Dato il gradimento di questa one shot all'interno del torneo di fan-fiction che si è concluso da poco, su consiglio di alcuni utenti ho pensato di riproporvela in un topic a parte, in modo che tutti possano leggerla e farmi sapere cosa ne pensano.

La storia doveva seguire una determinata traccia, ma riflettendoci credo che sia meglio non conoscerla in anticipo.
Il testo occuperà circa 6 post, quindi per favore aspettate che finisca tutto prima di commentare. XD

Per il resto, vi riporto la presentazione originale:

Il titolo della one shot è preso da un famoso romanzo comico-fantascientifico di Stefano Benni. Di solito non prendo i titoli dai libri che non ho ancora finito, ma in questo caso ci stava così bene che non ho resistito (leggasi: non avevo altre idee ).

Una piccola richiesta: dato che non sono più in gara con nessuno, ammetto che mi farebbe molto piacere conoscere le parti che vi sono piaciute di più, se ovviamente ce ne saranno.

BUONA LETTURA!




Terra!



Questa è un'opera di fantasia.
Ogni riferimento a luoghi, fatti, persone e nick di giurati è puramente casuale.



Forse.




In una landa mite e pacifica, dove il sole splende nel cielo, le margherite fioriscono nel prato e le caprette ti fanno ciao, un operoso contadino carica la paglia sul retro della propria Chevrolet. È nervoso, perché la settimana scorsa sua moglie se n’è andata con l’idraulico portandosi dietro i bambini, ma la cosa che più lo fa imbestialire è che di tutto questo non gliene può fregare di meno a nessuno.
Mentre è perso nelle proprie elucubrazioni, un rumore dall’alto attira la sua attenzione. Un oggetto volante non identificato sta infatti per schiantarsi al suolo.
L’impatto sbalza il contadino all’indietro, e poco distante si forma un’enorme voragine. L’uomo allora prende il fucile e si avvicina al punto dell’atterraggio. «Oh, un meteorite!» esclama osservando la scena. «Strano, quelli che si vedono in televisione non sono mai tondi, bianchi e con un oblò sul davanti, ma si sa che a volte nei documentari non sono realistici.»
Il portello dell’oblò si apre, rivelando una figura dalle fattezze umane. Il nuovo arrivato si guarda intorno, il vento che gli scompiglia la lunga chioma spigolosa, poi scoppia in una sonora risata. «Finalmente sono arrivato!» dice, e si massaggia le spalle. «Non ne potevo più di stare dentro quel coso, perché non ne fanno di un po’ più grandi? Capisco che Vegeta ci stia bene, per le sue dimensioni è una villa, ma ogni tanto bisognerebbe tener conto anche degli altri!»
Un improvviso brusio esce dall’apparecchio che porta all’occhio. «Guarda che ti ho sentito, idiota!»
L’alieno sussulta. «Ops! Scusa, principe, mi dimentico sempre di spegnere lo scouter.»
«La prossima volta dimenticati anche di usare la lingua, allora.»
«D’accordo, d’accordo» dice il nuovo arrivato, e non appena torna a guardarsi intorno si accorge che un tizio lo sta fissando. «E tu che diavolo vuoi?»
Il contadino trema e gli punta contro il fucile. «N-non muoverti!»
L’altro si esibisce in un ghigno. «Vorresti farmi paura, per caso?» La sua mano si avvicina allo scouter e preme un pulsante. «Tsk! Livello di combattimento 5! A quanto pare ci sono solo delle nullità in questo pianeta chiamato… com’è che si chiama?»
«Terra» risponde il contadino.
«Terra, giusto. Comunque, dicevo, credi davvero di poter competere con me? Immagino che tu non lo sappia, ma io sono Radish, uno degli ultimi sopravvissuti della gloriosa razza saiyan! Il mio arrivo su questo pianeta segnerà l’inizio di una nuova saga!»
Il contadino inarca un sopracciglio. «Non si dovrebbe dire “di una nuova era”?»
Radish gli lancia uno sguardo omicida. «Mia madre diceva sempre “di una nuova saga”, quindi io dico così e te lo fai piacere!»
Il contadino si gratta la testa con il fucile. «Ma così sembra che tu stia parlando di un’opera di fantasia.»
Il saiyan afferra il contadino per la camicia. «Senti, io ho sempre ragione, chiaro?»
L’altro annuisce tremante.
Radish lo lascia andare. «Piuttosto, come ti chiami?»
L’uomo abbassa lo sguardo. «Tutti mi chiamano Contadino.»
«Tsk! Non ti ho chiesto come ti chiamano gli altri, ma il tuo vero nome!»
Contadino sospira. «Non ha importanza, tanto nessuno se lo ricorda mai» dice, e sul suo volto appaiono delle lacrime. «Il fatto è che nessuno si preoccupa mai per me! La mia vita non interessa a nessuno, è come se io fossi nato per essere una semplice comparsa! Ma non è giusto, anch’io ho dei sentimenti, anch’io provo delle emozioni, anch’io ho una storia da raccontare!»
Radish lancia un ki blast e lo polverizza. «Ma che peccato.»

