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  1. #41
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Frattanto, il combattimento tra le due guerriere stava volgendo al peggio per Kodinya. L'ex-collega di Vegeta, infatti, non riusciva a fare altro che subire i pugni potenti e rapidi di Kapirinha, che incalzava pur senza impegnarsi fino in fondo. La piccola combattente sbatacchiava l'avversaria come un sacco di patate a mezz'aria, facendola indietreggiare e precipitare a suo piacimento, pensando: “Del resto, è inutile dare fondo alle proprie energie, quando c'è tutto questo divario di forza...”. Dopo aver calciato il sedere dell'avversaria, facendola volare verso l'alto, si portò al di sopra di lei e la colpì alla schiena con una martellata a due mani sbattendola al suolo.
    Kodinya si rialzò dolorante e con qualche livido sul suo corpo robusto. «Non mi aspettavo che fosse a questi livelli...! Solo non capisco perché Vegeta fosse convinto che io e te fossimo alla pari... forse ha preso un abbaglio con quella storia delle aure. Dovrebbe fidarsi di più dello scouter! Mannaggia a lui... “Credo sia l'unica del gruppo alla tua portata”, aveva detto!» ringhiò Kodinya con una smorfia di disappunto, cercando di portarsi faticosamente in posizione eretta, frustrata per la propria incapacità di fronteggiare l'avversaria. «A forza di essere sballottolata qua e là, sono tutta indolenzita… ma ho energia a sufficienza per portare avanti questo combattimento… perché non mi hai dato l’occasione di mettere a segno un attacco decente...»
    «Allora ti è passata la voglia di fare la simpaticona, eh? Comunque non lamentarti, stangona! Tanto ora con un ultimo colpo ti metterò al tappeto definitivamente! Voglio sperimentare in un combattimento serio la mia nuova tecnica speciale!»
    «E che avrebbe di tanto speciale?»
    «Il suo segreto è... uhm...» rifletté un attimo, portandosi un indice alle labbra. «Ok, non c'è nessun segreto, è un normale raggio di energia, però il colore è molto bello! Vedrai!»
    “Che vergogna... la campionessa dell'ex pianeta Mantis, sconfitta da una rincoglionita simile...” pensò Kodinya fra sé, allibita. “Aspetta... un colpo speciale! Anche io ho un colpo speciale! Perché non ci ho pensato prima? Ah, già... perché da tanto tempo non ho avuto occasione di usarlo!”
    La mente di Kodinya fu catapultata per una manciata di secondi ai tempi del suo lavoro tra le fila di Freezer, quando era più giovane e i suoi “incontri” con Vegeta - quelli sessuali, per intenderci – erano più frequenti. Fu proprio alla fine di uno dei loro rapporti che Kodinya gli chiese, non senza un po' di imbarazzo: «Vegeta... perché non mi insegni quel tuo colpo speciale?»
    Vegeta ghignò: «Me lo chiedi adesso perché pensi che io sia più benevolo e vulnerabile... per questo non te lo insegnerò...»
    «Oh...» si limitò a rispondere delusa. «Mi sarebbe piaciuto avere un qualche speciale asso nella manica da sfoderare quando ne avessi bisogno...»
    «…infatti te lo insegnerò, ma per un altro motivo. Perché penso che tu sia una combattente molto più intelligente della media degli uomini di Freezer, perché sei più forte di Nappa e Radish... e perché so che ne faresti l'uso che merita, senza disonorare questa tecnica. È una delle più potenti tecniche Saiyan, ottima nei duelli...»
    Il pensiero di Kodinya si ricollegò alla realtà presente, al duello a cui stava prendendo parte. C'era un'avversaria che si stava portando sempre più in alto «Assaggerai i colori sgargianti della sconfitta, nasona!» Poi si fermò a mezz'aria “Perfetto... da qua otterrò un bell'effetto cromatico...” Nel frattempo, Kodinya sorrise pensando fra sé “Grazie, Vegeta... avevi ragione a pensare che non sarò sconfitta...”
    Kapirinha aprì i palmi delle mani allungando le braccia davanti a sé e incrociando fra loro i due pollici, formando con le mani una sorta di farfalla. «Preparati, Kodinya! SUPA STUPENDO POWA BEAM!» Dalle sue mani partì un luminoso raggio di energia di colore arancio-rosato fluorescente, che illuminò di un rosa ancora più acceso e lucido il viso di colei che lo stava emanando. Le tenebre che coprivano il cielo del pianeta furono presto schiarite.
    In men che non si dica, l'amica di Vegeta voltò il torso all'indietro e iniziò a caricare l'energia interiore nelle braccia; poi si girò di scatto, allungando le proprie braccia, per poi aprire i palmi pronta a lanciare un attacco energetico, in modo da respingere la potente tecnica della nemica. Accumulò energia nelle braccia, che ora erano percorse da scosse elettriche. «Prendi questo, Kapirinha! GARRICK CANNON!» Un largo e ampio raggio di energia dalla luminosa tonalità porpora venne lanciato a tutta forza dalla alta guerriera, illuminando di riflessi violacei il viso chiaro della guerriera.

