Pagina 3 di 3 PrimaPrima 123
Risultati da 21 a 26 di 26
  1. #21
    Senior Member L'avatar di Grifis
    Data Registrazione
    Mon Aug 2007
    Località
    Genova
    Messaggi
    3,784

    Predefinito

    - Ma non puoi eliminarla perché non è mai stata pronunciata

    La frase di Bulma è riferita a Goku (che, a differenza della ragazza, non patisce camminare nel deserto), non ad Olong.

    Da hardcore fan e possessore dell'Evergreen Edition, posso poi aggiungere che al posto di "Arriva Olong!" delle quattro precedenti edizioni, nella EE c'è invece la traduzione dell'originale giapponese (che, come nel caso di Tao Bai Bai presentato nel video linkato nel mio topic, molto spesso nelle edizioni italiane precedenti assumeva la forma di un titolo), che indica come Olong vivesse in un paesino (e quindi non in città).

    Ma si tratta di una roba che in ogni caso è completamente "only for us" (come l'intero topic, del resto )


    - Karin non è da intendersi come divinità in senso stretto; di certo, non ne possiede lo status effettivo (nonostante risieda in una terra definita sacra ed in una torre oggettivamente leggendaria).

    Ma, nel momento in cui Muten pronuncia quelle parole, è chiaro che si riferisca a lui, non avendo mai incontrato qualcuno con un rango superiore; che poi, come detto, Karin, nel corso di quei tre anni, possa avergli parlato dell'esistenza di Dio e di come la nuvola che in seguito gli donerà possa provenire direttamente da lui, farebbe sì che quanto detto da Muten sia una verità indiretta.

    Non vi è alcuna attribuzione nominativa, si tratta semplicemente di un accostamento "giuridico".
    Avesse accennato a, chessò, Kattatsu o qualcosa di simile, sarebbe stata un'altra storia, ma così lo stato delle cose è evidente.

    In definitiva, ciò che compare nell'anime NON è sbagliato, bensì da intendersi in un'accezione maggiormente omogenea (come appunto compare nel manga).


    - Ci sono DUE balloon.

    Quello in cui Bulma fa riferimento alla "sua perversione", in realtà è un'esultanza mista a scherno (ed è perfettamente adiacente alla sua espressione) nei confronti di Pilaf ed in NESSUNA versione del manga assume i tratti di una considerazione nei confronti di Olong e pertanto non ha alcun senso sovrapporre le due differenti traduzioni, per quanto quella from KB sia semplicemente ridicola*.

    Il significato è indubbiamente lo stesso in relazione al SECONDO ballon, quello che nelle prime quattro edizioni è stato tradotto come "Evviva!" ed è appunto con esso che deve essere posto a paragone.


    * Nell'anime, invece, le cose si svolgono in maniera differente e non solo perché Goku crea un buco nel castello con una Kamehameha, permettendo agli altri di uscire.

    E' Yamcha, infatti, ad esultare contro Pilaf (a differenza del manga), mentre Bulma si limita alla constatazione sull'effettiva utilità di Olong.

    Ed anche in questo caso la ragazza fa riferimento alla perversione, ed anche in questo caso la sua espressione è perfettamente in contesto.

    Pertanto è opportuno non fare eccessivo affidamento sull'anime, dove non tutto è sovrapposto in modo pedissequo.


    Che poi anche Michela Riminucci, la traduttrice dell'EE, non sia sempre esente da qualche pecca me lo aspettavo

    Baciamo per terra, vah
    Ultima modifica di Grifis; 18-10-2015 alle 18:32

  2. #22
    Divorced Member L'avatar di Red
    Data Registrazione
    Fri Nov 2002
    Località
    Rent Free, In your Mind
    Messaggi
    6,785

    Predefinito

    Edit: destinato ad altro post un ulteriore argomento, cioè quell'insulso luogo comune secondo cui la prima serie non presenta alcuna incongruenza: come detto, niente di più sbagliato... la prima parte della storia l'ha "sceneggiata" Toriyama, e come visto non è che l'autore della prima parte sia stato il gemello buono di Toriyama
    Come visto, se c'è una parte la cui coerenza risente in negativo con tutto il resto della storia, quella è proprio la prima raccolta delle sfere, in cui ad essere demenziale non è solo la comicità, ma proprio tutto l'impianto "mitico", che non ha veramente nessuna coerenza con quanto detto e mostrato dopo.

    Sposterò in un nuovo thread anche la vecchia traduzione italiana della "prima serie" nel manga, sperando di scrivere qualcosa che sia gradito.

    Per il resto, rimane la questione della nuvola Kinto, su cui fare un po' di ordine.

    Come detto, Muten (o Kamesennin che dir si voglia) dice proprio che è stato Kami-sama a dargli la Kinto (o Kinto-un che dir si voglia). L'Evergreen Edition sostituisce Kami-sama con questa tale "divinità", ma la cosa non rende granchè l'idea di quello che la frase era in origine: di gran lunga più completa dunque l'edizione americana di Dragon Ball, che non solo lascia "Kami-sama" (come nell'anime) ma si premura anche a scrivere in nota che Toriyama intende così riferirsi ad una divinità di un altro mondo, di origini oscure.
    Ora, ci sono due problemi:

    1) Come detto, Kami-sama è lo stesso, identico, nome con cui Toriyama chiamerà il Dio dell'intero pianeta Terra (il figlio di "Katazzy", il Namecciano senza etc. etc). Più in là nella storia apprendiamo che Muten non ha mai conosciuto Kami, e che la Kinto in realtà gli è stata data, come il Nyoi-bo, da Karin. Oltretutto, Muten mostrerà di conoscere alla perfezione la differenza tra i due. Da questo proprio non si sfugge.
    Naturalmente, per uscire da questo pasticcio, può anche essere che Muten non vada preso sul serio.
    Per carità, può essere una bugia a fin di bene... ok, non fa bene a nessuno comunque rimane una bugia piuttosto innocua, forse uno dei tanti difetti veniali e fastidiosi del vecchio maestro.
    Ovviamente, questo non cancella tutte le possibili obiezioni, e c'è anche un altro problema.

