Ok, io partecipo col mio primo racconto che abbia mai scritto alla quale sono molto legato (alcuni dei cavalieri dell'apocalisse e del forum di dba l'avranno già letto), spero che possa piacere pure a voi
ARSHEL E CELINE
Quando il tempo e lo spazio erano indefiniti, e l’universo ancora non esisteva, Dio viveva in pace ed armonia con i suoi angeli, essi erano degli esseri perfetti: non conoscevano sensazioni come dolore o odio e sembrava che quest’atmosfera serena ma statica, dovesse continuare per l’eternità.
Eppure, c’era qualcosa che dissentiva dalla regola…
O meglio alcuni, due angeli piuttosto giovani: Arshel e Celine, entrambi provavano un amore nei confronti dell’altro molto più intenso rispetto a quello verso gli altri angeli. Ciò suscitava in quest’ultimi reazioni diverse: chi si chiedeva perplesso come in un luogo così perfetto, fosse nato qualcosa di conosciuto e non previsto nemmeno da Dio. I più rigorosi invece, erano scandalizzati dal fatto che quei due angeli si amassero così tanto, sostenendo che l’amore tra angeli dovesse essere in ugual misura per tutti, e soprattutto, non dovesse contemplare un “contatto” fisico così intenso.
Già, perché quell’amore non era diverso solo dal punto di vista spirituale, bensì anche nel modo di comportarsi: Arshel e Celine stavano sempre uniti, in una maniera da far sì che alcuni esseri celesti fossero sconvolti, pensando che quel modo di fare fosse impuro e non degno di un essere perfetto.
Ma a loro non interessava il fatto che fossero considerati dei sempliciotti incoscienti dagli angeli più anziani di loro, né che fossero guardati con occhi diversi dai loro compagni. Per loro contava solo il loro amore, che tra l’altro era nato pure per caso. Fu un lampo, Arshel stava seduto a leggere, Celine inciampò facendo cadere anche il ragazzo, mentre si alzarono, i loro sguardi s’incrociarono, fissandosi per alcuni, interminabili secondi, e dopo essersi presentati e aver scherzato un po’, promisero di incontrarsi ancora; e da allora, non furono più gli stessi, diventarono diversi dagli altri angeli. Lo stesso Dio si chiedeva come potesse esserci un sentimento del genere, in un posto che a suo avviso, non aveva bisogno di nulla.
Stava serpeggiando però una seconda novità, molto più pericolosa di quel sentimento strano ma innocuo…
Lucifero, uno degli angeli più potenti del cielo, raccolse intorno a sé coloro che provavano invidia nei confronti di Dio, pensando che egli non dia tutte le sue capacità agli angeli suoi figli, ma le tenga con sé per avere una posizione di dominio sugli altri, nonostante egli dicesse che non c’era cosa che amasse di più dei suoi figli. Fra questi angeli, c’era anche Celine, Arshel, che sospettava qualcosa a riguardo, era contrario al fatto che lei fosse in contatto con quel Lucifero, ritenendolo un subdolo approfittatore assetato di potere; per contro Celine, convinta dal fatto che Lucifero guardava benevolmente la sua relazione con Arshel (o era quello che le faceva credere), pensava che il loro amore sarebbe stato finalmente accettato se Dio e gli angeli anziani fossero stati sconfitti.
“Pensavo che non t’interessaste il fatto che fossimo considerarti diversi! Pensavo che l’amore che provi per me fosse più forte delle voci che circolano!”
“Certo che lo è! Ma finché non ci sarà più giustizia, come promette Lucifero, dovremmo passare l’eternità con quest’etichetta sulla schiena, e io non voglio questo! Non lo meritiamo!”
“Lucifero? Ti sta solo usando per le sue aspirazioni!”
“Lucifero non mi sta usando! Lui, a differenza di quei vecchi, comprende il nostro legame..”
“Andrai verso la rovina! E…”
Nel frattempo comparve Lucifero, il quale chiamò Celine che lo seguì.
“Non andare Celine!”
“Ci vediamo presto Arshel, quando questo sarà veramente un luogo perfetto. Ti amo”
E così scomparve assieme al capo degli angeli ribelli, un momento dopo, un angelo amico di Arshel corse verso di lui,
“Arshel! Asrhel! Vieni presto! La sede di Dio è sotto attacco!”
