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Discussione: Dragon Ball My Saga

  1. #1
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    Predefinito Dragon Ball My Saga

    Posto direttamente il testo e spero che un minimo desti il vostro interesse.

    Mini Prologo;
    Nascosto dalle pareti di roccia scura e umida della cava abbandonata al di sotto della Città Centrale, un androide dalla grinzosa pelle grigia e dei lunghi baffi bianchi terminò d’inserirsi nella schiena l’ultimo di cinque grossi tubi metallici.
    Il Dr. Gero sorrise con un angolo della bocca mentre cadeva in ginocchio sul pavimento roccioso, sentiva i tubi drenare la sua energia, trasportarla attraverso la roccia dentro cui i tubi penetravano e portarla ai cinque computer, che a loro volta l’avrebbero usata per risvegliare l’ultimo e più grande esercito di androidi che aveva costruito in quegli anni.
    “Solo quello sciocco di Myuu poteva pensare di andare col suo vero corpo a comandare Super C17.”, pensò, rammentandosi di come l’accortezza di costruire all’insaputa di tutti una propria copia e mandarla ad accompagnare Myuu, nascondendosi col suo vero corpo in quella cava, l’avesse salvato permettendogli di avere una terza possibilità di vendicarsi di Goku.
    Perché Gero ne era certo, che se il suo ultimo esercito avesse ucciso tutti i suoi compagni e messo di nuovo in pericolo le Città Son Goku si sarebbe precipitato di nuovo sulla Terra, a quel punto solo contro il suo esercito sarebbe morto.
    All’improvviso l’androide cadde in avanti reggendosi il busto con le mani a Terra, avrebbe tanto desiderato vedere di persona la morte di Son Goku, ma per quanto potesse usare tutte le sue conoscenze tecnologiche, ormai la sua parte biologica si stava degradando così tanto da morire, mentre ruggine e guasti minavano la sua integrità meccanica.
    Gero cadde su un fianco ritrovandosi a terra, ormai gli mancavano pochi minuti di vita, in ogni caso non sarebbe vissuto più un’altra settimana, la serenità passò nei suoi occhi prima di spirare, convinto di aver usato bene le sue ultime energie.

  2. #2
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    Poiché entrambi insieme erano troppo lunghi ecco un altro pezzo.

