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Risultati da 11 a 20 di 50
  1. #11
    Voglio i versetti! L'avatar di John Fitzgerald Gianni
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    Ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità.
    Non è uno scarica barile altrimenti se fanno lo stesso anche gli altri non so come faremo.
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    la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
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  2. #12
    Prince L'avatar di Alessandro330
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    Non riesco a trovare lavoro io, che sono nato quì e ho fatto un corso professionale orientato al lavoro e chi scende da un barcone si?

    Per come è messa l'Italia attualmente, non possiamo inserire flussi di immigrati nel paese.
    Il lavoro non c'è, finiscono per vivere in miseria, alloggiati in qualche squallido palazzone popolare e magari si danno alla criminalità.

    Una storia che si ripete fin dagli anni 90.


    Non è importante che Francia o Germania siano paesi molto più multiculturali di noi, per sfortuna e fortuna insieme l'Italia non è così, oltre ad essere grande 1/4 dei paesi sopracitati.

  3. #13
    Dancing Dude L'avatar di foppa21
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    Ecco il modo in cui altri paesi UE gestiscono l' immigrazione clandestina.


    Francia: Nicolas Sarkozy già da ministro dell’interno ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina uno dei suoi cavalli di battaglia: nel 2005 ha introdotto una rigida regolamentazione degli ingressi. è stata istituita la schedatura di tutti coloro che fanno richiesta di visti o permessi di soggiorno attraverso impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni in Francia e, requisito fondamentale per ottenerla, è la conoscenza della lingua e dei principi della Repubblica. La detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione dal Paese è stata aumentata da 12 a 32 giorni. In Francia ci sono centri aperti (i Cada) per assistenza durante la richiesta d’asilo e centri chiusi per la detenzione di chi viene arrestato (chi è rimasto sul territorio senza permesso, i sans papier, può essere condannato sino a un anno di carcere). Le espulsioni sono state circa 23mila nel 2007.

    Spagna: Con Aznar prima, e Zapatero poi, ha adottato un ingente sistema di sorveglianza delle frontiere esterne. Dal 2000, inoltre, il governo di Madrid ha stabilito una rigida programmazione dei flussi, ha previsto sanzioni amministrative per chi favorisce l’immigrazione clandestina (compresi i datori di lavoro), oltre all’immediata espulsione degli stranieri residenti illegalmente. Il governo socialista ha agito su due binari: se da un lato ha punito gli ingressi, dall’altro ha regolarizzato quote massicce di lavoratori. Per entrare nel territorio spagnolo serve la prova di avere sufficienti mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno. I Cie (Centro de internamento extranjeros) si trovano nelle vicinanze delle principali città e il limite massimo di permanenza è fissato in 40 giorni. Ma i clandestini possono essere arrestati all’uscita per prolungarne la permanenza. Alle Canarie e a Ceuta e Melilla, le enclave africane della Spagna, si trovano invece i Ceti (Centro de estancia temporal) dove vengono rinchiusi gli immigrati che varcano il confine o arrivano via mare. Il 90% di questi viene espulso, la Spagna è il Paese che fa più ricorso ai rimpatri forzati, più di 40mila ogni anno.

    Germania: è il Paese europeo che ha più immigrati, quasi sette milioni. Dal 2005 ha avviato una politica di incoraggiamento dell’immigrazione qualificata, che consente di ottenere la residenza e il permesso di lavoro fin dall’inizio. Requisito essenziale: avere una concreta offerta di lavoro e il permesso dall’Agenzia tedesca per l’impiego. Molti dei Paesi da cui provengono gli immigrati tedeschi sono entrati o stanno per entrare nell’Ue, quindi non sono più extracomunitari. In Germania esiste il reato di immigrazione clandestina, che è punito con la reclusione fino a tre anni in caso di recidiva. I centri di identificazione sono in prossimità degli aeroporti, ci sono poi circa 32 centri di detenzione in cui il periodo di permanenza prima dell’espulsione può essere esteso sino a 18 mesi. Lo straniero può essere detenuto per sei settimane anche mentre è in attesa della decisione sull’espulsione.

