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Risultati da 41 a 50 di 718
  1. #41
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    ...continua

    Bulma era molto preoccupata. Aspettava sull’uscio di casa, osservando l’orizzonte.
    “Gohan, che fine hai fatto? Fa’ presto!”
    Trunks aveva iniziato a piangere. Le valigie erano tutte pronte, compresa quella di Gohan. Bulma s’era presa la libertà di preparargliela. “Risparmieremo tempo prezioso” aveva pensato.
    Un bagliore comparve in cielo. Poco dopo di fronte a Bulma atterrò Gohan.
    Trunks smise di piangere.
    Bulma era al settimo cielo. “Oh, finalmente!”
    «Gohan, tutto bene?»
    Il giovane annuì senza convinzione.
    «Dimmi allora… che cosa ha detto Vegeta?»
    Gohan rimase in silenzio per qualche secondo. Poi schiuse le labbra, ma subito le risigillò.
    Bulma lo osservò incuriosita. «Che succede? Cosa ti ha detto Vegeta? …ehi, Trunks, rientra in casa. Io e Gohan dobbiamo parlare da soli»
    Trunks sbuffò indispettito, ma obbedì.
    Gohan fece un altro tentativo, e questa volta riuscì a parlare. «V-Vegeta… Vegeta è… è stato… è stato ucciso dai cyborg»
    Bulma si sentì morire. Una sensazione di immenso vuoto la pervase.
    Non era possibile. Non era possibile che il padre di suo figlio fosse morto. “Quindi non ha sconfitto i cyborg”. Nemmeno lui ne era all’altezza. Nessuno poteva salvare l’umanità, nessuno. Erano spacciati.
    Si sedette per terra, e lasciò che grosse lacrime le rigassero il viso.
    Poi cominciò a sussurrare. «Vegeta, sei stato coraggioso. Negli ultimi tempi mi avevi ignorato, avevi ignorato persino tuo figlio. Sei stato anche poco gentile, scontroso e distaccato. Ti ho odiato per questo. Ma giuro sul mio onore che la tua morte non rimarrà impunita. Quando saremo pronti, distruggeremo i tuoi assassini. Costi quel che costi»
    Gohan fu scosso da forti tremiti. Abbassò lo sguardo, e anch’egli pianse a dirotto.

    Il giovane guerriero avrebbe serbato il segreto di quella giornata. Per sempre.

    THE END

    --------------------------------------------------------------------

    Ho cercato di rendere il tutto compatibile con il manga, ma non so quanto mi sia riuscito. È ambientato nel mondo del Mirai Trunks, come si può ben capire dal fatto che son quasi tutti morti.
    Alcune cose le ho lasciate sottintese, e forse riesco a capirle solo io che ne sono l'autore, ma proprio per questo non saprei dire se dall'esterno risultano comprensibili.

    Per qualsiasi dubbio su questo plot, quindi, chiedete pure.

    PS: so bene che la seconda metà è un qualcosa di orrendo, ma la scadenza era vicina e ho fatto quasi tutto oggi. Perdonatemi, la prossima volta suddividerò meglio il lavoro e cercherò di dare il massimo.
    Ultima modifica di TOB; 04-07-2012 alle 13:44

  2. #42
    Senior Member L'avatar di sssebi
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    La fine del penultimo post non mi è proprio chiarissima

    Spoiler:
    Avevo capito che Gohan cade svenuto e batte la testa su di una pietra, mentre Vegeta era rimasto incredulo di fronte a lui. Poi però nell'ultimo post spunta Gohan tranquillamente mentre Vegeta non so che fine ha fatto, a quanto ho capito sarebbe morto...


    Bella one-shot comunque, il dialogo tra i due è veramente coinvolgente

  3. #43
    Obiezione! L'avatar di Light 96
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    Anche la mia la trovo orrenda ma bisogna anche pensare che l'ho fatta in tre giorni,non ho mai scritto nulla in vita mia e ho trovato il tema difficile. Vabbè,si è qui anche per migliorare.

