Originariamente Scritto da
sentinel
Avete frainteso, mi spiego meglio. Guardate la foto: Doritos e Mountain Dew, di giochi manco l'ombra. Quello che si imputa è che spesso il giornalismo videoludico è becero, feticista verso il volgare e non desideroso di darsi un minimo di standard qualitativo. Già il fatto che un videogioco viene giudicato non in un funzione propria ma "se è da consigliare al lettore o meno", quindi in un funzione di un acquisto.
Per studi intendo: un critico d'arte un minimo d'arte l'avrà dovuta studiare, uguale un critico cinematografico. Cosa bisogna sapere per scrivere di videogiochi? Aver giocato un po'? Per questo manca spesso una dignità culturale a recensioni, articoli, e roba del genere, manca proprio spesso un background culturale per dire qualcosa di più che "bel gameplay, bella grafica, 10/10 lo comprerei".