Sono stati giudicati colpevoli dal processo sportivo lampo solo perché c'erano rapporti ritenuti amichevoli al telefono. Non c'è infatti alcuna prova di alterazione delle partite o tentativi di farlo. Il processo sportivo, però, funziona diversamente da quello penale perché non serve che un reato sia dimostrato. Basta che ci siano i presupposti. Nello stesso processo il Milan aveva la stessa accusa per esempio, a causa di intercettazioni più gravi, però lì si ottenne la penalizzazione dei punti perché il Milan semplicemente fece ricorso e si difese.
La condanna ai due è stata confermata dal processo penale di Napoli anche se da quest'ultimo, alla luce delle nuove intercettazioni riguardanti l'Inter, si è esclusa la Juventus considerata infatti "estranea ai fatti". Quindi è inutile che si continui a dire che la Juventus è colpevole. La Juventus è stata scagionata con la sentenza di Napoli! Ecco perché Agnelli chiede il risarcimento e la riassegnazione degli scudetti.
Sono state confermate invece la condanne a Giraudo, che scelse di farsi processare col rito abbreviato, e a Moggi che invece ha cercato di difendersi portando le intercettazioni che di fatto hanno smontato in pieno calciopoli. Parlare con i designatori era prassi comune di tutti. Anche a Napoli le telefonate di Moggi vengono tuttavia ritenute irregolari nonostante non vengano commessi reati né ci siano stati tentativi in questo senso.
Sempre in base alle nuove intercettazioni Palazzi, lo stesso Procuratore Federale della FIGC che aveva mandato la Juve in B, dichiara che le telefonate di Facchetti erano illecito sportivo vero e proprio anche in considerazione del fatto che le telefonate del presidente nerazzurro arrivavano sempre in corrispondenza delle gare che riguardavno gli arbitri e gli assistenti che avrebbero diretto le gare dell'Inter. L'Inter viene salvata unicamente grazie alla prescrizione.
La Juventus presentò nel maggio 2010 un esposto al CONI ed alla FIGC chiedendo la revisione della decisione di assegnare ai nerazzurri il titolo di Campione d'Italia 2005-2006. La Federcalcio prese atto della relazione del Procuratore federale approvando a maggioranza una delibera del presidente Giancarlo Abete con cui il Consiglio Federale si dichiarava non competente sull'istanza presentata dalla Juventus.
A nulla valse anche il successivo ricorso della società torinese al Tribunale Nazionale d'Arbitrato per lo Sport, in quanto anche l'organo di giustizia del CONI si dichiarò non competente in merito alla revoca dell'assegnazione dello scudetto. In sostanza la Figc non è stata in grado di dire un sì o un no sulla vicenda dando ragione e non ragione allo stesso tempo ad Agnelli.
L'accusa proponeva la C. La difesa, "che non è mai esistita veramente", propose la B. La realtà è che si volevano far fuori Moggi e Giraudo, vicini agli Agnelli, e ci si è riusciti perfettamente mandando la Juventus tra le mani degli Elkann. Montezemolo ne è la dimostrazione vivente. Nel 2006 aveva convinto la nuova dirigenza bianconera a ritirare il ricorso al TAR, come confermato poi da Blatter. Adesso invece vuole la terza stella. Senza vergogna.