Frattanto, il combattimento tra le due guerriere stava volgendo al peggio per Kodinya. L'ex-collega di Vegeta, infatti, non riusciva a fare altro che subire i pugni potenti e rapidi di Kapirinha, che incalzava pur senza impegnarsi fino in fondo. La piccola combattente sbatacchiava l'avversaria come un sacco di patate a mezz'aria, facendola indietreggiare e precipitare a suo piacimento, pensando: “Del resto, è inutile dare fondo alle proprie energie, quando c'è tutto questo divario di forza...”. Dopo aver calciato il sedere dell'avversaria, facendola volare verso l'alto, si portò al di sopra di lei e la colpì alla schiena con una martellata a due mani sbattendola al suolo.
Kodinya si rialzò dolorante e con qualche livido sul suo corpo robusto. «Non mi aspettavo che fosse a questi livelli...! Solo non capisco perché Vegeta fosse convinto che io e te fossimo alla pari... forse ha preso un abbaglio con quella storia delle aure. Dovrebbe fidarsi di più dello scouter! Mannaggia a lui... “Credo sia l'unica del gruppo alla tua portata”, aveva detto!» ringhiò Kodinya con una smorfia di disappunto, cercando di portarsi faticosamente in posizione eretta, frustrata per la propria incapacità di fronteggiare l'avversaria. «A forza di essere sballottolata qua e là, sono tutta indolenzita… ma ho energia a sufficienza per portare avanti questo combattimento… perché non mi hai dato l’occasione di mettere a segno un attacco decente...»
«Allora ti è passata la voglia di fare la simpaticona, eh? Comunque non lamentarti, stangona! Tanto ora con un ultimo colpo ti metterò al tappeto definitivamente! Voglio sperimentare in un combattimento serio la mia nuova tecnica speciale!»
«E che avrebbe di tanto speciale?»
«Il suo segreto è... uhm...» rifletté un attimo, portandosi un indice alle labbra. «Ok, non c'è nessun segreto, è un normale raggio di energia, però il colore è molto bello! Vedrai!»
“Che vergogna... la campionessa dell'ex pianeta Mantis, sconfitta da una rincoglionita simile...” pensò Kodinya fra sé, allibita. “Aspetta... un colpo speciale! Anche io ho un colpo speciale! Perché non ci ho pensato prima? Ah, già... perché da tanto tempo non ho avuto occasione di usarlo!”
La mente di Kodinya fu catapultata per una manciata di secondi ai tempi del suo lavoro tra le fila di Freezer, quando era più giovane e i suoi “incontri” con Vegeta - quelli sessuali, per intenderci – erano più frequenti. Fu proprio alla fine di uno dei loro rapporti che Kodinya gli chiese, non senza un po' di imbarazzo: «Vegeta... perché non mi insegni quel tuo colpo speciale?»
Vegeta ghignò: «Me lo chiedi adesso perché pensi che io sia più benevolo e vulnerabile... per questo non te lo insegnerò...»
«Oh...» si limitò a rispondere delusa. «Mi sarebbe piaciuto avere un qualche speciale asso nella manica da sfoderare quando ne avessi bisogno...»
«…infatti te lo insegnerò, ma per un altro motivo. Perché penso che tu sia una combattente molto più intelligente della media degli uomini di Freezer, perché sei più forte di Nappa e Radish... e perché so che ne faresti l'uso che merita, senza disonorare questa tecnica. È una delle più potenti tecniche Saiyan, ottima nei duelli...»
Il pensiero di Kodinya si ricollegò alla realtà presente, al duello a cui stava prendendo parte. C'era un'avversaria che si stava portando sempre più in alto «Assaggerai i colori sgargianti della sconfitta, nasona!» Poi si fermò a mezz'aria “Perfetto... da qua otterrò un bell'effetto cromatico...” Nel frattempo, Kodinya sorrise pensando fra sé “Grazie, Vegeta... avevi ragione a pensare che non sarò sconfitta...”
Kapirinha aprì i palmi delle mani allungando le braccia davanti a sé e incrociando fra loro i due pollici, formando con le mani una sorta di farfalla. «Preparati, Kodinya! SUPA STUPENDO POWA BEAM!» Dalle sue mani partì un luminoso raggio di energia di colore arancio-rosato fluorescente, che illuminò di un rosa ancora più acceso e lucido il viso di colei che lo stava emanando. Le tenebre che coprivano il cielo del pianeta furono presto schiarite.
