Progresso scientifico: pro o contro?

[TOB]

Salve a tutti. Oggi vi propongo pure io una discussione, che personalmente ritengo moooolto interessante.

Oggi a scuola durante l'ora di filosofia, partendo da una domanda di un mio compagno che non c'entrava una mazza con quello a cui siamo andati poi a parare, abbiam divagato arrivando a discutere della scienza e in particolare dei problemi di varia natura da essa sollevati negli ultimi decenni.

In pratica ci chiedevamo se fosse giusto lasciar correre il progresso in campo scientifico o se fosse giusto "bloccarlo" in qualche modo.

Per chi lo conoscesse, abbiam tirato in ballo anche l'opinione che aveva Hans Jonas a riguardo e che ha descritto nel libro "Il principio di responsabilità". Egli dice - in estrema sintesi - che l'umanità, se non riuscirà a darsi una controllata e a limitarsi in tempo nella ricerca, finirà per ritrovarsi in mano conoscenze che la porteranno inevitabilmente ad estinguersi (Jonas dice addirittura che la scienza sarebbe potenzialmente "escatologica"), e che quindi dobbiamo rinunciare alla eccessiva ricerca in nome di un'etica finalizzata alla salvaguardia dell'umanità. Gli esempi di noi alunni sono partiti, come è ovvio che sia, dalla bomba atomica, fino ad arrivare ad inseminazione artificiale e quant'altro.

D'altra parte c'è chi pensa che la conoscenza debba essere sempre e comunque cercata, e che nessuna giustificazione valga al fine di rimanere nella nostra (parziale) ignoranza attuale in campo scientifico. Sta a chi ha tra le mani le conoscenze decidere per quali fini utilizzarle, ma la conoscenza in sè non potrà mai essere un male. Altro esempio che mi viene in mente; noi abbiam scoperto come utilizzare l'energia nucleare per liberare grandi quantità di energia, ma questa energia può essere utilizzata sia in modo - almeno da un certo punto di vista - costruttivo (leggasi centrali nucleari), sia in maniera altamente distruttiva (ancora la stramaledetta bomba).

Quindi la domanda è: voi da che parte state? Pensate che un eccessivo progresso in campo della ricerca scientifica sia un bene o un male? In classe è nata una bella discussione, spero accada anche qui.

A voi la parola.

[Alessandro330]

Partiamo subito dal presupposto che la scienza è neutra, ed è l'uomo che decide come utilizzarla.

Per il resto il progredire della scienza è solo un bene per il genere umano; perchè oltre a portare benefici come migliori condizioni di vita, è anche l'arma che può permetterci di sopravvivere a forze molto più grandi di noi.
Se un asteroide minacciasse la terra domani, la scienza potrebbe darci un'opportunità di salvarci, così come nel caso di una pandemia.

Ogni nuova invenzione che migliora la nostra vita è utile.
Il problema rimarremo sempre noi.

[c1cc10]

Io credo che la natura, la physis, sia lì di fronte a noi e noi come uomini siamo moralmente obbligati a cercare di comprenderne intimamente il funzionamento.
L'utilizzo che si farà poi di questa conoscenza è impossibile prevederlo, bisogna tener conto delle debolezze connaturate all'uomo. L'unica cosa certa a mio avviso è che porre dei paletti al progresso scientifico, in nome di chissà quale delirio di salvezza, è eticamente inaccettabile.

[Smallman_647]

Basta che giochi a deus ex human revolution per avere la risposta.

[TOB]

Ogni nuova invenzione che migliora la nostra vita è utile.
Il problema rimarremo sempre noi.

Quello che penso anche io, anche se i dubbi mi perseguitano.

C'è chi dice "nessuno può aspettarsi che, scoprendo la bomba atomica, nessun cattivone la utilizzi". È questo il problema: ci fidiamo davvero così tanto dell'umanità intera da considerare giusta la ricerca scientifica? Chi ci dice che le scoperte, prima o poi, non saranno utilizzate irrimediabilmente in modo sbagliato? Oppure potremmo scoprire qualcosa di talmente immenso da sfuggire al nostro controllo...

EDIT: @Smallman: È una mia manchevolezza, in effetti. Dovrò rimediare prima o poi.

[c1cc10]

E' una questione di bilancio, qualsiasi scoperta scientifica in teoria è un'arma a doppio taglio, con effetti benefici o letali, a seconda dell'utilizzo che se ne fa. Ma se l'umanità non si è estinta fino ad oggi significa che l'essere umano più o meno inconsapevolmente è in grado di autoregolamentarsi e di far prevalere gli effetti benefici su quelli dannosi.

[Qualcun'altro]

Io ritengo che la scienza e il progresso scientifico non siano naturalmente neutri, ma addirittura positivi: ogni scoperta sul funzionamento dei meccanismi naturali e ogni invenzione che replichi, sfrutti, amplifichi o migliori tali meccanismi è sempre un passo in più verso la conoscenza totale, probabile fine ultimo dell'umanità. Come detto sopra da altri, semmai il problema di tutto il meccanismo del progresso scientifico è l'uomo e in particolare il suo desiderio di profitto a discapito di altri, che ha portato a disastri come l'atomica, le armi biologiche e l'inquinamento. Ma il progresso ci ha portati anche la medicina, l'elettricità, mezzi di trasporto e comunicazione rapidissimi e tante altre mille cose che è inutile ripetere. Se non avessimo mai avuto un progresso scientifico, saremmo ancora delle bestie bipedi, sprovviste di linguaggio, di arte, di conoscenza e, in sintesi, di quello che rende l'uomo speciale.

[c1cc10]

Oltre al quesito del topic, sulla cui risposta mi sembra sia abbastanza scontato che siamo tutti d'accordo, io mi porrei un' altra domanda su cui mi arrovello da un po': secondo voi il progresso scientifico è INFINITO o a un certo punto raggiungerà un plateau, un punto oltre il quale non si può andare perchè già sappiamo tutto?
INFINITO o PLATEAU?

[TOB]

Infinito, per me. O comunque, se anche ci fermeremo, sarà perchè non potremo più proseguire, non perchè sapremo tutto.

[c1cc10]

Infinito, per me. O comunque, se anche ci fermeremo, sarà perchè non potremo più proseguire, non perchè sapremo tutto.

Eh no, quello non sarebbe un punto di fine, perchè significherebbe che ci manca ancora qualche nozione per poter scoprire il resto. Io mi chiedevo se saremo mai in grado di conoscere il TUTTO.