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  1. #1
    Sfegatata fan di Piccolo! L'avatar di Elly
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    Predefinito About Gohan and Piccolo(fanfic)

    é un orrore! O_o é la prima fic su Dragon ball che ho scritto ed é stata buttata giù in tutta fretta! =__= Spero cmq ke nn sia così terribile come credo!

    About a Gohan and Piccolo
    L’aria che gli accarezzava il viso era tiepida e annunciava l’imminente arrivo della primavera.
    Piccolo aprì un occhio e osservò il paesaggio notturno sotto di sé,che si estendeva solitario per migliaia di kilometri...era una visione così spettacolare che chiunque avrebbe provato una sensazione di pace e armonia.
    Non era così.
    Non per lui.
    Capiva che la storia non si basava su presentimenti,ma quello che gli pulsava nelle vene era una sensazione talmente sgradevole che era impossibile ignorarla.
    Qualcosa non andava...
    Forse un nuovo nemico?
    Sentì dei passi dietro di sé e si voltò fulminio,pronto a colpire...ma davanti a chi era arrivato abbassò ogni difesa.

    -Ah...sei tu...-

    Mormorò,prima di tornare nella stessa posizione di prima,con gli occhi chiusi.
    Gohan lo osservò in silenzio,stupito.
    Perché mai aveva reagito con tanta irruenza?
    Credeva che fosse un nemico?

    -Cosa c’é che non va?-

    Domandò timidamente il bambino sedendosi accanto a lui,con le gambe penzoloni nel vuoto.
    Piccolo lo guardò con la coda dell’occhio,prima di sospirare un “niente” poco convinto.
    Gli occhi scuri di Gohan si posarono sul profilo crucciato di Piccolo.

    -Se...insomma...-

    Non sapeva come formulare il pensiero senza apparire ridicolo.
    Insomma,Piccolo era in grado di badare a se stesso! Che bisogno aveva lui,mocciosetto di sei anni,di dirgli: “Se hai un problema magari posso aiutarti a risolverlo”?
    Piccolo notò l’indecisione del bambino e concentrò il suo sguardo su Gohan,incuriosito.

    -Che hai da fare quella faccia?-

    Domandò burbero. Il bambino,scosso dai suoi pensieri,lo guardò smarrito,ingoiando il resto della frase.

    -Non importa-

    Rispose mesto,osservando le stelle.
    Piccolo stava per ribattere quando un’aura sconosciuta occupò ogni suo pensiero.
    Anche Gohan se ne accorse e balzò in piedi,guardandosi intorno,ogni muscolo teso per fronteggiare una possibile battaglia.
    Per una manciata di secondi non accadde nulla e l’unico rumore intorno a loro era il fruscio del vento.
    Un fruscio più forte degli altri...e una figura coperta da un grande mantello comparve a pochi metri da loro,sorridendo maligna.

    -Chi non muore si rivede eh,Piccolo?-

    Gohan spostò il suo sguardo dal nuovo arrivato al suo maestro,che aveva un’espressione stupita quanto la sua.

    -Cosa vuoi?-

    Ringhiò,ignorando l’espressione attonita e desiderosa di risposte da parte di Gohan.

    -Bhé,il motivo é un classico direi...vendetta!-

    Una risata amara spezzò l’aria ma,con grande stupore dei presenti,non proveniva dal nuovo arrivato...ma da Piccolo.

    -Vendetta? Tu? Certo,hai un’aura niente male...ma non sei così potente da permetterti l’arroganza di sfidarmi. Non dureresti due minuti-

    La figura scosse la testa,si abbassò il cappuccio e mostrò il suo viso.
    Gohan rimase a bocca aperta.
    Era una ragazza!
    Ma...il suo viso...era così rovinato...così vecchio...

    -Non esiste solo la forza fisica. Si può battere un nemico in maniera molto più facile...e comoda!-

    Disse con l’ombra di un sorriso,facendo ondeggiare i suoi folti capelli rossi.
    Piccolo si fece serio e la guardò.

    -Io non ti conosco. Cosa vuoi da me?-

    -Mi conosci fin troppo bene invece...anche se sono passati diversi anni,lo ammetto...-

    Piccolo provò a scavare tra i suoi ricordi ma quel viso proprio non gli diceva niente.
    Vedendolo indeciso,la ragazza fece schioccare la lingua infastidita.