    Capitolo 1
    Il cielo era terso e sul volto degli abitanti delle cinque Città facevano capolino volti annoiati, felici o tristi che accompagnavano ogni giorno uguale all’altro, quando in ogni Città una decina di piccole esplosioni pose fine alla monotonia; il traffico si bloccò in una cacofonia di clacson quando centinaia di persone nelle strade vicine lasciarono le vetture.
    Pochi minuti dopo un capannello di persone si era formato attorno ad ogni voragine, mentre persone dagli uffici di tutti palazzi vicini continuavano ad affluire tra le proteste dei direttori, finché da ogni voragine uscì una figura umana che rapida s’innalzò in aria a pochi metri sopra le teste dei presenti, che colti dal panico scapparono urlando.
    Nel frattempo sul pianeta del Kaioshin l’anziana entità blu dalle orecchie a punta e la pelle rugosa osservava tutto dalla propria sfera, dunque dubbioso se si trattasse di uno spettacolo mondiale ben orchestrato o l’ennesima minaccia per la Terra, aspettò qualche altro minuto grattandosi la testa pelata, finché decise di chiedere aiuto a Kibitoshin.
    “Ehi piantala di allenarti e vieni qui ad assistere un anziano coll’artrosi!”, urlò reggendosi la schiena.
    “Sono subito da lei!”, replicò la fusione smettendo di calciare l’aria e atterrandogli affianco.
    “Hehe scherzavo sto benissimo, ci caschi sempre.”, svelò il Sommo con un sorriso a trentadue denti.
    “Ma le sembra il caso di farmi interrompere gli allenamenti per uno scherzo così idiota!?”, protesto urlando. “Piuttosto mi faccia vedere cosa succede sulla Terra.”
    “Uh giusto, te lo stavo appunto per chiedere, secondo te chi sono quei tizi volanti?”
    Kibitoshin strinse il pugno mentre una vena gli pulsava sulla fronte, era tentato di prendere a pugni il Sommo su quella testa pelata finché non si fosse fatto tornare un po’ d’intelligenza, ma prese un paio di grossi respiri e si calmò.
    “Mi scusi ma ho del lavoro d fare.”, così detto Kibitoshin si teletrasportó sulla Terra.
    Ritrovatosi sopra un grattacielo della Città Centrale pose due dita sulla fronte e chiuse gli occhi, cercando di captare le auree di tutti i difensori della Terra nel raggio di tutt’e cinque le Città, ad eccezione di C-17 e C-18.
    Appena pochi minuti dopo la fusione si teletrasportó ricomparendo davanti ad una grossa palestra incassata tra due palazzi, trovandoselo davanti all’improvviso Yamcha, Yaozi e Tenshinan fecero un piccolo passo all’indietro sorpresi.
    “Non c’è tempo per spiegare, attaccatevi a me.”, asserì Kibitoshin.
    I superterrestri accettarono con un segno del capo e aggrappatisi alle sue vesti, vennero teletrasportati sulla reggia di Dende tra due palme prima che Kibitoshin scomparve di nuovo, teletrasportatosi nuovamente in cerca degli altri.
    Meno di mezz’ora dopo la fusione portò alla reggia Videl, Crilin, Ub, Trunks, Gohan, Goten, Pan e Bra.
    “Bene, siamo tutti.”, sentenziò allora.
    “Dov’è mio padre?”, volle sapere Bra.
    “Tranquilla sorella, è pur sempre il più forte tra noi.”, replicò Trunks.
    “Lui non è voluto venire, preferisce restare a guardare per conto suo che succede.”, spiegò Kibitoshin.
    “E Piccolo? Non ci credo che non sia voluto venire nemmeno lui.”, intervenne Gohan.
    “Lui è al di fuori del mio raggio di percezione, dev’essere da qualche parte fuori dalle Città.”
    “Mia moglie invece?”, volle sapere Crilin.
    “Lei è un cyborg quindi non posso percepirla e neanche C-17.”
    Da dentro la reggia intanto, attirati dal vociare e dalla concentrazione di auree, fecero la loro comparsa Mr. Popo e Dende, che vedendo l’assembramento di guerrieri giunsero vicino a loro con un’espressione preoccupata in volto.
    “Kibitoshin, deduco che ci sia una nuova minaccia.”, parlò il Dio della Terra, facendo zittire tutti.
    “Temo proprio di si, dalla sfera del Sommo ho visto una cinquantina di...figure uscire da sotto le città e alzarsi in volo. Quando sono arrivato sulla Terra gli abitanti erano nel panico più totale mentre le figure sembravano perlustrare le città, non so in cerca di cosa ma scommetterei nulla di buono.”, spiegò Kibitoshin.
    “Ho paura.”, si lamentò Yaozi volando sulla spalla di Tenshinan.
    “Io vado a cercare mio padre!”, sentenziò Bra.
    “Io vengo con te o non va nessuno dei due.”, replicò Trunks.
    “Fate quello che volete io vado ad aiutare mia moglie.”, parlò Crilin.
    “Io non rimarrò qui come un debole inutile mentre c’è chi combatte!”, affermò Goten.
    “Santo cielo state tutti calmi e vediamo di organizzarci un minimo, porca miseria!”, sbraitò la voce di Re Kaioh nelle menti di tutti i presenti, tanto forte da far venire il mal di testa a Dende e far balzare giù Yaozi dalla spalla di Ten.
    “Credo che abbia ragione, non pensa anche lei signore?”, aggiunse Popo rivolgendosi al Dio della Terra.