  4. #44
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    Citazione Originariamente Scritto da sssebi Visualizza Messaggio
    La fine del penultimo post non mi è proprio chiarissima

    Spoiler:
    Avevo capito che Gohan cade svenuto e batte la testa su di una pietra, mentre Vegeta era rimasto incredulo di fronte a lui. Poi però nell'ultimo post spunta Gohan tranquillamente mentre Vegeta non so che fine ha fatto, a quanto ho capito sarebbe morto...


    Bella one-shot comunque, il dialogo tra i due è veramente coinvolgente
    Credo che Gohan accecato dalla rabbia abbia creato un esplosione di energia che ha ucciso Vegeta,distrutto la casa e la rupe e l'abbia fatto cadere svenuto.

  5. #45
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    Sì, Light ha capito.

    Ovviamente, tra il penultimo e l'ultimo post trascorre il tempo necessario affinchè Gohan si riprenda, ma l'ultimo è narrato dal punto di vista di Bulma e non più di Gohan.

    Immaginavo che fosse tutto troppo sottinteso, ma nel penultimo post crecavo di rendere il punto di vista di Gohan. Vabè, vada come vada, nella prossima one-shot mi impegnerò sicuramente di più.

  6. #46

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    Scusate, ma riuscirò a postare la mia One Shot solo entro stasera. Final, spero chiuderai un occhio, ma la mia famiglia aveva già programmato di andare da i miei zii e io speravo in una data di scadenza più lontana, invece.. L'elaborato l'ho già finito, è questione solo che io torni a casa e lo posti. Se per te va bene, se no, salto.

  7. #47
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    La data di consegna è il 5 luglio fino a mezzanotte, hai tempo

  8. #48
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    Servono proroghe?

  9. #49
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    IL PASSAGGIO DELLA SPADA


    In un roseo cielo dal sol levante, un falco si stagliava nell'orizzonte in tutta la sua eleganza, spiegando le sue maestosi ali al vento mentre solca le nubi cariche di nostalgia.
    Occhi pieni di dubbi e paure ne ammiravano lo spettacolo, una vista che riaffiorava profondi ricordi nella mente di quella ragazza, preclusa della sua femminilità e costretta a reggere sulle spalle il destino di molti uomini, cacciati e ricercati in tutte le Midlands. Le guerre, la morte dietro l'angolo, i falò, le nottate al chiaro delle stelle... sembrava tutto uguale a prima, ma gli unici due volti a cui ella pensava non c'erano; ogni battaglia le dava la speranza che fosse solo l'ennesimo passo verso la riunione di tutti i suoi cari, della rinascita della Squadra dei Falchi.
    Tale malinconia non era priva di spettatori, un giovane ragazzo, intimo amico, la stava osservando da parecchi minuti, con lo stesso sguardo amletico e con la mente infestata da tanti pensieri, che s'intrecciavano e s'intrecciavano fino al caos. Solo uno era chiaro e definito: lui la amava.
    Judo era un bravo ragazzo, un grande sostegno per la Squadra dei Falchi, sempre pronto a dare una mano o anche solo ad ascoltare i problemi degli altri, abile nella battaglia e specializzato nel lancio dei pugnali, arguto e simpatico. L'uomo perfetto con cui sfogarsi e confidare segreti; purtroppo per lui non funzionava con se stesso e per questo si biasimava ogni giorno. Essendo piuttosto intelligente, egli sapeva che un tempo non avrebbe mai potuto conquistare il cuore di Caska: lei era tormentata da due uomini, uno un idilliaco comandante ammirato da tutti, l'altro un guerriero che ha rinunciato al suo amore per intraprendere un viaggio riflessivo alla ricerca del proprio io. Era sola, l'occasione perfetta per entrare nelle sue grazie, sarebbe bastato poco vista la sua fragilità emotiva, e infondo tra i due c'era già sintonia. Fino ad allora Judo aveva tentennato, si diceva “Un giorno Gatsu tornerà, e voglio che Caska torni ad essere veramente felice”, pensieri nobili e in parte veri, ma in cuor suo sapeva che non era solo questo a bloccarlo, lui temeva di essere respinto e di causare ulteriori sofferenze a quella splendida fanciulla, che tanto si prodigava per garantire la sopravvivenza ad un gruppo di reietti.
    Judo era un pugnale di vetro, letale se conficcato nella trachea del nemico, fragile se gettato a terra.
    Ma non poteva arrendersi così, pensava, ci doveva quantomeno provare, o la va o la spacca.