    -Il mio nome é Kurin. E tu hai sterminato tutta la mia famiglia più di diciotto anni fa-

    Gohan guardò il suo maestro che non tradiva alcuna emozione.

    -Ero solo un moccioso all’epoca-

    Ribatté non staccando gli occhi da quelli color smeraldo di Kurin.

    -Questo però non ti impedì di fare una strage nel mio villaggio! Tu forse non ricordi...-

    Ad ogni parola si avvicinava sempre di più al namecciano.

    -Ma le grida degli abitanti distrutti dalla tua furia sono ancora ben presenti nella mia mente,così come le ultime parole di mio padre...ti invocava pietà...ma tu lo hai ammazzato come un cane rognoso,senza un’esitazione!-

    Ora la ragazza era davanti a Piccolo e lo fissava minacciosa dal basso verso l’alto.

    -Ho passato la mia vita a prepararmi per questo incontro...sarò io a sconfiggerti...e nel peggiore dei modi!-

    Piccolo era sconcertato.
    Non ricordava assolutamente quel fatto...certo,quando era un moccioso aveva distrutto parecchi villaggi ma non ricordava di aver mai compiuto una strage come dipingeva la ragazzina davanti a lui.

    -Senti io non so veramente di cosa...-

    Un sorrisetto illuminò il viso della ragazza e poco dopo Piccolo si ritrovò schiena a terra,con la ragazza seduta comodamente sul suo stomaco.
    Superato il primo momento di sconcerto il namecciano cercò di liberarsi...ma c’era qualcosa che non andava.
    I suoi occhi erano incollati in quelli smeraldo della ragazzina...non riusciva a staccarli...era come affondare in un oceano di pace verde/azzurro.
    Gohan osservò atterrito il suo maestro afflosciarsi al suolo,con gli occhi vuoti.
    Cercò di correre da lui ma Kurin glielo impedì,afferrandolo per la casacca e sollevandolo senza alcuna fatica.

    -Non si svegliano i bambini quando dormono...-

    Gli soffiò queste parole a pochi centimetri dall’orecchio...e le palpebre di Gohan divennero improvvisamente pesanti...una parte della sua mente era conscia del fatto che piccolo era in pericolo...che bisognava restare svegli e fronteggiare il nemico...ma il torpore del sonno era così piacevole...così invitante...
    Kurin sorrise malignamente e sbatté il ragazzino addormentato a terra.
    Era stato più facile del previsto.

    -Buon incubo mio caro-

    Disse,rivolta a Piccolo,prima di sedersi su un masso e aspettare che la sua magia facesse effetto.

    Tutto intorno a lui non c’era nient’altro che oscurità.
    Piccolo socchiuse gli occhi cercando di capire almeno dove si trovava.
    Niente.
    Intorno a lui c’era il nulla assoluto.
    Nessun rumore,nessuna vibrazione,niente di niente.
    Ad un tratto Piccolo sentì una presenza alla sue spalle e si voltò di scatto,rimanendo interdetto per un attimo.
    Quello che aveva davanti era ... la sua copia! Era come se qualcuno lo avesse dipinto aggiungendo al ritratto alcuni errori volontari. Quest’altro Piccolo aveva gli occhi venati di rosso e un’espressione diabolica.

    -Chi sei?-

    domandò il vero namecciano alla copia.
    Questa lo guardò con aria assente,dando la risposta più ovvia che ci si potesse aspettare:

    -Io sono te...il vero te!-

    Piccolo si preparò a combattere,il cuore che pulsava furioso in fondo al suo petto.

    -Non sopporto questi giochi...cosa vuoi?-

    -Naturalmente riprendere ciò che é mio...tu non sei null’altro che un lembo del mio spirito diabolico che si é fatto strada quando io ero troppo debole per controllare il corpo...-

    -Non dire sciocchezze!!-

    Ringhiò Piccolo,mentre un rivolo di sudore gli colava lungo un sopracciglio.

    -Tu hai dimenticato chi sei. E soprattutto hai dimenticato qual’é la tua missione...guarda...-

  2. #2
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    La copia gli indicò poco più in l,dov’era apparsa nel buio completo un’immagine...suo padre.
    Suo padre che veniva trafitto da Goku,ancora bambino,e con le ultime forze metteva al mondo il suo erede...la sua reincarnazione.