    Egli non rispose e si volse insieme agli altri nella direzione verso cui proveniva rapida un’aura, presto identificata in Piccolo che prevedendo guai si era già disfatto del mantello e del copricapo, il namekkano atterrò in mezzo ai presenti.
    “Dove ti eri cacciato?!”, volle sapere Kibitoshin, irritato dai suoi falliti tentativi di trovarlo.
    “Stavo meditando.”, spiegò egli a braccia incrociate, guardando la divinità con la coda dell’occhio.
    “E ti sembra il caso di meditare azzerando l’aura quando sai che questo maledetto pianeta sembra un parco giochi per psicopatici galattici di ogni razza?!”, urlò la fusione, inviperita dalla calma ascetica del namekkano.
    “Non avevo azzerato l’aura, ero solo a meno di un chilometro fuori Città del Nord, potevi cercare meglio.”
    Kibitoshin si trattenne dall’alzare i tacchi per la frustrazione e tornarsene dal Sommo, aveva torto.
    “in ogni caso ho sentito tutti i vostri discorsi e penso d’avere un piano.”, sentendo che nessuno rispondeva egli proseguì. “Siccome non hanno attaccato la popolazione ne distrutto alcunché presumo che questi esseri siano alla nostra ricerca, se le informazioni sono corrette si tratta di una cinquantina di possibili nemici, mentre noi siamo quattordici di cui tre non presenti. Quindi penso sia il caso di dividere le forze in modo da disperdere le loro e avere noi gruppi molto sinergici. C-17 e C-18 si saranno già ritrovati e Vegeta non necessità di grande aiuto vista la sua potenza, quindi suggerisco di dividerci così: Inizialmente voi terrestri andrete insieme, tranne Yaozi che resterà qui e con l’aiuto di Dende farà da contatto telepatico tra tutti noi in qualunque luogo ci troviamo. Poi quando vedrete d’essere seguiti vi dividerete: Yamcha e Videl in una direzione, Crilin e Tenshinan in un’altra, Ub invece si manterrà ad uguale distanza dai due gruppi per dare man forte a chi ne ha bisogno. Invece Pan, Bra e Goten rimarranno uniti anche dopo essere seguiti, così come Gohan e Trunks. Io rimarrò ad una certa distanza dal gruppo di Pan in modo da potervi essere d’aiuto o combattere da solo.”
    “Ma saremmo comunque surclassati, ogni gruppo dovrà occuparsi di sette avversari!”, asserì Ub.
    “L’ho calcolato, è per questo che ho portato questi.”, così dicendo scorciò le braccia ed estrasse dalle tasche dei pantaloni undici piccolissimi congegni meccanici di forma esagonale. “Questi mi sono stati consegnati da Marron, crea intorno ad ognuno di voi un campo magnetico che rende voi ed un’area di un centinaio di metri attorno a voi irrilevabile a distanza, mentre all’interno del campo fa da connettore tra diversi generatori di campo quali sono i cyborg. Se vi trovate più di uno all’interno della stessa zona gli apparecchi non interferiranno tra di loro ma se due cyborg dovessero entrare nella stessa zona verrebbero entrambi automaticamente respinti.”
    Tutti i presenti non tardarono ad appoggiarsi sul petto il dispositivo, notando in quel momento che anche Piccolo lo aveva, probabilmente unico motivo per cui nessuno dei nuovi nemici li avesse ancora raggiunti lì finché presente il Namekkano.
    “Parli come se tutti i nostri nemici siano cyborg.”, notò Trunks.
    “Inoltre qualcuno dovrà consegnare un dispositivo anche a mio padre!”, si lamentò Bra.
    “Anche a mia moglie, ammesso che il dispositivo non le causerebbe problemi.”, s’intromise Crilin.
    “Lo sono tutti e cinquanta, le loro auree non sono percepibili. Vegeta se si fosse degnato di venire qui invece di fare il testardo presuntuoso meriterebbe d’essere aiutato davvero, ma suppongo che per lui se ne occuperà Kibitoshin a portargli il dispositivo.”, così dicendo consegnò un’altra copia dell’apparecchio in mano alla fusione. “Per C-18 e C-17 purtroppo Marron mi ha detto che i dispositivi interferirebbero con la loro parte meccanica, ma mi ha dato questo.”, così dicendo estrasse dall’altra tasca una capsula hoi-poi che subito si trasformò in una sorta di piccola bussola. “È sintonizzato sulla frequenza elettromagnetica emessa unicamente da C-18 senza possibilità d’errore, permetterà a Kibitoshin di trovarla e quindi di trovare anche C-17.”, quindi consegnò il dispositivo alla fusione. “Quindi teletrasporterà entrambi sul pianeta dei Kaioshin, dove saranno assolutamente irrilevabili dalla Terra.”, finito di parlare Piccolo passò lo sguardo sui presenti tutt’intorno a lui, in cerca di dubbi. “Tutto chiaro?”
    “Sissignore!”, replicò rapido Ub, accortosi subito dell’ottima capacità strategica mostrata dal namekkano.
    Ben presto si susseguirono altri “sissignore” finché tutti si mostrarono d’accordo.
    “Caspita Junior! Non ti facevo così....te!”, ironizzò Gohan seriamente stupito.
    “Siete voi che non avete mai fatto davvero attenzione a tutte le battaglie che abbiamo combattuto.”

