Non so quanto ci sia di sensato, non penso piacerebbe vivere ancora nel medioevo, ma anche a livello culturale, il progresso è stato anche razziale ed umano
Non so quanto ci sia di sensato, non penso piacerebbe vivere ancora nel medioevo, ma anche a livello culturale, il progresso è stato anche razziale ed umano
Certo che ho letto e non ha senso fermare il progresso.
E la storia della bomba atomica mipare 'na cazzata visto che gli stermini c'erano anche prima e continuano tuttora senza che si utilizzi la atomica.
Oltretutto il progresso scientifico ha portato così tanti vantaggi che la atomica o le cartucce a percussione o qualsiasi altro strumento di morte sono solo una piccolissima frazione.
Insomma, qualche migliaio di anni fa si moriva a 25 anni se i leoni non ci sbranavano prima ed ora si vive sino a 70 tranquillamente e questo discorso si estende tranquillamente alle malattie che in futuro saranno curate.
Ma il ragionameno che fa Jonas è: vogliamo morire o possiamo vivere limitandoci alle scoperte che abbiamo fatto sino ad ora? Nessuno sta dicendo che bisogna tornare nel medioevo.
E poi il progresso culturale è ben più vasto di un mero progresso scientifico.La atomica era un esempio. Jonas pensa che la scienza abbia, se sviluppata eccessivamente, un fine escatologico, non so se mi spiego. Qui si va ben oltre alle armi atomiche deterrenti, qui si parla praticamente di 21/12/12.Ma se venisse scoperto qualcosa che rendesse inutili tutte le scoperte fatte finora? (leggasi fine del mondo)Oltretutto il progresso scientifico ha portato così tanti vantaggi che la atomica o le cartucce a percussione o qualsiasi altro strumento di morte sono solo una piccolissima frazione.
Insomma, qualche migliaio di anni fa si moriva a 25 anni se i leoni non ci sbranavano prima ed ora si vive sino a 70 tranquillamente e questo discorso si estende tranquillamente alle malattie che in futuro saranno curate.
Ehi, io sono dalla parte dei buoni in questo discorso (), voglio solo farvi capire che la possibilità di cui stiamo discutendo non è frutto di una mente malata e perversa, bensì di un uomo che ha paura delle possibilità che possiede potenzialmente uno scienziato caratterizzato da un'etica corrotta.
"Vogliamo morire"
Ma lol come se il progresso equivalga alla morte.
Sinceramente non capisco cosa tu intenda con "escatologico" ed ho il dubbio che stia usando termini a sproposito.
Il resto del post sulla fine del mondo è un delirio che non mi sento di assecondare.
E se fermassimo in una qualche maniera il progresso le persone diventerebbero buone (secondo il comune concetto) di colpo?
Anzi, il contrario visto che il blocco del progresso sarebbe un atto che nega la libertà.
NON È LA MIA OPINIONE CRISTOForse ho sbagliato ad usare la parola "fine", più che altro. Diciamo che, allo stato avanzato in cui si trova ora, SECONDO QUANTO DICE JONAS la scienza potrebbe condurre a risultati di una portata catastrofica. Punto.Sinceramente non capisco cosa tu intenda con "escatologico" ed ho il dubbio che stia usando termini a sproposito.No, non hai capito cosa intendevo dire. Uno scienziato (o comunque l'istituzione che ne finanzia le ricerche) potrebbe ritrovarsi tra le mani una scoperta allarmante. Ora, facciamo finta che la data istituzione voglia usare la scoperta in modo "eticamente scorretto". Di chi è la colpa? Dello scienziato che ha svolto una simile ricerca o dell'istituzione che la usa in modo scorretto? Io e te opteremmo probabilmente per la seconda, Jonas invece considererebbe innanzitutto erronea l'etica DELLO SCIENZIATO.E se fermassimo in una qualche maniera il progresso le persone diventerebbero buone (secondo il comune concetto) di colpo?
Anzi, il contrario visto che il blocco del progresso sarebbe un atto che nega la libertà.
Spero di essere stato chiaro ora.
Ultima modifica di TOB; 20-01-2012 alle 19:55
Ma tu sei chiaro e tutto il discorso mi sembra di una stupidità disarmante.
A me invece non sembra stupido. Solo poco condivisibile, ma sono riuscito a comprenderlo. Lui vede la scienza, allo stato attuale della ricerca in generale, "pericolosa". Noi invece crediamo che stia all'uomo utilizzarla nel modo giusto, e che la conoscenza non possa essere - nè debba essere - frenata.
Per me ci sta, ma forse sono io che cerco di autoconvincermi di una assurdità, non so.
assolutamente pro la scienza è un bene in cui tutti dovrebbero progredire
..
Mi piace vedere come l'ottimismo di fine Ottocento circa il progresso umano attraverso la tecnica sia ritornato un modello condivisibile anche all'alba del nuovo millennio. Ma del resto in un epoca di benessere (e non c'è crisi o Monti che tenga, noi viviamo nel benessere) la generazione odierna non può che guardare con entusiasmo alle lusinghe della tecnica.
Ma io mi chiedo, premesso che lo sviluppo tecnico e scientifico non può e non deve essere fermato, in che modo può effettivamente permetterci di poter compiere un passo in avanti nella storia umana? In che modo può migliorare la nostra condizione di esseri senzienti e in perpetua ricerca?
E' vero, viviamo più a lungo (quale vantaggio!), mangiamo meglio, dormiamo meglio, siamo più sicuri, viaggiamo meglio e molto altro, ma tutto questo può davvero essere considerato un progresso?
In fondo siamo sempre la stessa razza animale che avverte terribilmente il vuoto, da cui derivano tutti i mali che, scienza o no, ci affliggono. Un vuoto così avvertibile, soprattutto in epoche di benessere, che forse oggi più che mai le percentuali di suicidi sono in crescita. E di fronte a ciò la scienza è impotente.
"[...] la conoscenza è superiore al sentimento e la coscienza della vita è superiore alla vita stessa. La scienza ci darà la saggezza, la saggezza ci aprirà alle leggi, e la conoscenza delle leggi della felicità è superiore alla felicità."
Ecco come inconsapevolmente pensa l'uomo moderno, fortemente convinto della finalità suprema e totalizzante della scienza, dello sviluppo tecnico, miope di fronte all'immobilismo a cui in realtà conduce uno sviluppo cieco, senza fine, senza senso.
L'uomo ha bisogno innanzitutto di conoscere se stesso, par dare una traccia con cui poter indagare ciò che è di fronte ad esso: pertanto l'uomo è prima di tutto artista. Senza una rivoluzione che parta prima di tutto da e dentro se stessi, la scienza non è che un trastullo di bambini viziati.