L’alba dei tempi:
Quando si parla di Prince of Persia la memoria di qualunque videogiocatore di vecchia data non può che tornare indietro nel tempo, e bearsi dei bellissimi ricordi legati al capostipite di questa amatissima e longeva saga.
La creazione di Jordan Mechner, rilasciata sul finire degli anni ’80, fu un vero e proprio capolavoro per l’epoca: un gameplay innovativo (su tutto, la necessità di completare l’avventura in real time), un’atmosfera magica e tanti piccoli accorgimenti che ne decretarono il successo, al punto da scolpirlo a forza nell’immaginario collettivo del grande pubblico.
I successivi capitoli, rilasciati negli anni a venire, non riuscirono però ad emulare la magnificienza raggiunta dall’originale. A dir poco fallimentare il terzo episodio, “Prince of Persia 3D”, che anzichè decretare l’entrata trionfale della serie nel nuovo mondo delle tre dimensioni, fu stroncato da critica e pubblico a causa di una lista chilometrica di problemi (bug, caricamenti secolari, eccessiva sudditanza verso Tomb Raider, IA inesistente).
Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo nasce da queste premesse, e si presenta nel 2003 alla folla di fans del Principe come l’ennesimo tentativo di dare, a distanza di 15 anni, un degno erede al deus ex-machina della serie.
Il tempo: un mare in tempesta
La trama alla base PoP:Sands of Time per una volta evita i clichè dei suoi antenati: niente principessa da salvare. Qui è tutta una questione di Tempo. Al malvagio Visir Zervan ne è rimasto poco, in quanto prossimo alla morte. Pur di salvarsi, tradisce il suo padrone, il Marahjah, vendendone l’enorme palazzo all’esercito persiano di Re Sharaman. Quest’ultimo, affiancato in battaglia per la prima volta dal figlio, il Principe di Persia, entrerà tanto facilmente quanto trionfalmente nel palazzo, ne soggiogherà gli abitanti (compresa Farah, figlia del padrone di casa), e ne saccheggierà le immense ricchezze.
E la ricompensa di Zervan? Semplice, la possibilità di scegliere uno qualunque dei tesori contenuto nel palazzo. Scelta che il Visir vorrebbe far ricadere sul misterioso ed antico Pugnale del Tempo, uno strano artefatto capace di donare il controllo totale sul Tempo a chiunque lo possieda, e quindi anche l’immortalità tanto agognata dal visir. I suoi piani sono destinati però a fallire miseramente: il Principe di Persia sarà lesto ed abile nel trovare il pugnale per primo, e si rifiuterà di cedere al Visir il suo primo souvenir di guerra.
Al Visir non resterà che attendere un’occasione più propizia, che si presenterà all’interno del sontuoso Palazzo del Sultano D’Azad presso cui i Persiani si sono recati per festeggiare la vittoria sul Marahjah, nonchè per recare, quale dono in amicizia, la magnifica Clessidra del Tempo, secolare prigione delle temibili e pericolose Sabbie del Tempo. I cui poteri sono sconosciuti a tutti, ma non a Zervan, che con l’inganno spinge l’ingenuo Principe ad usare il pugnale per rompere la Clessidra, e liberare le Sabbie. Una volta fuori, le Sabbie porteranno distruzione nel Palazzo e trasformeranno tutti i presenti in orribili creature di sabbia.
Unici superstiti il Principe, Farah e Zervan, risparmiati dalle Sabbie per via di tre oggetti in loro possesso.
I due giovani fuggiranno per evitare che Zervan sottragga loro il Pugnale del Tempo.
PoP: Le Sabbie del Tempo è un action/adventure in terza persona con una fortissima componente platform, dove il giocatore si troverà a guidare il Principe di Persia nella difficile missione di esplorare l’immenso Palazzo del Sultano d’Azad, caduto in rovina a causa delle Sabbie ma pur sempre magnifico ed enorme, superare ostacoli e trabocchetti vari, e disfarsi dei fastidiosi mostri di sabbia, al fine di raccogliere tutte le Sabbie del Tempo perdute, e riporle infine nella Clessidra, in modo da rimediare al pasticcio combinato all’inizio del gioco. Destinazione finale Torre Aurora, luogo in cui Zervan ha nascosto la Clessidra.
Lo schema di gioco risulta piuttosto lineare, e questa mancanza di libertà rappresenta forse l’unico vero difetto del titolo. Il Principe dovrà affrontare di volta in volta stanze, saloni, giardini all’aperto, piscine regali, grotte, sotterranei, torri o costruzioni da scalare, in generale varie ambientazioni del palazzo, con lo scopo di trovarne l’uscita per completare il livello e passare al successivo. In alcuni casi questi luoghi saranno privi di nemici, e la vostra unica fatica sarà quella di far funzionare la materia grigia di cui vi ha fatto dono il Signore, onde identificare la strada per raggiungere l’uscita. In altre occasioni invece, gli ambienti di gioco saranno infestati dalle creature di sabbia, che cercheranno di farvi la pelle. Quindi, prima di capire come uscirne, dovrete pensare a distruggerli, per poi dedicarvi alla fase esplorativa.