    Gran Bretagna: Il Regno Unito ha introdotto una politica migratoria indirizzata ai lavoratori più qualificati, in cui le pratiche per i richiedenti asilo seguono un processo più veloce.Tutti gli altri ne sono invece scoraggiati. Esiste un sistema a punti: secondo l’età, la situazione finanziaria, il livello di istruzione, le eventuali qualifiche e la conoscenza della lingua inglese. C’è poi l’obbligo, che decade solo per gli iperqualificati, di presentare un certificato di sponsorizzazione. Sono previsti l’arresto e sanzioni amministrative per chi ha documenti falsi, ma anche per i datori di lavoro di irregolari. Le persone fermate alla frontiera (inclusi i minorenni accompagnati) sono detenute in appositi centri gestiti da privati per conto del BIA (border and immigration agency), in attesa di espulsione. Non esiste un termine di tempo definito per questi periodi.

    Grecia: è una delle porte dell’Europa più esposte ai flussi migratori di Medio Oriente e Africa. La polizia ha il controllo della detenzione amministrativa e tutti gli immigrati arrestati vengono trattenuti nelle stazioni di polizia ai confini, nelle normali prigioni e in centri appositi che si trovano soprattutto nelle isole della costa turca e al confine con la Bulgaria. Lo stato di questi campi di raccolta, in cui il limite di permanenza teorico è di 3 mesi, è stato pesantemente criticato dalle organizzazioni umanitarie per le condizioni igieniche, il sovrappopolamento, la mancanza di assistenza legale e sanitaria. Meno del 2% delle domande di asilo viene accolto, eppure il numero di stranieri residenti in Grecia è molto alto, in rapporto alla popolazione.


    Fonte Panorama che rispecchia in maniera sintetica informazioni varie reperibili in rete.
    Si tace il fatto che la polizia di frontiera greca spari sugli immigrati, e che sul territorio della zona di confine nordorientale con la Turchia, nella provincia di Evros (definita come la zona ultima di passaggio degli immigrati per l'Europa) esistano campi minati su cui muoiono ogni anno centinaia di aspiranti immigrati. E nel 2011 il governo greco ha annunciato di voler costruire un muro con reticolato spinato a tutela dei confini nazionali (da gennaio a Sett 2010 sono passati circa 31mila immigranti). E sparano sui clandestini anche Spagna, Malta; portogallo e Francia, ma guai a dirlo!!!!

    In ogni caso, tutti i paesi UE adottano regole severe e restrittive. Ma se noi "cacciamo" i clandestini siamo cattivi. Se parliamo di impronte digitali siamo razzisti (e Mr. Nano Sarkò?). I nostri centri di accoglienza per immigrati sono lager (e i nostri amici greci??). Se parliamo di carcerare i clandestini siamo fascisti...ed il bello è che da noi il reato di clandestinità implica un'ammenda ma non la galera (mentre nel resto dell'europa s&#236.

    Non mi esprimo sul finto buonismo del nostro Paese sulla questione, altrimenti divento scurrile come al solito.


    PS: ah, sui dati circa gli immigrati accolti a braccia aperte da Francia, Germania e altri buttati lì da Crozza&co giusto per far passare noi italiani per i soliti piagnoni anti-europeisti (eh sì, cornuti e mazziati!) dico solo che se queste cifre sono vere (e di certo non credo a Crozza, Pincopallo e Paperino) evidentemente si trattava di immigrati "qualificati", ossia immigrati che rispondevano ai requisiti posti dai vari governi per entrare LEGALMENTE nei loro Paesi.
    I flussi che stiamo subendo in questi ultimi mesi NON rientrerebbero MAI in quei canoni.

  4. #14
    A-TEAM member L'avatar di Quantocepiacegioca'!
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    Ecco il modo in cui altri paesi UE gestiscono l' immigrazione clandestina.


    Francia: Nicolas Sarkozy già da ministro dell’interno ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina uno dei suoi cavalli di battaglia: nel 2005 ha introdotto una rigida regolamentazione degli ingressi. è stata istituita la schedatura di tutti coloro che fanno richiesta di visti o permessi di soggiorno attraverso impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni in Francia e, requisito fondamentale per ottenerla, è la conoscenza della lingua e dei principi della Repubblica. La detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione dal Paese è stata aumentata da 12 a 32 giorni. In Francia ci sono centri aperti (i Cada) per assistenza durante la richiesta d’asilo e centri chiusi per la detenzione di chi viene arrestato (chi è rimasto sul territorio senza permesso, i sans papier, può essere condannato sino a un anno di carcere). Le espulsioni sono state circa 23mila nel 2007.

