«Salve, figli di puttana!» - esordì Vegeta, con uno sfogo liberatorio di volgarità, emergendo dal fumo dell'esplosione e rivolgendosi ad un gruppo di alieni di svariate razze stanziati nella colonia, capitanate da Pyaa. «Prima che la cosa possa suscitarvi stupore, sappiate che il tipo della cabina di controllo l'ho ammazzato io!» “Voglio proprio divertirmi con questi scemi...” pensò il Saiyan fra sé, preparandosi a dar sfogo alla sua impertinente creatività.
«Vegeta!» - esclamò il capitano, con un'espressione facciale che non provava nemmeno a camuffare la sua estrema sorpresa.
«“Signor Vegeta”, per te... e ricordati di darmi del lei. Capito bene, luridissimo verme?»
«Signorsì, signore! Ma... si vociferava che lei era morto... e il suo attuale livello combattivo è bassissimo... che sta succedendo?»
«Le domande qui le faccio io, fino a prova contraria! Sono stato chiaro?» – chiese, ridendo sguaiatamente. - «Non mi stancherei mai di vedere voi citrulli di merda che vi stupite perché so aumentare e diminuire a mio piacere la mia energia interiore!»
«Energia interiore...? Non capisco...»
«Non mi stupisce affatto che tu non capisca!» Vegeta proseguì col suo atteggiamento derisorio. «Comunque... chi lo ha detto a voi morti di fame che ero morto?»
«Non so... non ricordo. Erano voci che giravano qualche mese fa...» Pyaa iniziò a sudare freddo dalla paura che Vegeta potesse avere delle reazioni inconsulte.
«Allora forse saprete anche che ne è stato del paparino Freezer, vero?» chiese il Principe con un irriverente sorriso di sfida. Il rettiloide lo fissava a bocca aperta. «Non sapete niente del fatto che è stato sconfitto ed è morto, vero? Lo immaginavo! Le alte sfere vi fanno sapere quello che conviene a loro... furbi! Quindi non saprete nulla nemmeno di colui che lo ha sconfitto.» concluse, rivolgendosi più che altro a sé stesso. «Mettiamo le cose in chiaro. Che nessuno faccia scherzi o provi a chiamare aiuto! Non mi interessa prendere il comando di questa pattumiera di colonia. Aiutatemi a fare un po' di rifornimenti e cercherò di non farvi troppo male. Tu!» rivolgendosi al capitano: «Mi sembra che tu sia il vertice di questo posto, prendi nota.» - e iniziò a dettargli l'elenco di quello che poteva servirgli. - Fatto? Bene... vedi di accontentarmi senza prendertela troppo con comodo, tesoro!»
Davanti al magazzino delle divise, in un momento di reviviscenza dei tempi andati, Vegeta decise di cambiare la sua battle suit. In quel periodo, indossava ancora quella rubata sulla nave di Freezer, quando ne aveva fornite altre due a Gohan e a Crilin; ma a lui piaceva soprattutto la versione bianca con spalline dorate e con l'undersuit blu. Questa volta fu più fortunato: trovò il suo indumento preferito e decise che da allora in avanti avrebbe indossato quello.
Quando ebbero terminato di eseguire le istruzioni, Vegeta dichiarò di essere pronto ad andarsene. «Penso che non ci vedremo più... anzi lo spero, visto che siete tanto brutti!». Voltò le spalle; poi, ad un tratto: «Mi raccomando, cercate di tenere chiusa la bocca su quanto è accaduto oggi, altrimenti non ci sarà nessuno che potrà salvarvi dall'Inferno... e, nel caso non l'abbiate ancora capito, vi ci spedirò io!»
E si avviò, impassibile e a passo spedito, fuori dalla base, portando sulle spalle un enorme sacco contenente ciò che aveva depredato. Con un rapido salto a super velocità, si portò in alto; poi, cercando di dosare la forza con precisione, lanciò un colpo energetico di dimensioni non eccessive: del resto, la sua navicella, ancorata a qualche decina di metri, non doveva certo restare coinvolta dall'esplosione. Si fermò in alto a contemplare la terra bruciata che il suo attacco aveva lasciato: “Tabula rasa! Minacciandoli in quel modo, dovrei averli fatti esitare abbastanza da darmi il tempo di far saltare in aria tutto, senza che loro avessero il tempo di aprire le comunicazioni coi loro capi. Non posso lasciare testimoni vivi e nemmeno tracce che consentano a re Cold di risalire a me... Devo evitare che inizi a darmi la caccia, perché non sono al suo livello... per adesso. Ad ogni modo, non è stato divertente giocare con quella gentaglia... non credo che lo rifarò.”
Chi poteva immaginare gli strani incontri che sarebbero avvenuti di lì a poco? Vegeta no di certo, dal momento che era pronto a salpare e a dirigersi chissà dove. Ad un tratto, però, vide una tradizionale navicella monoposto di forma sferica: dal momento che il veicolo non poteva ospitare nessuno che fosse in grado di creargli problemi, la curiosità lo invogliò ad aspettare lì, sospeso in aria, che il nuovo arrivato si palesasse ai suoi occhi.