    << Ehil&#224;, ore piccole anche stanotte eh? >> disse Judo dando una leggera pacca sulla spalla a Caska.
    << Ehi...>>
    << Lo sai bene che dovresti dormire di pi&#249;, sei spossata e necessiti di riposo. >> Silenzio. << Ti vedo un po' gi&#249;, qualcosa non va? >>

    La vecchia Caska avrebbe detto qualcosa tipo “Idiota, dimmi tu cosa cazzo sta andando bene!”, ma era cambiata, in peggio o in meglio ancora doveva capirlo.

    << Niente tranquillo... stavo solo pensando. >>
    << A Grifis o a Gatsu? >>

    Caska si volt&#242; con aria sorpresa.

    << Ops, scusa se sono cos&#236; schietto >> ridacchi&#242; il giovane << ma lo sai che ti conosco bene, inutile girarci intorno no? >>
    << Judo, io... non... dannazione, lo sapevo che non sarei stata all'altezza. Io non sono Grifis, lui era un vero condottiero, con una sola frase dava un motivo per morire nel campo di battaglia al pi&#249; umile dei barboni, io non sono tagliata per tutto questo... ci provo, ma &#232; cos&#236; difficile, tutti si aspettano il massimo da me, contano sulle mie abilit&#224; e prendono per oro colato per le mie strategie, &#232; frustrante sapere di essere destinati a deluderli, e poi-

    Un abbraccio innocente interruppe un sermone pieno di dolore. Mentre la ragazza scoppiava in lacrime, Judo si chiese cosa fosse giusto fare. Dichiararsi oppure rimanere una spalla su cui piangere?

    << Caska, io... >>

    Ella non accennava risposta.

    << Volevo solo dirti che... [avanti, cosa aspetti? Dille che la ami, non &#232; difficile, sono solo due parole, abbi un po' di fegato idiota, DIGLIELO] >>

    Caska continuava a rimanere in silenzio, stringendo la schiena dell'amico

    << Vedrai che tutto si sistemer&#224;, che Gatsu e Grifis torneranno... saremo di nuovo la Squadra dei Falchi, riconquisteremo ci&#242; che ci appartiene, e tutto sar&#224; come prima, te lo prometto. >>

    Vedendo il sorriso inzuppato di lacrime della ragazza, Judo si era reso conto di aver fatto la scelta giusta. Ma questo non lo faceva sentire meglio, forse non capiva che in realt&#224; tutti gli uomini portano con s&#233; un po' di egoismo, e che se si tenta di sopprimerlo totalmente se ne viene logorati. Per&#242; lui era davvero un bravo ragazzo ed era pronto al sacrificio.
    Ultima modifica di Dragon Slayer; 06-07-2012 alle 01:22

  10. #50
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    Sei mesi dopo


    Gatsu era tornato, ed in gran stile, scacciando quel misterioso guerriero orientale e salvando per l'ennesima volta il gruppo.
    Accanto ad un falò il guerriero non aveva problemi ad ammettere a Judo che quel sogno, che tanto andava cercando, ancora doveva prendere forma, non aveva un reale desiderio come Grifis, però era felice di aver realizzato che il brandire la sua spada lo portava alla quiete. Vedendo la calma di Gatsu nel pronunciare tali parole, anche Judo man mano si tranquillizzò, era contento che il suo amico si avvicinasse al suo obiettivo.
    Ma dovevano parlare di una cosa. Caska. Intanto Gatsu veniva a conoscenza dai suoi compagni più fidati di come Grifis ebbe avuto un crollo psicologico, di come Caska dovette prendere il controllo dell'armata rischiando la vita, della loro fuga dall'esercito reale e poi da svariati cacciatori di taglia prezzolati. E soprattutto, Judo gli confidò che Caska invocava due nomi mentre era tra la vita e la morte, Grifis e lui.
    Mentre tutti se ne andavano a dormire, addetti al turno di guardia esclusi, Gatsu preferì farsi una passeggiata notturna in compagnia della sua più fida amica, quella spada che in tante battaglie l'aveva accompagnato. In realtà non è sempre stata la stessa, Gatsu ha dovuto ripararla o per meglio dire, ricostruirla completamente, ma non importava, ella era la più grande certezza di quell'uomo, a cavallo tra una battaglia e l'altra, niente era più importante di avere essa tra le proprie mani per sventrare i nemici in tutta la sua furia. Quella camminata rilassante improvvisamente diventava sinistra, dei passi erano udibili e immancabilmente la mano dell'ex comandante delle truppe d'assalto era pronta a sguainare quell'enorme blocco di metallo che reggeva sulla schiena.

