Lo vedo aprire il Death Note, mentre con la mano destra afferra una penna stilografica. Tutto avviene di fronte ai miei occhi con una lentezza innaturale. E' come se stessi guardando un film al rallentatore. La sua mano inizia a muoversi sulla pagina. Con un balzo e con un ringhio selvaggio mi avvento su di lui, cercando di fermarlo. L'impatto è talmente violento da far finire entrambi a terra. Vedo il quaderno scivolargli di mano e strisciando mi avvicino rapidamente ad esso. Appena sono abbastanza vicino mi accorgo con orrore che nonostante la mia reazione tempestiva, Fukai è stato ugualmente in grado di scrivere il mio nome per intero sulla pagina del quaderno. Guardando quella scritta provo delle sensazioni a dir poco terribili. Il mio cuore sembra quasi aver smesso di battere, le mie viscere sono sul punto di svuotarsi da un momento all'altro e il mio cervello fatica a formulare un qualunque pensiero razionale. Tra pochi fottutissimi secondi io morirò. Non riesco a crederci, è tutto così irreale!
“Mancano solo dieci secondi, signor Yagami. Qual'è la sua ultima parola?”
Sono quelle le ultime parole che odo. Pochi secondi dopo l'intero mondo si tinge di nero e la vita abbandona il mio corpo.
Profilo psicologico di Light Yagami
A cura di Satoru Fukai
Premessa: questa versione del profilo psicologico del paziente è rivolta ai familiari dello stesso e per essere il più chiara possibile presenta dei termini di uso comune, in sostituzione di quelli usati nel linguaggio tipico della nostra disciplina.
Il ragazzo presenta un evidente squilibrio mentale, quasi certamente causato dal ritrovamento di un quaderno recante sulla copertina la scritta “Death Note” (l'oggetto sul quale lo avete visto scrivere continuamente e che mi avete consegnato prima della seduta). Il quaderno, certamente realizzato da qualche perditempo in vena di scherzi, contiene al suo interno delle “istruzioni per l'uso”, le quali indicano come sia possibile uccidere una persona scrivendone su una pagina del quaderno nome e cognome. Light, spinto dalla curiosità, ha provato ad usare il quaderno e per sua sfortuna qualcuno è morto davvero. Naturalmente si è trattata di una pura coincidenza (tutte le altre persone il cui nome è stato scritto sul quaderno sono ancora vive, incluso me stesso), ma la psiche del ragazzo non è stata in grado di sopportare l'idea di aver commesso un omicidio ed è collassata su se stessa. In seguito a tale evento il ragazzo ha iniziato a costruire nella sua mente un mondo in cui egli è utilizza il Death Note per uccidere i criminali e creare un mondo perfetto. Sono sicuro che Light fosse un giovane alquanto egocentrico ancor prima del ritrovamento del quaderno, ma probabilmente non lo dava molto a vedere.
Nel mondo costruito dalla sua mente, il quaderno è stato fatto cadere nel mondo degli umani da uno Shinigami di nome Ryuk, apparentemente ghiotto di mele. Quando sentivate Light parlare da solo, molto probabilmente stava dialogando con questo immaginario Dio della morte. E' inoltre convinto che la polizia gli stia dando la caccia e che a tirare le fila dei suoi nemici vi sia L, un detective infallibile. Chiaramente si tratta di un personaggio partorito dalla sua mente, magari in seguito alla lettura di alcuni romanzi gialli.
Light non va trattato come un individuo pericoloso. Diventa aggressivo solamente se si sente minacciato da un qualche elemento esistente nel suo mondo immaginario, ma per il resto è totalmente innocuo. Tuttavia dubito che sia possibile curarlo dalla sua ossessione. Essa è profondamente ancorata nella sua mente e potrebbe richiedere numerosi anni di terapie per essere curata con un successo. Sta a voi decidere se investire tempo e denaro in tali cure o meno. Nel frattempo vi consiglio caldamente di documentarvi sull'opera di Luigi Pirandello “Enrico IV”. So che può sembrare un consiglio strano, ma ritengo che vi siano numerose analogia tra la vostra situazione e quella narrata dall'autore italiano.