    Dall'altra parte, la battaglia volgeva al peggio per i due componenti del Peyote Team. Zabov e Peyote insieme avevano scatenato una breve offensiva combinata a base di colpi fisici, ma nemmeno combattendo in due erano riusciti a nuocere all'avversario. Vegeta, infatti, aveva evitato quasi tutti i pugni con estrema velocità; quei pochi che erano andati a segno, invece, sembravano aver raggiunto il loro destinatario solo perché Vegeta aveva permesso loro di toccarlo, senza mai farsi cogliere impreparato. Il Saiyan colpì Peyote con un pugno alla mandibola, sbattendolo a terra. Il leader del Team si pulì con il guanto il muso sporco di polvere mischiata a qualche rivolo di sangue; dovette ammettere con disappunto che il suo nemico non si era nemmeno impegnato in quell'attacco. Digrignando i denti imprecò tra sé: “Maledizione! Perché non riesco a fargli nulla? Eppure ormai potrei essere capace di stendere il capitano Ginew con un colpo solo!”, mentre il suo compagno di squadra veniva messo a tappeto a qualche decina di metri da lui con un calcio allo stomaco. I due compagni di squadra si guardarono accigliati, rialzandosi. «E allora? Dov'è finita tutta la sicurezza che ostentavate qualche minuto fa?» li derise Vegeta. Per tutta risposta, dopo essersi tacitamente accordati con un cenno di assenso, i due risalirono verso l'alto e si portarono in posizioni opposte rispetto a Vegeta, prendendolo in mezzo. Subito dopo, ognuno dei due distese le braccia in avanti mirando verso il Saiyan e, con un urlo, lanciarono un'ampia ondata di energia. Il Principe dei Saiyan ne uscì illeso, senza riportare nemmeno un'ustione leggera; pure la sua faccia tosta era rimasta illesa.
    Zabov, che era di gran lunga più riflessivo del suo capo, si avvicino al leader e commentò sottovoce: «Ho capito il suo gioco, capo. Vegeta è in grado di alzare il livello di potenza all'improvviso, solo quando deve colpirci, in modo che per lo scouter il mutamento sia impercettibile. Per questo non riusciamo a rilevare alcun mutamento di potenza...» Peyote trasse da sé le proprie conclusioni, e restò sgomento.

    Le onde energetiche lanciate dalle due combattenti si erano venute incontro reciprocamente fino a collidere. Entrarono in contatto tra loro, con uno stupefacente gioco di luci che illuminò a giorno il cielo cupo del piccolo corpo celeste che faceva da scenario allo scontro. La collisione delle due onde durò per diverse decine di secondi, poi sembrò che quella di Kodinya acquistasse terreno rispetto all'altra; Kapirinha si rese conto di ciò e potenziò di colpo il suo attacco, che finì per travolgere la sua avversaria generando una notevole esplosione. Mentre le polveri si diradavano, la piccola guerriera si tuffò verso il terreno per vedere quale fosse stata la sorte della sua avversaria: quest'ultima giaceva immobile, mezza coperta da frammenti di rocce e terra.
    “Quella era matta come un cavallo! L'ho ammaccata un po' troppo, e ora chi lo sente il Capo? Però era tenace... ci credo che il Capo la voleva in squadra!”
    Sconfitta la nemica, Kapirinha si portò in una posizione molto aggraziata, poggiandosi sulla punta di un piede mentre l'altro piede stava sollevato all'indietro. Con un'elegante giravolta, formò una V con la mano destra, felicitandosi con sé stessa: “Vittoria! E adesso vado a vedere a che punto sono gli altri! Mi sembra di sentire che c'è qualcosa che non va.” E si avviò in volo, fendendo l'aria con i pugni puntati in avanti.

    ******************

    Che ne pensate?
    Ultima modifica di VirusImpazzito; 17-05-2013 alle 13:05

  2. #42
    Demente precario L'avatar di Final Goku II
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    La sto leggendo pian piano. Finora è molto bella, appena sarò aggiornato farò un commento più completo.

  3. #43
    Yay L'avatar di Feleset
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    Questo è senz'altro uno dei capitoli più interessanti, in pieno stile Dragon Ball. Le scene di azione sono ben dosate con i dialoghi, per cui la lettura non è noiosa.

    Mi è piaciuta particolarmente l'idea dell'attacco "multicolor" di Kapirinha, anche se è una cosa comica rende comunque abbastanza originale il personaggio, permettendo di distinguerlo dagli altri. Ti dirò che io preferisco lei, nonostante sia stupida.

    Ti faccio qualche appunto su alcune cose che non mi hanno convinto, sperando che possa esserti utile (tenendo conto che il mio è sempre un giudizio soggettivo).

    Innanzitutto, c'è una cosa che secondo me sarebbe da sistemare, perché ho visto che ritorna anche in altri capitoli: il narratore che si intromette e dà dei giudizi personali sulle vicende o suoi personaggi.
    Ora, sia chiaro, è ovvio che in tutte le storie l'autore ha una sua opinione, ma la bravura di chi scrive sta nel far trasparire il tutto attraverso la storia stessa, senza che ci sia bisogno di intervenire così:

    Citazione Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
    L'analisi di Vegeta era acuta e corretta. Peyote doveva essere un personaggio alquanto insicuro della propria autorità, se sentiva il bisogno di ribadirlo così spesso a gran voce.
    Il lettore dovrebbe arrivare a queste conclusioni da solo, senza essere "infastidito" dalla vocina che cerca di guidarlo a pensarla come lui. E se non arriva a pensarla come lui non muore nessuno, alla fine siamo tutti diversi ed è giusto che ogni persona si faccia il suo giudizio. ^_^

    Citazione Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
    «Sono tutta indolenzita, ma il bello è che le mie forze sono al 100% perché non mi hai dato il tempo di colpirti nemmeno una volta...»
    Questa frase ammetto che non l'ho capita. A meno che l'avversaria non sia infinitamente più scarsa di lei, ogni colpo deve per forza averle tolto energia, altrimenti sarebbe illogico. In Dragon Ball chi viene colpito in maniera sensibile si indebolisce, non mi pare di aver mai visto il contrario a parte con Majin Bu (ma quello direi che è un caso a parte).

    Momento LOL:
    Fu proprio alla fine di uno dei loro rapporti che Kodinya gli chiese, non senza un po' di imbarazzo: «Vegeta... perché non mi insegni quel tuo colpo speciale?»
    Vegeta: "Quale colpo speciale?"
    Kodinya: "Quello che hai appena fatto, no? "

    (Abridged docet )

    Tornando seri, qui ammetto che Vegeta mi è sembrato abbastanza OOC. Sarebbe stato più credibile che le avesse insegnato il Garrick Cannon per utilità pratica per una missione imminente e difficile, perché non vedo altri motivi per cui a quei tempi avrebbe dotuto farlo, tenendo conto che nel manga non insegna niente nemmeno a Mirai Trunks (so che lui non aveva bisogno di nuove tecniche distruttive, però in generale Vegeta non sembra minimamente interessato ad allenare qualcuno prima della saga di Bu). Mia opinione, ovviamente.

    Zabov e Peyote insieme scatenato una breve offensiva combinata a base di colpi fisici,
    Mi sa che ti sei mangiato un verbo.

