testa bassa.
    L'uomo lo fissò irritato, ma poi si mise a ridere.
    "Cattivo, dici?No... io sono davvero una persona per bene..." così dicendo si rimise la cintura.
    Proseguì poi a parlare "I genitori di quei due li stavano rovinando... Se vizi i mocciosi così, da grandi non ti danno altro che grattacapi...".
    Numero 6 lo osservò insensibile, sempre con la solita espressione, mentre gli carezzava i capelli bianchi.
    "...6...sai che tu sei come un figlio per me... ti ho salvato dai tuoi genitori, ricordi,vero?".
    L'androide assunse un viso sorpreso. "Certo che ti ricordi... non ti ho resettato tutta la memoria, quindi so per certo che puoi...".
    Gero non finì la frase e iniziò ad allontanarsi lentamente.
    Ma 6 lo fermò prendendolo per un braccio.
    "Che c'è figliolo?" domandò con un ghigno.
    "La prego... non voglio più che mi faccia fare come prima... non voglio più uccidere..." supplicò l'androide con tono remissivo.
    "...Ci penserò su..." abbozzò noncurante l'uomo,per poi dirigersi verso la sua camera. La porta quindi si chiuse e venne bloccata a chiave dall'interno.
    Solo Numero 6 rimase in piedi nel laboratorio.
    Da quando il Red Ribbon era stato distrutto, Gero aveva costruito in una cavità di un monte a nord il suo laboratorio.
    Lui era stato il primo androide a funzionare, tra quelli che aveva costruito.
    Il primo con anima umana...
    Questa peculiarità era stata la sua condanna. Il suo corpo era per il 70% meccanico e quindi poteva venir controllato dal suo creatore tramite computer.
    Ma la mente restava.
    Volente o nolente, ogni volta che Gero decideva di uccidere qualcuno, a lui toccava tenersi il rimorso.
    Uscì fuori dalla base, sedendosi lentamente sul bordo del passaggio.
    La luna brillava intensamente, ma a lui pareva rossa.
    Rossa del sangue di chi aveva ucciso.
    Tutto era accaduto così in fretta...
    Non poteva immaginare che i genitori si svegliassero. Un cyborg non fa rumore.
    Forse per istinto i due genitori si erano alzati dal letto.
    Perché lo avevano fatto? Se se ne fossero stati là, non sarebbero dovuti morire.
    La madre l'aveva uccisa con un colpo alla nuca, scoperchiandole in parte la calotta cranica e spargendo materia cerebrale ovunque.
    Il padre venne poi colpito dallo stesso tipo di proiettile, ma ebbe tempo di correre fino alla camera, con mezzo intestino di fuori.
    Lo vide negli occhi, prima di ucciderlo con un colpo al volto.
    Occhi blu, profondi... tanto profondi che parevano scrutarti nell'anima.
    Occhi disperati, velati dal pianto e dal sangue.
    Uno sparo silenzioso.
    Quelle due persone erano morte. Tutte le cose belle che potevano aver fatto, tutti i loro ricordi, la felicità, cancellati da un paio di proiettili calibro 46.
    "Se solo se ne fossero stati a letto, non sarebbero..." mormorò l'androide chinando il capo con un groppo alla gola.
    "Morti...".
    Una lacrima.
    Un liquido salato che iniziava lentamente a scendere dall'occhio destro, l'unico dei due ancora organico.
    "Perché piango...perché..." concluse 6 guardando la luna e pensando ai due gemelli.
    "Piccole anime innocenti,abbiate pietà di me..."

  4. #4
    Apocalypse please. L'avatar di Katy Romance
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    come inizio è promettente e poi è scritto molto bene! le qualità dei personaggi sono azzeccate infine non vedo l'ora di leggere il seguito!
    bella bella

  5. #5
    Fottuto Genio™ L'avatar di lele_ct
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    è scritta mlt bn...brava
    La mia fanfic: "Dragon Ball Destiny"__DB Destiny Fan Manga__Le mie Dragon MinGhiate XD___ __GT= Gran Troiata™ - AF= AFanculo!!!™ (lele_ct's copyrights)__
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  6. #6
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Grazie. Comunque, vedrete, questo è solo l'inizio .

    Capitolo 2

    Sensi di colpa


    L'orco cattivo viveva in una grotta su una montagna del nord,
    da dove i due non potevano scappare...


