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  1. #391
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Gohan non smetteva di guardarsi le mani che apriva e chiudeva convulsamente, in preda a meraviglia e incredulità. Avrebbe voluto partire, cercare quei due cyborg… non si era mai sentito così nervoso, agitato, adirato, nonostante non fosse nuovo a quegli scatti di furia… nonostante lo stato d’animo stravolto, era in grado di riflettere e rendersi conto che non aveva tracce da seguire per trovarli; e chi gli garantiva che la sua nuova potenza non gli avrebbe assicurato la vittoria? Non poteva gettarsi a capofitto contro i nuovi nemici… un gesto così stupido lo avrebbe commesso soloquel cocciuto di Vegeta; e lanciarsi in quel modo contro i pericoli non rientrava negli insegnamenti che Piccolo gli aveva impartito. Si voltò di scatto verso Bulma, che cercava di placare il pianto di suo figlio cullandolo fra le braccia. Con gli occhi carichi di aggressività e rabbiosa determinazione, e il volto ancora rigato dalle lacrime, le chiese: «Bulma, hai una navicella spaziale??»
    «S-sì, ma… perch-» rispose, venendo subito interrotta dal ragazzino.
    «Mi allenerò! Sconfiggerò quei due cyborg! Poi cercheremo di nuovo i namecciani e riporteremo in vita tutti… Piccolo, Crilin e tutta quella povera gente innocente dello stadio, e tutti gli altri che i cyborg vorranno uccidere nei prossimi giorni! Sconfiggerò dieci, cento Freezer, se sarà necessario!» gridò scalpitando il figlio di Goku.
    «M-ma…» provò ad obiettare Bulma, ma ogni parola le morì in bocca. Gohan fremeva tremante tra la rab-bia e il pianto, incuteva timore in chi lo vedeva; i due amici rimasero ammutoliti. Di colpo, la trasformazione venne a mancare, Gohan ricadde a terra: lo sforzo era stato eccessivo. Col respiro affannoso, piegato carponi vicino al corpo di Piccolo, adesso il mezzosangue stentava a riprendere fiato.
    Bulma corse alla volta del bambino, imitata in ciò da Muten che accorse al fianco di Gohan. «Gohan… stai bene?» chiese la donna.
    “Non è un mistero che Gohan sia privo dello spirito guerriero di suo padre… ama la giustizia, ma non è un combattente nato…” rifletté il vecchio. “Da quanto ne so, la sua forza è sempre stata legata all’andamento dell’umore… essere fuori di sé dall’ira e dall’impotenza ha contribuito a scatenare la trasformazione in Su-per Saiyan, ma quello stadio sembra parecchio instabile… forse non è ancora in grado di gestire una forma di energia così stressante e faticosa…” A quel punto, l’anziano prese la parola, con il tono pacato e paternamente affettuoso che in anni lontani aveva usato con il padre di Gohan e, prima ancora, con entrambi i suoi nonni, quello materno e quello adottivo, che erano stati suoi allievi. «Ascoltami, Gohan… in questo momento siamo tutti a pezzi per quello che è accaduto. Credo che la cosa migliore sia tornarcene a casa e rasserenarci, nei limiti del possibile. Solo dopo saremo in condizione di elaborare una strategia per affrontare il problema. Fortunatamente, sembra che questi nemici non siano per la distruzione rapida e gratuita del pianeta… dai segni lasciati dai loro combattimenti, deduco che non hanno voluto danneggiare di proposito l’isola, ma è successo come conseguenza dei combattimenti coi nostri amici… Non dico che siano delle brave persone, dico solo che hanno interesse a prendersela con comodo. La speranza è ancora ben lontana dall’abbandonarci del tutto, tienilo ben a mente.» Gohan non ebbe altra alternativa che quella di acconsentire alla strategia della pazienza ideata dal maestro Muten.