    Mentre le polveri si diradavano, la piccola guerriera si tuffò verso il terreno per vedere quale fosse stata la sorte della sua avversaria: quest'ultima giaceva svenuta, mezza coperta da frammenti di rocce e terra.
    “Quella era matta come un cavallo! L'ho ammaccata un po' troppo, e ora chi lo sente il Capo? Però era tenace... ci credo che il Capo la voleva in squadra!”
    Sconfitta la nemica, Kapirinha si portò in una posizione molto aggraziata, poggiandosi sulla punta di un piede mentre l'altro piede stava sollevato all'indietro. Con un'elegante giravolta, formò una V con la mano destra, felicitandosi con sé stessa: “Vittoria! E adesso vado a vedere a che punto sono gli altri! Mi sembra di sentire che c'è qualcosa che non va.” E si avviò in volo, fendendo l'aria con i pugni puntati in avanti.
    Questo pezzo non mi è del tutto chiaro: Kapirinha doveva uccidere l'avversaria o solo sconfiggerla?
    Nel primo caso: avresti fatto meglio a non scrivere che è solo svenuta, dato che così il lettore sa già che nel prossimo capitolo si riprenderà.
    Nel secondo caso: penso che una guerriera, pur essendo stupida, sappia che la cosa migliore per far vedere al suo capo che ha vinto sia portargli il corpo svenuto dell'avversaria. Qui però ammetto che Toriyama stesso ricorre più di una volta alla forzatura "sarà morto, me ne vado", quindi è in perfetta linea con l'opera originale. XD

    Direi che ho finito. XD

    Ti dico già che continuerò a seguirti, ma non ti farò un commento così approfondito ogni volta, perché non ho proprio tempo. Alcune delle cose che ti ho detto comunque valgono in generale per tutta la storia, quindi diciamo che oggi ho fatto un discorso più ampio per aiutarti anche nei seguiti. ^^
    Ultima modifica di Feleset; 16-05-2013 alle 17:52

  4. #44
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Innanzitutto un grazie a Final Goku per aver anche solo iniziato la lettura: da lettore di DB Adventure quale sono, è un onore... anche perchè se in questi anni non avessi conosciuto quel suo modo di "scrivere fanfiction di DB" (ossia leggere l'originale, interpretarlo e ricamarci sopra), forse questa storia non esisterebbe, o sarebbe a un livello qualitativo molto più basso.

    Passiamo a Feleset. Innanzitutto un grazie per ogni singola parola buona che mi hai regalato. Però, anzichè stare a farti la sviolinata per ogni carezza che mi fai, preferisco rispondere ai rilievi.

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    Mi è piaciuta particolarmente l'idea dell'attacco "multicolor" di Kapirinha, anche se è una cosa comica rende comunque abbastanza originale il personaggio, permettendo di distinguerlo dagli altri. Ti dirò che io preferisco lei, nonostante sia stupida.
    Non avevo dubbi che facessi il tifo per lei. Sono quegli sprazzi di follia che ogni tanto mi vengono: ti dirò che rileggendo le scene comiche ogni tanto mi dico: A) ma quant'ero scemo a inventare 'ste cose; B) mi fa ridere ancora oggi, segno che non sono guarito.

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    Innanzitutto, c'è una cosa che secondo me sarebbe da sistemare, perché ho visto che ritorna anche in altri capitoli: il narratore che si intromette e dà dei giudizi personali sulle vicende o suoi personaggi.
    Ora, sia chiaro, è ovvio che in tutte le storie l'autore ha una sua opinione, ma la bravura di chi scrive sta nel far trasparire il tutto attraverso la storia stessa, senza che ci sia bisogno di intervenire.

    Il lettore dovrebbe arrivare a queste conclusioni da solo, senza essere "infastidito" dalla vocina che cerca di guidarlo a pensarla come lui. E se non arriva a pensarla come lui non muore nessuno, alla fine siamo tutti diversi ed è giusto che ogni persona si faccia il suo giudizio. ^_^
    Hai buon occhio (sarà una tua deformazione professionale). E' un mio vizio (vezzo? No, vizio), ogni tanto mi concedo queste riflessioni perchè, calandomi nei panni del lettore, certe volte mi pare che a lasciare una cosa sottintesa, essa non risalti abbastanza. Almeno, a "me lettore" capita che le cose scritte da "me scrittore" meritino un attimo di precisazione (non di più), senza volermi impicciare troppo nello spiegare come devono essere interpretati. Poi boh... sarò un dilettante allo sbaraglio io.
    Noi, la tragica generazione cresciuta negli anni Novanta coi commentini superflui della Gialappa's sui monologhi dei suoi comici. .lol:

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    Questa frase ammetto che non l'ho capita. A meno che l'avversaria non sia infinitamente più scarsa di lei, ogni colpo deve per forza averle tolto energia, altrimenti sarebbe illogico. In Dragon Ball chi viene colpito in maniera sensibile si indebolisce, non mi pare di aver mai visto il contrario a parte con Majin Bu (ma quello direi che è un caso a parte).
    Ciò che volevo far intendere da parte di Kodinya era: "Ho preso tante botte, ed a una velocità tale, che non ho avuto il tempo di reagire e di assestare un contrattacco come si deve: praticamente sono tutta indolenzita, ma per niente affaticata; potrei attaccarla più o meno a piena potenza". L'idea era quella di un confronto tra una combattente che sa giocare a piacere con la propria aura aumentando e diminuendo potenza e/o velocità d'attacco in pochissimi istanti, ossia Kapirinha, e una che questo gioco non sa farlo (Kodinya). Davanti ad un'avversaria che si limita a "sbatacchiarla come un sacco di patate" a tutta velocità, Kodinya non esce nemmeno indebolita: mi sembrava troppo da videogioco l'idea che ad ogni botta corrisponde una diminuzione della "sbarretta dell'energia" (prima dello scontro tra onde, Kapirinha non combatte mai alla massima forza, lo dice lei stessa). Letta in questi termini, mi pare che il meccanismo funzioni – anche se riconosco che la battuta incriminata, a rileggerla dal tuo punto di vista, può dare adito a fraintendimenti, quindi la modifico. [una scena analoga, anche se con rapporti di forza diversi, è quella del manga in cui nel 23esimo Tenkaichi Goku fa volare Chichi fuori dal ring con un solo colpo di energia spirituale ben assestato: Chichi avrebbe ancora le energie relativamente integre per lottare, a parte quelle già consumate per attacchi precedenti; al massimo quell'attacco le ha fatto la bua, ma non l'ha "sfiancata"]