    Spagna: Con Aznar prima, e Zapatero poi, ha adottato un ingente sistema di sorveglianza delle frontiere esterne. Dal 2000, inoltre, il governo di Madrid ha stabilito una rigida programmazione dei flussi, ha previsto sanzioni amministrative per chi favorisce l’immigrazione clandestina (compresi i datori di lavoro), oltre all’immediata espulsione degli stranieri residenti illegalmente. Il governo socialista ha agito su due binari: se da un lato ha punito gli ingressi, dall’altro ha regolarizzato quote massicce di lavoratori. Per entrare nel territorio spagnolo serve la prova di avere sufficienti mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno. I Cie (Centro de internamento extranjeros) si trovano nelle vicinanze delle principali città e il limite massimo di permanenza è fissato in 40 giorni. Ma i clandestini possono essere arrestati all’uscita per prolungarne la permanenza. Alle Canarie e a Ceuta e Melilla, le enclave africane della Spagna, si trovano invece i Ceti (Centro de estancia temporal) dove vengono rinchiusi gli immigrati che varcano il confine o arrivano via mare. Il 90% di questi viene espulso, la Spagna è il Paese che fa più ricorso ai rimpatri forzati, più di 40mila ogni anno.

    Germania: è il Paese europeo che ha più immigrati, quasi sette milioni. Dal 2005 ha avviato una politica di incoraggiamento dell’immigrazione qualificata, che consente di ottenere la residenza e il permesso di lavoro fin dall’inizio. Requisito essenziale: avere una concreta offerta di lavoro e il permesso dall’Agenzia tedesca per l’impiego. Molti dei Paesi da cui provengono gli immigrati tedeschi sono entrati o stanno per entrare nell’Ue, quindi non sono più extracomunitari. In Germania esiste il reato di immigrazione clandestina, che è punito con la reclusione fino a tre anni in caso di recidiva. I centri di identificazione sono in prossimità degli aeroporti, ci sono poi circa 32 centri di detenzione in cui il periodo di permanenza prima dell’espulsione può essere esteso sino a 18 mesi. Lo straniero può essere detenuto per sei settimane anche mentre è in attesa della decisione sull’espulsione.

    Gran Bretagna: Il Regno Unito ha introdotto una politica migratoria indirizzata ai lavoratori più qualificati, in cui le pratiche per i richiedenti asilo seguono un processo più veloce.Tutti gli altri ne sono invece scoraggiati. Esiste un sistema a punti: secondo l’età, la situazione finanziaria, il livello di istruzione, le eventuali qualifiche e la conoscenza della lingua inglese. C’è poi l’obbligo, che decade solo per gli iperqualificati, di presentare un certificato di sponsorizzazione. Sono previsti l’arresto e sanzioni amministrative per chi ha documenti falsi, ma anche per i datori di lavoro di irregolari. Le persone fermate alla frontiera (inclusi i minorenni accompagnati) sono detenute in appositi centri gestiti da privati per conto del BIA (border and immigration agency), in attesa di espulsione. Non esiste un termine di tempo definito per questi periodi.

    Grecia: è una delle porte dell’Europa più esposte ai flussi migratori di Medio Oriente e Africa. La polizia ha il controllo della detenzione amministrativa e tutti gli immigrati arrestati vengono trattenuti nelle stazioni di polizia ai confini, nelle normali prigioni e in centri appositi che si trovano soprattutto nelle isole della costa turca e al confine con la Bulgaria. Lo stato di questi campi di raccolta, in cui il limite di permanenza teorico è di 3 mesi, è stato pesantemente criticato dalle organizzazioni umanitarie per le condizioni igieniche, il sovrappopolamento, la mancanza di assistenza legale e sanitaria. Meno del 2% delle domande di asilo viene accolto, eppure il numero di stranieri residenti in Grecia è molto alto, in rapporto alla popolazione.


    Fonte Panorama che rispecchia in maniera sintetica informazioni varie reperibili in rete.
    Si tace il fatto che la polizia di frontiera greca spari sugli immigrati, e che sul territorio della zona di confine nordorientale con la Turchia, nella provincia di Evros (definita come la zona ultima di passaggio degli immigrati per l'Europa) esistano campi minati su cui muoiono ogni anno centinaia di aspiranti immigrati. E nel 2011 il governo greco ha annunciato di voler costruire un muro con reticolato spinato a tutela dei confini nazionali (da gennaio a Sett 2010 sono passati circa 31mila immigranti). E sparano sui clandestini anche Spagna, Malta; portogallo e Francia, ma guai a dirlo!!!!