    Il cyborg numero 17 non aveva nulla in contrario ad accompagnare sua sorella nello shopping; pretese, però, di poterla scarrozzare a bordo di un veicolo dal motore rombante, come ai vecchi tempi. Ciò presupponeva la necessità di procurarsi il suddetto veicolo, possibilmente in maniera giocosa, come a loro piaceva fare. Per questo motivo, sorvolarono la Città del Sud portandosi sul ciglio di una strada extraurbana, percorsa da numerosi mezzi che abbandonavano il centro abitato.
    «Autostop?» domandò 18.
    «Autostop.» rispose 17.
    Il bello dell’autostop era il fatto di salire sulla macchina di un perfetto sconosciuto che accoglieva i passeggeri per un semplice atteggiamento di cortesia, instaurando una conversazione con lui; nella versione dell’autostop messa a punto dai due gemelli, però, il proprietario del mezzo veniva malamente privato di esso. Purtroppo, tuttavia, date le circostanze e il panico predominante, nessuno sembrava intenzionato a fermarsi per raccoglierli, e probabilmente qualcuno li aveva anche riconosciuti, anche se erano comparsi sugli schermi delle tv solo per pochi secondi. Si spostarono allora su una strada in una zona più rurale e periferica, e videro finalmente passare un camioncino; “Persino quel catorcio andrà bene, per cominciare” pensò il cyborg maschio. Lo guidava un giovane omaccione palestrato con tanto di mascellone, folti baffi e capelli neri, che indossava un cappello nero con visiera da poliziotto, e una canottiera giallo evidenziatore aderente. Il guidatore si fermò al gesto del pollice di 18; li squadrò e, leccandosi le labbra, li fece salire a bordo, facendoli accomodare nel cassone posteriore del camioncino. 17 e 18 si scambiarono un sorriso vedendogli leccarsi le labbra: “Ecco l’ennesimo pervertito che cerca di adescare vittime. Un classico dell’autostop.”
    Lo sconosciuto scambiò con loro qualche parola di convenevole. Dopo una ventina di chilometri percorsi, 17, intenzionato ad appropriarsi del mezzo, disse: «Scendiamo qui.»
    «Aspettate un attimo.» li fermò l’uomo. «Nessuno fa niente per niente… è la regola basilare del grande libro non scritto del galateo della strada.»
    «Che intende, scusi?» domandò 18, con uno sguardo da innocentina, fingendo di non aver capito dove l’uomo volesse andare a parare.
    «Fidatevi dello zio Otokoski…» rispose egli con un sorriso malizioso. «Tu puoi scendere, biondina…» disse inaspettatamente, lasciando di stucco la ragazza che già si immaginava come vittima designata delle sue molestie; poi, rivolgendosi a 17, lo invitò: «Vieni qui davanti con me, bel moretto…»
    18 trattenne a stento un sorrisetto, mentre 17 salì dentro l’abitacolo del camioncino. «Allora… che ne dici?» domandò Otokoski. «Ti va di darmi un bacino con un paio di colpetti di lingua? Sei proprio il mio tipo…» propose poi, concludendo la sua richiesta con un occhiolino.
    Qualche minuto dopo, 17 guidava il suo nuovo camioncino, mentre 18 col braccio fuori dal finestrino ammirava il panorama. Avevano lasciato il cadavere del malcapitato Otokoski sul ciglio della strada, con la gola strozzata, nel punto in cui lui aveva fermato il mezzo per fare la sua avance al cyborg.
    «Fai ancora furore fra le ragazze, eh?» disse 18 schernendo il fratello.
    «Ma stai zitta… sai quanto detesto i froci.» borbottò seccamente il cyborg.


    Qualche oretta più tardi, spaparanzato all’ombra di un albero del pianeta di Re Kaioh, Goku russava e ronfava alla grandissima, con Bubbles a sua volta addormentato sulla sua pancia. Re Kaioh si avvicinò loro e, con tono intenerito, li contemplò: «Ma che bel quadretto pacioso! Fa venire davvero voglia di finire all’Altro Mondo… anche se ci sono già! Ahahah!» e si mise a ridacchiare. I due dormivano tanto profondamente che la risata non li svegliò. La divinità sentì sorgere nel basso ventre l’impulso della pipì; decise di farsi una corsetta stimolante fino all’altra parte del pianeta; poi si abbassò i pantaloni e si sforzò di battere il record di distanza; sicché, al termine dell’operazioncina, poté commentare: «Perfetto! Con questo record, riuscirò a sovrastare ancora di più Re Kaioh dell’Ovest quando faremo la prossima gara di pipì!» In quel momento, sentì uno squillo di telefono nella sua mente: «Hm? Ma che…? Ah, è il telefono infernale di Re Enma!» Era il congegno di telecomunicazione che connetteva il dio dell’Aldilà ai custodi delle galassie, un quartetto divio di cui Re Kaioh era l’esponente del Nord: un grosso telefono vecchio stile, poggiato sulla scrivania da lavoro della divinità dell’Inferno, che gli permetteva di contattare al bisogno i suoi colleghi. Bastava digitare il numero interno per chiamare il destinatario direttamente nella sua mente… comodo, no?
    «Scusi, Re Kaioh del Nord… la disturbo? Era impegnato?» chiese il gigante barbuto in doppiopetto.
    «Ehm… no! Mi dica pure, Re Enma. La ascolto!» bofonchiò la divinità azzurra, sistemandosi goffamente i pantaloni mentre le antenne da insetto fremevano per via del segnale elettro-telepatico.
    «Potrebbe inviarmi il suo pupillo, Son Goku? Necessito del suo intervento per un’evenienza particolare…»
    «Glielo mando subito. A proposito di allievi… Scusi un attimo, Re Enma: già che ci troviamo in contatto, vo-levo chiederle quando potrò impartirle le mie fantasmagoriche lezioni di comicità! È da un sacco di millenni che gliele avevo promesse…»
    «Non ora, sono molto occupato… ehm…» rispose il vocione cavernoso dell’enorme divinità con un certo imbarazzo.
    «Suvvia! Guardi, le offro una battuta-assaggio alla quale non potrà dire di no, e che le farà venire voglia di apprendere i miei metodi!» insistette Re Kaioh.
    «Scusi, ho molto da fare quest’oggi! Sa com’è… c’è stato da poco un arrivo massiccio dal pianeta Terra…» si schermì Re Enma.
    «Dalla Terra? Oh, capisco…» replicò Re Kaioh. Salutando in fretta e furia, Re Enma troncò il discorso lasciando un tut-tut nella mente dell’interlocutore.
    Ultima modifica di VirusImpazzito; 18-06-2014 alle 09:52