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    Tornando seri, qui ammetto che Vegeta mi è sembrato abbastanza OOC. Sarebbe stato più credibile che le avesse insegnato il Garrick Cannon per utilità pratica per una missione imminente e difficile, perché non vedo altri motivi per cui a quei tempi avrebbe dotuto farlo, tenendo conto che nel manga non insegna niente nemmeno a Mirai Trunks (so che lui non aveva bisogno di nuove tecniche distruttive, però in generale Vegeta non sembra minimamente interessato ad allenare qualcuno prima della saga di Bu). Mia opinione, ovviamente.
    Argh, la truce mannaia dell'OOC mi ha colpito.
    In effetti la logica con cui ho costruito il personaggio di Kodinya conduce Vegeta ad una situazione di "eccezione rispetto alla regola". In quel periodo praticamente l'unica persona con cui Vegeta condivide qualcosa di significativo: mentre è costretto a convivere con la marmaglia di Freezer, nonostante li stimi ben poco (e alla fine se ne sbarazza con una facilità disarmante), da un lato ha una forma di "simpatia" dovuta al fatto che odiano o provano indifferenza per le stesse cose o persone. Inoltre, se hai notato, la stima di Vegeta per Kodinya in questa fase ricade soprattutto nella sfera combattiva: ha una forza di tutto rispetto , che si è costruita da sola allenandosi e combattendo (prima parlava di una forza di 15.000, ora 20.000... mica poco, per l'ambiente che conosciamo): cosa che all'epoca non avevano nè Radish, nè Nappa, nonostante fossero Saiyan, e in quanto tali geneticamente predisposti ai miglioramenti (io al posto di Vegeta mi sarei vergognato di avere due compatrioti così scarsi e indegni!!); infine ama combattere, come si evince dal fatto che che si lamenta delle scarse mansioni ultimamente svolte. Diciamo che PER CERTI VERSI ha mostrato di essere più Saiyan "dentro" lei, che Nappa o Radish: e infatti Vegeta le mostra la sua stima attraverso un regalo che non consiste nel bacio alla francese o in un peluche di pulcino Titti, bensì in una tecnica di combattimento Saiyan. In tal senso, il giudizio positivo che lui da su di lei in termini di lotta è decisivo (nel caso di Vegeta il vocabolo "stima" va inteso in modo sui generis...) Poi vabbè, insieme fanno anche fiky fiky, ma forse il fattore ormonale nella prospettiva di cui ti sto parlando è secondario. da notare che comunque è stata lei a puntare lui quando si sono conosciuti all'inizio, e non è stato Vegeta a individuarla e sceglierla come sua possibile "compagna".
    Se la guardi da questa angolatura (ossia di un'unica eccezione rispetto alla regola dell'odio o indifferenza indiscriminati), risulta un personaggio coerente pur nell'incoerenza o forzatura che sembra apportare alla trama... come tutte le eccezioni, conferma una regola: ossia che tutti gli altri, Vegeta li disprezza (e dal lato di Kodinya il concetto è lo stesso: stima solo Vegeta, disprezza tutto il resto della massa). Insomma, la mia idea era più o meno quella: non mi aspetto che la si condivida, ma almeno che se ne "comprenda" il significato.

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    Mi sa che ti sei mangiato un verbo.
    Burp. E non aveva nemmeno un buon sapore!

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    Questo pezzo non mi è del tutto chiaro: Kapirinha doveva uccidere l'avversaria o solo sconfiggerla?
    Nel primo caso: avresti fatto meglio a non scrivere che è solo svenuta, dato che così il lettore sa già che nel prossimo capitolo si riprenderà.
    Nel secondo caso: penso che una guerriera, pur essendo stupida, sappia che la cosa migliore per far vedere al suo capo che ha vinto sia portargli il corpo svenuto dell'avversaria. Qui però ammetto che Toriyama stesso ricorre più di una volta alla forzatura "sarà morto, me ne vado", quindi è in perfetta linea con l'opera originale. XD
    Se ti ricordi, nel capitolo precedente Peyote e la sua cumpa da tempo pedinavano Kodinya per invitarla a entrare nel loro Team. Visto che lei rifiutava perchè preferiva lottare per servire Cooler, Vegeta ha proposto di dividersi in gruppetti per combattere e Peyote ha raccomandato alla sua adepta di "non ammaccare troppo" Kodinya, ma la piccola pazza si è lasciata prendere la mano e, vedendo che comunque era tramortita, percependo "che c'è qualcosa che non va" dalle parti dei suoi compagni, si dirige verso i suoi compagni, senza preoccuparsi di verificare... morta o svenuta? No spoiler: se ne parlerà nel prossimo capitolo.

  5. #45
    Yay L'avatar di Feleset
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    Grazie per i chiarimenti, hai fatto bene a spiegare.

    Ti rispondo sulla faccenda del narratore, visto che credo sia la più importante: se quando rileggi ti sembra che una certa situazione non sia abbastanza chiara, invece di aggiungere il tuo pensiero potresti provare semplicemente a sistemarla finché non ti sembra convincente. In questo caso specifico a me il concetto sembrava già a posto così, perché io so che Vegeta è bravo a giudicare i combattenti e i leader e quindi do per scontato che se lui dice una cosa probabilmente è vera. Alcuni lettori potrebbero vederla diversamente, certo, ma è davvero un grosso problema?
    Quando uno legge una storia vuole sentirsi libero di apprezzare/diprezzare quello che vuole, come se fosse pienamente immerso nella vicenda. I lettori non sono stupidi, se uno mostra bene un concetto lo capiscono senza bisogno di note aggiuntive. È uno dei motivi per cui nell'anime di Dragon Ball destesto il narratore aggiunto nell'adattamento italiano e un certo numero di filler: perché continuando a ripetermi "Goku è davvero il numero uno", "Goku è il migliore", "tutti adorano Goku" non mi convincono affatto che lui lo sia, ma anzi fanno pensare "oh, ma la pianti?! E Goku di qua e Goku di là... ma sparati".
    Al contrario, nel manga, dove la maggior parte delle volte io mi trovo davanti direttamente i fatti, ovvero perché Goku è il numero uno, finisco sicuramente per apprezzarlo molto di più (non quanto l'autore vorrebbe, probabilmente, ma sempre meglio che desiderare la sua morte come nel GT ).