    2) La Kinto viene temporaneamente distrutta da Silver, durante la seconda raccolta delle sfere. Goku non la userà più fino alla partenza dal Villaggio Jingle, recuperandola su consiglio... di un personaggio eccezionale quanto Muten? No, degli anziani del villaggio che oltretutto informano noi e Goku che una volta di Kinto ce n'erano un sacco in giro... ma ora, non essendoci quasi più persone pure, sono diventate rare.
    Sì, esatto: erano un dono di un fortissimo e irraggiungibile maestro di armi marziali, adesso sono diventate una sorta di mezzo di trasporto usato da persone pure
    Come se non bastasse, non in molti hanno potuto raggiungere Karin in quel lasso di tempo, se si pensa che Muten, un 300enne che ha beneficiato del suo allenamento, non è mai stato battuto in duello anche grazie a questo allenamento. E il non più giovane Bora, di guardia al santuario di Karin, dice che nessuno è mai riuscito ad arrivare sino in cima.

    Ora, come se ne esce fuori? Quanto asserito prima sembrava plausibile anche a me, ma chiaramente non si può più continuare su quella strada.
    Ad ogni modo, è un tale casino che bisognerebbe chiamare in causa lo stesso Toriyama.

    Fortunatamente, per una volta tanto, è stato fatto davvero. Nel 1987 è stata pubblicata, all'interno di Dragon Ball: Bouken Special, un'intervista a Toriyama. Un passaggio dell'intervista, riguardante questo caso specifico:

    Domanda: "Una volta Muten disse che la Kinto era una prestigiosa nuvola magica che gli è stata data in premio da Kami (Dio), ma quelli del villaggio Jingle hanno detto che la nuvola Kinto si vedeva spesso, molto tempo fa. Chi ha ragione tra i due?"
    Risposta, ovviamente in puro stile toriyamesco: "Molto tempo fa Kami ne aveva un sacco, ma continuava a darle via, e così ora ce ne sono molte di meno"

    Persino superfluo dire che questa spiegazione sta a malapena in piedi, anche non considerando tutto quello che si è detto dopo, ma sorvoliamo.
    Ancora più chiaramente, questo non ha alcun senso per come Toriyama ha sistemato in seguito la cosa: è Karin, non Kami, a possedere non LE Kinto, ma UNA gigantesca nuvola Kinto da cui poi Goku estrarrà appena una piccolissima parte.
    Si può anche cercare di capire come mai Karin stesse gestendo una svendita di Kinto qualche tempo prima, ma non è questo il punto: Toriyama, in quel punto della storia non aveva chiaramente la più pallida idea delle origini della Kinto, così come di tante altre cose... e nemmeno se l'è chiesta per molto tempo. Ma questo era già chiaro, basta leggersi il resto dell'intervista.

    Diciamo che siamo alle solite: gratta via solo un po', e ad un certo punto troverai il vuoto. In questo caso, al massimo troverai un'annotazione secondaria che cercherà di darsi ragione del tutto



    E quasi dimenticavo, a proposito:
    Spoiler:


    Puntata, la 040, con qualche perla non da poco
    Meglio la 39. White nel doppiaggio Wolfgang, rivolto a Numero Otto (altro personaggio doppiato in maniera totalmente imbarazzante da Montanari, che tanto per cambiare doppia White come se stesse leggendo; la differenza a favore di Mezzabotta è abissale per l'ennesima volta):
    "Ricordati che sei una mia creatura! Io ho dato l'ordine di costruirti e io posso dare anche quello di distruggerti! Non voglio arrivare a tanto... non è così forse...?" e Numero 8: "Ha perfettamente ragione. Però io, ormai è troppo tardi, ecco" e White "Uccidilo, o io darò l'ordine di distruggerti"

    Un'autentica porcata di dialogo recitata in maniera totalmente inespressiva, e quella di White che darebbe ordini di distruggere Numero 8 (alle sue truppe messe fuori combattimento da Goku) è l'ennesima perla.
    Il doppiaggio Mediaset ha qualche piccola imprecisione (ma nulla in confronto al doppiaggio Wolfgang), ma al posto di quello schifo di doppiaggio viene ricordato che Numero 8 è stato resuscitato per ordine di White, sottoforma di "robot"; e Numero 8 ammette che se è ancora vivo il merito è tutto di White, come in originale. Ed ecco che il dialogo riacquista ogni senso e ogni tensione.

    Anche la 052: nel DS c'è una fedele riproposizione dell'originale, con anche l'apprezzabile tentativo della ragazza di camuffare la propria voce (proprio come avviene in originale
    Ok, vediamo che viene detto nel doppiaggio Wolfgang, quando Bulma scopre la gaiezza di Blue prima, e quando Blue "smaschera" Bulma poi:

    - "Ehi, ma chi ti credi di essere" con Crilin che aggiunge "questo tipo mi sembra un po' stranuccio". Blue, piccato: "Non sono certo venuto qui per discutere le mie preferenze..."
    - "Cosa, tu ragazzo, ma chi vuoi prendere in giro."