In men che non si dica, l'amica di Vegeta voltò il torso all'indietro e iniziò a caricare l'energia interiore nelle braccia; poi si girò di scatto, allungando le proprie braccia, per poi aprire i palmi pronta a lanciare un attacco energetico, in modo da respingere la potente tecnica della nemica. Accumulò energia nelle braccia, che ora erano percorse da scosse elettriche. «Prendi questo, Kapirinha! GARRICK CANNON!» Un largo e ampio raggio di energia dalla luminosa tonalità porpora venne lanciato a tutta forza dalla alta guerriera, illuminando di riflessi violacei il viso chiaro della guerriera.
Dall'altra parte, la battaglia volgeva al peggio per i due componenti del Peyote Team. Zabov e Peyote insieme avevano scatenato una breve offensiva combinata a base di colpi fisici, ma nemmeno combattendo in due erano riusciti a nuocere all'avversario. Vegeta, infatti, aveva evitato quasi tutti i pugni con estrema velocità; quei pochi che erano andati a segno, invece, sembravano aver raggiunto il loro destinatario solo perché Vegeta aveva permesso loro di toccarlo, senza mai farsi cogliere impreparato. Il Saiyan colpì Peyote con un pugno alla mandibola, sbattendolo a terra. Il leader del Team si pulì con il guanto il muso sporco di polvere mischiata a qualche rivolo di sangue; dovette ammettere con disappunto che il suo nemico non si era nemmeno impegnato in quell'attacco. Digrignando i denti imprecò tra sé: “Maledizione! Perché non riesco a fargli nulla? Eppure ormai potrei essere capace di stendere il capitano Ginew con un colpo solo!”, mentre il suo compagno di squadra veniva messo a tappeto a qualche decina di metri da lui con un calcio allo stomaco. I due compagni di squadra si guardarono accigliati, rialzandosi. «E allora? Dov'è finita tutta la sicurezza che ostentavate qualche minuto fa?» li derise Vegeta. Per tutta risposta, dopo essersi tacitamente accordati con un cenno di assenso, i due risalirono verso l'alto e si portarono in posizioni opposte rispetto a Vegeta, prendendolo in mezzo. Subito dopo, ognuno dei due distese le braccia in avanti mirando verso il Saiyan e, con un urlo, lanciarono un'ampia ondata di energia. Il Principe dei Saiyan ne uscì illeso, senza riportare nemmeno un'ustione leggera; pure la sua faccia tosta era rimasta illesa.
Zabov, che era di gran lunga più riflessivo del suo capo, si avvicino al leader e commentò sottovoce: «Ho capito il suo gioco, capo. Vegeta è in grado di alzare il livello di potenza all'improvviso, solo quando deve colpirci, in modo che per lo scouter il mutamento sia impercettibile. Per questo non riusciamo a rilevare alcun mutamento di potenza...» Peyote trasse da sé le proprie conclusioni, e restò sgomento.
Le onde energetiche lanciate dalle due combattenti si erano venute incontro reciprocamente fino a collidere. Entrarono in contatto tra loro, con uno stupefacente gioco di luci che illuminò a giorno il cielo cupo del piccolo corpo celeste che faceva da scenario allo scontro. La collisione delle due onde durò per diverse decine di secondi, poi sembrò che quella di Kodinya acquistasse terreno rispetto all'altra; Kapirinha si rese conto di ciò e potenziò di colpo il suo attacco, che finì per travolgere la sua avversaria generando una notevole esplosione. Mentre le polveri si diradavano, la piccola guerriera si tuffò verso il terreno per vedere quale fosse stata la sorte della sua avversaria: quest'ultima giaceva immobile, mezza coperta da frammenti di rocce e terra.
“Quella era matta come un cavallo! L'ho ammaccata un po' troppo, e ora chi lo sente il Capo? Però era tenace... ci credo che il Capo la voleva in squadra!”
Sconfitta la nemica, Kapirinha si portò in una posizione molto aggraziata, poggiandosi sulla punta di un piede mentre l'altro piede stava sollevato all'indietro. Con un'elegante giravolta, formò una V con la mano destra, felicitandosi con sé stessa: “Vittoria! E adesso vado a vedere a che punto sono gli altri! Mi sembra di sentire che c'è qualcosa che non va.” E si avviò in volo, fendendo l'aria con i pugni puntati in avanti.
******************
Che ne pensate?