    E per i casi più estremi, c'è sempre lo stratagemma-Toriyama: se una cosa non è chiara e non ti viene nessuna idea su come mostrarla, lascia che sia uno dei personaggi a farlo per te.
    Non è la cosa più bella che uno scrittore possa fare, ma sicuramente meglio il classico "ha un'aura potentissima" di Piccolo che un narratore che dice "oh, ma guardate che quello lì è forte! Ma forte forte, eh! Credetemi!"

  6. #46
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    Quest'ultimo capitolo secondo me è il migliore finora

  7. #47
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    Grazie Calò. Direi di proseguire la storia. Il titolo del prossimo capitolo è:

    Cap. 8 - Alle soglie della percezione.

    Vegeta parlò ancora ai suoi nemici. «Vi ringrazio, comunque. Era da diverso tempo che non combattevo... anche se, essendo voi molto più scarsi di me, non siete dei nemici che possano darmi dei grattacapi! Siete stati sfortunati, però! Fino a meno di un anno fa sarei stato un avversario alla vostra portata, mentre adesso...»
    «“Molto più scarsi?”» ripeté Peyote. «Bastardo! Come ti permetti...!»
    «Dobbiamo essere onesti, capo Peyote... anche perché lui è un Saiyan; per questo la sua potenza è molto elevata e non potrà fare altro che accrescersi, in futuro...» commentò demoralizzato Zabov.
    «Puttanate! Stronzate! Dammi il tempo di procurargli una bella allucinazione, amico mio, e vedremo un po' chi è che comanda qua...»
    «Forse non è un'idea sbagliata. Tutto dipende dal contenuto della visione che allucinerà la mente del Saiyan: lei può innescarla, ma dopo non può più controllarla.»
    «Chi se ne frega... l'importante è che i suoi sensi alterati gli impediscano di combattere! A quel punto, non sarà mica un'impresa stenderlo!»
    «Sarà... io ho ancora qualche dubbio» commentò scettico ma, davanti broncio nervoso del suo boss, dovette rassegnarsi. «…ad ogni modo è lei che comanda e non ho intenzione di contrastarla.»
    “Questo è un guerriero contro cui non possiamo competere, altroché! Se non avessi il coraggio di riconoscerlo davanti a me stesso, andrei incontro ad una fine pessima!” pensò fra sé il capo del Peyote Team.
    «Rimane il fatto che quella scimmia è più veloce di noi: ora come ora, non potrei mettergli le mani addosso. Ad ogni modo, credo che Kapirinha stia per arrivare. Attenderemo il suo arrivo e poi sperimenteremo un po' i nostri nuovi poteri. Hai qualche idea a riguardo?»
    «Sissignore. Credo che la soluzione migliore sia quella di...» ed iniziò ad esporre il piano al capo avvicinandosi e abbassando il volume della voce.
    Vegeta intervenne, vedendoli mormorare. «State complottando contro di me, vero? Vi lascerò fare, perché credo che questo scontro a senso unico possa diventare più interessante!»
    Di punto in bianco, videro avvicinarsi da lontano Kapirinha. «Dobbiamo agire in fretta! Adesso tu e Zabov dovrete cedermi la vostra energia! Sbrigati!» comandò nervosamente il leader.
    «Sissignore!» rispose la ragazza portandosi alle spalle del suo boss insieme al suo compagno di squadra. I due subordinati poggiarono le mani sulle spalle del loro capo e gli cedettero gran parte della loro energia. Un alone di energia trasparente, che rendeva l'aria ondulata, avvolgeva le loro braccia e penetrava nelle spalle del destinatario.
    «Allora ci avevo visto giusto! Anche voi sapete gestire la vostra aura! I soldati di Freezer non ne erano capaci, e io stesso inizialmente ero come gli altri! Sono piacevolmente sorpreso, bravi!» li schernì Vegeta, non senza un'ombra di sincera meraviglia.
    Mentre l'energia veniva trasferita, Peyote spiegò: «Non è da molto che ne siamo capaci... Hai mai sentito dire che tutti noi usiamo solo una piccola percentuale delle nostre facoltà mentali? La vecchietta con il suo potere non ci ha regalato solo una grande forza, ma anche delle abilità che prima non conoscevamo completamente... quindi ti conviene stare in campana, babbeo!»
    «Pensala come vuoi... tanto questo trucchetto non ti cambia la faccia da scemo che hai...»
    L'operazione fu rapidamente conclusa e Peyote era divenuto nettamente più potente; i muscoli erano più possenti e gonfi, solcati da vene pulsanti in evidenza; aveva riacquistato la sua espressione spavalda in viso. Si passò all'indietro una mano fra i capelli, riavviandoseli. «Sono pronto a combattere alla massima potenza. Ora ti farò passare questa dannata spiritosaggine della minchia che ti ritrovi!» Detto ciò, si tolse il guanto destro, lasciando scoperta la mano, e fece scattare dei lunghi artigli neri dalla forma uncinata.
    Kapirinha si mise a saltellare tifando in maniera totalmente esaltata: «Sì, capo! Metta K.O. quell'antipatico testa a carciofo!» Mentre era in visibilio per la forza del suo leader, la componente femminile del Peyote Team si sentì picchiettare sulla spalla. Si voltò e rivide Kodinya, totalmente sana anche se impolverata, graffiata e un po' ammaccata, ma linguacciuta come sempre: «Ehi, fatina buona del cazzo... tu te la stavi facendo con me! Non è stato carino da parte tua lasciarmi sola sul campo di battaglia!». Come chiosa finale, le mollò un pugno poderoso di quelli che si ricordavano a vita, sbalzandola indietro di centinaia di metri.
    «Non usare questi doppi sensi con me, nasona spilungona! Non mi interessi! E poi non eri morta? Come hai potuto salvarti dal mio attacco??»
    «Non ci arrivi da sola? Avresti potuto almeno accertare che fossi morta... invece ho fatto solo finta, deficiente! Magari non ti interesso (e ciò vuol dire che non hai buon gusto sessuale), ma anche sul piano combattivo sei poco in gamba... manchi di accortezza. Con il mio Garrick Cannon sono riuscita ad arginare e ridurre l'effetto di quel tuo colpo sgargiante! Non l'ho preso in pieno, per fortuna!»
    «Oddio, che errore dozzinale... che scema che sono...»
    «L'importante è ammetterlo! È un peccato massacrare una bella fighetta come te... però hai detto che non ti interesso, e siccome non posso costringerti a farci le coccole...» concluse ironicamente. «Non so che ti sia successo adesso, però non sei più al livello di prima, lo leggo dallo scouter... E, poiché la situazione sembra si sia capovolta a tuo sfavore, preparati a ricevere tutto quello che ti devo, con tanto di interessi!» concluse con un inquietante sorriso compiaciuto. Dopodiché, iniziò subito a picchiarla.