    Originale ovviamente anni luce più schietto:

    - "Oh, ma è gay" e Crilin "un ufficiale gay nel Red Ribbon?". Blue, decisamente scocciato: "Questo non lo dovevate dire"
    - "Sì certo, ora un uomo ha dei seni come quelli"

    "Chi ti credi di essere" "questo tipo mi sembra un po' stranuccio" "ma chi vuoi prendere in giro"... e questa sarebbe una fedele riproposizione dell'originale. Ci accontentiamo di poco, insomma

    Insomma, non ci facciamo mancare proprio nulla .
    ... già, purtroppo. Ma del resto, sono cose che capitano quando non si può andare avanti che seguendo una sola strada

  3. #23
    Divorced Member L'avatar di Red
    Data Registrazione
    Fri Nov 2002
    Località
    Rent Free, In your Mind
    Messaggi
    6,785

    Predefinito

    Passiamo adesso all'ultimo argomento: la storia del manga "Dragon Ball".
    Ovviamente con questo intendo non come si dipana la sequenza degli avvenimenti del manga, ma proprio come sono stati concepiti, e cosa e perché ha influito nelle scelte di Toriyama. Della prima serie, che nel manga copre più di 4 anni di "serializzazione" e che serve ad arrivare al DB che chiunque sia stato qui ha amato, in questo forum non si è scritto niente. O almeno, il massimo è qualche post vagamente approfondito, ma sempre squisitamente basato su effimeri gusti personali, niente che vada un po' più in profondità e che abbia presentato vere evidenze fattuali. Insomma, quel genere di informazioni che avremmo se Dragon Ball fosse trasmesso oggi per la prima volta, invece che da 30 (sino a 20) anni fa.

    Una premessa, per cominciare: probabilmente deluderò qualcuno dicendolo ma quello che scriverò non è una mia esclusiva. In giro troverete tutto il necessario per farvi un'idea sulla genesi di praticamente tutte le saghe di DB. Diciamo che questo piccolo riassunto (sì, lo è ) è più che altro una risposta a chi sostiene che di DB non si sa molto: sbagliato, ormai si sa praticamente tutto, Toriyama ne ha parlato diffusamente in svariate interviste pubblicate in guide, riviste e così via. E non solo lui: anche i suoi tre editori sono stati intervistati in materia, e i suoi editori (Torishima su tutti) sono figure piuttosto importanti in questo senso. Stare ancora a sostenere che Toriyama voleva concludere con Freezer, per dirne una, è quanto di più semplicistico, banale e noioso si possa dire.
    Ah, e a me non interessa minimamente dire in che cosa sia stato influente DB, né mostrare il perché sia un classico (cosa che mi pare oltretutto davvero scontata). A me interessa definire i caratteri di quello che si può definire il vero Dragon Ball, che è (per chi ancora non ci fosse arrivato) un manga di combattimenti, un battle shonen, non un gag manga alla Dr. Slump.

    Siamo in un forum di DB, quindi evito di fare un riassunto della storia. E penso che ormai dovrebbe essere chiaro che la vera svolta della storia sia avvenuta con il passaggio all'agonismo del 21° Tenkaichi, che è l'inizio della progressiva affrancatura dalla precedente struttura da gag manga: affrancatura che si compie in maniera definitiva DURANTE (e non subito dopo, con Piccolo Daimao) il 22° Tenkaichi.
    Quello che penso è che tutto quello venuto prima di quel torneo, tra cui soprattutto la prima ricerca delle sfere, segna completamente il passo a quello che è veramente DB, cioè un battle shonen, tanto da diventare abbastanza insignificante in rapporto con il resto dell'opera. In pratica, è stato appena un utile inizio, che alla fine è stato buono soltanto per fornire l'input e la base alla storia successiva. Ma cominciamo.

    Le premesse della storia

    Come è noto, Toriyama voleva concludere Dr. Slump il prima possibile, ma ne ottenne la conclusione solo a condizione che un'altra sua storia ne prendesse il posto: Dr. Slump era un successo, ma con il passare degli anni era sempre più in crisi di idee. Toriyama comunque non aveva davvero la più pallida idea da dove cominciare per la nuova storia... aveva pubblicato diversi one-shot, ma quasi nessuno era degno di nota, secondo il suo editore. L'unica eccezione è "Dragon Boy", a cui seguirà "L'avventura di Tongpoo": questi due sono praticamente i prototipi di Dragon Ball. Se vi interessano, sono stati pubblicati in Italia in "Akira Toriyama - Menù a la carte".
    Toriyama deciderà la direzione della sua storia dopo un viaggio in Cina, e solo poco prima della scadenza che il suo editore gli aveva imposto. La nuova storia parte così da "Viaggio in occidente", un romanzo d'avventura con toni picareschi. È un genere che affianca temi e vicende sia comiche che drammatiche: quest'ultima componente, come detto sin dal primo post, in DB compare sin dalla primissima saga. "Viaggio in occidente" è inoltre, va detto, una delle più celebrate e conosciute opere letterarie di tutto l'Estremo Oriente.