  2. #392
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    Re Kaioh contattò telepaticamente Goku: «Goku… svegliati.» Dall’altra parte, si sentiva solo un russare di sega da falegname. «Svegliati, Goku. SVEGLIAAAAAAAA!» sbraitò il dio con voce da tenore. Nulla, Goku non si svegliava. Re Kaioh decise di ricorrere alle cattive. Pronunciò, sillabando chiaramente, una sola parola: «OKONOMIYAKI.»
    «Mmmm…» gemette Goku riaprendo gli occhi ed uscendo dal torpore. «… si mangia? Giusto in tempo… avevo un po’ di appetito…»
    «Sei impossibile, Goku! Io non riuscirò mai a capirti!» lo rimproverò il dio.
    «Ma che ho fatto di male? Mi sembra normale avere un po’ di appetito…» disse Goku, che era pronto a divorare una vagonata di okonomiyaki.
    «Lascia stare… devi andare da Re Enma. Ha chiesto di te, sembra che stia accadendo qualcosa di strano sulla Terra e sei desiderato nel suo ufficio.»
    «Problemi sulla Terra? E la merenda?» domandò Goku deluso.
    «Non c’è nessuna merenda!» sbottò Re Kaioh, stizzito.
    «Re Kaioh…» domandò timidamente il Saiyan. «… perché mi sta parlando con la telepatia? Saremo ad appena duecento metri di distanza….»
    «Ah, già… la forza dell’abitudine…» rispose Re Kaioh, resosi conto di aver fatto una gaffe inutile. «Prima che tu vada, però, devo farti una bellissima battuta… ascoltami!»
    «Non posso, Re Enma… ehm… mi desidera! Ciao, a più tardi!» disse Goku; intercettando l’aura del dio dell’Aldilà, sparì con il teletrasporto. Re Kaioh rimase solo, e decise di tornare nella sua casetta, meditabondo e sconsolato: “Uffi… a volte ho come l’impressione che i miei allievi non apprezzino le mie battute… Mah! Andrò a prepararmi un buon tè alla pesca… anzi no, lo preferisco all’arancia. Visto che non ho di meglio da fare…” “Supervisionare i pianeti a lei affidati sarebbe troppo, vero?” ci verrebbe da chiedergli, ma lasciamo perdere.
    Proprio in quel momento, passava dal cortile antistante alla casa Bubbles che, svegliatosi e sentendo parlare di merenda, era stato in cucina a prendere una banana. «Almeno tu ascoltami, Bubbles… questa ti piacerà: sai perché il leone dà sempre la caccia all’antilope?? Perché è il suo pasto predAletto! Ahahahahah!» La scimmia, rassegnata, si sedette pazientemente ed iniziò a sbucciare il frutto.
    «Ora una barzelletta! Un uomo appena uscito dal supermercato incontra un amico. Gli fa: “Mamma mia, certo che queste aringhe sotto sale costano proprio care…” e l’amico gli risponde: “Allora le hai pagate care e salate!” AAAhhhaahhahhahah!»