    -Quelli siamo noi...il mondo ci ha offerto solo odio...dobbiamo distruggerlo per vendicare noi stessi e nostro padre-

    -Non parlare come se io e te fossimo la stessa persona!-

    Urlò Piccolo,irato come non mai.

    -Io non sono mio padre e non ho nessuna intenzione di diventare come lui, né ora né mai! Lui era un perdente! Si é fatto sconfiggere da un Goku ancora moccioso e non é riuscito a conquistare il mondo che desiderava tanto! Io sono padrone di me stesso,deciso da solo cosa fare!-

    Terminò il discorso,ansante,lanciando un’occhiata di sfida alla copia,che non fece una piega.

    -Non puoi ribellarti al tuo destino. Sono io il più forte...la tua anima diabolica e macchiata non potrà mai risanarsi...tu sei una creatura del male...e al male ritornerai-

    Senza aggiungere altro si gettò su Piccolo,colpendolo in piena faccia e facendolo capitolare a terra,con il labbro spaccato.
    Subito una marea di grida strazianti gli riempì le orecchie,seguite da immagini di sangue...distruzione...dolore.
    Una risata maligna sovrastò il coro disperato.

    -Guarda il frutto del nostro operato! Guarda il tuo vero io!-

    Bambini riversi sulle strade.
    Persone carbonizzate,altre che si trascinavano per le strade sanguinolenti,disperate.
    Una ragazzina piangeva sul corpo del padre.
    Si girò verso di lui,gli occhioni verdi colmi di una disperazione insanabile,i capelli rossi scarmigliati e bruciacchiati.

    Piccolo osservò quelle immagini attonito.
    Lui aveva fatto tutto questo?
    E perché non se ne ricordava?
    Una fitta acuta gli attraversò la testa,costringendolo ad afferrarsi le tempie tra le mani.
    Si...quell’altro se stesso che aveva davanti stava dicendo la verità...
    Fin da piccolo non era stato null’altro che la copia di suo padre...lo stesso da cui aveva tentato disperatamente di fuggire.
    Ma ora si rendeva conto che non era possibile.
    Lui,Al Satan,era sempre nascosto in fondo al suo cuore oscuro,pronto ad uscire e prendere possesso della sua mente e del suo corpo.
    Non esisteva via di scampo.
    La copia osservò Piccolo abbasare tutte le difese e sorrise...era ora di dare il colpo di grazia.
    L’immagine davanti agli occhi del namecciano cambiò...
    Davanti a lui c’era un viso ben conosciuto...un viso innocente e ingenuo...

    “Gohan...”


    -Si. Il tuo caro allievo...per un attimo hai creduto di volergli bene,non é vero?Ebbene,invece non é così.
    Lui non ha mai voluto essere un tuo allievo né tantomeno tuo amico. é rimasto con te perché aveva paura a scappare...anche se una sera ha tentato di farlo...peccato che sia stata per lui l’ultima sera!-

    La copia rise con malvagia soddisfazione.
    Piccolo sbarrò gli occhi alla scena che gli si presentò davanti.
    Gohan morto.
    Gohan ucciso barbaramente...da lui.
    La gola gli si fece secca e tutti i suoni attorno a lui scomparvero...le lacrime non vennero,nonostante sentisse un immenso bisogno di sfogare un po’ di tutto quel dolore che aveva dentro...ormai nel suo animo desolato non c’era più spazio neanche per la commiserazione di sé stesso.

    ******

    Kurin osservò Piccolo agitarsi nel sonno,la fronte imperlata di sudore e il viso innaturalmente pallido.
    La battaglia doveva essere nelle sue fasi finali ormai.
    Aveva programmato tutto.
    I due io presenti in Piccolo si sarebbero scontrati e,al soccombere di uno,ci sarebbe stato il necessario abbattimento dell’altro. Nessuno é composto da solo bene,ognuno deve avere dentro di sé,anche se in minima parte,una parte del proprio opposto.
    Fino a quel momento Piccolo non aveva mai mostrato la sua parte “buona”,che era troppo piccola e debole per poter affrontare una battaglia con la parte malvagia.
    Ma ora...il suo sguardo si posò sul ragazzino che aveva cambiato tanto quell’anima maligna,che era riuscito a rendere la parte buona così potente da poter fronteggiare la parte malvagia...e quindi di permettere a lei di attuare la sua vendetta sul namecciano.
    Un urlo più acuto degli altri le fece concentrare l’attenzione su Piccolo...e un sorriso di soddisfazione le illuminò il volto...il corpo del namecciano stava diventando via via più trasparente...
    L’urlo improvviso destò Gohan dal suo sonno...il bambino si mise seduto cercando di raccapezzarsi sul luogo in cui si trovava e sugli eventi successi.
    Quando i suoi occhi ancora velati dal sonno incontrarono la figuara pallida del maestro,stesoa terra,il Bimbo si svegliò del tutto.
    Con un’esclamazione di sorpresa balzò in piedi e corse verso Piccolo,non degnando per nulla Kurin.

