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Discussione: Italiani, brava gente

  1. #41
    solid L'avatar di enzo680
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    ho fatto un giretto su internet,mmmmmmmmm!
    "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
    cit M.L.KING

  2. #42
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    Citazione Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
    Oh per carità eh, cento volte meglio gli Yankee dei Crucchi (ecco, abbiamo pure ingranato il concetto che il mondo sarebbe stato loro, e non loro e nostro, e non penso a torto), e alla fine è anche banale dire che la storia la scrivono i vincitori. Ma un sacco di queste cose prima neanche erano menzionate. Anzi, neanche se ne sapeva niente. Perché Mussolini piaceva a tutti all'inizio? Dipingeva l'Italia come il paese del Bengodi e lasciava Croce a urlare al vento, e nessuno lo ascoltava. Si sarebbero aspettati che un vero regime autoritario avrebbe silenziato ogni opposizione, come farà poi Hitler. Ecco, siamo stati fortunati a pensare che la Germania si sia beccata un Hitler con le idee di Hitler piuttosto che un Mussolini con le idee di Hitler. Checché se ne dica, era un buffone, un montato, un megalomane, ma la politica la sapeva fare, la sapeva fare meglio di tutti in Europa a quel tempo. Non si spiega altrimenti come prima dell'Etiopia un dittatore di destra eversiva vero e proprio veniva osannato dall'Europa bene come il campione dei moderati. Poi se facciamo un discorso di vergogna, è più una cosa istituzionale che altro. Io personalmente non mi vergogno come mi vergognerei a fare una figura di merda davanti a una platea strapiena, è più un sentimento sottile, un senso di colpa serpeggiante che ti fa sempre stare a disagio quando sei messo davanti alle azioni a cui non avresti o non avresti potuto prender parte. E' un sentimento che ci deve essere, è un bel deterrente questa specie di politically correct storico, ma è anche qualcosa di facilmente manipolabile.
    Guarda l'ascesa di Mussolini su cui mi sono fatto un'opinione, credo completa, è per certi versi incredibile, per altri "italianotta", per altri ancora fortuita, ma una cosa bisogna riconoscerla. E' stata decisamente astuta. Un'astuzia differente da quella di Hitler, che ha proceduto come una ruspa, ma al contempo forse molto più colpevole, perché consapevole. Hitler fin dal suo esordio era un pazzo scatenato. Persino nei suoi primi discorsi lucidissimi, trasmetteva già una sensazione di disagio, che credo sia stato accolto dalla popolazione per un misto di timore/disperazione, visto che batteva sui tasti giusti.
    Mussolini no. L'italia stava male, ma a differenza della germania, è sempre stata male ed erano parecchi annetti oramai che i campagnoli stavano in campagna e l'industria era arretrata. Eppure lui ha trasmesso quel misto di orgoglio nazionale, inventandosi una storia della penisola completamente fasulla basata su una sorta di esaltazione dell'impero romano e dell'italianità. Oltretutto la sua astuzia era ben diversa, tanto è vero che a parer mio per tutta la prima parte della sua "carriera" era hitler al suo guinzaglio, e non viceversa. E internamente tirava la corda, ma mai tanto da spezzarla.
    Passando alla politica estera, e all'idea che se ne ha oggi, a parer mio è un misto di fantasia, realtà e riscritture continue per salvaguardare ora quell'idea ora quell'altra. Ora senza allungarci troppo, Con churchill il rapporto era molto meno di rispetto e molto più di "normalità" di quel che ci si possa configurare. L'Italia fondamentalmente non era un pericolo per nessuno, e non voleva la guerra. L'inghilterra trattava con tutto il mondo per allargare la sua influenza. Non solo con Mussolini, ma con tutti i dittatori peggiori del globo, Russia compresa (non certo più "dolce" dell'Italia), ma anche nel terzo mondo etc.
    Il fatto che trattassero mussolini come un normale diplomatico, cercando di guadagnarsene il consenso non faceva certo parte di un rapporto di amicizia/legame. Magari unilaterale, nel senso che mussolini offriva amicizia, ma churchill non lo stimava. Ad avvalorare questa ipotesi basta che fai un po di letture al riguardo e scopri ad esempio che una volta M. ritardò una riunione con estremo scandalo, poiché impegnato con una baldracca.
    Insomma non c'è proprio nulla di amichevole tra i due. Semplicemente il rispetto dovuto a un dittatore estero con cui si vuole commerciare/spartire le colonie/appoggio etc. etc. L'atteggiamento riservato anche alla teppa insomma.


    Sono comunque d'accordo con ciò che dici. A parte questo punto, che non è certo una scusante per la gran bretagna.. Anzi... Però di certo a parer mio in Churchill non frullava la minima simpatia per Mussolini..