  3. #3
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    Capitolo 1 (ultimo pezzo che non ho potuto inserire per mancanza caratteri)

    Al che non ci furono ulteriori aggiunte verbali e un gruppo alla volta tutti i presenti partirono alla volta delle cinque Città mentre Kibitoshin scomparve per adempiere ai suoi compiti. Junior rimase un altro paio di minuti fermo e fu presto affiancato da Popo, poiché Dende appena partiti i guerrieri era tornato all’interno della reggia.
    “Spero che tutte le giornate di meditazione degli ultimi anni non abbiano portato solo ad un miglioramento delle tue capacità strategiche e di leadership.”, parlò in buffo consigliere.
    “Come loro hanno continuato ad allenarsi con pugni e calci anch’io mi sono allenato a mio modo.”, detto ciò anche il namekkano schizzò alla volta delle battaglie che di li a breve si sarebbero scatenate.

  4. #4
    il VERO Super Saiyan L'avatar di Vegeth SSJ3 Full Power
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    Carina come storia. Se ho capito bene si svolge dopo il Gt, data l'assenza di Goku, e da quanto vedo utilizzi i nomi made in mediaset (Junior). Dal canto mio, la scelta non mi fa nè caldo nè freddo, ma ti consiglio di usare i nomi del manga (Junior in realtà si chiama Piccolo) per evitare eventuali critiche da parte da parte dei puristi del manga.

    Riguardo al capitolo, sono curioso di sapere quanto sono forti questi nuovi Cyborg. Detto ciò, vorrei che continuassi.
    Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

  5. #5
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Beh, di solito lo scopo dei capitoli iniziali è quello di suscitare la curiosità dei lettori: per quanto mi riguarda, ci sei riuscito.

    Soprattutto mi incuriosisce vedere che ruolo darai a gente come Ub e Bra di cui ufficialmente si è visto molto poco. E poi un Piccolo/Junior così stratega - al punto da diventare il leader e la mente del gruppo - non si è mai visto finora!

  6. #6
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    Good, avevo quasi perso la speranza di suscitare interesse con quest'idea.
    Anyway gli altri due capitolati li ho già scritti quindi trascrivo quelli e poi semmai cambio i nomi.

