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Ad averlo saputo quando coprai infamous in versione americana per la collector,evitavo di ricomprarlo un anno dopo in italiano
Per i giochi, dipende da gioco a gioco.
Prendiamo House of the Dead Overkill. Gioco dalla trama limitata, ma nella sua brevità è piacevolmente stilosa grazie all'ispirazione Tarantiniana.
Come si potrebbe riuscire con un doppiaggio in italiano a rendere l'idea del rude slang afroamericano del Detective Washington, contrapposto alla compitezza dell'Agente G?
In questo caso i sottotitoli vanno benissimo, anche perchè la traduzione non è stata perfetta: confrontando l'audio ed i sottotitoli, si nota qualche (piccolo) errore di traduzione sommato a diverse sfumature rese maluccio.
Ecco perchè avere i sottotitoli con l'audio in lingua originale è un bene: sicuramente il doppiaggio sarebbe stato basato su questa traduzione errata e certi dettagli sarebbero stati persi per sempre.
In altri giochi più frenetici forse il doppiaggio è il minore dei mali: si perderà qualcosa in termini di resa dei dialoghi ma ci si può così concentrare sull'azione senza perdere il filo della trama.
Poi se si ha un po' di passione verso la lingua inglese, certi dettagli e certe pronunce si possono assapore solo in quell'idioma.
Adoro in MGS V "This is Pequod: arriving shortly at LZ" o "Be careful out there, Boss". E poi, Snake con la voce di Kiefer Sutherland è ottimo, anche se personalmente preferivo David Hayter.
E vogliamo parlare delle vocine semirobotiche di "Extraction arrived at Motherbase" e quella di Wipeout HD "Zone twentyfive... Clear" o "Gold Medal Awarded"? Esaltanti. Chi ama anche solo un briciolo la lingua inglese sa che queste piccole cose sono più che semplici dettagli.
Io doppiaggio italiano tutta la vita.Non conosco le lingue straniere e so a malapena l'inglese,non ha senso per me cercare di imparare i modi di dire e il parlato di una lingua straniera solo per non perdere niente dell'originale.Cavolo io,che sia un film,telefilm o videogioco,voglio godermi appieno le immagini senza farmi un mazzo così per capire cosa dicono,fate almeno un buon doppiaggio o anche più che sufficiente,ma datemi la possibilità di godermi appieno le scene.Se voglio imparare le lingue straniere me ne torno a scuola.
E personalmente,mi stanno su quelli che vogliono sempre la lingua originale e poi non sanno manco una parola di inglese,perché si contraddicono da soli.
Per prima cosa, buon speciale su una tendenza che finalmente si sta diffondendo anche da noi.
Tendenza che è solo positiva non solo in riguardo la qualità di recenti doppiaggi ed adattamenti, ma anche per la solita sopravvalutazione tutta italiana per le figure intermedie che stanno tra gli artisti/performer e il pubblico (in questo caso doppiatori e dialoghisti).
Non per niente, da noi non sono ancora ampiamente diffuse un paio di nozioni:
1) il doppiaggio è un compromesso. Si può anche dire che alcuni attori doppiati rendano di più (e comunque sono meno di quanto si pensi) sino alla nausea, sta di fatto che è una soluzione di compromesso con i suoi pro e i suoi contro.
2) Film e serie tv etc. non arrivano mai a noi meramente tradotti. Vengono localizzati e adattati, durante la traduzione. Per queste fasi, ancora oggi in Italia sono normalmente usate alcune procedure che sono decisamente fastidiose, come accenti e dialetti a caso (gli italoamericani a New York con l'accento romanesco, per esempio), scene climatiche di silenzio riempite con battute inventate di sana pianta, a volte persino sottotemi non presenti in originale, e mettiamoci pure l'attenzione esasperata al labiale (che produce obbrobri come "mustard", la senape, tradotto ancora oggi in "mostarda" in diverse serie TV), tralasciando la qualità delle traduzioni (un paio di esempi: ultima battuta di "Il colore dei soldi", Paul Newman conclude con "Hey, I'm back"... che viene tradotto in italiano con un "Ehi, sono il migliore" che non centra assolutamente niente...; ma pure espressioni come "What a tool" tradotto con "che attrezzo"!!! invece che con "che idiota").
Per le mie preferenze, faccio una selezione:
- favorevole al doppiaggio per film con interpreti di spessore (ma ovviamente i rispettivi doppiatori devono essere all'altezza, e ognuno per attore... non voglio più sentire robe come Ferruccio Amendola che arriva a doppiare mezzo stardom di Hollywood, a meno che non abbiano il talento necessario per rendersi completamente irriconoscibili doppiando vari attori) e per prodotti già doppiati in originale (cartoni animati su tutti).
- favorevole ai sottotitoli per la stragrande maggioranza dei prodotti televisivi che arrivano qui da noi.
- per il resto, andrebbe deciso caso per caso, a seconda del pubblico (videogame, documentari etc.) e delle circostanze.
Per i serial penso che il doppiaggio sia la soluzione peggiore per una serie di motivi:
- sono stanco di sentire sempre le stesse voci provenienti delle solite 4-5 cooperative e studi.
- ci sono bravissimi doppiatori che lavorano in TV, peccato che lì ci siano anche molti altri doppiatori che interpretano decine di personaggi TUTTI allo stesso modo, tralasciando tutti i vari figli e parenti d'arte e altro ciarpame simile.
- ciò che passa in TV ricade nella cultura popolare del paese d'origine, quindi è ridicolo anche solo cercare di adattarlo. Anche la localizzazione degli slang con parlate nostrane, per me ha davvero poco senso.
- la noncuranza e la trascuratezza in fase di doppiaggio già citata, i serial sono ancora più esposti per ovvi motivi.
Poi va beh, ci sarebbe da discutere anche sul fatto che i doppiatori ormai in Italia sono diventati una vera e propria casta, e che sul web ci siano doppiaggi amatoriali a volte migliori persino di alcuni adattamenti che passano in TV, ma ho già scritto troppo.