    In ogni caso, tutti i paesi UE adottano regole severe e restrittive. Ma se noi "cacciamo" i clandestini siamo cattivi. Se parliamo di impronte digitali siamo razzisti (e Mr. Nano Sarkò?). I nostri centri di accoglienza per immigrati sono lager (e i nostri amici greci??). Se parliamo di carcerare i clandestini siamo fascisti...ed il bello è che da noi il reato di clandestinità implica un'ammenda ma non la galera (mentre nel resto dell'europa s&#236.

    Non mi esprimo sul finto buonismo del nostro Paese sulla questione, altrimenti divento scurrile come al solito.


    PS: ah, sui dati circa gli immigrati accolti a braccia aperte da Francia, Germania e altri buttati lì da Crozza&co giusto per far passare noi italiani per i soliti piagnoni anti-europeisti (eh sì, cornuti e mazziati!) dico solo che se queste cifre sono vere (e di certo non credo a Crozza, Pincopallo e Paperino) evidentemente si trattava di immigrati "qualificati", ossia immigrati che rispondevano ai requisiti posti dai vari governi per entrare LEGALMENTE nei loro Paesi.
    I flussi che stiamo subendo in questi ultimi mesi NON rientrerebbero MAI in quei canoni.
    Infatti.
    L'immigrazione clandestina è vietata in tutta Europa. Non credo proprio che la Svezia, la Germania o qualsiasi altro paese del nord Europa accolga per puro spirito filantropico persone non qualificate e sprovviste di documenti

    @John Fitzgeralg Gianni : il tuo discorso fila fino al momento in cui i rifugiati non manifestano espressamente la volontà di raggiungere la Francia: perchè devono rimanere per forza in Italia, se vogliono essere accolti in Francia come rifugiati? Se ci fosse la Francia affacciata sul mediterraneo al posto dell'Italia la situazione si capovolgerebbe e sarei curioso di vedere che succede. La vera ragione è che alla fine tanto più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza non sono.
    Ultima modifica di Quantocepiacegioca'!; 13-04-2011 alle 11:52

  5. #15
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    La vera ragione è che alla fine tanto più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza non sono.
    Quello che mi chiedo è: se non sono più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza, com'è che di fatto ne accolgono di più? Il fatto che oltre una certa soglia diventi necessario respingere è altra cosa (ma si può anche non condividere, non capisco questa mentalità del "lo fanno tutti, allora è giusto"). Non è che per il dispiegarsi del fato lì arrivano immigrati qualificati e integrabili e qui no. Anche qui arrivano immigrati qualificati e integrabili. Ma non siamo in grado di compiere questa integrazione 1) perchè non riusciamo a gestire nemmeno noi stessi 2) perchè invece di svolgere delle politiche con la mentalità rivolta al clandestino come persona in difficoltà si svolgono politiche del clandestino come pericolo da respingere.
    E allora non ci siamo.
    Da una parte abbiamo un problema di portata mondiale (l'atteggiamento di "sei una persona finchè fai parte del mio confine provinciale/regionale/nazionale/federale, oltre sei una bestia), senza contare che spesso la responsabilità della loro emigrazione è degli occidentali. Dall'altre parte abbiamo una nazione come l'Italia che a quanto pare chiede a paesi con maggiori immigrati di prendersene altri. E al rifiuto si arrabbia. Quello che conta è verificare l'eventuale veridicità dei dati qui discussi. Perchè se è condannabile aprioristicamente la forza bruta rispetto a questo fenomeno, vi è comunque una enorme differenza tra il respingere dopo averne integrati 200.000 e il respingere dopo averne integrati 30.000.

  6. #16
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    Ecco il modo in cui altri paesi UE gestiscono l' immigrazione clandestina.