    Arrivato nell’ufficio di Re Enma, Goku trovò un affollamento e un caos ancora maggiori rispetto all’ambiente confusionario da ufficio delle poste a cui era abituato. Appena Goku raggiunse l’ufficio di Re Enma, un’anima in forma di nuvoletta particolarmente agguerrita gli si fiondò addosso, gridando: «Kaka-roth!»
    «Ma questo spirito… Vegeta??» domandò incredulo il Saiyan, riconoscendo l’aura del suo compatriota.
    «Chi diavolo vuoi che sia?? Idiota!» replicò aggressivo il Principe; non teneva presente che non era così immediato riconoscerlo, in quelle vesti… cioè senza vesti, né corpo. Era ormai diventato un puro spirito, come tutti coloro che muoiono senza aver compiuto atti eccezionalmente eroici.
    «Son Goku…» lo invocò Re Enma. «Questo “signore” strepitava per vederti. E là ci sono altri che ti cercano, sebbene siano più educati, per fortuna…» Si fece avanti un gruppetto di personaggi che Goku riconobbe subito, con lo stupore dettato dal fatto che non si aspettava di rivederli così presto: «Crilin! Tenshinhan! Yamcha! Jiaozi! E c’è pure lei, Dio!» Il gruppetto degli amici (ciascuno dei quali aveva mantenuto il corpo, ed era ora dotato di una bella aureola svolazzante) si fece avanti per salutare l’amico. Crilin saltò addosso all’amico, mostrando tutto il calore affettuoso di cui era capace. «Mi sei mancato, Goku!! Come stai? Ti trovo in piena forma!»
    «Beh, certo non posso dire di avere problemi di salute… anche se sono morto…» sorrise Goku, grattandosi la testa perplesso. Tutti insieme, si misero a chiacchierare in disparte, in modo da non intralciare il lavoro del dio dell’Aldilà. «Non mi aspettavo che ci saremmo rivisti così presto!» osservò Goku.
    Intervenne Tenshinhan, stringendo la mano all’amico Saiyan. «Per tutti noi è stato un duro colpo, quando ci hai lasciati… ma in qualche modo siamo riusciti ad andare avanti.»
    «Sì… ho seguito le vostre vicissitudini, compresa la battaglia contro il fratello di Freezer.»
    «Io mi sono pure sposato!» si vantò Crilin, ricevendo le felicitazioni di Goku; nessuno riuscì a trattenere il pelato dal tessere l’elogio della sua adorabile moglie, dei suoi splendidi occhi, del suo carattere soave e dei suoi pugni formidabili. «Pensa: dal momento che lei ha ottenuto il Paradiso, ho il permesso di andare a visitarla ogni tanto!»
    «Mi sembra giusto!» replicò Yamcha. «Altrimenti, che Paradiso sarebbe??» E il gruppo scoppiò in una risata amichevole.
    «Peccato che quei cyborg abbiano rovinato tutta quella tranquillità.» osservò Jiaozi, introducendo per la prima volta nel discorso la causa che li aveva portati alla morte.
    «Cyborg?» ripeté Goku, mostrando di non essere a conoscenza degli ultimi eventi. Gli amici cominciarono a raccontare la serie di scontri culminati con la sconfitta di Vegeta. Scarse erano le prospettive per il futuro; non esistevano più le Sfere del Drago sulla Terra e - anche ammesso che ci fossero state ancora - la maggior parte di loro non sarebbe potuta tornare in vita. Sarebbero stati collocati in uno stato di aspettativa temporanea, dato che le Sfere potevano riportare in vita le persone entro un anno dalla loro scomparsa; avevano saputo, infatti, che forse Gohan e Bulma sarebbero andati sul pianeta Neo Namecc. Dato che erano appena morti, Re Enma sosteneva che le ferree leggi dell’oltretomba vietassero di concedere loro un permesso per tornare sulla Terra, anche se avessero avuto una qualsiasi strategia di vittoria. Per finire, non erano ammesse deroghe a tali norme, dato che la presenza dei cyborg veniva considerata una crisi locale, confinata al pianeta Terra, come tante che si verificavano spesso in miriadi di pianeta nelle galassie; e che gli eroi terrestri non meritavano un trattamento ulteriormente privilegiato rispetto a quelli di altri pianeti. Oltretutto, secondo la valutazione severa e dura di Re Enma, da un punto di vista obiettivo la situazione non era estremamente grave, perché il figlio di Goku mostrava ottime speranze di vittoria a medio termine. Il tutto, in ossequio al principio della netta separazione tra le vicende dei vivi e quelle dei morti.
    «È incredibile! Nemici che arrivano a frotte per cercarmi! Prima Freezer e suo padre, poi Cooler! Ora questi nuovi mostri veramente terribili, se nemmeno un Super Saiyan è riuscito a batterli… povero il nostro pianeta! Maledizione!» imprecò Goku all’apprendere tutte quelle novità, sentendosi in colpa per quanto era accaduto, e per quanto ancora sarebbe accaduto in futuro. Tutte quelle responsabilità ricadevano ora sulle spalle del giovanissimo Gohan… ce l’avrebbe fatta?
    «Stramaledetti robot! Vorrei tanto mandarli dritti all'Altro Mondo!» esclamò Vegeta indignato.
    «Ci sei già tu, all'Altro Mondo...» gli fece notare con aria soddisfatta una nuvoletta che si era aggregata alla combriccola, della cui presenza Goku si accorgeva solo in quel momento. Il Saiyan identificò immediatamente quello spirito: «Ma tu saresti Piccolo?! Come mai non hai il corpo?»
    «Re Enma ha pronunciato il suo verdetto…» accennò il demone namecciano con un tono misto di disprezzo e rassegnazione. «Nonostante io abbia contribuito a lottare per il bene e ci abbia anche rimesso la vita, sono riuscito a malapena a compensare le colpe che pesavano sulla mia coscienza…»
    «Questo perché Piccolo porta in sé le malefatte di suo padre, ossia il mio alter ego, di cui è la reincarnazione.» spiegò Dio. «È stato giudicato come una persona neutra, che non merita la vita eterna. Purtroppo, ciò significa che il suo spirito è indegno di accedere nel Paradiso, a differenza di tutti gli altri tuoi amici; dopo un breve periodo di purificazione, dovrà reincarnarsi in una creatura innocente, sperando di non degenerare come nella vita precedente…»
    «Adesso basta con queste sciocche assurdità!» sbuffò la nuvoletta-Vegeta. «Vi ho lasciato abbastanza tempo per disquisire della fidanzata di Testa Pelata o del destino ultraterreno del muso verde!»
    «È mia moglie, non la mia fidanzata…» precisò Crilin.
    «Il muso verde non ce l’ho più…» masticò seccato Piccolo.
    «State zitti voi! Kakaroth, io e te abbiamo un conto in sospeso e una promessa in corso!» rimbeccò il Principe dei Saiyan.
    «È vero…» ammise Goku. Non era un mistero che tra i due guerrieri Saiyan vi fosse un conto in sospeso; Goku ricordava però come, poco tempo prima della sua morte, lui e il suo rivale si fossero scambiati una promessa in virtù della quale il nobile guerriero chiedeva la rivincita al suo avversario. «Ma non gridare… non serve! E poi cosa credi, che non mi sia dispiaciuto perdere l’occasione di affrontarti di nuovo??»
    «E allora forza… risolviamolo adesso il nostro conto in sospeso! Qui ed ora!»
    «Puoi chiamarlo Kakaroth, oppure Son Goku... resta il fatto che tu non hai nessun diritto di affrontarlo. È finito il tempo in cui pensavi di poter fare il bello e il cattivo tempo!» sentenziò Re Enma che sentì, grazie al suo udito infernale, le parole dei due Saiyan ed iniziò ad interessarsi alla discussione.
    «Sì che ne ho il diritto! Lo ripeto: ho un conto in sospeso!» strepitò Vegeta senza alcun riguardo per la divi-nità che gli stava di fronte. «Kakaroth mi aveva fatto una promessa e poi è morto! Ora che ci troviamo tutti e due all'Altro Mondo, dovrà rispettarmi e mantenere la parola! Esigo che mi sia dato il mio corpo!»