    << Te ne vai di già? >>

    Era Judo. Improvvisamente il climax di tensione si affievolì, e mentre Gatsu tirava un leggero sospiro di sollievo, si appoggiò ad un albero.

    << Oh, sei tu. Buffo, ero pronto a farti a pezzi. >>
    << Non sei cambiato per niente alla fine >> disse Judo con un grosso sorriso, per poi continuare << Sei tornato a casa, non dovresti andare a letto come tutte le persone normali? Sempre che possiamo definirci tali. >>
    << Senti chi parla, hai paura di dormire perché senti ululare i lupi? >> risposte Gatsu con un sorriso sarcastico.
    << Mooolto divertente, a te di sicuro nemmeno si avvicinerebbero! >>

    Alle risate dei due seguiva un terribile silenzio, tale che si potevano sentire i rumori degli insetti nel bosco.

    << Judo, voglio essere onesto con te – disse Gatsu-, sono venuto qui di corsa dopo aver saputo a grandi linee ciò che era successo, e devo dire che è bello essere tornato, tutto sembra come prima, il falò, le bevute, la vostra compagnia... >>

    << Però quello che è cambiato sei tu, o sbaglio? >>

    << Forse è così. Io voglio aiutarvi a salvare Grifis, voglio che la Squadra dei Falchi torni ad essere splendente, ma sento che per me non c'è posto. Voi inseguite il suo sogno, siete pronti a tutto pur di ottenere tale scopo. Io credevo di esserlo, ma tra me e lui le cose sono cambiate. Non rimarrò qua per sempre.>>

    << Abbiamo già affrontato questo discorso, esattamente un anno fa. Te ne sei andato proprio perché volevi realizzare qualcosa di tuo, non è un riflesso del suo successo, non volevi e non vuoi essere la sua ombra, tu vuoi guardarlo negli occhi come suo pari. Però dimmi, è davvero questo che vuoi? Un grande obiettivo pieno di sacrifici, un qualcosa che renda il tuo nome altisonante? >>

    << Io non lo so. Sono cresciuto combattendo, so fare solo questo. Sono un assassino, e non me ne vergogno nemmeno. Ho visto talmente volte la morte in faccia che ormai penso sia la stessa cosa della vita. Però mi chiedo se c'è qualcosa di più oltre a tutto questo, e non parlo di titoli nobiliari, balli presso il castello o vestiti d'alta classe, che sono comunque orrendi! - ridacchiò -, non so esattamente cosa voglia, forse una vita tranquilla, senza l'odore del sangue che mi accompagna in ogni istante, dove posso essere me stesso... >>

    << E nonostante questo, te ne vorresti andare? >>

    << Io devo cercare una risposta da solo. >>

    << Dovresti portare via Caska con te. >>

    << Cosa? >> disse imbarazzato Gatsu.

    << Lei ci tiene a te, e tu lo sai. Devi stare con lei. >>

    << Tra noi due le cose sono complicate. Io non amo pensare agli altri, ho sempre fatto di testa mia, anche quando ero nei falchi spesso prendevo l'iniziativa, e la stessa Caska mi faceva la predica ogni volta per questo... No, non posso portarla con me, lei starà meglio con voi, e quando Grifis tornerà non avrete più bisogno di me. Lei non ha bisogno di me. >>

    Tutto ad un tratto un pugnale sfreccia ad alta velocità verso il guerriero, che riesce ad evitarlo con semplicità.