    Francia: Nicolas Sarkozy già da ministro dell’interno ha fatto della lotta all’immigrazione clandestina uno dei suoi cavalli di battaglia: nel 2005 ha introdotto una rigida regolamentazione degli ingressi. è stata istituita la schedatura di tutti coloro che fanno richiesta di visti o permessi di soggiorno attraverso impronte digitali e dati biometrici. La “carta di residenza” viene concessa dopo cinque anni in Francia e, requisito fondamentale per ottenerla, è la conoscenza della lingua e dei principi della Repubblica. La detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione dal Paese è stata aumentata da 12 a 32 giorni. In Francia ci sono centri aperti (i Cada) per assistenza durante la richiesta d’asilo e centri chiusi per la detenzione di chi viene arrestato (chi è rimasto sul territorio senza permesso, i sans papier, può essere condannato sino a un anno di carcere). Le espulsioni sono state circa 23mila nel 2007.

    Spagna: Con Aznar prima, e Zapatero poi, ha adottato un ingente sistema di sorveglianza delle frontiere esterne. Dal 2000, inoltre, il governo di Madrid ha stabilito una rigida programmazione dei flussi, ha previsto sanzioni amministrative per chi favorisce l’immigrazione clandestina (compresi i datori di lavoro), oltre all’immediata espulsione degli stranieri residenti illegalmente. Il governo socialista ha agito su due binari: se da un lato ha punito gli ingressi, dall’altro ha regolarizzato quote massicce di lavoratori. Per entrare nel territorio spagnolo serve la prova di avere sufficienti mezzi di sostentamento per la durata del soggiorno. I Cie (Centro de internamento extranjeros) si trovano nelle vicinanze delle principali città e il limite massimo di permanenza è fissato in 40 giorni. Ma i clandestini possono essere arrestati all’uscita per prolungarne la permanenza. Alle Canarie e a Ceuta e Melilla, le enclave africane della Spagna, si trovano invece i Ceti (Centro de estancia temporal) dove vengono rinchiusi gli immigrati che varcano il confine o arrivano via mare. Il 90% di questi viene espulso, la Spagna è il Paese che fa più ricorso ai rimpatri forzati, più di 40mila ogni anno.

    Germania: è il Paese europeo che ha più immigrati, quasi sette milioni. Dal 2005 ha avviato una politica di incoraggiamento dell’immigrazione qualificata, che consente di ottenere la residenza e il permesso di lavoro fin dall’inizio. Requisito essenziale: avere una concreta offerta di lavoro e il permesso dall’Agenzia tedesca per l’impiego. Molti dei Paesi da cui provengono gli immigrati tedeschi sono entrati o stanno per entrare nell’Ue, quindi non sono più extracomunitari. In Germania esiste il reato di immigrazione clandestina, che è punito con la reclusione fino a tre anni in caso di recidiva. I centri di identificazione sono in prossimità degli aeroporti, ci sono poi circa 32 centri di detenzione in cui il periodo di permanenza prima dell’espulsione può essere esteso sino a 18 mesi. Lo straniero può essere detenuto per sei settimane anche mentre è in attesa della decisione sull’espulsione.

    Gran Bretagna: Il Regno Unito ha introdotto una politica migratoria indirizzata ai lavoratori più qualificati, in cui le pratiche per i richiedenti asilo seguono un processo più veloce.Tutti gli altri ne sono invece scoraggiati. Esiste un sistema a punti: secondo l’età, la situazione finanziaria, il livello di istruzione, le eventuali qualifiche e la conoscenza della lingua inglese. C’è poi l’obbligo, che decade solo per gli iperqualificati, di presentare un certificato di sponsorizzazione. Sono previsti l’arresto e sanzioni amministrative per chi ha documenti falsi, ma anche per i datori di lavoro di irregolari. Le persone fermate alla frontiera (inclusi i minorenni accompagnati) sono detenute in appositi centri gestiti da privati per conto del BIA (border and immigration agency), in attesa di espulsione. Non esiste un termine di tempo definito per questi periodi.

    Grecia: è una delle porte dell’Europa più esposte ai flussi migratori di Medio Oriente e Africa. La polizia ha il controllo della detenzione amministrativa e tutti gli immigrati arrestati vengono trattenuti nelle stazioni di polizia ai confini, nelle normali prigioni e in centri appositi che si trovano soprattutto nelle isole della costa turca e al confine con la Bulgaria. Lo stato di questi campi di raccolta, in cui il limite di permanenza teorico è di 3 mesi, è stato pesantemente criticato dalle organizzazioni umanitarie per le condizioni igieniche, il sovrappopolamento, la mancanza di assistenza legale e sanitaria. Meno del 2% delle domande di asilo viene accolto, eppure il numero di stranieri residenti in Grecia è molto alto, in rapporto alla popolazione.