    Cominciamo sfatando alcune annose speculazioni: non è che Toriyama si sia innamorato improvvisamente dell'agonismo, o che le Sfere del Drago siano la parte centrale della storia... Toriyama voleva inserire i combattimenti nella storia FIN DALL'INIZIO. No davvero, ha detto lui stesso di essere partito proprio con l'idea di fondere "Viaggio in occidente" con i suoi film di arti marziali preferiti, in particolare le pellicole di Bruce Lee e Jackie Chan. Le Sfere del Drago sono davvero soltanto un plot device come un altro.
    E, inoltre, non è che Goku sia Arale in un altro fumetto... in realtà Goku è letteralmente Sun Wukong secondo la filosofia di Toriyama, che è "demolisci l'immagine, e poi pensa ai contenuti": la sua versione di Sun Wukong non è una sorta di semi-dio ma è soltanto un campagnolo con la coda che, invece che puro e irriverente, è sì fortissimo, ma selvaggio e tonto... i contenuti verranno solo dopo. Accomunare Goku e Arale non ha il minimo senso considerando anche il riscontro di pubblico dell'epoca, di cui parlerò più sotto.
    Ad ogni modo, Goku non è il solo personaggio derivato (e parodizzato) da "Viaggio in Occidente": anche Bulma, Oolong, Gyuma, Yamcha etc., hanno più o meno la stessa genesi. Le sfere del drago invece vengono dalle sfere di cristallo del romanzo Hakken Den, che Toriyama mescola alla parte di "Viaggio in Occidente" in cui Sun Wukong ottiene il suo bastone magico proprio da un Dio Drago.

    Tra le altre influenze, a parte ovviamente "Viaggio in occidente" e i valori della tradizione buddista (e non solo) che permeano il romanzo, a parte la dichiarata passione per le serie giapponesi tra gli anni 60-70 (Astro Boy, con relativo manga, e Ultraman su tutte), il retroterra "culturale" di Toriyama usato per Dragon Ball viene anche da molte opere cinematografiche, come si può vedere dai suoi numerosi riferimenti ad opere come Star Wars (di cui è un fan dichiarato) e in generale le pellicole di fantascienza americane (Terminator, Alien e così via) omaggiate sino ai limiti del plagio (come il sottoscritto notava ancora prima che esistesse questo forum), e ovviamente i summenzionati gongfu di Bruce Lee e Jackie Chan. Alcune sue scelte riguardanti la storia saranno ispirate addirittura da videogames dell'epoca, come Spartan X (noto anche come Kung-Fu Master).
    E potrà sembrare strano, ma Toriyama non è mai stato particolarmente interessato agli altri manga, anzi: pur essendo cresciuto con i manga della rivista Shonen, lui credeva addirittura che fosse meglio avere una cultura che andasse al di là dei manga.
    Da qui, si capisce quanto sia ridicolo (se non fosse tristissimo) dire che Toriyama si sarebbe rifatto ad una parodia di Ultraman in salsa wrestling che passava su Shonen Jump in quegli anni: il background usato per DB va più sul televisivo-cinematografico, ama così tanto Jackie Chan (che guarda e riguarda in loop mentre è occupato a disegnare) da chiedergli il permesso per usare il suo nome su Muten iscritto sotto falso nome nel 21° Tenkaichi, e inoltre reputa come sua principale ispirazione due film che sono pesi massimi del genere delle arti marziali come "Enter the Dragon" e ovviamente "Drunken Master" (il tutto, ovviamente, tralasciando che Kurumada, famoso per Saint Seiya, aveva già avviato da anni un manga di combattimenti su Shonen Jump... poi va beh, non sono un esperto e questo dettaglio non è importante). Ma non ci sono mai stati dubbi in merito, quindi andiamo avanti.

    Gli inizi

    Come storia, Dragon Ball parte come uno dei suoi tanti one-shot: Toriyama in questa fase si limita a far vivere avventure degne di Tanton e Tenpoo a Goku, Bulma e Olong. Le intenzioni iniziali di Toriyama sono di concludere la storia con la fine della ricerca delle Sfere... esatto, siamo lontanissimi da qualsiasi degna conclusione all'orizzonte, figuriamoci da Freezer, o da Piccolo e suo "padre".
    Questo perché semplicemente "il Tori" è fatto così: parte e non sa neanche dove andrà a finire, vive fondamentalmente alla giornata. Si metterà qualche altro limite (come terminare il tutto dopo 10 volumi), ma poi continuerà dietro i suggerimenti del suo editore. Anzi, si può dire che senza un editore che lo pungolava in continuazione come Torishima, che già era stato fonte di consigli e grattacapi per le sue opere precedenti (per stessa ammissione di Toriyama), non avrebbe mai scritto il Dragon Ball che conosciamo oggi.
    Comunque, va detto che Toriyama non è soltanto un pigro mangaka (talmente pigro che, secondo un abusato aneddoto, si mette a disegnare giusto quando è in preda alle scadenze) che è praticamente costretto a lavorare quasi tutte le scelte riguardanti Goku sono sue, è lui che ne avvia la maturazione, lo farà crescere anche fisicamente contro il parere del suo editore (per drammatizzare i combattimenti), e lo trasformerà pure in Super Saiyan (facendolo biondo, perché un suo assistente si era rotto di colorare i capelli di Goku )

    Quello che può sembrare strano è che purtroppo, quasi da subito, gran parte dei lettori che l'avevano seguito per Dr. Slump lo abbandonano.
    Le avventure in effetti non sono particolarmente divertenti né originali, e il primo scossone si ha solo quando Toriyama accende i riflettori sulle arti marziali: ovviamente mi riferisco ai fatti di Monte Padella, in cui viene introdotta la stilosa e iconica Kamehameha per opera del maestro Muten. Conosciuto in precedenza come Kamesennin, per l'occasione diventa anche un fortissimo maestro di arti marziali (e il maestro del nonno di Goku), dalla classica parodia toriyamesca che era in precedenza.
    Ultima modifica di Red; 17-03-2017 alle 19:27 Motivo: Intitolazione paragrafi

