Premessa: La mia one shot è basata sull'anime Planetes, prodotto dagli studi Sunrise e Bandai Visual e tratto dall'omonimo manga di Makoto Yukimura (che consiglio a tutti di leggere).
Gli eventi narrati nella one shot sono ispirati in particolare all'episodio 24 della serie in cui
Spoiler:
Il demone che trasformò la luna nell'inferno
La Luna è l'inferno.
Un enorme e desolato inferno privo di ossigeno.
Ma non lo è per tutti, sia chiaro. Per chi si limita a visitare la città del Mare della tranquillità e gli altri centri abitati non è altro che un posto pacifico in cui trascorrere le vacanze.
Anche per chi partecipa alle esplorazioni guidate della sua superficie non è minimamente un posto terribile.
La verità è che finchè non ci si trova sulla superficie lunare con poco ossigeno e con un essere umano da trasportare sulle spalle non ci si rende minimamente conto di quanto questo corpo celeste possa essere spietato.
Dite che nessuno potrebbe ritrovarsi in una situazione del genere al giorno d'oggi? Vi sbagliate di grosso. Io, Ai Tanabe, sono alle prese con questa agghiacciante eventualità proprio ora. E sono semplicemente terrorizzata.
Non ho la minima idea di quanto tempo sia passato da quando ho iniziato a camminare. Forse pochi minuti. Forse delle ore. Non lo so. Ho l'impressione di essere qui da sempre. Pensare a quello che ho fatto nella mia vita prima di mettere piede su questa landa desolata sta diventando sempre più difficile. E' come se i miei ricordi stessero lentamente svanendo, uno dopo l'altro. Presto non riuscirò a pensare ad altro che all'atroce dolore che mi lacera le gambe, al fastidioso peso della persona che porto sulle spalle, ai miei polmoni che rischiano di restare privi di ossigeno da un momento all'altro e alla mia meta, apparentemente irraggiungibile. Perchè i miei occhi non hanno ancora scorto il rassicurante profilo di una città? Quanti passi ancora mi separano dalla civiltà? Dov'è la mia oasi nel deserto? Qualcuno mi risponda!
Ormai non posso più nemmeno fidarmi dei miei occhi. Mi mostrano persone e oggetti che non possono assolutamente trovarsi in un posto del genere. Si prendono gioco di me. Ridono della mia vana speranza di uscire viva da questa situazione. Maledetti! Cosa c'è di male nell'aggrapparsi ad un filo fragile e sottile? Cosa c'è di male nel voler coltivare fino alla fine il proprio amore per la vita? Nulla. Assolutamente nulla.
Però colei che sto cercando di portare in salvo e che grava come un macigno sulle mie fragili spalle non la pensa così. No. Per lei sono una povera sciocca, lo so bene. La mia convizione che l'amore sia la forza più grande dell'universo, in grado di unire tra loro le persone, i pianeti e persino le galassie, per lei non è altro che una grande idiozia. In passato ho cercato di farle capire con una certa veemenza il mio punto di vista, ma non è mai servito a nulla.
Il suo passato è indubbiamente meno roseo del mio e nel suo cuore albergano sofferenze che io probabilmente non sono in grado di comprendere alla perfezione, ma sono sicura che se solo lo volesse anche lei sarebbe in grado di comprendere l'amore in tutta la sua immensa bellezza.
In un certo senso se siamo in questa situazione la colpa è della sua decisione di percorrere la via intrisa di sangue del rancore e dell'odio.
Già...è colpa sua.
E' tutta colpa sua.
E' lei la causa di tutto.
E' lei che rallenta i miei passi.
E' lei che mi fa consumare più ossigeno del normale.
E' lei che mi impedisce di raggiungere la salvezza.
E' lei che sta sta facendo vacillare le mie convinzioni.
E' lei che mi sta facendo odiare l'amore.
E' lei che ha trasformato la luna nell'inferno.
L'ossigeno è finito.
Sono così disperata che potrei scoppiare a ridere da un momento all'altro.
Ormai non ha più senso camminare. Mi fermo e le mie gambe affaticate cedono, costringendomi ad inginocchiarmi. Claire è per terra, a pochi passi da me. E' priva di sensi, ma viva. Non posso fare a meno di notare che ha ancora dell'ossigeno. Ma a che le serve? In quelle condizioni non può certo andare a cercare aiuto. Io potrei farlo, se solo avessi ancora dell'ossigeno. L'ironia del fato è a dir poco terribile.
Ma perchè dobbiamo morire entrambe? Se solo avessi l'ossigeno di Claire potrei riuscire a raggiungere una città. Potrei salvarmi e continuare a vivere. Tuttavia non posso rubarle l'aria. Sarebbe contrario a tutto ciò in cui ho sempre creduto. Sarebbe sbagliato. Infinitamente sbagliato.
Ma se lei fosse al mio posto sono convinta che lo farebbe, senza la minima esitazione. Una donna priva di amore come lei non si farebbe tutti questi scrupoli.
Scommetto che se in questo momento fosse cosciente mi deriderebbe. Riesco quasi a sentire la sua risata rimbombarmi nelle orecchie.
Smettila di ridere, stronza!
Saresti contenta se io ti rubassi l'ossigeno, vero? Sarebbe la tua ultima, grande vittoria su di me prima di andartene all'altro mondo! Ma io mi rifiuto di concederti una simile soddisfazione. Piuttosto preferisco morire prima di te...
No! Non voglio morire!
Qualcuno mi aiuti!
I miei polmoni bruciano come se fossero arsi dal fuoco!
Ho bisogno di ossigeno, dannazione!
Ormai non me ne importa più nulla dell'amore.
Voglio solamente continuare a vivere!
Hai vinto tu, Claire! Spero che questa soddisfazione ti sarà di conforto mentre marcirai all'inferno per l'eternità!
Non mi sentirò in colpa per la tua morte, poco ma sicuro. Perchè tu per me non sei più un essere umano. Mai una volta esiterò. Mai una volta mi volterò ad osservare il cadavere del demone che ha trasformato la luna nell'inferno. Conserverò la mia compassione per qualcuno di più meritevole.