    Fonte Panorama che rispecchia in maniera sintetica informazioni varie reperibili in rete.
    Si tace il fatto che la polizia di frontiera greca spari sugli immigrati, e che sul territorio della zona di confine nordorientale con la Turchia, nella provincia di Evros (definita come la zona ultima di passaggio degli immigrati per l'Europa) esistano campi minati su cui muoiono ogni anno centinaia di aspiranti immigrati. E nel 2011 il governo greco ha annunciato di voler costruire un muro con reticolato spinato a tutela dei confini nazionali (da gennaio a Sett 2010 sono passati circa 31mila immigranti). E sparano sui clandestini anche Spagna, Malta; portogallo e Francia, ma guai a dirlo!!!!

    In ogni caso, tutti i paesi UE adottano regole severe e restrittive. Ma se noi "cacciamo" i clandestini siamo cattivi. Se parliamo di impronte digitali siamo razzisti (e Mr. Nano Sarkò?). I nostri centri di accoglienza per immigrati sono lager (e i nostri amici greci??). Se parliamo di carcerare i clandestini siamo fascisti...ed il bello è che da noi il reato di clandestinità implica un'ammenda ma non la galera (mentre nel resto dell'europa sì).

    Non mi esprimo sul finto buonismo del nostro Paese sulla questione, altrimenti divento scurrile come al solito.


    PS: ah, sui dati circa gli immigrati accolti a braccia aperte da Francia, Germania e altri buttati lì da Crozza&co giusto per far passare noi italiani per i soliti piagnoni anti-europeisti (eh sì, cornuti e mazziati!) dico solo che se queste cifre sono vere (e di certo non credo a Crozza, Pincopallo e Paperino) evidentemente si trattava di immigrati "qualificati", ossia immigrati che rispondevano ai requisiti posti dai vari governi per entrare LEGALMENTE nei loro Paesi.
    I flussi che stiamo subendo in questi ultimi mesi NON rientrerebbero MAI in quei canoni.
    Il piccolo particolare è che noi stiamo facendo scena quando su un paese di 60 milioni arrivano 20.000 persone mentre Francia e Germania adottano una politica simile (ma pur sempre più "leggera") dopo che ne ricevono centinaia di migliaia.

    Citazione Originariamente Scritto da Quantocepiacegioca'! Visualizza Messaggio
    @John Fitzgeralg Gianni : il tuo discorso fila fino al momento in cui i rifugiati non manifestano espressamente la volontà di raggiungere la Francia: perchè devono rimanere per forza in Italia, se vogliono essere accolti in Francia come rifugiati? Se ci fosse la Francia affacciata sul mediterraneo al posto dell'Italia la situazione si capovolgerebbe e sarei curioso di vedere che succede. La vera ragione è che alla fine tanto più evoluti di noi sotto il punto di vista dell'accoglienza non sono.
    Eppure la Francia, pur non essendo al posto dell'Italia, è soggetta a flussi migratori da più tempo dell'Italia e questi flussi sono di entità ben maggiore e non si è mai azzardata di "scaricare" i suoi migranti sulle spalle altrui.
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  7. #17
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    Tra le variabili prese in considerazione aggiungerei anche le dimensioni territoriali, l'andamento dell'economia, il fabbisogno di forza-lavoro generica e il tasso di disoccupazione.
    Probabilmente la Germania ha potuto accogliere 400.000 persone, perchè su tali parametri ha maggiore capacità rispetto all'Italia.

    Bisognerebbe perfezionare gli accordi tra i vari paesi, ponendo limiti inderogabili e commisurati alle capacità degli stati membri. Con l' Unione Monetaria Europea, ad esempio, questo è stato fatto a livello finanziario. Sul fronte dell'immigrazione invece, da quanto ho capito, ancora siamo lontani da accordi solidi e concreti. Per questo non mi sento di condannare l'Italia. E' vero : attualmente riusciamo a malapena a provvedere a noi stessi; non riusciremo mai ad inserire degnamente nel nostro tessuto sociale una migrazione di massa come quella attuale. Ma non per pregiudizi o razzismo...piuttosto per mancanza di risorse.
    Io non ho niente contro gli immigrati e, come me, spero molte altre persone, tuttavia non posso non pensare che provare a fronteggiare un grande problema da soli, con mezzi insufficienti, nel lungo periodo possa portare più danni che benefici per queste persone.
    Servono accordi. La situazione è difficile però, perchè il fenomeno dell'immigrazione è un problema scottante per qualsiasi stato membro, io credo.