  4. #24
    Divorced Member L'avatar di Red
    Data Registrazione
    Fri Nov 2002
    Località
    Rent Free, In your Mind
    Messaggi
    6,785

    Predefinito

    Ma a parte quella parentesi (che verrà continuata e ripresa nella saga successiva), il gradimento continua ad essere scarso. Le ambientazioni sono carine, ma le avventure sono tutto sommato insignificanti (Toninjinka è semplicemente il punto più basso di tutto il manga), l'umorismo è immediato, ma la storia alla fine è davvero forzata in molti passaggi (Muten e i due suoi allievi che, tra tutto il mondo, si ritrovano a possedere tre delle sette sfere del drago, è forse la coincidenza più incredibile di tutto il manga ) pur non essendoci praticamente alcuna trama, ed offre tuttalpiù situazioni e personaggi piuttosto fiacchi (con le ovvie eccezioni della Kamehameha di Muten e della trasformazione di Goku in scimmione).
    Tralasciando gli amanti dell'umorismo sguaiato e grottesco sino al nonsense, insomma, il manga non piace, tanto da essere stabilmente tra i manga meno popolari pubblicati in Jump in quel periodo, e nonostante Toriyama provenga dal successo di Dr. Slump.

    Dal flop al successo


    È Torishima di fatto a decidere che Dragon Ball deve continuare, ma stavolta con un soggetto più intrigante e modaiolo come quello del torneo di arti marziali (sulla scia del leggendario Koshien, il torneo giapponese di baseball per le scuole superiori), e Toriyama esegue rifacendosi alle sue influenze e passioni, e a quello che passava nel periodo (oltre a Drunken Master, è impossibile non pensare a quella che è quasi la sua versione americana come Karate Kid, mentre si parla di un torneo la cui preparazione imposta dal vecchio maestro consiste in lavori quotidiani). Inoltre viene introdotto il primo dei personaggi di contrasto a Goku, cioè Crilin, appositamente pensato per aumentare, per contrasto, l'impatto di Goku sul lettore. Non sarà di certo l'ultimo.
    Ad ogni modo, Toriyama è costretto a trattare il torneo più come un gag manga, anche per le proprie iniziali difficoltà a disegnare i combattimenti: anche in Dr. Slump aveva disegnato una specie di torneo di arti marziali, ma non aveva ancora acquisito il tratto che poi diventerà la cosa più riconoscibile di tutta l'opera. Il torneo si conclude con un combattimento che sarà uno dei più eccitanti di tutta la prima serie: il tutto nonostante la finale tra Goku e Muten/Jackie Chun sia davvero poco altro che un susseguirsi di tecniche e di gag, con qualche colpo di scena nel mezzo che è quasi più succoso di tutto il resto.

    Dragon Ball finalmente diventa un successo con il Tenkaichi, ed è la conferma che puntare sui combattimenti è stata la scelta giusta. Finito anche il Tenkaichi, la seconda raccolta delle sfere vede l'inizio della maturazione di Goku, ora l'indiscusso protagonista: Goku stavolta vede la ricerca delle Sfere non come un viaggio verso nuove scoperte, ma come un allenamento, e si trova ad affrontare uno dopo l'altro gli ufficiali e i sottoposti del Red Ribbon (il suo primo vero nemico, per quanto ai piani alti sia anche l'ennesima trasposizione farsesca, probabilmente della Spectre bondiana).
    Naturalmente la maturazione di Goku è un passo obbligato: come Dragon Ball non riusciva ancora a ripetere il successo di Dr. Slump, anche Goku non riusciva per niente ad impressionare i lettori giapponesi, per ammissione dello stesso Torishima. Il perché l'ho già detto: Toriyama credeva che la semplicità per Goku pagasse, ma non è mai stato così. Il Goku visto fino ad ora è un personaggio tutto sommato blando e poco adorabile... solo da adesso comincerà a dare una personalità a Goku.

    Inizio (e fine) di una nuova sperimentazione

    Per quanto riguarda la storia di questa nuova saga, Toriyama mischia un po' le carte: riconoscendo ormai l'importanza dei combattimenti nella sua opera, prova a dare un tono decisamente più maturo e drammatico alla storia (Muscle Tower, soprattutto, che ricorda la pagoda di Game of Death, il famoso film incompiuto con Bruce Lee), ma allo stesso tempo fallisce nel rinnovare e maturare il suo umorismo, che rimane ancorato perlopiù a qualche scontata parodia, al solito toilet humor e a gag a sfondo sessuale (Blue e quella roba pessima del covo dei pirati, soprattutto, dove rispunta l'umorismo alla Dr. Slump). Umorismo che, dopo una specie di crossover... proprio con Dr. Slump, lascia sempre più il passo all'azione, mettendosi definitivamente alle spalle gran parte dei luoghi, personaggi e situazioni precedenti: roba che non aveva poi né tutta questa varietà, né tutto questo apprezzamento. E Toriyama stesso, ormai, si rende conto di quanto forzato sia diventato il suo vecchio umorismo, a confronto con i nuovi eventi.
    Così, è con Taopaipai e la torre di Karin che l'enfasi verso la lotta è sempre più accentuata: le ultime sfere vengono raccolte solo tramite combattimenti, invece che dopo varie avventure. Anche perché Goku sembra diventato improvvisamente troppo forte, per continuare ad essere impelagato in vicissitudini simili a quelle precedenti. Persino un guerriero della caratura di suo nonno, considerato un praticante di arti marziali virtualmente imbattibile all'inizio della storia, ormai è tutt'altro che un avversario insormontabile per Goku.