  3. #43

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    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
    Guarda l'ascesa di Mussolini su cui mi sono fatto un'opinione, credo completa, è per certi versi incredibile, per altri "italianotta", per altri ancora fortuita, ma una cosa bisogna riconoscerla. E' stata decisamente astuta. Un'astuzia differente da quella di Hitler, che ha proceduto come una ruspa, ma al contempo forse molto più colpevole, perché consapevole. Hitler fin dal suo esordio era un pazzo scatenato. Persino nei suoi primi discorsi lucidissimi, trasmetteva già una sensazione di disagio, che credo sia stato accolto dalla popolazione per un misto di timore/disperazione, visto che batteva sui tasti giusti.
    La politica di Mussolini fu anche più cauta, poichè dovette stare attento anche agli altri due poteri vale a dire il re e la Chiesa che a mio avviso lo limitarono (e non è un caso che a differenza di Hitler l'ascesa di Mussolini fu molto più lenta). Hitler ebbe la strada spianata e in pochi mesi divenne dittatore.
    Citazione Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
    Mussolini no. L'italia stava male, ma a differenza della germania, è sempre stata male ed erano parecchi annetti oramai che i campagnoli stavano in campagna e l'industria era arretrata. Eppure lui ha trasmesso quel misto di orgoglio nazionale, inventandosi una storia della penisola completamente fasulla basata su una sorta di esaltazione dell'impero romano e dell'italianità. Oltretutto la sua astuzia era ben diversa, tanto è vero che a parer mio per tutta la prima parte della sua "carriera" era hitler al suo guinzaglio, e non viceversa. E internamente tirava la corda, ma mai tanto da spezzarla.
    Sono d'accordo, infatti lo stesso Hitler emulò per molti anni il fascismo(Squadre d'assalto & co). Dal '35-'36 la situazione cambiò radicalmente, vista la grande importanza che stava assumendo la Germania nazista e da lì fu Mussolini che iniziò a seguire le orme del Fuhrer.

    Per quanto riguarda il rapporto con Churchill non ne so molto, però è probabile che l'inglese nutrisse simpatia per Mussolini in quanto statista non di certo per l'ideologia o quant'altro.

  4. #44
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    Citazione Originariamente Scritto da Paolo Vespa Visualizza Messaggio
    La politica di Mussolini fu anche più cauta, poichè dovette stare attento anche agli altri due poteri vale a dire il re e la Chiesa che a mio avviso lo limitarono (e non è un caso che a differenza di Hitler l'ascesa di Mussolini fu molto più lenta). Hitler ebbe la strada spianata e in pochi mesi divenne dittatore.

    Sono d'accordo, infatti lo stesso Hitler emulò per molti anni il fascismo(Squadre d'assalto & co). Dal '35-'36 la situazione cambiò radicalmente, vista la grande importanza che stava assumendo la Germania nazista e da lì fu Mussolini che iniziò a seguire le orme del Fuhrer.

    Per quanto riguarda il rapporto con Churchill non ne so molto, però è probabile che l'inglese nutrisse simpatia per Mussolini in quanto statista non di certo per l'ideologia o quant'altro.
    Si sono d'accordo su tutto. Aggiungerei anche che la carriera politica di mussolini si può dividere in due. Una prima parte in cui dimostra un'astuzia non da poco, e una seconda parte (non quando inizia la crisi del fascismo eh, ma ancora nel pieno del regime) in cui inizia a mostrare evidenti segni di squilibrio mentale. Ora a prescindere dai diari di Ciano, che come sappiamo altro non sono che il "senno del poi" allo stato puro di un vanesio, basta controllare le sue uscite o le nomine dei suoi gerarchi, prima incisive e sempre mirate al suo beneficio, e poi piuttosto disordinate e abbastanza irrazionali. E' come se ad un certo punto il suo intelletto si sia sbriciolato e avesse perso contatto con la realtà. E ripeto, parlo di prima della guerra e di prima della sua crisi. Sembra quasi un comportamento da dipendente. Forse abusava di stupefacenti o si alcolizzava o indugiava in qualche vizio dannoso.

  5. #45
    King of the Bohemien L'avatar di Jeff Buckley '85
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    Citazione Originariamente Scritto da Dragon Slayer Visualizza Messaggio
    Ma infatti la differenza tra Germania e Italia sotto questo aspetto è la totale mancanza di autocritica della seconda. Da una parte abbiamo un popolo che non ha dimenticato le atrocità commesse dai propri avi, dove il nazismo viene davvero condannato e demonizzato, qua invece il fascismo perdura perfino nell'attuale quadro politico, c'è bisogno di aggiungere altro?
    Tutto vero, ma nemmeno in questo siamo gli unici, anche gli americani minimizzano o addirittura negano le atrocità commesse contro i nativi americani, il mito degli italiani brava gente è davvero un mito ma ora non comportiamoci come se fossimo stati gli unici.
    "Non sarai mai un vero uomo fino a che non conoscerai la via del guerriero..."

    I sette principi del Bushido

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