  3. #393
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    «Re Enma… mi sente?» la voce di Re Kaioh risuonò nella mente di Goku e i suoi amici.
    «Ah… è lei, Re Kaioh del Nord! Mi spiace, non ho ancora tempo per le sue battute…» si schermì Re Enma.
    «Battute? No… non c’entra… Solo che stavo ascoltando la vostra discussione e volevo intervenire a favore di Vegeta! In fin dei conti, la sua esistenza volge ormai al termine… concedergli un privilegio del genere prima di andare incontro alla reincarnazione può essere considerato come un premio per aver salvato la Terra alcuni mesi fa nella battaglia contro Cooler!»
    «Con tutto il rispetto, Re Kaioh, le ricordo che Vegeta era mosso da intenti egoistici, non certo altruistici…» obiettò Re Enma.
    «Lo so che all’Altro Mondo le azioni vengono giudicate anche in base alla purezza dei pensieri di chi le com-pie, però dovremmo guardare con elasticità…»
    «Elasticità? Ma quale elasticità??» tuonò Re Enma sfogliando nervosamente il suo mega-registro in cerca della pagina relativa a Vegeta. «Gliela do io, l’elasticità! Eccolo qua: genocidio, strage, cataclismi, sadismo, perfidia gratuita, superbia… crimini immondi, peccati mortali! E non voglio nemmeno perdere tempo a leggerli tutti! Questo Saiyan è uno dei peggiori peccatori che mi siano capitati! Senza contare che, a quanto risulta dal mio registro, si è irriducibilmente rifiutato di trarre profitto da tutte le occasioni di redenzione che il Destino gli ha offerto nel corso degli anni!!» Mentre il dio dell’Oltretomba si indignava per violenze e misfatti perpetrati dal Principe dei Saiyan, Vegeta sogghignava: tutte quelle colpe, tutti i peccati che gli avevano attribuito… che importanza avevano ora? Quel che era stato, era stato… che senso aveva a questo punto stare a recriminare su un passato oramai insignificante? Egli era già al capolinea, oltre il quale non si andava; gli avrebbero dato una pena che consisteva nella reincarnazione, lui avrebbe cessato di esistere come entità spirituale e sarebbe passato a nuova vita, forse migliore, forse peggiore, sicuramente diversa. Non sarebbe stato più lui. Perché non concedergli quest’ultima sigaretta, prima della pena capitale? Non c’era più nulla che desiderasse più che sfidare Kakaroth per l’ultima volta. Infine il Principe si limitò a replicare: «Un vero Saiyan non si pente mai delle azioni commesse.»
    «Ed è proprio per questo che non ci sono Saiyan in Paradiso!» sbraitò re Enma. «Li abbiamo reincarnati tutti!»
    «E che mi dice della regola della prigionia altruistica?» insinuò la divinità dalla pelle azzurra, con la malizia di chi sa di avere ragione mediante un argomento decisivo.
    Re Enma rimase fulminato. «M-ma… quella è una regola eccezionale! Uno spirito può scegliere di scontare qualche secolo di reclusione nella reggia d’oro degli Elisei, al fine di accordare dei privilegi ad un altro defunto verso il quale nutre una qualche forma d’interesse… non mi sembra proprio il caso di salvaguard-»
    «E invece è proprio questo il caso.» ribatté pacatamente Re Kaioh, tenendo le mani incrociate dietro le braccia. Seguì una mezz’ora di animata discussione fra le due divinità a base di articoli di legge, commi e controcommi, che l’autore di questa storia sceglie di risparmiare ai suoi lettori in quanto sa che il diritto amministrativo è una materia che può risultare coinvolgente solo agli addetti ai lavori (e spesso nemmeno a loro). Quando ormai tutti gli occupanti della sala d’attesa sbadigliavano con le lacrime agli occhi, Goku riuscì a spuntarla, infliggendo il colpo decisivo alle argomentazioni di Re Enma, con una riflessione basata sul suo candido senso di giustizia: «Si è trattato pur sempre di una promessa, di un impegno preso… secondo me, sarebbe gravissimo venir meno ad un impegno solenne! Come potremmo parlare di giustizia noi del Paradiso, se negassimo a Vegeta questa ultima possibilità prima di dirgli addio?» La sua osservazione, così moralmente corretta, lasciò di ghiaccio i presenti.
    «Basta, mi avete già fatto perdere troppo tempo! Sapete che vi dico…? Mi arrendo!» replicò infine il gigante barbuto. «Bah! Inaudito… usare il timbro Eroe per una canaglia simile!» brontolò Re Enma col suo vocione cavernoso, continuando poi: «Dovrò essere super efficiente, per recuperare il tempo perduto stamattina… mah…»
    «Re Enma…» lo invocò ulteriormente re Kaioh.
    «Hm? Mi dica…»
    «Volevo dirle un’ultimissima cosa…»
    «Ossia?» domandò il dio degli Inferi incuriosito.
    «Sa che cos’è un peluche che fa il serial killer? È un pu-pazzo da legare! Aahahahaaahh!!»