Sebbene non abbiate chiesto il suo aiuto, la bella Farah vi accompagnerà in quasi tutte le fasi del gioco, e in più frangenti saprà rendersi utile e darvi una mano concreta per proseguire nel vostro viaggio.
Laddove il Principe resterà bloccato nel suo cammino, Farah troverà una fessura, un pertugio o un cunicolo dove infilarsi grazie al suo corpo sinuoso ed aggraziato, e, sbloccando leve o bottoni, vi aprirà una nuova strada.
Nel corso dei combattimenti vi darà supporto con il suo arco, senza però provocare molti danni, ed anzi sarete voi stessi a doverla proteggere dai nemici, impedendone la morte. Pena, il game over.
Molto interessante l’evoluzione del rapporto fra i due giovani, inizialmente freddo e basato su una totale mancanza di fiducia reciproca, salvo poi sfociare in un sentimento profondo ben al di là di una semplice amicizia.
Oltre alla necessità di cooperare con Farah, sono due i punti fermi del gameplay. Innanzitutto l’estrema agilità ed atletismo del Principe, di cui potrete rendervi conto fin dalle prime fasi di gioco. Già nel breve tutorial potrete familiarizzare con tutta una serie di salti, capriole, corse sui muri, e camminate in quilibrio, degne del miglior ginnasta al mondo.
Il tutto facilmente padroneggiabile con la pressione del tasto dorsale L1 per le fondamentali corse sui muri, ed X per i salti.
Queste abilità sono un’ingrediente fondamentale dell’avventura, senza le quali il protagonsita non riuscirebbe a muovere nemmeno un passo all’interno di tutte le insidie che lo aspettano. Sarà fondamentale effettuare delle combo di salti e piroette, in modo da raggiungere altezze altrimenti inarrivabili.
Bellissimo il campionario di mosse, che vede il principe effettuare scalate improbabili rimbalzando da un muro all’altro, oppure dandosi lo slancio per raggiungere appigli e cornicioni.
Il Principe brandisce nella mano destra una scimitarra (quadrato per attaccare, R1 per parare) ma la pressione becera dei tasti non vi basterà per avere la meglio sui vostri avversari. Generalmente le creature di sabbia vi attaccheranno in gruppo, cercando di mettervi all’angolo, e per poterli sconfiggere dovrete cimentarvi in salti ed evoluzioni aeree sfruttando l’ambiente che vi circonda (rimbalazando su mura, colonne ed altro) che vi permetteranno di colpire e finire i vostri nemici alle spalle. Nemici non certo dotati di I.A. stellare, ma capaci comunque di piazzare parate ed affondi in momenti chiave dello scontro.
Nella mano sinistra il Principe inpugna invece il misterioso Pugnale, che vi garantirà il controllo totale sul Tempo, vero protagonista del gioco.
Inanzitutto il Principe potrà tornare indietro nel tempo a suo piacimento, in modo da rimediare ad eventuali errori del giocatore che possano aver decretato il game-over. Esempio? Avete spiccato un salto da una colonna altissima, ma anzichè atterrare su un balcone, vi siete sfracellati al suolo? Poco male. Tenendo premuto L1 farete tornare il Principe indietro sui suoi passi fino al punto di partenza, ma PRIMA che commetta l’errore. Con la possibilità di ritentare il salto, stavolta con cognizione di causa. Pensate ad un combattimento. Una creatura vi sferra una martellata in testa, e vi uccide. Tornate indietro al punto giusto, e potrete non solo schivare la martellata, ma contrattaccare il nemico e finirlo.
L’uso di questo potere sarà fondamentale, in quanto la fretta di salire su un cornicione o di saltare sull’asta di una bandiera sarà tale, da farvi commettere immacabilmente qualche sbaglio, a cui dover rimediare. Ed il modo per porvi rimedio è geniale.
Gli altri poteri offerti dal pugnale saranno il bloccaggio temporaneo dei nemici a schermo, nonchè l’opzione scenografica ma scarsamente utile di rallentare l’azione nel corso di certe fasi.
Non cantate vittoria troppo presto però, in quanto l’uso di tutti i poteri del Tempo è limitato al quantitativo di sabbia da voi raccolto nel corso dell’avventura. Sarà bene quindi monitorare in modo puntuale l’indicatore delle sabbie raccolte (subito sotto alla barra dell’energia), centellinandone l’uso per situazioni delicate.
Se da un lato riuscirete a salvarvi molto spesso da situazioni disperate manovrando sapientemente il corso temporale degli eventi, dall’altro vi capiterà a volte di gioire troppo presto rendendovi conto che la sabbia accumulata non vi basterà per rimediare ad un vostro svarione.