RIMINI
Il ponte del Diavolo
Il ponte di Tiberio si chiamava anche del Diavolo perché, secondo una leggenda, lo fece costruire al Maligno San Giovanni l'Ospitaliere, promettendogli l'anima del primo che vi fosse passato. Poi lo gabbò facendo rotolare sul ponte una forma di formaggio, la cui parte interna e molle è popolarmente chiamata <<l'anima>>.
Un tempio di pagani adoratori del diavolo
<<Sembra più un tempio di pagani adoratori del diavolo che un santuario cristiano>>, scrisse papa Pio II del tempio malatestiano. E in realtà, anche se si può dimostrare, come ha fatto D.Garattoni(Il Tempio Malatestiano, leggenda e realtà), che i temi iconografici profani sono in stretta relazione con i santi a cui erano dedicate le cappelle , la gloria di Sigismondo più che quella di Dio sembra lo scopo del tempio.
La presenza del committente è qui fin troppo viva e percettibile, non soltanto per la sigla ossessivamente ripetuta, ma perché ogni particolare della decorazione ci dice le sue intenzioni, i suoi gusti, i desideri, gli amori, i successi, le illusioni. Il tempio malatestiano è il tempio a un sogno, il sogno di grandezza e d'immortalità d'un signore di provincia cui audacia e fortuna hanno dato una grande potenza e che vuole il suo Pantheon per se, per i suoi, per l'amante, per i <<grandi>> di prima o di seconda mano che illustrano la sua corte, Roma e Atene riunite sull'Adriatico. La qualità, per cosi dire, onirica del tempio si rivela soprattutto all'interno, dove il gusto umanistico si sposa a quello tardogotico e simboli astrologici, virtù, stemmi, cimieri, personificazioni della arti, emblemi araldici, candidi marmi, fondi azzurri trapunti d'oro creano un'atmosfera per cui si è giustamente ricordata l'Hypnerotomachia Polyphili.
Poi il sogno fu bruscamente interrotto. Come spesso accade a simili sogni : per mancanza di fondi. Nel 1461 piove dal tetto; Sigismondo s'è impegnato perfino i gioielli e non può dar nulla; i frati ai quali è affidato il tempio devono vendersi una casa per provvedere alle riparazioni più urgenti.