    “Finalmente uno di voi ammassi di ferraglia che il coraggio di sfidarmi!”, esclamò Vegeta. “Siete così codardi da farmi aspettare così tanto prima di presentarvi? Non ho mai sopportato i guerrieri come voi, vi distruggerò tutti!”, esclamò con forza espandendo al massimo la propria aura, ma restando fermo in attesa che l’avversario gli desse il segnale.
    Da quando aveva visto quelle presenze, il loro comportamento e non ne aveva percepito l’aura aveva capito subito la loro natura e la loro missione, ma aveva dovuto aspettare svariati minuti immobile prima di vedere uno sfidante.
    Senza replicare il cyborg schizzò nella sua direzione tentando un destro al volto del Sayan che l’evito spostando appena la testa prima di colpire l’altro con una ginocchiata all’addome, scagliando il cyborg indietro di diversi metri.
    “Non sembri particolarmente forte, chi ti ha creato deve aver fatto male i calcoli se intendeva eliminare me, il principe dei Sayan con simili mezze cartucce.”, non si poteva neanche dire che il suo avversario fosse pauroso d’aspetto, quel corpo modificato doveva appartenere al massimo ad un ventenne, occhi nocciola e capelli rossi fino alle orecchie.
    Per tutta risposta il cyborg stese le braccia davanti a sé a palmi aperti e scagliò una raffica di ki blast blu contro Vegeta che con la supervelocità iniziò a schivarli uno dopo l’altro, allora l’avversario intensificò la raffica ma il Sayan aumentò la velocità mentre deviava con le mani i pochi colpi che minacciavano di raggiungerlo.
    Quando la raffica terminò Vegeta si stupì di non vedere più il cyborg davanti a sé prima di venire sbalzato in avanti da un potente calcio alla base della schiena, rapido egli si voltò appena in tempo per bloccare con una sola mano un sinistro diretto al volto, quindi colpì con un calcio laterale il fianco del nemico scagliandolo lontano di diversi metri.
    “Te la farò pagare per avermi colpito a tradimento! Muori!”, così dicendo il Sayan si portò con la supervelocità alle spalle del cyborg per intercettarlo con un taglio di mano sul collo facendolo schizzare lateralmente, anticipandolo nuovamente gli si parò davanti colpendolo con un pugno alla bocca dello stomaco, l’impatto fu tremendo e il cyborg si piegò in due.
    Con una smorfia di disgusto sul volto Vegeta scagliò il nemico ad alcuni metri di distanza solo con un impeto d’aura, il cyborg tornato in posizione eretta continuò a fissare con il volto ovale del tutto inespressivo il Sayan.
    A dispetto dei colpi subiti, notò il principe, non sembrava gravemente danneggiato; la giacchetta jeans e la maglietta nera sottostante sgualciti dagli urti così come blu jeans ed i capelli arruffati erano l’unico segno di lotta.
    “Avanti, mostrami di cosa sei davvero capace.”, lo esortò insospettito Vegeta, sperando che dimostratosi incapace di parlare fosse stato capace almeno di comprendere ciò che gli veniva detto, pensò Vegeta.
    Pochi secondi dopo il principe udì il fruscio di uno spostamento d’aria alle sue spalle ma quando l’aggressore tentò di colpirlo con un pugno sulla nuca trovò solo l’aria, comparso alle sue spalle con la supervelocità il Sayan tentò un calcio laterale al collo ma l’avversario fu rapido a voltarsi e parare il colpo con l’avambraccio.
    Vegeta badò appena ai lunghi capelli neri, gli occhi azzurri e l’aspetto da ventenne della cyborg ed aumentò la pressione del colpo cercando di forzare il blocco, quindi l’avversaria tentò a sua volta un calcio al collo del Sayan che bloccò il colpo nello stesso modo prima d’allontanarsi rapido con un impeto d’aura, ma il cyborg maschile non gli diede tregua.
    Il Sayan ebbe appena il tempo d’alzare la testa che fu colpito da una ginocchiata in piena fronte per finire sbalzato verso il terreno a grande velocità, riuscendo ad arrestare la caduta solo a meno di un metro la terra.
    Furioso scattò verso l’alto dove i suoi due avversari, affiancati, lo guardavano, ma quando giunse a meno di un metro da loro essi scomparvero con la supervelocità in due direzioni opposte e per quanto Vegeta spostasse lo sguardo in tutte le direzioni sembravano essere spariti nel nulla.
    “Dove vi nascondete, maledetti?! Uscite fuori!”, sbraitò.
    Pochi attimi dopo Vegeta avverti una grande energia e si voltò verso l’alto appena in tempo per bloccare con entrambe le mani una sfera energetica grossa quanto lui, che inesorabilmente lo stava spingendo verso il suolo.