    «Ahah!» rise trionfante Vegeta, riacquistando il corpo, benché temporaneamente, rivestito dell’ultima armatura indossata al momento della morte. «Non ho paura della reincarnazione! Anche se questa sarà la mia sorte, vi ricorderete per sempre di Vegeta, colui che ha sfidato gli dei e ha vinto!» dichiarò Vegeta, a metà tra l’ironico e il tronfio. «Veniamo a noi, Kakaroth...»
    «Fai meno lo spiritoso, delinquente!» lo ammonì Re Enma. «Combatterete all’Inferno: è un luogo disabitato di squallore e desolazione, attraverso il quale le anime private delle loro spoglie passano brevi periodi di tortura e tormento, al solo scopo di reincarnarsi. È il luogo perfetto per il vostro duello, perché al termine Vegeta verrà scortato dal boia per contare le sue pene, prima di reincarnarsi. L’unica regola a cui siete obbligati a sottostare è la seguente: non uccidetevi. Se lo faceste, i vostri spiriti cesserebbero di esistere definitivamente.»
    “Che sciocchezza… chi se ne frega, tanto io smetterò di esistere comunque!” pensò Vegeta.
    Pochi attimi dopo, Goku e Vegeta furono all’Inferno. Al di sotto dello spesso strato di nuvole che separavano questa regione dalla Strada del Serpente, esso si presentava come un paesaggio a dir poco grigio e desolato, dominato da un’opprimente cappa di orrore e tetraggine, in un’atmosfera naturalmente funerea. Sopra il terreno color cenere, si stendeva un cielo plumbeo. Tutto spingeva alla paura, all’umanamente comprensibile desiderio di scampo e salvezza, e al pentimento. Ma per chi era ospitato in quei luoghi, era ormai troppo tardi. Non vi era possibilità di redenzione, solo di purificazione e di rinascita. Nell’aria riecheggiavano urla spaventevoli di anime sofferenti che spezzavano il cuore al solo udirle, e lamenti infiniti.
    «Che postaccio… certo non mi aspettavo che l’Inferno fosse un villaggio vacanze, ma questo è persino più squallido delle miniere dove Freezer spediva i ribelli in villeggiatura...» commentò Vegeta, avanzando al fianco di Goku, per poi chiedere: «Che succederebbe se provassi a scappare?»
    «Non ci riusciresti! Re Enma non è un combattente molto forte, ma possiede poteri magici speciali che gli consentono di agire come vuole sugli spiriti delle persone defunte, a prescindere dalle loro forze combattive… Tieni presente che da qui passano tutti i defunti dell’universo, compresi personaggi del livello di Freezer e Cooler… ma immagino tu abbia già testato quei poteri sulla tua pelle… anche se non ce l’avevi più, la pelle…!» concluse Goku sorridendo allegro.
    Vegeta gli lanciò un’occhiataccia: «Piantala con queste battute, idiota! La beatitudine celeste ti ha proprio dato alla testa! Non c’è bisogno che me lo ricordi…» Dopo qualche altro passo, intimò al rivale: «Fermiamoci qua.»
    In uno spiazzo anonimamente deserto, i due Saiyan si trovarono ancora una volta uno di fronte all’altro, in posizione d’attacco. «Finalmente il momento che attendevo da tanto, è arrivato…» disse Vegeta. “E dire che avevo smesso di sperarci…” pensò poi fra sé.
    «Sai, Vegeta…» rivelò Goku, fissando l’avversario con gli occhi luccicanti di determinazione. «Ho insistito tanto… non solo perché mi sembrava giusto che tu venissi accontentato, ma anche perché volevo davvero affrontare un avversario degno di questo nome. Ho agito un po’ da egoista…»
    «Come se non l’avessi capito: non per nulla, sei un Saiyan!» ribatté Vegeta, sogghignando a sua volta. «In fondo, si vede che a voi eroi è concesso di essere egoisti!»

