Originariamente Scritto da
H Sakuragi
Sentirsi cattolico per educazione ma fare il bello e cattivo tempo è una cosa, avere una fede cattolica seria è un'altra. Per quanto mi riguarda, se non vai almeno a messa (dove si celebra l'Eucarestia ovvero il fulcro della religione cattolica), cattolico non sei. Sei al massimo un credente/cristiano non praticante. Ed è il 70% di quelli che si professano cattolici. Un conto quindi è pensare e agire da cattolico, un conto è il solo professarsi per spirito d'appartenenza. Quindi è inutile che ci stiamo a raccontare che il Vaticano influenza le masse.
Ma allora non ci capiamo proprio. Apparte che hai appena ripetuto quello che ho detto io, cioé che la maggior parte delle persone che si professano cattoliche poi non lo sono formalmente, poi continui a parlare come se avessi detto l'esatto opposto. Allora vediamo se scritto in maniera diretta ci intendiamo io e te: la maggior parte di quelli che si professano cattolici, in realtà non lo sono, dal punto di vista formale, i.e. non vanno in Chiesa, non seguono alla lettere i precetti evangelici e così via. Ma la maggior parte di questi, chiamiamoli "ipocriti", sono convinti di essere in tutto e per tutto cattolici. Una persona convinta di essere qualcosa di solito si comporta in accordo con la sua convinzione, o sbaglio? Quindi anche se non vanno a messa la Domenica, nelle decisioni politiche/economiche/sociali agiscono in base a una forma mentis, che è quella cattolica, di solito conservatrice. E' ininfluente se uno poi pratica o meno, non gliene importa niente a nessuno.
E' un discorso da baretto dire che attualmente i giovani sono mediamente più maleducati e ignoranti? O è un dato di fatto?
E' un discorso da baretto dire che la cultura televisiva si è sostituita alla cultura tradizionale? O è un dato di fatto?
Sì, sono discorsi da baretto. Mi rendo conto che non hai la mia (nostra) età, hai una mentalità diversa e le mentalità diverse spaventano sempre, ma potresti evitare l'insulto demografico gratuito, perché sembri un novello Brunetta. Se la vuoi puntare così però, posso dirti che magari penso che la generazione che ci ha preceduto è formata da furbetti, ladri e opportunisti che si sono sbattuti il cazzo di quelli che sarebbero venuti dopo di loro, e che ci consegnano un mondo inquinato, povero sia culturalmente che economicamente, mentre idolatrano come beoti gli idola specus della propria infanzia, tra Voltron e Hokuto no Ken, danno la colpa ai giovani per una situazione gravissima, li accusano di essere incostanti, fannulloni, ignoranti, deficienti di un'infanzia vera e meravigliosa quanto la loro, quando tutto quello che hanno fatto è stato consegnare il nostro paese a una manica di mafiosi, corrotti e magnamagna che hanno reso l'Italia lo zimbello d'Europa e del mondo, e si sono goduti senza un minimo di lungimiranza la piccola prosperità che i loro genitori erano riusciti a guadagnare. Trovi che sia giusto essere giudicati solo per essere nati dieci anni prima o dopo? Trovi che sia un minimo di senso nel generalizzare milioni di ragazzi e giovani adulti in uno schema offensivo solo perché magari a te piace di più Capitan Harlock che Yugi-Oh?
A me sinceramente non è piaciuto scrivere quelle cose, non le penso nemmeno. Ma magari uno potrebbe pensare che visto che sono discorsi che si fanno sin dalla notte dei tempi, ci sarà prima o poi una generazione che, una volta salita sullo scranno della vecchiaia, in qualche maniera sia empatica con quella che la seguirà.