“Va tu! Io non me la sento, non sono in grado di esservi d’aiuto..”
“Ma che dici! Sei forte, abbiamo bisogno di te e..”
La frase fu spezzata da un altro angelo che aveva visto la scena precedente, il quale poggiò una mano sull’amico e scosse la testa, allora capì e lasciò perdere seguendo il nuovo arrivato.
Arshel intanto se n’era già andato, in quel momento non l’importava delle sorti del conflitto, ma solo che la sua amata tornasse da lui, anche se sapeva che non sarebbe stato così.
Difatti, la sua previsione si avverò, gli angeli ribelli furono sconfitti, Dio, amareggiato e deluso da quella ribellione da parte dei suoi figli, decise di non distruggere i ribelli, bensì di esiliarli in un luogo di sofferenza, angeli del male, custodi di quell’indole creato da loro stessi.
Arshel, quando ricevette la notizia sul destino di Celine, pianse amaramente dalla disperazione e cadde in uno stato di profonda depressione, fu la prima volta che un angelo pianse, che soffrì
così tanto…
Molto tempo dopo, Arshel si riprese e divenne uno degli angeli più rispettati del cielo, agli occhi degli altri, sembrava avesse dimenticato quella ribelle, in realtà era solo una maschera, per quanto si sforzasse, non riusciva a rimuoverla dal suo cuore, così s’impegnò con tutta l’anima per pensarci il meno possibile.
Ma il vento del destino a volte riporta con sé ricordi di cui se ne farebbe volentieri a meno.
Gli angeli ribelli, ora denominati come diavoli, si riorganizzarono, e dall’inferno, diedero l’assalto al paradiso, così gli angeli si trovarono di nuovo a combattere. Arshel era al comando di una legione angelica, pronto a vendicarsi di Lucifero, reo di aver condannato Celine alla dannazione eterna.
Ma quando vide il comandante nemico, restò completamente di stucco.
Al comando c’era Celine, era diversa dall’ultima volta che Arshel la vide, aveva un paio di ali nere, non emanava più luce, bensì ombra, e il suo sguardo era spento e cupo.
“Celine! Sono io, Arshel!”
Neanche il tempo di finire la frase, che l’angela oscura si scagliò sull’amato senza pietà, Arshel fu colto completamente di sorpresa, ma anche dopo un po’ di tempo, continuava ad incassare colpi senza reagire minimamente.
“Cosa fai? Non combatti?! Allora vuoi farti ammazzare! Non capisci che non c’è più amore in me? Quello che c’è stato tra noi, adesso non esiste più!”
“Tu menti a te stessa Celine! E ti sbagli! Io sono morto da quando tu te ne sei andata, era la tua presenza a rendermi vivo! Francamente non cambia nulla per me se mi uccidi adesso, anzi, morirei sereno, perché ti ho incontrata un’ultima volta! Grazie Celine, ti amo!”
A quelle due parole, il cuore di Celine tornò a vivere, si fermò ricordando quelle parole che lei aveva detto a lui prima di andare con Lucifero, fisso gli occhi di Arshel, come durante il primo momento in cui s’incontrarono.
Si scambiarono un gesto d’intesa, sapevano entrambi cosa fare, sapevano che ora che si erano incontrati, non potevano più separarsi, ma la loro nuova condizione non permetteva di restare uniti.
Così, si avvicinarono, e si uccisero a vicenda, caddero e si accasciarono abbracciandosi, e restarono immobili sul suolo, le loro labbra unite in un ultimo bacio.
I due eserciti, quando videro ciò che accadde, si fermarono, sgomenti di come un angelo e un demone potessero amarsi tanto da morire pur di non separarsi.
Intervenne Dio stesso, finalmente capì, capì che quello che animava quella coppia, era qualcosa di nettamente più grande e puro dello statico amore che vigeva tra gli angeli, si ricordò di come lui provò quella sensazione alla notte dei tempi, e si rammaricò del fatto di essersene dimenticato. Se non l’avrebbe fatto, Arshel e Celine avrebbero potuto continuare ad amarsi ed insegnare il vero amore anche agli altri. Decise allora di creare uno spirito dalle anime di quei due giovani sfortunati, creò lo spirito d’amore verso l’anima gemella, limpido e oscuro, di sacro e profano, che porti gioie e sofferenze e che vada aldilà della classica concezione di bene e male.