Vabbè, l'America ha avuto semplicemente una situazione economica molto favorevole e l'accortezza di puntare tutto sulla ricerca scientifica. Anche se la maggior parte dei premi nobel sono stati assegnati a studiosi che lavoravano in America, gli americani tra di essi (intendendo chi è nato lì da qualche generazione) non sono poi così tanti, mentre invece di italiani ce ne sono un bel po'. L'America è un paese TOTALMENTE costituito da immigrati, vorrei ricordarlo.
Tornando al punto principale del thread, a mio avviso l'immigrazione in Italia sta avendo almeno un effetto positivo: ci sta facendo riscoprire italiani. Da quando ci sono pakistani, maghrebini, turchi, albanesi e quant'altro a portare sul nostro suolo le loro abitudini senza alcun problema abbiamo iniziato ad accorgerci che forse qualcosa in comune tra Nord e Sud c'è; che esiste una cultura condivisa, non ancora ben costruita unitariamente, che caratterizza l'essere italiani dall'essere parte di altre nazionalità.
Questo tipo di unità non è certo accidentale nello sviluppo di una nazione forte. Ne abbiamo le prove dalle culture del passato e del presente: l'Antica Grecia, il mondo germanico, la Francia, hanno prodotto correnti di pensiero straordinariamente forti e sono state (o sono ancora) civiltà grandiose perché erano capaci di lavorare assieme, indipendentemente che questo includesse concordanza o opposizione tra le opinioni. I filosofi e gli scienziati tedeschi hanno sempre sentito il bisogno di criticare i propri connazionali, ma lo hanno sempre fatto con spirito comune; così anche i francesi, pur con accezioni diverse. Per questo hanno prodotto alcune delle più grosse pagine della cultura europea degli ultimi 4-5 secoli.
Noi nel mentre cosa facciamo? Ci diamo addosso, ci rinchiudiamo nei nostri gusci e lanciamo qualche frecciatina qui e là agli altri, solo per mantenerli lontani dalla propria casetta. Non si cerca mai di perfezionare le tesi altrui o le proprie, bensì si polemizza in modo blando solo per spostare leggermente l'asse del potere dalla propria parte. E poi ci si chiede perché la politica fa schifo e l'Italia rimane un terzo mondo del pensiero globale: se nessuno decide di mettersi a pensare in modo profondo la realtà delle cose, e non presenta a tutti le sue tesi per provocare il pensiero anche negli altri, come si può pretendere che migliori la qualità della nostra vita?
Forse gli immigrati danno fastidio, forse ci rubano il lavoro (ma quale poi?), forse il diverso è sempre qualcosa di duro da affrontare. Ma è quando lo si guarda in faccia che puoi vedere davvero cosa tu sei, in quanto italiano, europeo e, più di tutto, in quanto essere umano.