    L'androide Numero 6 contemplava la luna senza dire una parola.
    Gero dormiva nella sua camera, e così i bambini.
    I piani del suo capo erano palesi. Voleva far qualcosa ai gemelli, qualcosa di cui lui stesso conosceva la sofferenza.
    Si alzò lentamente dal bordo e camminò dentro nel laboratorio.
    Un semi-automa come lui non poteva fare altro che muoversi. Non poteva dormire o mangiare. Era stato costruito solo per "Far pulizia"...così diceva Gero quando intendeva uccidere qualcuno.
    Che ne sa un automa di emozioni?
    Numero 6 poteva provarle, a causa di un ancestrale deja-vu, ma non riusciva a spiegarle.
    "Anch'io avevo dei genitori?" si chiese triste mentre si sedeva piano su di una sedia.
    Ad un certo punto la porta si aprì e la bimba camminò tastoni, con i suoi piedini scalzi, verso il bagno.
    L'androide stava al buio e la guardava. I suoi sensori fissarono la guancia gonfia e videro delle lacrime che ancora scendevano.
    "Cosa ci fai qui?" domandò cogliendola di sorpresa.
    18 fece un piccolo balzo, ma poi vedendo quella persona si rasserenò.
    6 non le dava l'impressione di una persona cattiva, sebbene fosse imponente...
    "V... vorrei usare il bagno... mi scappa la pipì..." rispose con un filo di vergogna.
    Lui le si avvicinò e le porse una mano.
    "Vieni, ti ci accompagno..." mormorò prendendola per la manina.
    Il metallo del suo braccio fece incuriosire la bimba, che iniziò a tastarlo.
    "Sei così freddo... sono queste le tue braccia?" domandò.
    L'androide non rispose e la portò nel luogo stabilito.
    Quando ebbe finito, fece per portarla in camera.
    "Ti conviene dormire... è molto tardi..." mormorò alla bimba dandole una leggera pacca sul sederino, per mandarla avanti.
    18 si girò e lo guardò negli occhi.
    "Tu sei buono con me... perché servi quel signore cattivo che ci fa male?" chiese toccandogli i lunghi capelli.
    6 la guardò e tirò un sospiro.
    "Lui mi ha salvato... salvato dalla morte. Mi disse che i miei genitori mi avevano abbandonato...gli devo la vita...".
    La bimba lo strattonò per un lembo dei suoi pantaloni.
    "Mi racconti cosa ti è successo?".
    Allora i due si sederono e 6 si mise a raccontare.
    "Prima di diventare così, ero un bambino della tua età. Vivevo felice, ma un giorno ebbi un incidente. Delle macchine... un'ambulanza... poi il vuoto.
    Credevo di esser morto, o magari lo ero... un giorno mi svegliai e trovai il dottore vicino a me. Mi disse che ero andato in coma e che ero stato giudicato morto. I miei genitori stavano per mandarmi all'inceneritore, ma lui ha preso il mio corpo e lo ha tramutato in ciò che sono ora, salvandomi dalla morte."
    Così dicendo si mise una mano sopra l'altra e il braccio prese la forma di una mitragliatrice.
    "Metà del mio corpo è umano e per questo posso crescere, ma l'altra metà è un'arma assassina.
    La mia memoria è stata cancellata quasi del tutto, non ricordo altro..." concluse facendo tornare alla normalità l'arto.
    18 lo guardava attonita.
    "Tu uccidi la gente?" chiese con un filo di voce.
    6 non rispose.

    ---I tuoi genitori sono morti, non torneranno. Gero ti ha mentito per farti stare buona---
    Come avrebbe potuto dirle ciò?
    ---Sono stato io a ucciderli---
    Le parole non gli uscivano, non poteva assolutamente dirle la verità.
    ---Mi spiace---


    Decise quindi di tacere e di assecondarla.
    "Dici che la mamma tornerà?" chiese la bimba in tono preoccupato.
    "Aspetta ancora, piccolina" rispose "perché sono certo che un giorno tutto si risolverà... la ritroverai..."
    Il suo volto si illuminò di gioia.
    Eppure, dietro tale ipocrisia, le si stava nascondendo il peggiore dei dolori...
    "Tu mi piaci, signore" disse con un sorriso "Non sei una brutta persona. Sei tanto tanto buono!".
    6 la guardò sorpreso. Una bimba poteva provare sentimenti per una cosa abominevole come lui?
    18 lo salutò e tornò a letto, dopo avergli dato un bacino sulla guancia.
    L'androide abbassò lo sguardo e si mise le mani nei capelli.
    "Mi ha anche detto che le piaccio..."
    Che crudeltà.
    Tutto è così crudele...
    Io ho ucciso i suoi genitori e lei mi viene a dire che sono una brava persona...
    Perché questo...
    Perché questo...
    Perché questo...
    La notte passò. Le stelle rimasero a brillare, simili a tante piccole lacrime...

  7. #7
    You know my name... L'avatar di Vegge_Davv88
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    Ti do un consiglio... posta un episodio al giorno come fanno quasi tutti (io compreso = leggete la mia fic^^)... comunque bella bella, scritta bene!
    La necessità e l'avidità ci seguiranno fino alle stelle...

    Vecchia ff (incompiuta): Dragon ball T

  8. #8
    No, non QUEL GT L'avatar di GT!
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    Citazione Originariamente Scritto da Vegge_Davv88 Visualizza Messaggio
    Ti do un consiglio... posta un episodio al giorno come fanno quasi tutti (io compreso = leggete la mia fic^^)... comunque bella bella, scritta bene!
    benissimo^_^
    al momento di capitoli ne ho fatti 30, quindi vado con calma!
    Più avanti, magari, metterò qualche illustrazione attinente.

  9. #9
    Member L'avatar di Mystic Gohan Ssj2
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    si è molto bella!

  10. #10
    Good Boy L'avatar di Goten_Best
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    very well!!continua cos'^^
    VINCITORE DELLA PRIMA EDIZIONE DELL'ISOLA DEI SAYAN!!!
    <-----Muahaha I'm figo!!!!^_^
    BODYGUARD UFFICIALE DI SBK!!!..(stare ad almeno 50 m. da lei!!!!)

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