  8. #18
    Dancing Dude L'avatar di foppa21
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    Il piccolo particolare è che noi stiamo facendo scena quando su un paese di 60 milioni arrivano 20.000 persone mentre Francia e Germania adottano una politica simile (ma pur sempre più "leggera") dopo che ne ricevono centinaia di migliaia.

    Mi sa che forse non ti sei accorto (beato te) che il flusso migratorio via mare da Tunisia, Libia, o quant'altro è solo l'immigrazione più "evidente e scenografica", ma che alla resa dei conti rappresenta solo il 15-20% del totale dell'immigrazione che subisce l'Italia. Il restante 80-85% viene dagli EX paesi non UE che ora circolano allegramente sul nostro territorio grazie alla Santa Carta di Schengen. Mi riferisco a rumeni, bulgari, albanesi, russi, ucraini, che sono un pò ovunque (e pochi muniti di documenti).
    Se li conti per gli altri Paesi Europei (le cifre che citi li includono, ovviamente, e una grossa fetta sono i turchi che vanno in Germania), forse sarebbe il caso che li includessi anche pe l'Italia, anzichè limitarti ai 20 mila dei barconi che arrivano a Lampedusa.

  9. #19
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    La germania accogli tutti quegli immigrati solo perché è l'ultimo stato dell'Europa Occidentale a Est e deve accogliere quelli che vengono dal CSI, dall'ex-Jugoslavia e dall'Asia.
    La Francia per via del suo ex-impero ha un discorso simile.
    Minchia ci stiamo lamentando di 20000 persone!
    Siamo alla frutta...


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    Mi sa che forse non ti sei accorto (beato te) che il flusso migratorio via mare da Tunisia, Libia, o quant'altro è solo l'immigrazione più "evidente e scenografica", ma che alla resa dei conti rappresenta solo il 15-20% del totale dell'immigrazione che subisce l'Italia. Il restante 80-85% viene dagli EX paesi non UE che ora circolano allegramente sul nostro territorio grazie alla Santa Carta di Schengen. Mi riferisco a rumeni, bulgari, albanesi, russi, ucraini, che sono un pò ovunque (e pochi muniti di documenti).
    Se li conti per gli altri Paesi Europei (le cifre che citi li includono, ovviamente, e una grossa fetta sono i turchi che vanno in Germania), forse sarebbe il caso che li includessi anche pe l'Italia, anzichè limitarti ai 20 mila dei barconi che arrivano a Lampedusa.
    D'accordo, gli includo.
    90000 (dati del 2009).
    È pur sempre una cifra trascurabile rispetto agli altri stati "forti" della UE.
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  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da John Fitzgerald Gianni Visualizza Messaggio
    Il piccolo particolare è che noi stiamo facendo scena quando su un paese di 60 milioni arrivano 20.000 persone mentre Francia e Germania adottano una politica simile (ma pur sempre più "leggera") dopo che ne ricevono centinaia di migliaia.



    Eppure la Francia, pur non essendo al posto dell'Italia, è soggetta a flussi migratori da più tempo dell'Italia e questi flussi sono di entità ben maggiore e non si è mai azzardata di "scaricare" i suoi migranti sulle spalle altrui.
    Posto il punto fermo che l'Italia ha dimensioni e risorse minori e che i dati sui metodi di respingimento degli altri stati europei non li conosciamo ( è tutto da vedere se le politiche franco-tedesche sono più leggere ), per me se tu non accetti immigrati che chiedono di venire espressamente da te, fai tu a scarica barile. A meno che l'Italia non li ha incoraggiati, pagando il biglietto per Ventimiglia, ma non credo proprio.
    Se ragioni così, allora, noi italiani dovremmo bloccare tutti i tunisini che vogliono sbarcare a Lampedusa.Perchè dobbiamo caricarci i problemi derivanti dall'incapacità della Tunisia?

    Io personalmente continuo ad auspicare un accordo serio, commisurato alle risorse disponibili. Per altre vie si chiacchiera, si chiacchiera, ma alla fine non ha ragione nessuno...

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