    Nel complesso la saga della seconda ricerca delle sfere non è né carne né pesce, con troppi alti e bassi, pur essendo funzionale all'inizio del percorso di Goku. È chiaramente un work in progress, un miscuglio: che non è tanto una fusione, ma più un continuo accostamento di vecchio e nuovo, comico e drammatico, oriente ed occidente, e che non lascia neppure intuire quello che sarebbe venuto dopo.

    Finita la seconda raccolta delle sfere, si arriva poi al 22° Tenkaichi, in cui Goku affronta quello che ha l'aria di essere il suo primo vero rivale (Tenshinhan, o il ritorno di Karate Kid in salsa alieno-indo-cinese ) e si mostra sufficientemente maturato per cominciare ad acquisire tratti più eroici, dal bambino selvaggio e tonto che era all'inizio.
    Di fatto, è con il ritiro di Muten dal Tenkaichi che si conclude definitivamente la fase gag manga di DB, ancora prima della morte di Crilin. Da quel punto, la comicità presente in DB servirà appena come sollievo temporaneo, spesso talmente effimero da incidere perlopiù in maniera insignificante nella globalità del narrato.
    In finale, Goku sfoggia una tecnica perfetta, sorprende continuamente il suo fortissimo avversario, ed ha ormai superato i suoi vecchi maestri. Toriyama, dal canto suo, è in grado di disegnare un intero torneo senza problemi e senza più dipendere perlopiù dal suo (stantio) umorismo: e quello che le sue pellicole preferite di Hong Kong avevano da dirgli è finito, è ora di passare ad altro.

    La svolta


    Ancora una volta, ne parla con Torishima, che gli suggerisce di continuare portando la storia ad un altro livello... magari facendo affrontare a Goku un vero cattivo, invece che l'ennesima macchietta alla Dr. Slump. Messosi al lavoro per disegnare un personaggio che sembri davvero malvagio, ne esce fuori con Piccolo Daimao: forse ancora oggi PD è il cattivo preferito da Toriyama, e anche Torishima ne è totalmente impressionato, subodorando che un corso completamente nuovo di Dragon Ball sta per cominciare.

    Così, finito il nuovo Tenkaichi, comincia immediatamente la saga di Piccolo Daimao. Saga che, diversamente dalle precedenti, non vive più avventura per avventura, e introduce un tono da fine del mondo che aleggia per la stragrande maggioranza delle tavole... insomma, qualcosa di totale rottura con il resto della serie. Toriyama introduce nuovi elementi (come l'acqua sacra, che è il primo istantaneo power up della storia, qualcosa di ormai lontano dagli allenamenti dei vecchi maestri alla Drunken Master) e allo stesso tempo ne approfitta per riprendere e completare il suo immaginario "viaggio in Occidente" (che è da un bel pezzo quello di Goku e basta), utilizzando e aggiornando tutto il retroterra "mitico" arrivato direttamente dal romanzo da cui è partito il manga: non solo oppone a Goku il cosiddetto Re dei Demoni, ma risistema tutto il background mitologico proveniente da "Viaggio in Occidente" (in questa saga Toriyama introduce e/o aggiorna le origini e/o le funzioni del Nyoi-bo, della Kinto, delle Sfere del Drago stesse... o quantomeno ci prova, come credo si potrà notare dalle mie annotazioni precedenti: le banalità, le incoerenze e le forzature sono chiarissime).
    Tutto il netto stacco con le saghe precedenti si nota anche dai combattimenti, che cominciano ad essere devastanti, sino al punto di lasciare intorno scenari di distruzione degni dei monster movie... tanto che, guardacaso, Piccolo Daimao e Goku si danno reciprocamente proprio dei mostri, durante il loro combattimento finale. Toriyama, pur proponendo una saga ancora piuttosto grezza e basilare, dimostra che è in grado di narrare anche una storia quasi completamente drammatica: Torishima dirà che, con la saga di Piccolo Daimao, ha la certezza che Toriyama andrà avanti con DB per almeno 5-6 anni. È, in pratica, l'inizio del vero Dragon Ball, che è ora, definitivamente, di gran lunga il manga più venduto in Giappone.

    Il compimento di un'evoluzione


    Goku esce fuori dagli eventi completamente maturato, e realizzato così prima come eroe e poi come campione nel Tenkaichi successivo, dove stavolta batte (e non uccide) la reincarnazione del Re dei Demoni, in un combattimento che è forse il migliore (e sicuramente il più completo) dell'intero manga. Quando Kami gli propone di diventare il nuovo dio della Terra, Goku è ormai, in definitiva, la versione di Sun Wukong di Toriyama.

    Questo è Goku del resto, un atleta/eroe ingenuo che presenta tratti che non hanno nulla di eroico o di divino. Nient'altro che questo, tanto che nella serie Z Toriyama si limita ad evidenziare queste caratteristiche tramite i personaggi di contorno (o, nel suo caso, di contrasto), e tramite dei singoli episodi che mostrano quanto Goku sia fondamentalmente inadeguato a svolgere qualsiasi altro ruolo.
    Ultima modifica di Red; 01-06-2018 alle 12:49

  5. #25
    Divorced Member L'avatar di Red
    Data Registrazione
    Fri Nov 2002
    Località
    Rent Free, In your Mind
    Messaggi
    6,785

    Predefinito

    Chiaramente, è con il 23° Tenkaichi che finisce la prima parte della storia, con la fine del percorso di Goku. Nello stacco temporale successivo si ha il superamento dell'orizzonte divino, e soprattutto il cambio totale di genere da parte del manga. E non è un caso, infatti, che la saga successiva abbia come tema principale proprio le vere origini di Goku: sarà sostanzialmente un nuovo inizio di una storia che amplierà enormemente i propri orizzonti, secondo lo stile acquisito nella saga precedente.
    E checché sia stato detto, è solo adesso che Toriyama, per sua stessa ammissione, apprezza il suo manga, divertendosi addirittura a disegnarlo (a parte i power-up, quelli li ha sempre detestati, ovviamente ).