    Espandendo al massimo la sua aura e urlando dallo sforzo il Sayan riuscì a deviare la sfera che sparì nell’atmosfera, un attimo dopo il cyborg dai capelli rossi schizzo verso di lui da destra con una velocità tale da colpirlo con un destro al volto senza dargli il tempo di reagire, facendolo schiantare contro un palazzo in un nugolo di polvere e detriti.
    “Adesso bastaaaaaa!”, urlò Vegeta all’apice della collera, facendo esplodere ciò che rimaneva dell’ultimo piano del palazzo con un impeto d’aura che però non mutò minimamente l’espressione dei due cyborg.
    Il principe allo stesso modo non mostrava nessun segno di preoccupazione nonostante le numerose lacerazioni sulla tuta blu e sulla pelle sottostante, oltre alla grossa ecchimosi sulla fronte e il naso sanguinante.
    Il Sayan notò il rapido sguardo lanciato dei cyborg davanti a lui alle sue spalle, giratosi vide ciò che si aspettava; un terzo ammasso di ferraglia dall’aspetto maschile, più massiccio del suo simile dai capelli rossi, aveva fatto la sua comparsa. Vegeta gli avrebbe dato meno di dieci anni più degli due cyborg, mascella più squadrata, occhi grigi, pelato.
    All’improvviso tutti e tre gli avversari attaccarono in simultanea, ma a meno di un metro da Vegeta un lampo accecante d’energia dorata li respinse a velocità supersonica, spedendo i tre cyborg a svariati metri di distanza, il primo a riuscire a frenarsi fu il più massiccio, la femmina ed il terzo cyborg si fermarono pochi metri dopo.
    “e così è lui il più forte.”, pensò il principe guardando il pelato. “Sarai il primo a sparire.”, quindi prima che l’essere ebbe il tempo di rendersene conto, il Sayan gli comparve davanti in supervelocità e lo decapitò con un solo taglio di mano facendo schizzare sangue ed olio tutt’intorno mentre le vertebre del collo si frantumavano schioccando.
    Poi si voltò scattando in direzione degli altri due cyborg che fissavano a bocca aperta il corpo del compagno cadere verso terra, ma prima di raggiungerli Kibitoshin comparve a meno di due metri da lui, dando il tempo a Vegeta di fermare la carica giusto un attimo prima di travolgere la fusione, i due nemici erano appena dietro di lui.
    “Fermoooooooooo.”, urlò l’essere dalla pelle blu coprendosi il volto con le braccia.
    “Spostati immediatamente! Dietro di te ci sono due ammassi di ferraglia da eliminare!”, urlò a sua volta.
    “Aspetta almeno che ti spieghi! Ti assicuro che c’è una ragione valida.”, spiegò Kibitoshin abbassando la voce.
    “Spero per loro che sia valida sul serio.”, asserì il principe incrociando le braccia.
    “Vedi anche te che sono ancora bloccati, no? Beh Marron si è recata al palazzo di Dende e ha espressamente chiesto di poter risparmiare almeno un paio d’esemplari per poterli studiare. Quindi se eviti di distruggere anche loro..”
    “Che ragione stupida, gli unici nemici buoni sono i nemici morti, mai su Vegeta abbiamo fatto prigionieri solo per studiarli, al massimo per farne nostri schiavi, ma se non è questo il fine allora non ha senso archiviare informazioni su esseri destinati ad essere annientati per sempre.”
    “Non discuto sull’etica guerresca dei Sayan, ma comunque vorrei poterli prelevare senza interruzioni.”, in quel momento notò che i due cyborg stavano iniziando a muoversi a scatti. “Prima che il potere di Yaozi amplificato da Dende smetta di tenerli fermi magari.”, pensò nervoso.
    “E sia!”, replicò con una smorfia Vegeta.
    “Un’ultima cosa: prendi questo.”, così dicendo gli consegnò il dispositivo di Marron datogli da Piccolo. “Ti renderà irrilevabile ad altri nemici ed impedirà a più d’un avversario per volta d’ingaggiare un combattimento ravvicinato con te.”
    Per tutta risposta il Sayan preso in mano il dispositivo, lo frantumò e buttò i frammenti in aria. “Credi davvero che il principe dei Sayan abbia bisogno di simili trucchetti contro simili avversari? Sbrigati a portare via quelle mezze cartucce prima che ci ripensi.”
    Kibitoshin non se lo fece ripetere e presi per le vesti i due cyborg si teletrasportò via, appena giunto alla reggia di Dende vide Marron estrarre dalle tasche dei pantaloni da ginnastica blu due dispositivi circolari, che posizionò sulla fronte di entrambi i cyborg teletrasportati da Kibitoshin, i quali furono poggiati sul pavimento schiena a terra.
    “Hai qualcos’altro da chiedermi prima che vada a cercare tua madre e suo fratello?”, volle sapere Kibitoshin.
    “Niente, solo stai attento che non sappiamo se quei cyborg siano anche alla tua ricerca.”
    La fusione le fece un sorriso ed un cenno del capo prima di teletrasportarsi via.

    Livelli di combattimento;
    Vegeta: 30.000.000
    Vegeta SSj: 300.000.000
    Cyborg Femminile: 30.000.000
    Cyborg Maschile: 30.000.000
    Cyborg Maschile (il più massiccio): 45.000.000

    Chi pensava che già da subito i cyborg si sarebbero dimostrati fortissimi (soprattutto il pelato che non ha praticamente combattuto) può aver assorto un po' il naso, ma questo è solo l'inizio e i due esemplari per Marron non verranno di certo sprecati. :3
    Per ora la caratterizzazione dei cyborg come pg l'ho lasciata da parte, ma si spiegherà poi perché i cyborg sono stati programmati apposta da Gero per non interagire con i nostri eroi.

    Riguardo a Piccolo ho sempre pensato che nell'anime gli siano dati troppi sprazzi d'intelligenza e saggezza ma che non sia mai stato veramente ben sfruttato da questo punto di vista.
    Anche tra le divinità ci sarà un personaggio che è stato sfruttato molto poco secondo me.
    Ultima modifica di Barragan; 17-07-2014 alle 19:18

  7. #7
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    In effetti il tuo ragionamento ha senso: scomparso Goku, con Vegeta che tende prima a voler fare il gioco individuale e poi a piegarsi al gioco di squadra, Piccolo è "l'anziano" con maggiore esperienza. Non capisco però come mai sia in circolazione, visto che dovrebbe essere all'altro mondo (se questa storia segue il GT).

    E quando Vegeta entra in scena non ce n'è per nessuno! Per il poco che si è visto nella lotta con i nemici, sei rimasto attaccato al solito Vegeta tradizionale. Quanto a lui, sono curioso di vedere come si relazionerà con gli amici del gruppo (dopo tutto sono passati più di 20 anni da Majin Bu, quindi se è più umano dovrebbe avere un modo di ragionare che mostra maggiori legami con gli altri).

  8. #8
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    In effetti ho dimenticato di scrivere all'invio che questa ff non segue proprio alla lettera tuuuutti gli avvenimenti dell'anime.
    Si colloca si dopo Li Shenron, ma ho voluto comunque (un po' perché se c'ho pensato c'ho dato poco peso ed un po' perché proprio volevo così) iniziare la ff con tutti i guerrieri z vivi. Poi al limite siccome comunque per Piccolo poi ci saranno cambiamenti necessari alla sua utilità in combattimento potrei incastrarci dentro una spiegazione sulla sua presenza se deciderò di calcolare anche la sua morte con la Terra nel GT, giusto per dare un pizzico di "credibilità" in più e far contenti anche coloro che più stanno attenti ai dettagli.

    Vegeta si, l'ho lasciato apposta tradizionale, quantomeno nell'atteggiamento, perché comunque mi è sembrata sempre molto caratteristica la sua indole così Sayan e mi è sempre abbastanza piaciuta, quindi semmai sarà il suo entrare a compromessi con il gruppo - mettendo da parte qualche piccola iniziativa personale per cui non tutti sarebbero d'accordo come in questo caso - a far vedere un suo cambiamento.


    C-17 e C-18 erano nascosti in un vicolo tra due palazzi, non vedendo gli sconosciuti volanti distruggere la Città o uccidere gli abitanti avevano pensato di rimanere celati osservando la situazione ed aspettando che peggiorasse prima d’intervenire. O almeno C-18 l’aveva pensato ed il fratello l’aveva seguita, malvolentieri, nella sua decisione.
    “Insomma sorella, ti pare che da un momento all’altro quelli non si metteranno a distruggere tutto? Perché aspettare che inizino a fare danni prima d’intervenire personalmente? Non ha senso!”, si lamentò egli.
    “Te l’ho già spiegato, non sappiamo quanto possano essere potenti, ne se siano esseri completamente biologici o cyborg come noi, ricordati che non possiamo percepire le auree e andare allo sbaraglio senza avere una minima idea di quanto possa essere pericoloso chi abbiamo davanti non è mai stata una buona idea.”, Spiegò ella, mantenendo una calma glaciale, benché l’idea che la loro natura quasi totalmente artificiale precludesse loro un’abilità basilare come la percezione delle auree la infastidiva notevolmente.
    Dal canto suo C-17 sapeva che lamentarsi ulteriormente non avrebbe smosso la sorella di un millimetro, quindi tornò anche lui a guardare le numerose figure che volavano ormai senza meta pattugliando la Città Centrale in gruppi da tre. Inizialmente erano poche ma in poco tempo i gruppi erano aumentati così tanto da far pensare che tutti i gruppi limitrofi alla Città si fossero radunati lì, forse la sorella aveva ragione e le sue erano solo paranoie, ma da quando era stato “adottato” dai guerrieri Z sentiva molto più della sorella il bisogno di contribuire alle loro battaglie, quai cerandole.
    “Eccovi qui finalmente!”, esclamò Kibitoshin comparso nello stesso vicolo ma alle loro spalle. “Afferrate i miei vestiti o le mie mani, vi devo portare sul pianeta di Re Kaioh, vi spiegherà tutto lui.”, così dicendo tese loro le mani.
    “Come sarebbe?! Crede anche lei che quegli esseri umanoidi, di qualunque schifosa razza siano, sono sbucati dal sottosuolo solo per farsi un voletto?”, esclamò quasi offeso C-17.
    “Quegli esseri sono cyborg come voi e potresti fare le tue recriminazioni anche davanti a Kaioh senza stare a stressate me che ho già dovuto avere a che fare con quell’indisciplinato montato di Vegeta!”, replicò Kibitoshin alzando la voce un po’ più del voluto, attirando l’attenzione del cyborg passato proprio in quel momento sopra le loro teste.
    C-18 lanciò uno sguardo perentorio al fratello, che fece per assecondare la sorella e prendere la mano della fusione quando fischiando un ki blast esplose tra la fusione ed i fratelli distruggendo parte degli edifici adiacenti.
    Quando i due cyborg si accorsero d’essere istintivamente scattati fuori dal vicolo per evitare il colpo era già troppo tardi; un nuovo gruppo di tre avversari era atterrato dritto davanti a loro, due alle spalle del proprio caposquadra.
    Minuta, dal volto leggermente paffuto, gli occhi verdi ed i capelli castani, mossi e lunghi fino al seno terminanti in voluminosi boccoli e vestita con una maglietta azzurra e pantaloni neri lunghi e comodi, si presentava ella quando C-17, smanioso, l’attaccò scattando in volo nella sua direzione.
    Quando egli tentò un calcio al collo venne bloccato dall’altra cyborg dietro di lei che, scattata a difendere la caposquadra, incassò il colpo sulla spalla senza venirne minimamente spostata, quindi C-17 colpì con l’altra gamba mirando al collo della nuova avversaria, ma ella bloccò il colpo con l’avambraccio e con un montante spedì il cyborg in alto.
    C-18 identificò l’avversario in una ragazza magra e alta dai corti e lisci capelli neri e occhi del medesimo colore, che non tradivano alcuna emozione nell’aver appena colpito il suo amato fratello. Rapida la moglie di Crillin scattò tentando un destro sul volto, ma la corvina scartò alla sua destra lasciando che la caposquadra assestasse un calcio sul mento di C-18.
    Quindi la corvina scattò in alto tentando di colpire con un altro montante la bionda appena riuscita a fermarsi in aria, che non si fece trovare impreparata e, schivato il colpo indietreggiando, colpì con un potente destro alla bocca dello stomaco la corvina, seguito da un calcio laterale sul fianco che la fece schiantare contro il palazzo al lato del vicolo.
    Nello stesso istante il terzo nemico - un giovane e smilzo cyborg maschile dai capelli albini e gli occhi grigi - scattato in volo tentò di colpire C-18 alle spalle, ma C-17 ripresosi scattò e incassò il destro incrociando le braccia, finendo schiena contro schiena con la sorella per la potenza del colpo.
    In un attimo di tregua la corvina - riemersa dalle macerie del palazzo - e l’albino si bloccarono, quando i fratelli si resero conto della caposquadra proprio sotto di loro ormai il colpo energetico dell’avversaria era pronto per essere lanciato, ma all’improvviso un lampo azzurro colpì la castana facendola schiantare con una macchina lì vicino che rotolò per diversi metri.
    Senza dare tregua agli avversari Kibitoshin si teletrasportò alle spalle dell’albino colpendolo con un calcio rotante al collo che lo fece schiantare contro l’altro palazzo accanto al vicolo, un attimo dopo stava colpendo con un montante la corvina che, surclassata dalla velocità di teletrasporto della fusione, fu spedita in alto per una decina di metri.
    “Allora? Che ve ne pare di una divinità che sa il fatto suo?”, volle sapere la fusione, rimanendo di spalle a fissare il punto in cui la caposquadra avversaria era precipitata.
    “Sei stato fenomenale!”, asserì C-17 rimanendo schiena contro schiena con la sorella.
    “Mostraci quanta energia riesci a tirare fuori già che ci sei, carbonizzali senza menare le mani troppo a lungo, qualcosa mi dice che questo trambusto non sta passando inosservato.”, replicò la sorella.
    “Quelli evitateli.”, fu l’unica risposta della fusione, che sentendo rumori tra le macerie del palazzo e vedendo la caposquadra liberarsi e la corvina schizzare dall’alto verso i fratelli passò all’azione.
    teletrasportatosi davanti all’avversaria in picchiata per prenderla in contropiede schiantò violentemente la spalla sul volto della corvina, stordendola senza farla volare via prima di premere con forza tutte e cinque le dita sul suo ventre.
    C-17 e C-18 rimasero a bocca aperta quando l’avversaria crollò a peso morto al suolo con volto stupito.
    Un attimo dopo Kibitoshin intercettò l’albino appena riemerso dal palazzo teletrasportandoglisi di fronte, il quale non avendo visto la tecnica contro la compagna rimase spiazzato l’attimo necessario alla fusione per colpirlo con un potente gancio allo stomaco che lo fece piegare in due, subito dopo eseguì la tecnica a cinque dita aprendo il pugno.
    Mentre il corpo dell’albino toccava il suolo Kibitoshin si girò appena in tempo per constatare come la caposquadra fosse già scattata contro i fratelli, i quali fianco a fianco evitavano con fatica i suoi rapidissimi pugni che miravano alle loro teste.
    Confidando nella superiorità numerica e la sinergia dei due cyborg, Kibitoshin si teletrasportò alle spalle dell’unica avversaria rimasta proprio nel momento in cui, stanchi di subire, i fratelli schivarono gli ultimi due pugni e colpirono con un calcio laterale a testa, schiacciando la vita dell’avversaria tra i due colpi.
    Ciò diede loro l’attimo sufficiente per permettergli di distanziarsi qualche centimetro e colpire con un pugno per guancia la castana che venne scaraventato contro Kibitoshin, il quale si limitò a replicare la stessa tecnica che aveva messo KO gli altri avversari sulla schiena della caposquadra, con entrambe le mani questa volta.
    “Bene, abbiamo sistemato anche loro.”, parlò la fusione quando anche il corpo della castana cadde a terra.
    “Ehy frena! Come diavolo hai fatto?!”, quasi urlò C-17, quasi non riusciva a credere ai propri occhi.
    “Hai molte spiegazioni di darci, in effetti.”, rincarò la sorella.
    Egli non rispose subito, prese i corpi dei tre avversari e se li caricò due in spalla ed uno in mano. “Ora volete seguirmi o no sul pianeta di Re Kaioh? Poi avrete le vostre spiegazioni.”, così dicendo Kibitoshin tese loro la mano libera dopo essersi avvicinato, negli anni passati dopo la sconfitta di Li Shenron aveva imparato a prendere ogni minimo compito molto più seriamente e “professionalmente”.

    Livelli di combattimento;
    C-17: 105.000.000
    C-18: 105.000.000
    Cyborg Femminile Caposquadra; 120.000.000
    Cyborg Femminile; 105.000.000
    Cyborg Maschile; 105.000.000
    Kibitoshin; ? > Caposquadra
    Ultima modifica di Barragan; 18-07-2014 alle 19:06

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