    -Maestro..maestro..-

    Esclamò,scuotendo il corpo inerte del namecciano.

    -é tutto inutile ragazzo...si sta divorando da solo l’anima...non puoi fare nulla per lui-

    Disse Kurin non curante,mantenendo un tono di voce atono.

    -Cosa gli hai fatto,strega?!-

    Balbettò il bambino,gli occhioni neri lucidi e la voce tremante di rabbia e tristezza.

    -Niente che non si meritasse-

    Ribatté pacatamente la ragazza,ravivandosi i capelli con la mano.

    -Te la farò pagare!-

    Urlò Gohan,preparandosi al combattimento.

    -Come vuoi...perditi pure gli ultimi istanti di vita del tuo maestro-

    Quella frase lo colpì come una pugnalata in pieno petto.
    Si voltò tremante verso Piccolo,una volta più pallido, e gli si avvicinò,inginocchiandosi accanto al viso del namecciano.

    -Non puoi morire-

    Mormorò,mentre le lacrime scivolavano silenziose sulle guance.

    -Non puoi lasciarmi da solo...-

    Piccolo stava in silenzio davanti a lui, il viso contratto dal dolore.

    -Tu sei una delle persone più importanti della mia vita...sei il mio maestro...colui che si é preso cura di me...che mi ha fatto crescere...non te ne puoi andare...-

  3. #3
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    *****
    Piccolo alzò gli occhi incontrando sopra di sé solo il buio.
    Da dove veniva quella voce?
    Anche la sua copia sembrava averla udita.

    -Cosa diavolo...questa non é una delle mie illusioni!!-

    Ringhiò,cercando inutilmente con gli occhi l’intruso.

    -CHI SEI?-
    Aggiunse,minaccioso.
    Ma Piccolo non aveva bisogno di spiegazioni.
    Quella voce poteva appartenere ad una sola persona.
    Si rimise in piedi e osservò con rabbia la sua copia,che appariva disorientata.

    -Gohan non é morto-

    Si limitò a dire Piccolo,con una nota di derisione nella voce.

    -E non lo sono nemmeno tutte le altre persone che mi hai mostrato. Hai giocato con le ombre del mio cuore-

    Si avvicinò di qualche passo alla copia,che indietreggiò.
    Cos’erano tutte quelle luci dietro a Piccolo?
    In prima fila,accanto al namecciano,figurava un bambino dai capelli lunghi e un poco ribelli,con uno sguardo dolce ma determinato.

    -Non é possibile...-

    Piccolo ormai era vicinissimo a lui.

    -Oh si che é possibile!-

    ****

    Gohan si ritrasse dal corpo del suo maestro,come se fosse stato scottato.
    Kurin balzò in piedi per vedere cosa stesse mai succedendo e quello che vide la fece rimanere attonita.
    Piccolo sussultava come se fosse stato vittima di un terremoto e aveva la bocca spalancata in un grido muto.
    Improvvisamente dal corpo di Piccolo uscì un altro namecciano,identico a lui ma un poco più vecchio.
    Gohan si sfregò gli occhi incredulo.
    Il nuovo arrivato si mise a fatica in piedi e osservò ansante il corpo di Piccolo,ancora provato da quella separazione.
    Il suo sguardo poi si spostò su Kurin,che lo osservava con la bocca spalancata.

    -Piacere di rivederti...figlia mia!-
    Kurin lo osservò con gli occhi spalancati,incerta sul da farsi.

    -Chi sei?-

    Domandò incerta,indietreggiando di un passo.

    -Ma come...non riconosci tuo padre?-

    Domandò il namecciano beffardo,mentre un ghigno malevolo gli illuminava il volto scarno.