    Ciò che viene dopo, noto anche come la serie Z, presenta personaggi più maturi e decisamente più interessanti, un'ambientazione nettamente più ampia, oggetti di parodia e ispirazione provenienti dal genere fantascientifico (genere distante anni luce da un romanzo d’avventura), una narrazione più dinamica e complessa, e un tono decisamente più serio. Il tutto ovviamente mantenendo tematiche abbastanza semplici, una narrazione spontanea e fluida che però va verso delle chiusure epiche (tramite escalation di avvenimenti mai viste nella prima serie)... e senza dirottare nulla verso toni che Toriyama non può e non vuole fare propri (come si nota dal fatto che i due draghi vengono trasformati in dei veri e propri deus ex machina): anzi, quando Toriyama sente che sta diventando troppo serio e banale, rinfresca il tutto con parodie e personaggi divertenti, come nel caso della squadra Ginyu (ispirata palesemente ad una serie TV Toei, che in America diventerà poi la famosa serie Power Rangers).
    Insomma, ci avviciniamo sempre più ai vertici di DB: sono introdotti la maggior parte dei personaggi più riusciti di tutta l'opera (i cattivi, soprattutto, che erano qualcosa che in precedenza era mancata quasi completamente), vengono create le aspettative e i confronti più "elevati" di tutto il manga, e ad ogni saga sono introdotti nuovi elementi accattivanti che si collocano alla perfezione nell’atmosfera dell’opera, e che riescono a tenerne alta la godibilità.
    E qui mi fermo, perché sono già andato oltre a quanto mi proponevo. Diciamo che, senza scendere ancora più nel dettaglio e perlopiù saltando la famosa saga di Freezer, il resto l'ho scritto in questo vecchio post, che ho modificato per l'occasione.

    Conclusioni

    In conclusione, Dragon Ball è l'opera di un disegnatore di gag manga, trasformatosi per l'occasione in un autore di battle manga. Sì, è vero, DB lascia a desiderare qualitativamente sotto diversi aspetti, ma alla fine è ricordato non tanto per le qualità umoristiche dell'autore (che aveva già espresso, sino all'esaurimento del suo repertorio, in Dr. Slump) che anzi, qui sono spesso grossolane; e ovviamente non per avventure così semplicistiche che lasciano il tempo che trovano; e nemmeno per un aspetto in particolare; ma perché lui, proponendo un riuscito mix di tutto ciò che rendeva già all'inizio godibile questo manga, è riuscito alla fine ad attirare i lettori in un manga, come nessun altro prima di allora.
    Una volta abbandonate le "risate" e l'avventura, tutto rimane semplice ma allo stesso tempo molto più complesso e sfaccettato, oltre che coinvolgente e di impatto. E questo dai personaggi alla storia. Insomma, quasi tutto migliora, pur rimanendo (all'apparenza) tanto semplice e comprensibile quanto accattivante ed intrigante.

    Da qui, per me, nasce l'equivoco della prima serie: una serie che passa per essere innovativa e più fedele allo spirito del suo autore... ma che in realtà è una sperimentazione abbastanza estemporanea, che di fatto è solo un graduale cammino verso il genere del battle shonen. Una sperimentazione che qualitativamente non offre niente di inedito né di particolare sotto nessun aspetto, vivendo di rendita solo su un'infantile nostalgia e/o superficiale ricordo del bambinesco sense of wonder... insomma, nulla di davvero significativo.
    In fondo, lo stesso Toriyama semplicemente aveva mescolato (neanche tanto bene) le arti marziali con il suo repertorio comico già esaurito con Dr. Slump... senza mai osare più di tanto, prima della saga di Piccolo Daimao. Se vogliamo individuare i tratti caratteristici dell'opera e se Toriyama è semplicemente un autore da seguire per l'intrattenimento che ha prodotto, e per la carica positiva con cui l'ha fatto, allora è la serie Z quella da vedere sotto la giusta luce. Per il Toriyama puramente comico c'è Dr. Slump.

    Del resto, i lettori giapponesi l'avevano capito già più di 30 anni fa, quando hanno quasi lasciato perdere sul nascere quell'ibrido all'acqua di rose tra avventura, arti marziali e humor grottesco. Una roba che gode presso alcuni ancora di smisurata considerazione, ed evidentemente solo perché il Toriyama comico non lo conosce davvero manco il 5% di quelli che hanno guardato Dragon Ball.

    Qua finisce la mia "trattazione" sulla prima parte dell'opera, ci ho messo veramente tutto quello che mi interessava condividere.
    E ripercorrere le tappe che hanno portato al Dragon Ball più amato è una cosa che consiglio a tutto quello che rimane dell'utenza: così come rileggere Dragon Ball vi farà scoprire aspetti della storia che la renderanno meno banale e naif di quanto sembra, scoprirne l'evoluzione produrrà lo stesso effetto.
    Ultima modifica di Red; 17-03-2017 alle 19:51

  6. #26
    Divorced Member L'avatar di Red
    Data Registrazione
    Fri Nov 2002
    Località
    Rent Free, In your Mind
    Messaggi
    6,785

    Predefinito

    Ok, pensavo di aver detto di tutto già allora, ma in realtà sono (ancora adesso) continuamente stimolato dallo stravagante (quanto incoerente e incasinato) processo creativo di Dragon Ball.

