Originariamente Scritto da
Ariesh
Due sono le grandi teorie che dividono gli economisti, in una si tende a lasciare i mercati liberi, riducendo al minimo l'intervento pubblico, ritenuto addirittura dannoso (la BCE, su modello Tedesco, è orientata verso questa ideologia)
Nell'altra visione, l'intervento dello Stato la fa da padrona, stampare moneta, aumentare la spesa pubblica ridurre il carico fiscale per stimolare l'economia e la crescita.
Spendere nei momenti di crisi, ma risparmiare quando siamo in espansione, o almeno l'idea originale era questa, di fatto negli ultimi anni non si è fatto che spendere spendere e spendere.
Ora ti sto dando una rapida infarinatura sulla questione, ma è tutto il '900 che le due teorie si contrappongono tra di loro (questo video ironizza sulla cosa
http://www.youtube.com/watch?v=5Y1anc4B7iA)
Qual'è la verità? Come sempre sta nel mezzo, bisogna avere una visione dell'intero contesto economico-politico e sociale per poter dire quale sia la risposta corretta.
Apparentemente il Giappone è molto simile all'Italia: paese relativamente piccolo, privo di risorse naturali, politici incompetenti.
Se andiamo a scavare più a fondo, notiamo che i due paesi sono assolutamente differenti, in termini di produttività, costo del lavoro, competitività dei loro prodotti, mentalità della popolazione. Loro hanno il treno magnetico che va a mille all'ora, noi non riusciamo nemmeno a costruire 2 km di TAV, tanto per dirne una.
L'america poi ha il dollaro dalla sua, l'exorbitant privilege, lo chiamava De Gaulle, può fare il buono e il cattivo tempo, e poi addossare la colpa agli altri, non nominarla neppure