    ***************************
    L’ANGOLO DELL’AUTORE
    Curiosità: il personaggio di Otokoski che compare nell’episodio dei cyborg è lo stesso che nel manga originale comparirà nel Torneo che si svolge dieci anni dopo la sconfitta di Majin Bu, nei panni di un uomo maturo che corteggia Trunks adolescente. :-) A scanso di equivoci: no, non sono omofobo, 17 lo è. (meglio precisare certe cose, di questi tempi) :-)
    Quella del telefono infernale è una delle mie solite idee sceme, nata dal fatto che non mi pare che Re Enma mostri mai di avere un potere telepatico per contattare Re Kaioh. Se non sbaglio, anche nel movie di Janenba e Gogeta, è Re Kaioh a cercarlo con il suo potere speciale, e non il contrario… beh, comunque se guardate nel manga, Re Enma il telefono sulla scrivania ce l’ha sul serio.
    Per il destino delle anime nell’oltretomba, mi sono basato soprattutto sul manga e quindi non tengo conto delle scene aggiuntive dell’anime in cui si vedono i cattivi con il corpo. Mi baso sul manga, e quindi: i malva-gi e quelli “neutri” passano dall’Inferno e si reincarnano; i buoni vanno in Paradiso; gli eroi possono in più mantenere il corpo.

  4. #394
    il VERO Super Saiyan L'avatar di Vegeth SSJ3 Full Power
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    Quindi adesso una bella battaglia finale tra Goku e Vegeta in stile saga Bu!
    Mi raccomando, falla emozionante (penso che molti pezzi li riprenderai dal duello della saga di Bu)!
    Prossimamente... Dragon Ball R.S., il DB alternativo!

  5. #395
    Senior Member L'avatar di Ssj 3
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    E così Gohan si è trasformato.
    Sono curioso di vedere cosa impedirà ai nostri eroi di usare le sfere namecciane.

    Il resto del capitolo molto divertente, restituisce un po' di serenità dopo l'ecatombe precedente.

    Dispiace per Piccolo, ormai era un personaggio positivo a tutti gli effetti, anche se l'ambiguo nesso esistenziale che lo lega al padre rende plausibile il fatto che debba reincarnarsi.

    Hype, ovviamente, per Goku vs Vegeta, carina la citazione finale

  6. #396
    il VERO Super Saiyan L'avatar di Vegeth SSJ3 Full Power
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    E così Gohan si è trasformato.
    Sono curioso di vedere cosa impedirà ai nostri eroi di usare le sfere namecciane.
    Probabilmente sarà perché Gohan e co. non conoscono l'ubicazione del Neo Namecc. Però sto solo ipotizzando.

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    Mi dispiace per Piccolo, ormai era un personaggio positivo a tutti gli effetti, anche se l'ambiguo nesso esistenziale che lo lega al padre rende plausibile il fatto che debba reincarnarsi.
    Io l'ho trovato molto triste, perché praticamente le colpe del padre sono ricadute sul figlio (altro che giustizia in paradiso!).
    è un pò come dire che Ace si meritava la morte perché era il figlio di Gol D. Roger, ma moralmente è ingiusto (Okay, stiamo parlando di un manga/anime diverso, ma il concetto è più o meno lo stesso)

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    Hype, ovviamente, per Goku vs Vegeta, carina la citazione finale
    c'era una citazione O_o?
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  7. #397
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    Citazione Originariamente Scritto da Vegeth SSJ3 Full Power Visualizza Messaggio
    Io l'ho trovato molto triste, perché praticamente le colpe del padre sono ricadute sul figlio (altro che giustizia in paradiso!).
    è un pò come dire che Ace si meritava la morte perché era il figlio di Gol D. Roger, ma moralmente è ingiusto (Okay, stiamo parlando di un manga/anime diverso, ma il concetto è più o meno lo stesso)
    Vorrei precisare una cosa. Da come viene posta la questione nel manga, sembra quasi che Piccolo (Jr.) sia nato come una vera e propria reincarnazione di suo padre. In vari punti si parla di "nuovo Grande Mago Piccolo", "Grande Mago Piccolo rinato", viene detto che nell'uovo suo padre ha racchiuso tutte le sue caratteristiche (quindi potenza, malvagità ecc.). Insomma, il Grande Mago è riuscito, nel momento del concepimento, a trasferire il suo spirito nel suo uovo. Il figlio è la "continuazione" dello spirito del padre, ossia della sua essenza spirituale; ha ereditato per intero quello che era suo padre, anche se poi ha compiuto scelte diverse che lo hanno portato su un diverso cammino morale. Del resto, se così non fosse, non si capirebbe il legame vitale che continua a sussistere tra l'entità positiva a (Dio) e l'entità negativa (Piccolo padre/figlio), senza nessuna interruzione.

    Dunque lui nasce sostanzialmente malvagio, ma - dato che si evolve in una figura positiva - l'entità che ne risulta quando viene ucciso dai cyborg è un essere non totalmente cattivo, né abbastanza eroico da mantenere il corpo, né buono come potrebbe essere ad esempio Soya nella fanfiction (oppure Videl e Chichi nella saga di Bu) al punto da meritare il paradiso.

    Citazione Originariamente Scritto da Vegeth SSJ3 Full Power Visualizza Messaggio
    c'era una citazione O_o?
    Il bello è che, leggendo il commento di Ssj 3, ero rimasto di stucco per la citazione. Poi mi sono reso conto che quando Vegeta dice che agli eroi è concesso essere egoisti: il che è una mezza citazione (mezza consapevole e mezza involontaria ) di quando Goku chiede a Crilin di non trafiggere Vegeta con la katana, al termine del loro primo scontro sulla Terra.