    I tre maschi guardavano incuriositi le prime battute dello scontro, restando senza parole. Poi si ricordarono che erano interessati da altri pensieri.
    «Sappi» precisò Zabov, rinfrancato dall'ottimo stato fisico in cui si trovava il suo capo «che credo di aver intuito il tuo trucchetto di prima. Modificavi la tua aura repentinamente al momento opportuno, concentrando la tua energia in un unico colpo; in questo modo, gli scouter non evidenziavano alcun cambiamento. Ma purtroppo non potevo avere la certezza di tutto ciò, visto che non siamo ancora così esperti nell'uso di queste tecniche. È così, o sbaglio?»
    «Bravo... non sei stupido come il tuo Capo!»
    Peyote, chiamato in causa, rimbrottò: «Morditi la lingua, stronzo! Zabov, per stavolta sorvolerò sul fatto che hai parlato senza chiedermi il permesso! Sono troppo contento perché adesso le suonerò a questo pirla!»
    Zabov si portò davanti a Vegeta, per distrarlo, pur senza sapere cosa fare di preciso, visto che ormai era quasi a corto di energia.
    «Cosa vorresti fare, grugno blu? Se già non riuscivi prima ad attaccarmi, figuriamoci adesso...!» rise Vegeta.
    «Come mi hai chiamato?» ribatté Zabov con viso stupito e insieme ferito.
    «Grugno Blu! Ti piace essere chiamato grugno blu?» ripeté provocatoriamente Vegeta, compiacendosi per la propria creatività. Aveva appena inventato quell'ingiuria.
    «Dannato bastardo... come fai a conoscere questo dannato insulto? Porco!» chiosò con sdegno l'alieno dalla pelle blu.
    «Eh? Ma se l'ho appena inventato...!»
    «Quei porci del tuo pianeta l'hanno usato mille volte contro i miei connazionali... ma tu all'epoca non eri neanche nato...» spiegò Zabov sempre più furioso, rievocando nella propria mente quegli sgradevoli ricordi d'infanzia.
    «Allora, devo averlo reinventato inconsapevolmente!»
    «Siete bravi voi Saiyan a dileggiare le altre razze...» proseguì con calma l'alieno più maturo. Zabov lo fissava, illividito dal rancore; lo avrebbe pugnalato con lo sguardo, se avesse potuto. «Ma a me piacerebbe vedere come reagiresti, Vegeta, se un alieno di un'altra razza o – peggio ancora - un Saiyan più forte, uno della tua stessa razza, ti trattasse come tu tratti noi... mi piacerebbe vederti in preda al rammarico, alla costernazione, alla disperazione.»
    Ultima modifica di VirusImpazzito; 18-05-2013 alle 19:15