    -Mio Padre é morto!-

    -Ah,su questo non posso certo darti torto...si,effettivamente io sono morto...ma una parte di me é sopravvissuta in mio figlio...che poi non é altri che la mia reincarnazione...-

    Lanciò un’occhiata disgustata a Piccolo che,ancora ansante,era riverso a terra,assistito da Gohan.

    -TU NON SEI MIO PADRE!-

    Urlò Kurin,mentre gocce di sudore le imperlavano la fronte.
    Il namecciano non le diede retta e continuò imperterrito a raccontare la sua storia.

    -Qualche momento prima di morire ho generato mio figlio...ma ero cosciente del fatto che sarebbe cresciuto da solo,senza una guida a insegnarli la strada che mi ero già prefissato per lui...temevo che potesse succedere una cosa del genere...-

    Indicò Gohan con un gesto della testa.

    -Quindi dovevo assicurarmi che ci fosse qualcuno che risvegliasse la sua parte malvagia,cioé io,che lo riportasse sulla strada “giusta”...e così ho creato anche te...-

    Le ginocchia di Kurin cedettero e la ragazza si trovò inginocchiata al suolo,la bocca spalancata in una muta esclamazione.

    -Ti ho fornito una memoria falsa...una vita falsa...per fare in modo che odiassi Piccolo a tal punto da volerlo eliminare...a quanto vedo il mio piano ha funzionato...-
    Si avvicinò al figlio e sferrò un calcio a Gohan,che ruzzolò poco lontano.

    -Lascialo stare!-

    Ululò il bambino,rimettendosi in piedi ed asciugandosi il sangue che colava dal suo zigomo sinistro.

    -Lasciarlo stare? Oh no...Bisogna riportare il giusto ordine delle cose...riprenderò il controllo del suo corpo e della sua mente,facendogli percorrere la via del male...ma per farlo devo indebolirlo sia mentalmente che fisicamente...-

    -Tu..non farai proprio...niente...-

    Biascicò a fatica Piccolo,aprendo gli occhi e puntellandosi su un gomito.
    Il viso di Gohan fu illuminato da un’espressione di sollievo.

    -PICCOLO!-

    Esclamò,correndo verso di lui.

    -Non avvicinarti,Gohan!-

    Gli disse di rimando il maestro,con tono brusco.
    Il bambino si fermò,guardandolo con espressione stupita.
    Piccolo rivolse le sue attenzioni al padre.

    -E così vorresti prendere il controllo del mio corpo eh?-

    Disse con tono irritato Piccolo,alzandosi maldestramente in piedi e sperando segretamente che le ginocchia lo reggessero.

    -Mi spiace ma non sarà così facile...-

    Al Satan lo guardò con un sopracciglio inarcato,scettico.

    -Vuoi ribellarti a tuo padre?-

    Domandò beffardo,ma Piccolo non si scompose.

    -Io non ho un padre-

    Replicò Piccolo,sicuro di sé,preparandosi a combattere.

    Al Satan comprese le intenzioni del figlio e si preparò a sua volta al combattimento.

    -Mi spiace bambino...-
    Disse in tono saccente,squadrando Piccolo dall’alto in basso.

    -Ma non é previsto che la copia batta l’originale!-

    Piccolo non indugiò oltre e si lanciò verso il nemico,a testa bassa,con la sola,ferma intenzione di eliminarlo.

  4. #4
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    “Io non sono la tua copia”

    Pensò con rabbia,sferrando un pugno che venne però schivato senza troppi problemi.

    “Io sono padrone di me stesso...non ho bisogno di nessuno,tanto meno di te!”

    Piccolo sentiva montare dentro di sé una rabbia sempre più profonda,sempre più incontrollabile.
    Ad ogni pugno o calcio sferrato nella sua testa era già partito l’ordine per un nuovo attacco.
    Non sentiva il sudore che gli colava negli occhi,non sentiva il sangue che gli sgorgava dalle ferite...nelle vene pulsava una voglia incredibile di distruzione che lo trascinava nel suo vortice,facendogli provare la sensazione di bruciare tra le fiamme dell’inferno stesso...ma lui non voleva scappare...lui anelava questo combattimento. Era giunta l’occasione di dimostrare a tutti,e soprattutto a se stesso,che era lui il padrone della sua vita,che non era “Il figlio di Al Satan” ma era Piccolo.
    Piccolo e basta.
    Il corso dei suoi pensieri venne spezzato da una potente ginocchiata che gli sfondò lo stomaco,facendolo capitolare a terra.
    Al Satan lo guardò ansante,con la soddisfazione impressa in ogni ruga del suo volto.