  8. #398
    il VERO Super Saiyan L'avatar di Vegeth SSJ3 Full Power
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    Citazione Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
    Vorrei precisare una cosa. Da come viene posta la questione nel manga, sembra quasi che Piccolo (Jr.) sia nato come una vera e propria reincarnazione di suo padre. In vari punti si parla di "nuovo Grande Mago Piccolo", "Grande Mago Piccolo rinato", viene detto che nell'uovo suo padre ha racchiuso tutte le sue caratteristiche (quindi potenza, malvagità ecc.). Insomma, il Grande Mago è riuscito, nel momento del concepimento, a trasferire il suo spirito nel suo uovo. Il figlio è la "continuazione" dello spirito del padre, ossia della sua essenza spirituale; ha ereditato per intero quello che era suo padre, anche se poi ha compiuto scelte diverse che lo hanno portato su un diverso cammino morale. Del resto, se così non fosse, non si capirebbe il legame vitale che continua a sussistere tra l'entità positiva a (Dio) e l'entità negativa (Piccolo padre/figlio), senza nessuna interruzione.

    Dunque lui nasce sostanzialmente malvagio, ma - dato che si evolve in una figura positiva - l'entità che ne risulta quando viene ucciso dai cyborg è un essere non totalmente cattivo, né abbastanza eroico da mantenere il corpo, né buono come potrebbe essere ad esempio Soya nella fanfiction (oppure Videl e Chichi nella saga di Bu) al punto da meritare il paradiso.
    Infatti volevo solo precisare che era un pò triste, non che era sbagliato. Anzi, la tua spiegazione è perfettamente in linea con ciò che traspare dal manga.

    Citazione Originariamente Scritto da VirusImpazzito Visualizza Messaggio
    Il bello è che, leggendo il commento di Ssj 3, ero rimasto di stucco per la citazione. Poi mi sono reso conto che quando Vegeta dice che agli eroi è concesso essere egoisti: il che è una mezza citazione (mezza consapevole e mezza involontaria ) di quando Goku chiede a Crilin di non trafiggere Vegeta con la katana, al termine del loro primo scontro sulla Terra.
    XD, Ssj3 come cacciatore di citazioni è meglio di un segugio.
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  9. #399
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    Citazione Originariamente Scritto da Vegeth SSJ3 Full Power Visualizza Messaggio
    Probabilmente sarà perché Gohan e co. non conoscono l'ubicazione del Neo Namecc. Però sto solo ipotizzando.
    Però cè Goku che conosce tutta la situazione, e potrebbe scoprirlo per loro (tramite re kaioh) similmente a quanto avviene nel manga.
    Se poi continua a fare il padre menefreghista che non chiama il figlio nemmanco per chiedergli come sta, allora sono d'accordo con te. xD

    Io l'ho trovato molto triste, perché praticamente le colpe del padre sono ricadute sul figlio (altro che giustizia in paradiso!).
    è un pò come dire che Ace si meritava la morte perché era il figlio di Gol D. Roger, ma moralmente è ingiusto (Okay, stiamo parlando di un manga/anime diverso, ma il concetto è più o meno lo stesso)
    Lo spirito di Al Satan è sicuramente legato a quello di Piccolo (e di Dio), che quindi si fa carico dei numerosi peccati del primo.
    Il fatto che il namecciano fosse stato convocato presso Re Kaioh dopo la sua prima morte senza, apparentemente, troppi problemi, e soprattutto che un Vegeta fresco di sterminio di massa (nella saga di Bu) e di una vita passata all'insegna dell'egoismo e dei crimini, sia stato considerato buono solo pochi giorni dopo in quanto sacrificatosi per la sua famiglia e, in parte, anche per aver anteposto la salvezza dell'universo al proprio orgoglio (quando si fonde con kakaroth e quando parla coi terrestri), rendono legittimo pensare che ci fosse spazio anche per un supernamecciano in paradiso

    Però il GMP ne ha fatte anche di peggio di Vegeta, quindi una risposta "ufficiale" alla questione non esiste.



    c'era una citazione O_o?
    A quanto pare la mia saggezza ha saputo vedere persino oltre le intenzioni dell'autore

    Spoiler:
    in realtà non so perchè ho scritto "citazione", intendevo semplicemente dire "battuta", forse è stato un lapsus inconscio memore dell'episodio citato da VirusImpazzito o forse solo un caso. Comunque è stato bello scoprire dal nulla questo azzeccatissimo richiamo al passato dei due saiyan, che impreziosisce di molto il capitolo

  10. #400
    il VERO Super Saiyan L'avatar di Vegeth SSJ3 Full Power
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    Però cè Goku che conosce tutta la situazione, e potrebbe scoprirlo per loro (tramite re kaioh) similmente a quanto avviene nel manga.
    Se poi continua a fare il padre menefreghista che non chiama il figlio nemmanco per chiedergli come sta, allora sono d'accordo con te. xD
    Giusto, potrebbe dirglielo tramite Re Kaioh. Ma poi Gohan come ci arriva? Non ha il teletrasporto, e per quel che ne sappiamo Neo Namecc potrebbe essere in un altra galassia rispetto al Namek originale.

    Se poi Goku decide di fregarsene di dare una mano col solito escamotage "Tocca a te salvare il mondo", hai ragione, sarà anche peggio xD.
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