Nel frattempo, in un pianeta lontano, due orgogliosi guerrieri camminano tra le macerie di una città.
«Ehi, Vegeta?» dice il più possente.
«Che vuoi, Nappa?»
«Stavo pensando…»
Vegeta sospira. Non è mai un buon segno quando il suo compagno esordisce affermando di pensare.
«… insomma, Vegeta, come fanno gli scouter a ricevere anche dalla Terra? Non per dire, ma siamo a un anno di distanza, e poi pensavo che quegli aggeggi per funzionare avessero bisogno di antenne specifiche, e non è possibile che su quel pianeta ce ne siano!»
Il principe dei saiyan incrocia le braccia. «Come al solito poni delle questioni stupide, Nappa. È ovvio che gli scouter siano una tecnologia estremamente avanzata, dato che la nostra razza li prese direttamente dagli tsufuru.»
Nappa si ferma. «Ah, ma quindi secondo te sono esistiti veramente?»
«Chi?»
«Gli tsufuru. Non sono filler che ci raccontavano da piccoli per farci addormentare?»
«Vuoi dire “favole”?»
«Sì, scusa. Mia madre li chiamava sempre “filler”.»
Vegeta fa spallucce. «Le madri saiyan hanno sempre strani modi di dire» dice. «Comunque no, non sono favole, e anche se lo fossero la cosa in questo momento mi interessa quanto il destino di Radish.»
«Davvero? Allora farò subito una ricerca su di loro!»
Il principe sospira. «Come al solito capisci sempre tutto, Nappa.»

Nella solitudine di un grande deserto, un valoroso guerriero dalla pelle verde ha avvertito un’aura di incredibile potenza.
«Ma chi può essere?» si chiede. «Non sarà mica Goku!»
Ma per sua fortuna, anzi, sfortuna, non è lui.
Il nuovo arrivato lo scruta con attenzione. «Per la coda di mia madre, che ti è successo, Kakaroth?»
«Eh?»
«Non sei molto simile a come ti ricordavo. Hai mangiato qualcosa di strano? E dove le hai prese quelle antenne?»
Il guerriero verde incrocia le braccia. «Non vorrei dire una sciocchezza, ma ho come l’impressione che tu mi stia scambiando per qualcun altro.»
Radish tira un sospiro di sollievo. «Meno male, mi stavo preoccupando.»
Il guerriero del deserto stringe i pugni. «Beh, in ogni caso, hai idea di chi hai di fronte? Io sono il nuovo Grande Mago Piccolo!»
Il saiyan inarca un sopracciglio. «Ah sì? Senti, non so chi diavolo ti abbia dato questo nome, ma mi fa un po’ impressione chiamarti “Grande” e “Piccolo” allo stesso tempo. Quindi le soluzioni sono due: o ti fai chiamare “Mago”, il che potrebbe farmi dubitare che tu sia un guerriero, oppure ti scegli uno dei due aggettivi. Ovviamente, come ogni uomo virile che si rispetti, immagino che opterai per Grand…»
«Piccolo» lo interrompe il namecciano deciso.
«O-ok, come vuoi, non sono venuto qui per giudicare le tue dimensioni. Piuttosto, dimmi dove posso trovare Kakaroth.»
Piccolo lo fissa. «Non so di chi parli.»
Sul volto di Radish si disegna un ghigno. «Stai cercando di proteggerlo, non è vero?»
«No, non so veramente di chi parli.»
«Questo lo vedremo!» esclama il saiyan, e scatta in avanti per poi sferrargli un pugno in volto.
Piccolo cade a terra. «Maledizione!»
«Allora, mi dici dov’è Kakaroth?»
Il namecciano sputa sangue. «Ti ho detto che non so chi sia, idiota!»
«Tsk, lo sai benissimo, invece, è che non vuoi dirmelo!» Radish solleva Piccolo per il mantello e gli sferra una ginocchiata nello stomaco. «Allora, dov’è?»
«Se lo sapessi te lo direi!»
«Accidenti, sei davvero un alleato affidabile per lui.» Il saiyan lo tempesta di pugni. «Allora, ti decidi a parlare?»
«N-non hai capito un accidenti» farfuglia Piccolo tra un colpo e l’altro. «Io non conosco nessun Kakaroth!»
«Sì, sì, dicono tutti così, poi però quando sono in fin di vita parlano.»
«Magari perché loro lo sanno davvero!»
Radish dà a Piccolo una gomitata alla schiena che lo fa cadere prono a terra. «Dimmi dove si trova o ti ammazzo» dice, la mano aperta puntata verso di lui.
«Ma non lo so, razza di idiota!» esclama Piccolo con le ultime forze.
In quel momento lo scouter rileva una grande potenza. «Ci siamo!» esclama Radish. «Distanza 12909! Lì c’è l’aura più potente di questo pianeta chiamato… com’è che si chiama?»
«Terra?» farfuglia Piccolo agonizzando.
«Terra, giusto. Dicevo, questa è l’aura più potente, quindi dev’essere Kakaroth!» Radish balza verso l’alto e si allontana in volo.
Piccolo sputa altro sangue. «L’aura più potente del pianeta? E che diamine, non poteva dirmi subito che intendeva Goku? Figuriamoci se gliel’avrei nascosto!»