    -Non sei ancora stufo? Arrenditi,é meglio...lasciati cullare dall’oblio...diventa parte di me...-

    Piccolo ricambiò lo sguardo con un’espressione di disgusto dipinta sul volto e gli sputò ai piedi.
    La soddisfazione sparì immediatamente dal viso di Al Satan.

    -Brutto insolente!-

    Esclamò,sollevandolo per il bavero della tunica lacera.

    -Se non ti arrendi a me con le buone...ti ridurrò talmente male che ogni respiro sarà per te un inferno!-

    Gli sferrò un pugno in pieno volto,facendolo indietreggiare,il naso spaccato.
    Al Satan concentrò la sua energia fino a formare una sfera crepitante che poi scagliò contro il figlio.

    -PICCOLO!-

    Urlò Gohan,in preda al panico.
    Non c’era più tempo per pensare...c’era sempre tempo per chiedersi cosa fosse giusto e cosa fosse sbagliato...ma non era quello il momento.
    Prima che se ne rendesse conto,le sue gambe erano già in movimento e il bambinpo cominciò a correre verso il suo maestro,con l’intenzione di aiutarlo.
    Questa battaglia era troppo dura anche per lui.
    Al Satan guardò con malvagia perversione la sfera che correva veloce verso il figlio,distruggendo tutto ciò che incontrava sul suo cammino...ma qualcosa non andò come aveva previsto...
    Piccolo guardò con gli occhi spalancati il suo allievo respingere la potente sfera di energia crepitante e rispedirla indietro,verso un Al Satan esterefatto.

    “Ma dove...dove la tiene nascosta tutta questa potenza? non é altro che un moccioso...”

    Pensò Il Namecciano più anziano,negli occhi il riflesso della sua stessa arma che ora veniva utilizzata contro di lui.
    Quando fu a pochi centimetri da lui,Al satan la scansò abilmente,osservandola poi infrangersi poco lontano,dove una radura venne sostituita da un cratere fumante.

    I suoi occhi si posarono su Gohan che,ancora furente,lo osservava con odio,il suo corpo a fare da scudo a quello di Piccolo,che lo osservava con uno sguardo a metà tra l’irritato e il grato.

    “Quegli occhi...quegli occhi io li ho già visti...”

    Pensò Al satan,cercndo di frugare nella memoria...Poi un viso venne sostituito a quello di Gohan.

    -GOKU!-

    Esclamò,indietreggiando di un passo.

    -Non é possibile!!Non puoi essere ancora un moccioso!Sono passati troppo anni...-

    Gohan lo guardò,senza cambiare la sua posizione di combattimento.

    -Io mi chiamo Gohan! E se vuoi saperlo Goku é il mio papà!-

    Esclamò,stringendo i pugni per la rabbia.

    -Tuo padre?!-

    Esclamò il nemico,riacquistando la sua espressione fredda subito dopo.

    -Capisco...il tempo passa per tutti eh?-

    -Smettila di chiaccherare! Affrontami se hai il coraggio!-

    Gohan sentì una mano appoggiarsigli affettuosa sulla testa.
    Sollevò lo sguardo e incontrò gli occhi di Piccolo,che si era rialzato.

    -Piccolo...-

    Mormorò,rilassando i muscoli.

    -Grazie dell’aiuto Gohan. Ma questa é una battaglia che devo vincere da solo...-

    Senza una parola di più lo superò e si posizionò davanti al padre.

    -Il figlio di Goku,eh? Non pensavo che fossi caduto così in basso...prenderti cura di un moccioso...sei davvero un perdente-

    Lo sbeffeggiò il padre,ridendo malignamente.

    -Non hai nessun diritto di chiamarmi perdente...proprio tu che ti sei fatto sconfiggere da un moccioso!-

    Lo rimbeccò Piccolo,sferrandogli un calcio in pieno viso,talmente veloce che Al Satan non riuscì a schivarlo.
    Arretrò di qualche passo,dolorante.

    -Tu avevi perso quand’eri vivo...e perderai anche adesso! E questo perché...-

    Un altro pugno colpì Al Satan in pieno petto.

