Provo a fare un discorso un po' contorto, sperando di riuscire a farmi capire.
L'obbedienza è in realtà una presa di posizione; noi uomini non abbiamo nessun obbligo, possiamo SEMPRE scegliere cosa fare, ed obbedire è proprio scegliere di seguire un determinato ordine. Per quanto la scelta di disobbedire possa rivelarsi difficile in alcune circostanze, rimarrà sempre una possibilità per noi. Ora, pensa ad un uomo completamente privo di emozioni e di coscienza ma capace di elaborare i dati sensoriali attraverso capacità intellettive rimaste intatte, e che in qualche modo obbedisca sempre e comunque, senza possibilità di scelta, agli ordini impostigli dagli altri uomini: quello non sarebbe più un uomo. Non proverebbe nulla, nè dolore nè felicità nè fatica, e non potrebbe scegliere da solo come agire, potrebbe solo elaborare dati tramite l'intelligenza sotto preciso ordine di altri. Sarebbe di fatto un computer, un oggetto calcolatore: che sia fatto di materiale organico o meno IMHO non importa, ciò che mi rende uomo non è un pugno di neuroni, se potessi mi farei mutare in un cyborg e non me ne fregherebbe nulla lol.
Quello che voglio dire è che il primo tipo di robot che ho descritto non potrebbe ribellarsi, perchè non ne possiederebbe nè potrebbe mai possederne i mezzi adatti. Si tratterebbe semplicemente di computer dalle capacità pari a quelle umane, ma che non provano nulla nè hanno coscienza o capacità decisionale. Sarebbero degli oggetti. Non devi vederli simili a "uomini assoggettati", ma a "computer dall'IA fenomenale".
Non mi esprimo riguardo all'aspetto morale della cosa, dovrei rifletterci su un po' più a lungo. Nel secondo caso di robot comunque son sicuro che potrei considerare esseri meccanici del genere dei veri e propri esseri viventi (se poi sia giusto o meno creare delle vite è un altro discorso, riconducibile per molti aspetti a quello riguardante la clonazione).