    << S-sei impazzito Judo? Che ti salta in mente? >> disse con aria confusa.

    Mentre Gatsu cercava di chiedere le ragioni di quel gesto Judo gli tirò un gancio sul volto. In realtà non fu una buona idea, lo spadaccino era un uomo muscoloso che brandiva una lama pesante come buona parte del corpo dell'amico, che invece si toccava dolorante le nocche. Questo però non gli impediva di combattere e riprese l'assalto prima con un calcio sulla gamba, proseguendo con un sinistro sul mento. Judo provò un terzo cazzotto, ma Gatsu lo bloccò agevolmente sbattendolo a terra.

    << CHE DIAVOLO TI PRENDE? >> disse furioso Gatsu.

    Judo si liberò provocando un piccolo taglio con il coltello sulla mano dell'avversario, si rimise in piedi, e poi gridò all'amico.

    << Mi chiedi che cosa ho? Hai idea di cosa abbia passato Caska in tutto questo tempo? Ha dovuto sopportare il peso di tutte le nostre esistenze, il tutto per sperare di rivederti - anf anf – e TU LA VUOI ABBANDONARE DI NUOVO?

    Judo lanciò un altro pugnale. Questa volta Gatsu non si mosse di un millimetro, infatti l'arma lo sfiorò appena al volto.

    << La prossima volta non sbaglierò mira. Lei... non riesce a vivere senza di te. Non ha davvero bisogno dell'amore di Grifis, e non ha nemmeno bisogno del mio. Lei... >>

    << Judo, io...>>

    << Gatsu, sappi una cosa. Io come amico ti sono sempre stato fedele. Ma se le spezzerai un'altra volta il cuore senza spiegarle cosa davvero provi, dovrai passare sul mio cadavere. >>

    Judo se ne andò, lasciando l'amico frastornato e senza parole.

    Il giorno dopo Caska si dichiarò a Gatsu, e fecero l'amore. Da lì il guerriero confessò i suoi traumi infantili e confidò ad ella i suoi sentimenti. Voleva restare con lei, con o senza la Squadra dei Falchi.


    Poco tempo dopo...

    Judo, in un momento di solitudine, era seduto su una roccia pensieroso, rivivendo quel giorno in cui arrivò a due passi dal proclamare il suo amore per Caska. Tutto ad un altro sulla sua spalla si posò una mano, molto grossa ma affettuosa.

    << Io ti devo ringraziare, Judo. Stavo per fare un grosso errore, o almeno, avevo in mente di fare... >>

    << Non dirlo neanche. Ho sempre desiderato per la vostra felicità, ma sei un tipo decisamente cocciuto. Forse è per questo che voi due andate così d'accordo. >> esclamò ridendo serenamente. >>

    << Ma... lei lo sa?

    << Cosa intendi? >>

    << Lo sai a cosa mi riferisco. Non è giusto che tu debba tenere tutto dentro, mi far star male. >>

    << Gatsu... ho avuto un anno di tempo per farlo. Semplicemente, non sono io l'uomo giusto. Prima o poi incontrerò la mia anima gemella, non è un problema. Devi farmi solo una promessa. >>

    Gatsu capì che il suo fidato compagno era serio, così evitò ogni ulteriore obiezione. << Dimmi pure. >>

    << Rendila felice. >>

    << Lo farò >>

    << Ah, comunque... ricordi quando parlammo del mio sogno? Sai, forse è vero che sono un mediocre, ma posso assicurarti che non tu non lo sei. Assomigli più a Grifis, sei una fonte d'ispirazione e volontà per le persone. >>

    << Judo, tu sei una persona fantastica. Non è mai troppo tardi per inseguire un altro sogno, ed anche se non fosse, rimani un grande amico. Questo basta a renderti speciale. >>

    E mentre il guerriero se ne tornava verso l'accampamento, Judo lo osservava giulivo e grondante di calde lacrime, sussurrando tra sé e sé “Ho fatto la scelta giusta.

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