    -PERCHé SEI E SEI SEMPRE STATO SOLO!-

    Una gomitata gli affondò nelle costole,facendo crollare Al Satan in ginocchio,in bocca l’amaro sapore del sangue.
    Piccolo lo sovrastava,negli occhi una furia che nessuno aveva mai veduto prima.
    Kurin,che aveva assistito in silenzio a tutto il combattimento,trovò la forza per alzarsi ed avvicinarsi a Gohan.

    -Il tuo maestro...é forte...-

    Mormorò,cercando di nascondere una nota di ammirazione.
    Gohan le sorrise.

    -Già...-

    -Sei diventato...potente...-

    Biascicò il padre,non tentando neanche di rimettersi in piedi,ormai conscio della totale sconfitta.
    Piccolo lo guardò senza proferire parola.

    -Chi l’avrebbe...mai detto...-

    L’ombra di un sorriso gli rischiarò il volto.

    -Hai superato...tuo padre..-

    Piccolo gli voltò la schiena e si allontanò di qualche passo.

    -Vattene-

    Disse in tono glaciale.

    -E non tornare mai più...ormai sai chi di noi é il più forte...-

    -Certo...certo che lo so...ma ti trascinerò con me all’inferno!Che me ne faccio di un erede che non riesce a realizzare il mio progetto?-

    Con le ultime forze rimaste,nonostante fosse conscio che quell’ultimo colpo gli sarebbe costato la vita,Al Satan fece scaturire dalla sua mano una serie di fulmini argentei,indirizzati a Piccolo,che ormani non era più in tempo per scansarli.
    Li osservò con negli occhi riflesso il volto della morte...Ma Al Satan non riuscì a veder morire suo figlio.
    Quando il colpo fu terminato la vita fuggì dai suo occhi spalancati da un’insana pazzia e crollò al suolo di schianto,senza più un alito che agitasse quel corpo tanto vecchio.
    Una folata di vento lo ridusse in cenere e lo portò via con sé.
    Piccolo aprì gli occhi,ritrovandosi disteso a terra,con un peso sullo stomaco.
    In un primo momento pensò con orrore che fosse Gohan,ma quando una ciocca di capelli rossi gli solleticò il volto,capì di aver sbagliato persona.
    Non era Gohan.
    Era Kurin.
    Adagiò la ragazza al suolo,con delicatezza.
    Lei aprì faticosamente gli occhi,distinguendo sopra di sé solo macchie colorate.
    -Perché lo hai fatto?-

    Domandò Piccolo,mentre Gohan li raggiungeva.

    -Perché non avevo niente da perdere-

    Ammise la ragazza,con un sorriso triste.

    -Ho vissuto una vita falsa...sono stata creata simile agli esseri umani solo per poter far rinascere Al Satan...non sono altro che una marionetta...-

    -No,non sei una marionetta!-

    Disse Gohan,attirando l’attenzione dei presenti su di sé.

    -Una marionetta non si sarebbe mai messa tra Al Satan e Piccolo...-

    Kurin ringraziò queste parole con un sorrisetto incerto.

    -Già...forse hai ragione...ma sono sicura che...é meglio così...-

    I suoi occhi si spensero,diventando vitrei.
    Piccolo glieli chiuse con un volto grave,segnato sia fisicamente che psicologicamente.

    -Andiamo Gohan...-

    Disse,dopo aver incrociato le mani della ragazza sul suo torace.
    Il bambino depose un fiorellino di montagna accanto a Kurin,mentre i primi raggi del sole gli baciavano le tempie.

    -Aspettami!-

    Esclamò il bambino,correndo dietro al suo maestro.

    -Hai doimenticato che tra pochi mesi arriveranno i Sayan? Dobbiamo allenarci...-

    “Ma l’allenamento di questa notte non é stato sufficente?”

    Pensò Gohan,guardandosi bene dal dirlo.
    Sbuffò e superò di qualche passo il maestro,che aveva riacquistato la sua espressione altera.
    Piccolo sorrise impercettibilmente.
    Aveva trovato anche lui la sua strada...
    FINE

  5. #5
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    Bella, complimenti.
    Mi piace molto l'inizio. Complimenti, sei brava a scrivere.

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  6. #6

  7. #7
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    Già come inizio nn è niente male, verrà fuori qualcosa di splendido !

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  8. #8

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