  8. #48
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    Vegeta era stato punto nel vivo; Zabov aveva toccato un tasto pericolosamente doloroso: il pensiero delle umiliazioni infertegli da Freezer e da Kakaroth lo fece oscurare. «Sei solo un poveraccio, grugno blu. Hai avuto una vita di merda, e ti ritrovi a ubbidire a questo presuntuoso.» constatò Vegeta con arrogante commiserazione. Vegeta ebbe l'impressione che quell'alieno dall'aspetto semplice ed anonimo avrebbe desiderato avere una vita molto più umile, un'esistenza che probabilmente per lui sarebbe stata molto più felice di quei lunghi anni di vita militare che per un guerriero Saiyan era tutto. Avere molto meno per vivere molto meglio... che sciocco modo di pensare.
    Ad un tratto, Vegeta fu attraversato da un lacerante dolore al braccio che spezzò brutalmente il filo dei suoi pensieri. La deconcentrazione a cui Zabov lo aveva indotto, aveva avvantaggiato Peyote, che aveva infilzato Vegeta all'altezza dell'avambraccio, infilando gli artigli ben in profondità e provocando la fuoriuscita di abbondanti rivoli di sangue. «Ti ho acchiappato, bello!» esclamò trionfante. «Ben fatto, Zabov... con le chiacchiere, sei riuscito a mettere a segno un risultato che, combattendo, non avresti ottenuto!»
    «Grazie, capo! Lei però è stato più veloce di un fulmine... direi che il miglioramento della sua velocità è ben visibile!» si congratulò il subalterno, tralasciando il fatto che tutta quella velocità sarebbe stata sprecata se il diversivo rappresentato da Zabov stesso non avesse distolto l'attenzione di Vegeta.
    «E adesso a noi due, Saiyan... Ah, ti avverto: non commettere la sciocchezza di dare strattoni al tuo braccio per sfilare i miei artigli...» minacciò Peyote con tono beffardo. «...Ricurvi come sono, ti lascerebbero delle profonde lacerazioni, e perderesti insanabilmente parte del muscolo del tuo braccio... non vuoi correre questo rischio, vero? Senza indugiare, iniziamo: MESCAL EFFECT!» Si vide un flusso continuo di aura gialla che avvolgeva l'avambraccio di Peyote e penetrava nell'avambraccio di Vegeta.
    Tutti erano in trepidante attesa. Kodinya, dopo aver pestato agevolmente l'avversaria e aver messo al sicuro il suo corpo ormai sfinito e privo di sensi, si era portata sul luogo dell'altro combattimento. Fremeva e sudava freddo. Sperava in cuor suo che Vegeta si salvasse, e non aveva ben compreso le potenzialità di quell'attacco; tuttavia era conscia della differenza di potenza e di non poter essere d'aiuto a Vegeta.
    «Devo aspettare... aspettare e--- resto sveglio...» iniziò ad accennare il Principe dei Saiyan, in uno stato di leggera confusione e in un disperato tentativo di resistenza mentale. «Resto sveglio... finché si può... si può tornare indietro...» Ormai iniziava a vaneggiare insensatamente: la lingua era disconnessa dal cervello, anche se la coscienza era ancora ben presente.
    «Questo figlio di puttana è più ostinato che mai... fortunatamente ho energie in abbondanza per potenziare la mia tecnica speciale. Mescal effect, quintupla potenza... e non voglio sentire altre cazzate!!»
    L'alone di energia gialla si fece adesso più intenso e rapido, così come il flusso divenne più rapido e frenetico. In un batter d'occhio, Vegeta si ritrovò chiaramente proiettato in un'esperienza allucinogena, come chiunque avrebbe compreso guardando le sue pupille dilatate. Adesso era in un ampio spazio morfeico e multiforme, che si trasformava in continuazione sotto i suoi occhi attoniti. Il Principe non aveva mai visto una cosa del genere: le superfici sembravano vastissime, infinite, curve che più curve di così non se ne potevano trovare, talmente curve da essere... dritte? E che colori accesi, sgargianti... mai visto un pianeta così variopinto! Quel giallo, quel fucsia, quel verde brillante...! Provò a muovere un passo avanti ma ebbe la sensazione di star attraversando di colpo una distanza ampia come un baratro, e fu assalito da un senso di nausea improvvisa. Anche la sua stessa mano non era mai stata così grande, il suo guanto mai così bianco. Si voltò a destra e a sinistra: non vide nessuno e, anche se non riusciva a riflettere coerentemente, aveva la sensazione di essersi perso in quei bizzarri luoghi. Era solo: si girò su sé stesso, e vide suo padre Re Vegeta e il suo nemico Kakaroth appena comparsi, ma fisicamente presenti come se fossero sempre stati lì. Erano di dimensioni spaventosamente enormi, e si ergevano in tutta la loro maestosa elevazione davanti a lui. Parlavano di lui, e le loro voci erano possenti come il tuono e rimbombavano da tutti i lati di quell'ambiente.
    Re Vegeta domandò: «E ora, capo? Come procediamo?»
    Kakaroth rispose: «Ora lo sistemo io...» Goku gli diede un pugno nello stomaco; Vegeta si accorse che aveva la sua stessa altezza, quindi anche lui doveva essere un gigante adesso.
    Vegeta, sofferente, si piegò tenendosi il ventre: «P-padre... siete davvero voi? Padre mio?» domandò balbettante, allungando la mano verso la figura del Re dei Saiyan, che si ritrasse con una smorfia di disgusto. «Perché chiamate capo quel... Saiyan di... i-i-infimo livello? Non vi dovete sottomettere... al S-super Saiyan...» Le parole gli uscivano a fatica, per la difficoltà di reggere il filo dei pensieri e formulare le frasi. Alla fine con la voce quasi strozzata aggiunse: «Padre...»
    «Bene, Capo Peyote!» commentò il Re. «Sembra che le visioni abbiano sortito l'effetto di indebolirlo... può tramortirlo con pochi colpi!»
    «Ma certo...» Goku lo afferrò per i capelli e iniziò a prenderlo a pugni al viso e allo stomaco con la massima violenza possibile. Vegeta sentiva un dolore abnorme, tuttavia i colpi gli causavano solo alcuni lividi, ma nessuna ferita grave. Goku se lo portò all'altezza del viso e annunciò a gran voce: «Non è ancora finita!» Senza che fosse possibile capirne il come e il perché, Goku aveva assunto le fattezze di Freezer, quelle sembianze che Vegeta aveva visto per tanti anni di servizio, quando il tiranno era solito muoversi a bordo della sua poltrona levitante. Il tutto, con quei colori accesi e luminescenti che quasi offendevano la sua vista.
    «T-ti odio... F-freezer, ti odio....» mormorò con voce sommessa ma angosciata, mentre il suo livello di combattimento iniziò ad aumentare. Il suo viso era teso, una tensione espressa anche dalle sue mani contratte. Quel Freezer non ci fece caso, e proseguì il pestaggio; mentre cercava di massacrare il nemico, il tiranno attraversò rapidamente tutti i suoi stadi di metamorfosi; il primo, il secondo, fino a raggiungere quello finale, che già in passato aveva causato la morte di Vegeta. «Testone di un Vegeta! Quando ti deciderai a rassegnarti e a cedere?» chiese con tono irritato e con un sorriso orribilmente largo sulle sue labbra nere. Quando Vegeta lo guardò negli occhi, vide che i suoi occhi erano diventati neri e la sua pelle del normale colore della carnagione Saiyan, aveva anche folti capelli neri: trasecolò, quando si accorse che colui che lo stava picchiando in maniera così cruenta era Kakaroth. Ormai il livello di potenza di Vegeta era fuori controllo. Sotto gli occhi attoniti di Peyote e Zabov, che erano a pochi metri di distanza da lui, e di Kodinya, che si teneva prudentemente a debita distanza per non subire qualche contraccolpo, i capelli di Vegeta stavano lampeggiando ad intermittenza, passando alternativamente dal nero al biondo dorato e viceversa; mentre digrignava i denti furibondo, i suoi occhi assumevano una tonalità verde acqua, e a momenti alterni lo avvolgevano delle scosse elettriche. Istintivamente portò le mani aperte in avanti e, con voce sovrumana frantumò l'aria del pianetino. Urlò «KAKAROOOOTH!» ed emise un'onda di energia ad amplissimo raggio che investì e polverizzò per sempre Peyote e il suo subordinato Zabov.
    «Ops!» commentò semplicemente Kodinya, chiudendo un occhio impressionata dalla scena a cui aveva assistito. «Per fortuna che me ne stavo alla larga!»
    Vegeta perse i sensi e precipitò al suolo.

