Max Payne (PS2)
Max Payne è un titolo sviluppato da Remedy e pubblicato da Rockstar e uscito prima per PC nell’agosto del 2001 e poi mesi dopo convertito per PS2 e Xbox.
DAL SOGNO AMERICANO ALL’INCUBO.
La trama di questo titolo è perfettamente Noir, ambientata nella gelida New York, dove una bufera di neve ha gelato La Grande Mela per due giorni. Max Payne, è un poliziotto che aveva una vita perfetta, viveva il sogno americano, avere una figlia incantevole, una moglie bellissima e un lavoro ben pagato. Un giorno, al rientro dal lavoro, Max Payne ritrova la moglie Michelle e la figlia, uccise da dei delinquenti sotto l’effetto di un nuovo stupefacente: la Valchiria. In seguito a quest’avvenimento, la vita di Max è destinata a cambiare notevolmente, dal sogno americano all’incubo. Il protagonista, è trasferito alla DEA, accettando una missione segreta con Alex Balder e B. B che saranno i suoi colleghi, si ritroverà ad affrontare le gang più pericolose di Roscoe Street, per vendicarsi della morte della sua famiglia, e capire chi c’è sotto questa nuova e potentissima droga. Max, diventerà una sorta di “giustiziere oscuro”, e si farà giustizia solo con le proprie armi. Contro di lui, ci saranno tutti i membri del clan malavitoso dei Puccinello, i delinquenti che hanno creato il Valchiria. In seguito all’uccisione di Alex, eseguita da un killer non identificato, Max è incolpato ingiustamente dell’omicidio e quindi, anche la polizia di New York, è sulle sue tracce guidata dal suo vice-procuratore
Jim Bravura; Max Payne si ritroverà solo contro tutti.
SPARA, SPARA, SPARA. E POI?
Max Payne, si presenta come sparatutto in tersa persona, con telecamera alle spalle di Max. Il problema maggiore di questo titolo è la sua monotonia, dovrete fare sempre la stessa cosa: sparare, eccetto che nei due incubi. La longevità di questo titolo e di poco inferiore alla media, poiché è diviso in tre parti, con un totale di venticinque capitoli, troppo frammentati perché essi sono brevi e l’auto-salvataggio è scomodo, come gli eccessivi caricamenti e soprattutto rende il gameplay discontinuo. L’esplorazione è portata ai minimi termini se non quasi assente, il gioco è abbastanza corto (lo finirete sì o no in dieci ore) e la scarsa IA, rende il gioco ancora più semplice, come anche la totale assenza degli enigmi. A volte, riuscirete a uccidere un nemico pur avendolo mancato di un metro, e questo, spiega anche l’imprecisione dei colpi messi a segno per via dei comandi davvero scomodi, dai movimenti alla difficoltà di azzeccare la mira. La varietà di armi è notevole, inizialmente affronterete i primi livelli con una Beretta (singola e doppia) al potente fucile a canne mozze, dal preciso fucile da cecchino per non parlare delle classiche,e immancabili, granate a frammentazione. Gli antidolorifici, vi faranno da medikit, ricostituendo la salute di Max con la pressione del tasto cerchio e ne potete portare molte con voi.
LA MOVIOLA IN CAMPO (DI GUERRA).
Max Payne, introduce anche una novità nel suo genere: Il Bullet Time, cha fa molto da Matrix, ma che vi può essere sempre molto utile nelle situazioni più difficili. Grazie ad esso, potete entrare in una stanza, schivare un proiettile con un’acrobazia aerea e sparare in area con precisione (il mirino non sarà rallentato). Questo, è sicuramente, il particolare che rende Max Payne un po’ diverso dagli altri giochi dello stesso genere, apprezzabile quanto spettacolare, quasi come se gli sviluppatori avessero preso spunto dal film Enter The Matrix. Ovviamente, quest’abilità di Max è limitata e si ricarica uccidendo i nemici.
GRAFICA, MEGLIO PS2 O PC?
La realizzazione tecnica di questo titolo è discreta, e non rispetta i livelli della versione PC, soffrendo di una fluidità disastrosa, che più volte vi darà fastidio. Le locazioni sono molto spoglie e il dettaglio è appena sufficiente. I nemici e lo stesso Max, hanno un’espressione che sarà sempre la stessa, cosa brutta a vedersi, anche se non incide molto sul gameplay (a differenza della scarsa fluidità). Un'altra grande pecca del gioco, è la mancanza di filmati, che è sostituita con dei disegni stile fumetti, che da una parte, possono piacere per la loro realizzazione tecnica, dall’altra, vorrete comunque vedere i filmati, perché la versione per PC li aveva e non erano male (almeno con il dettaglio della versione). In poche parole, la realizzazione tecnica del gioco, è inferiore rispetto alla versione per PC.
IL SONORO
Gli effetti sonori sono sulla media, ma la vera pecca è il doppiaggio. La recitazione sembra essere niente male, ma spesso, nei fumetti è improvvisamente interrotta nella pronuncia dell’ultima parola. Spesso, nei filmati in-game, il volume del doppiaggio è troppo basso e viene “travolto” dalla colonna sonora. La colonna sonora, è un po’ superiore alla media, che sa ricreare i momenti noir, agli incubi, e i momenti tranquilli, a quelli più frenetici.
TIRANDO LE SOMME…
Max Payne, se giocato su PS2, può lasciare l’amaro in bocca. La trama, è ottima e coinvolgente ed è narrata abbastanza bene, ma la realizzazione tecnica del titolo, lascia desiderare, soprattutto se la paragoniamo con la versione per PC. Altri criteri, minano il giudizio di questo titolo, i controlli sono pessimi, la qualità del doppiaggio è migliorabile (mentre la recitazione andava bene cosi), il gioco è monotono e breve, ma soprattutto, il frame rate del motore grafico oscilla, dando problemi di fluidità alla minima presenza di nemici: un disastro. Questo, dimostra che la versione per PS2, si rivela molto inferiore a quella per PC in fattori che possono dare fastidio ed errori che si notano facilmente. In alternativa, vi consiglio che se volete giocare a Max Payne per via della storia affascinante, NON giocate alla versione per PS2, ma a quella per PC. In conclusione, Max Payne non è un pessimo gioco, ma a solo bisogno di essere giocato nella versione migliore, perché giudicare un titolo esclusivamente sulla realizzazione tecnica, escludendo completamente la trama, è un grande errore. Un’occasione sprecata.