    Inoltre, questo thread è diventato davvero troppo caotico: sono partito introducendo il tutto con la storia della prima serie in Italia, poi la "trattazione" del doppiaggio Wolfgang, poi sono passato ai contenuti dell'intera prima serie (prima sulla narrativa dell'autore, poi del primo adattamento del manga, poi di nuovo in riguardo alla narrativa dell'autore), e infine sul processo creativo dell'opera (in particolar modo la prima parte).

    Questo post, oltre che per evitare che il thread finisca in seconda pagina, serve a far chiudere il cerchio (almeno con questo topic): sono partito con la storia della trasmissione della prima serie di Dragon Ball in Italia, finirò con lo stesso argomento.

    Le censure dell'anime

    Dalla mia nuova ricerca, è emerso fuori che la responsabilità dei tagli si deve con sempre più probabilità al distributore internazionale di Dragon Ball, l'AB Groupe.

    In pratica, intorno al 1987 pare ci fosse questo imprenditore italiano (tale Silvio Berlusconi) che possedeva i diritti europei di qualsiasi anime, principalmente per trasmetterli sui canali Fininvest (anche internazionali, come la Cinq e Telecinco).
    Poi però arrivarono tutta una serie di anime con presenti contenuti violenti e sessuali, e tra questi c'era Dragon Ball. I francesi (e l'AB Groupe) furono costretti a fiondarsi su questi anime... ma quando vennero trasmessi in TV in versione integrale, successe il finimondo.
    Tra le lamentele principali a scatenare il tutto, si ricorda un'orribile frase da Hokuto no Ken, in cui uno dei personaggi dice ad un altro: "Sei già morto".

    Questo credo sia successo perchè sino agli anni '80 i cartoni animati erano una forma di narrazione proveniente da una letteratura per ragazzi ben più ingentilita, infantile e didattica di qualsiasi cosa sarebbe stata diretta presso ragazzi ed adolescenti in seguito. Così, questi nuovi prodotti hanno portato a confusione ed incertezza presso diversi editori, e ovviamente presso il pubblico.
    In Francia poi c'era un team di psicologi a decidere cosa e come dovesse andare in onda, e con questo si spiega la versione tagliata della prima serie di DB arrivata qui da noi.

    Fininvest entrò in diversi contenziosi con i francesi, per poter acquistare i diritti di questi nuovi anime... molti di questi, nel frattempo, vennero comprati (anche a pezzi) da una società italiana nota come Doro. Nel caso di Dragon Ball, il doppiaggio venne affidato a Play World, che così curò (da cani) una versione integrale della prima tranche di episodi, poi trasmessi su JTV per anni.

    Ora, è ampiamente probabile che Fininvest/Mediaset si sia decisa a comprare i diritti italiani di Dragon Ball visto il successo che il manga stava riscuotendo, e risolti i contenziosi con i francesi.

    Tra l'altro vale la pena segnalare che Mediaset non comprò le sigle di DB francese, usando quelle originali (anche se riassunte) trasmesse da JTV... sempre a proposito di fedeltà e tanto per ripetere che siamo tra i pochi paesi europei ad essersi evitati quest'autentica porcata di sigla:
    Spoiler:



    E guardacaso, quando DBZ è stata trasmessa la prima volta qua da noi, era in versione quasi integrale (perchè, come detto, era stata comprata da un altro distributore, la Funanimation). Così come in Francia, è stato solo dopo le lamentele di varie associazioni che ci sono stati anche da noi tagli, censure etc.
    Così come nella prima serie di DB, in Italia il problema è stato l'adattamento... problema comune, in modi diversi, a QUALSIASI SERIE TV ARRIVATA DA NOI. Attribuire a Mediaset svariate censure fatte su DB, sembra così la classica faziosità di fan che si ergono a paladini di cause perse, senza sapere poi nemmeno granchè non solo del vero Dragon Ball, ma nemmeno di questioni editoriali.

    Va segnalato inoltre che addirittura - tra gli editori nostrani - Star Comics ha poi cercato di cavalcare, amplificandola, tutta questa patetica ignoranza, pubblicandola sulla posta delle loro svariate edizioni del manga di Dragon Ball.
    Addirittura un lettore, a pag. 125 del 30° vol. dell'edizione cosiddetta "Blu" si chiede perchè "TORIYAMA E SHUEISHA abbiano fatto tante storie per il ribaltamento del fumetto (sic!) e invece approvino la messa in onda di codesti episodi stravolti e snaturati".
    Ed è micidiale leggere che, invece di tirare in ballo la Toei, che produce l'anime, questi tirino in ballo la Shueisha (la casa editrice del manga) a casissimo, e che soprattutto Star Comics faccia pubblicare un aborto simile di lettera


    La verità è che solo il cercare di saperne di più del vero Dragon Ball - soprattutto andando oltre polemicucce, lagne infondate e sterili nozioni - è attività degna di un fan. Mi ha spinto a fare ricerche per tutto questo tempo, cercando di condividere non solo le mie "scoperte", ma anche l'entusiasmo nel cercare, trovare ed apprendere tutto questo.
    Anzi: tutto sommato, è questo che ci definisce "fan".

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •