Originariamente Scritto da
alby619
Mah, non concordo sent. Certamente Walt non si trasforma da un giorno ad un altro diventando completamente un altro uomo con un altro nome, tuttavia è davvero difficile considerare il Walt della prima stagione e Heisenberg (e occhio, uso il termine Heisenberg solo per indicare il momento in cui Walt entra pesantemente nel giro) lo stesso tipo di persona. Ciò si evince anche da piccoli episodi e comportamenti in famiglia, specie con Walter Junior (es. quando lo obbliga a bere, sfiorando la rissa con Hank, o quando gli insegna a guidare usando per forza il suo metodo), eventi che non si sarebbero verificati se Walt fosse rimasto nel nido familiare, con il lavoro a scuola e all'autolavaggio. Ciò è innegabile, l'ambiente della droga lo obbliga ad assumere un atteggiamento più fermo e autoritario, e ciò si riflette anche sulle sue attitudini. A voi sembra semplicistica un'interpretazione del genere, a me sembra semplicistico il contrario: che Walt rimanga lo stesso tipo di individuo dall'inizio alla fine, senza subire alcun genere di evoluzione (o involuzione), che rimanga un personaggio piatto.
Non ho mai considerato Walt un eroe, tuttavia è chiaro che sia il protagonista. Coloro che vanno contro i suoi interessi sono invece gli antagonisti. Non si è parlato di buoni e cattivi (sono tutti cattivi, l'unico buono che si poteva trovare era Hank, forse). Forse avrai interpretato male il termine villain, che effettivamente significa cattivo, ma che in questi ambiti indica più apertamente quello che è l'antagonista.
Non è che Walt non subisce un'evoluzione (in negativo, ovviamente), è che non è che in meno di un anno da mite professore di chimica diventa Kingpin. Le persone non cambiano completamente personalità da un giorno all'altro. Heisenberg c'è sempre stato, sopito, frustrato, e in attesa di venire alla luce. Walt è sempre stato manipolatore, orgoglioso, crudele e spietato, almeno in una certa misura. Non lo diventa per colpa dell'ambiente in cui si viene a trovare. Non significa che Walt sia un mostro, o anche ai livelli di crudeltà di Don Eladio o Gus, ma pensare che Walt sia stato influenzato dall'ambiente in cui si trovava non rende giustizia al personaggio imho. Mostra costantemente di trovarsi a suo agio in un ambiente del genere perché gli permette di mostrare a tutti la sua genialità.
Non ho nemmeno parlato di redenzione. Walt non cerca di espiare i suoi peccati, cerca solo di limitare i danni che ha creato e a rendere utile il suo lavoro di 5 anni lasciando i soldi alla famiglia, come aveva pianificato inizialmente. Si comporta in maniera responsabile, né più né meno.
Comportarsi in maniera responsabile significa tagliare i contatti con la famiglia, consegnarsi alla polizia e dare tutte le informazioni alla polizia sui Nazi. Quello è essere responsabili. Walt qua agisce per se stesso e basta. Lo dice pure che non cucinava per la sua famiglia ma semplicemente perché gli piaceva.
E Jesse viene lasciato vivo per pietà, per una sorta di bene intriseco che Walt ha sviluppato nei suoi confronti (sebbene lo abbia spesso manipolato, ovvio), perchè lasciarlo andar via libero era giusto così. La teoria del capo d'imputazione secondo me non regge: se avesse voluto incastrarlo o danneggiarlo in qualche modo, lo avrebbe potuto semplicemente sparare. Quale migliore vendetta se non quella di ucciderlo di propria mano?
Beh Jesse non ha molto per cui vivere ora o sbaglio? E' traumatizzato, Andrea è morta, è sospettato di omicidio, favoreggiamento e traffico di droga, oltre che collegato ad Hank. Non penso che Marie abbia alcuna intenzione di difenderlo e per quanto ne sa lui e Walt erano d'accordo tutto il tempo. Quindi ucciderlo era fargli un favore. Per quanto ne sappiamo Jesse passerà il resto della sua vita in prigione.