  9. #49
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    Si svegliò più tardi: la prima cosa che si manifestò alla sua vista fu Kodinya, intenta a concedersi uno spuntino, affondando i denti nel cibo con assai poca eleganza.
    «Ehi, ti sei svegliato finalmente! Mi era venuta fame e ho arrostito un lucertolone... anche se forse è una blatta gigante... comunque non è male, è saporito... ne vuoi un po'? Di solito apprezzi queste specialità...» lo invitò. Parlava masticando, come le si addiceva.
    «Questo coso ha lo scheletro esterno, deve essere una blatta... io preferisco gli animali con lo scheletro interno, lo sai...» accennò Vegeta con tono infastidito e leggermente lamentoso per l'emicrania. «Ho un po' di mal di testa... dimmi che mi è successo, ma possibilmente evita di alzare la voce, perché mi rimbomba tutto...»
    «Almeno ti ricordi che Peyote aveva deciso di utilizzare la sua tecnica speciale con quegli artigli?»
    «Sì, questo lo ricordo. Poi ricordo solo buio... c'è stata una vampata di luce, e poi di nuovo buio.»
    «Che strana roba! Comunque hai cominciato a cambiare colori, quasi... lampeggiando... e hai sprigionato un'energia inaspettatamente potente...»
    «S-Super... Saiyan??» balbettò Vegeta senza riuscire a credere al racconto dell'amica. «M-ma allora anche io... avevo ragione a pensare che posso diventarlo anche io!!» esclamò trionfante di soddisfazione. Subito si calmò, rendendosi conto che purtroppo aveva rimosso tutte le sensazioni di quella che sembrava essere una semi-trasformazione. «E quei due? Peyote e il suo compare?»
    «Li hai disintegrati... ma forse non l'hai fatto di proposito...»
    «Non li sopportavo, erano troppo scemi. Ma forse non li avrei ammazzati senza motivo... erano solo due poveri deficienti e non avevano nemmeno rinforzi da chiamare...». Gettò l'occhio di lato, e notò il corpo di Kapirinha, che sembrava dormire profondamente. «E ora cosa vuoi farne di quella bambolina?»
    «Quasi quasi, me la porterei via...» rispose Kodinya leccandosi le labbra. «Però c'è un problema... la mia navicella è monoposto, non c'è spazio per due passeggeri...»
    «Bah... sempre le tue solite scemenze... sei fortunata che adesso sono di buonumore.»
    «Dai, fammi questa gentilezza...! Accompagnami alla prossima base di Freezer, e poi me la lasci... vediamo... la più vicina dovrebbe essere...»
    «Va bene...» rispose Vegeta, caricandosela in spalla. «Purché non mi rompa i coglioni: in tal caso, la polverizzerò.» E fu così che si misero d'accordo, mentre le spoglie cartilaginee dell'enorme animale erano state ormai svuotate della loro polpa carnosa.
    Alla fine, Vegeta scortò Kodinya come avevano convenuto, e scambiò con lei due parole prima di salutarla.
    «Sei sicuro che non vuoi venire con me? Scommetto che Cooler ti accetterebbe fra i suoi; fra l'altro mi risulta che lui e Freezer non fossero in buoni rapporti... magari i Saiyan gli stanno simpatici.»
    «…Oppure magari decide di completare l'opera di suo fratello, e togliermi di mezzo! Ma per favore... temerario sì, ma suicida no! Non voglio saperne nulla di quei figli di puttana interstellari.»
    «Capisco la tua posizione. Allora dobbiamo salutarci... peccato. Mi piacevi... forse eri tu l'uomo adatto a me.» rivelò con un sorriso sincero. «Non te l'ho mai detto, ma l'ho sempre pensato, anche se apparteniamo a due razze diverse. Però, visto che ci siamo ritrovati, l'ho voluto interpretare come un segno del destino e ho voluto dirtelo.» Vegeta apparve stupito dalla natura di tali affermazioni. «Ad ogni modo ho sempre pensato che tu e la monogamia non andreste molto d'accordo...» sorrise maliziosa.
    «E poi... io con una donna di una razza inferiore? Non sia mai...! Purtroppo il tuo caro destino ha voluto che tutte le donne del mio pianeta siano state sterminate in un colpo solo...»
    «Immaginavo questa risposta. Eppure chissà... magari un giorno cambierai idea, o accetterai l'idea di avere una donna al tuo fianco!»
    «Ahah, sì... credici! Non succederà mai! Se può farti piacere, sappi che finora sei la migliore esponente di una razza inferiore che mi sia capitato di conoscere...»
    «“Migliore esponente di una razza inferiore”... e cosa dovrei farci con questo titolo, una fascia colorata di Miss Universo? Basta puttanate, Signor Principe dei Saiyan!» sdrammatizzò ironicamente. «E ora che hai intenzione di fare?»
    «Ho deciso di tornare sulla Terra. L'unico dal quale posso apprendere il segreto del Super Saiyan è l'altro Saiyan. La mia idea di rintracciarlo in questa galassia immensa è completamente fuori di testa, ma lui prima o poi tornerà dalla sua famiglia. Sempre ammesso che non sia già tornato a casa, mentre io ero in viaggio.»
    «Allora, magari un giorno ti farò una visitina... spero che mi offrirai da mangiare qualche bestione locale! Anzi ne sono sicura... e so di non doverti nemmeno strappare la promessa» disse strizzandogli l'occhio. Vegeta, con un sorriso accigliato, girò i tacchi e salì sulla sua astronave.

    ********************************

    Le frasi che Vegeta pronuncia sotto effetto stono sono una libera citazione della canzone Diverso del gruppo reggae toscano Michelangelo Buonarroti.
    Il titolo del capitolo “Alle soglie della percezione” riprende quello di “The doors of perception”, un saggio sul tema degli effetti delle droghe sulle facoltà mentali umani, scritto da Aldous Huxley; saggio da cui prendono nome i The Doors, il gruppo musicale di Jim Morrison.
    Ultima modifica di VirusImpazzito; 19-05-2013 alle 15:37

  10. #50
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    Letto Anche quest'altro capitolo! Bello come al solito!!

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